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Mercato del lavoro e disuguaglianze di genere: a Rimini il secondo appuntamento di Women in Tech

Giovedì 25 novembre, a partire dalle 17.30, presso il Laboratorio aperto Rimini Tiberio e in diretta live online e sui social, un confronto sul tema tra Azzurra Rinaldi, docente esperta di temi economici, e l’Assessore regionale all’Agenda Digitale Paola Salomoni

Giovedì 25 novembre presso il Laboratorio Aperto Rimini Tiberio si terrà “Le donne invisibili: mercato del lavoro e disuguaglianze di genere”, secondo appuntamento del ciclo Women in Tech”, promosso nell’ambito delle attività di Data Valley Bene Comune, l’Agenda Digitale della Regione Emilia-Romagna, con la collaborazione della Rete regionale dei Laboratori aperti, per fare il punto sulle varie manifestazioni dei divari digitali di genere.

I lavori si terranno a partire dalle 17.30, con un dialogo sul tema tra Azzurra Rinaldi, docente di Economia Politica e Presidente del Corso di Laurea in Economia delle Aziende Turistiche presso l’Università degli Studi di Roma Unitelma Sapienza, e Paola Salomoni, Assessore all’Agenda Digitale dell’Emilia-Romagna. I lavori saranno introdotti da Carlotta Frenquellucci, Creative Manager del Laboratorio Aperto Rimini Tiberio e a seguire la moderazione sarà affidata a Valentina Ridolfi, coordinatrice dei progetti del Piano Strategico di Rimini.

Al centro dell’attenzione, le disparità di genere in termini di accesso, retribuzione, tutele e opportunità di carriera che continuano a caratterizzare il mondo del lavoro, tendendo a riprodursi, e talvolta ad acuirsi, in alcuni settori professionali legati allo sviluppo dell’economia digitale.

Stando ad esempio a quanto riportato nell’edizione 2020 del report Global Gender Gap a cura del  World Economic Forum, l’88% delle posizioni lavorative esistenti al mondo nel settore del cloud computing, l’85% di quelle del settore engineering e il 74% di quelle relative all’indotto dei dati e dell’intelligenza artificiale sono occupate da uomini. Un dato preoccupante, perché certifica la grande difficoltà di accesso delle donne ad alcune delle professioni di maggiore prospettiva dell’odierno mercato del lavoro, e smentisce al tempo stesso il luogo comune secondo il quale il digitale sarebbe sempre e comunque un volano di inclusione ed equità. 

Nell’edizione successiva del 2021, lo stesso Global Gender Gap ha confermato che il traguardo della parità economica tra uomini e donne resta ancora molto distante. Ai ritmi attuali di riduzione dei divari, bruscamente rallentati dalla crisi pandemica che ha avuto ripercussioni negative soprattutto sul vissuto lavorativo delle donne, occorreranno più di 267 anni per arrivare al totale annullamento delle differenze economiche tra i generi. 

Per l’Italia inoltre, in riferimento ad alcune variabili le stime sono ancora più pessimistiche. Nell’elenco dei 156 Paesi monitorati dallo studio, il nostro Paese si posiziona al 114esimo posto per l’aspetto della parità economica, scivolando fino al 127esimo se si concentra l’attenzione sulla parità salariale, con una differenza di oltre 20.000 dollari tra il reddito medio degli uomini e quello delle donne. Conferme in tal senso sono arrivate di recente anche dall’Osservatorio lavoratori dipendenti dell’Inps, secondo il quale nel 2020 la retribuzione delle donne è stata del 31,2% inferiore rispetto a quella degli uomini.

Di questi e molti altri dati si discuterà in occasione dell’evento di Rimini, cercando di interrogarsi sulle misure normative, gli incentivi e le altre soluzioni che le istituzioni pubbliche e il mondo dell’imprenditoria possono mettere in campo, e in alcuni casi stanno già attuando, per modificare uno stato dell’arte che, oltre a penalizzare pesantemente le donne, ha ricadute estremamente negative sui sistemi economici e sociali nella loro interezza.

Il rapporto internazionale “Why Diversity Matters”, condotto da McKinsey, stima ad esempio che una maggiore presenza femminile negli ambiti lavorativi a vocazione tecnologica e digitale potrebbe portare a una crescita del PIL europeo pro-capite pari al 2,2-3% per i prossimi 30 anni. Considerazioni alle quali fanno eco le conclusioni dello studio “The Costs of Exclusion: Economic Consequences of the Digital Gender Gap”, a cura della World Wide Web Foundation. “Senza la piena partecipazione delle donne - scrivono i curatori - un'economia digitale non può raggiungere il suo massimo potenziale. Perché l’inclusione digitale non è solo una buona politica, è anche una buona economia.”

Per partecipare all’evento di Rimini è richiesta l’iscrizione online, compilando un apposito modulo. I lavori saranno trasmessi anche diretta live, sul sito www.digitale.regione.emilia-romagna.it, sui canali Facebook e YouTube di ADER, Agenda Digitale dell’Emilia-Romagna e su Lepida TV (YouTube e canale 118 del digitale terrestre).

In vista del suo svolgimento, chiunque interessato potrà formulare spunti e domande da sottoporre all’attenzione delle relatrici scrivendo all’indirizzo segreteria@absolutgroup.it .

Certificati online e gratuiti: tutti i 328 Comuni dell’Emilia-Romagna nell'Anagrafe nazionale popolazione residente

Dal 15 novembre, sono14 le tipologie di certificati scaricabili senza bisogno di recarsi allo sportello, per sé o per un proprio familiare

Obiettivo centrato per la Regione Emilia-Romagna: il 100% dei suoi 328 Comuni sono registrati su ANPR, l’Anagrafe Nazionale della Popolazione Residente, e quindi tutti i cittadini hanno da oggi la possibilità di leggere, scaricare e stampare i propri dati anagrafici direttamente da casa, in modo autonomo, semplice e gratuito, senza la necessità di recarsi allo sportello e pagare il bollo. Per sé, e anche per un proprio familiare,  visto che i certificati possono essere rilasciarti anche in forma contestuale. E la stessa opportunità è accessibile anche alle imprese e agli enti pubblici e privati.  

Per caricare i certificiati, è sufficiente accedere alla piattaforma www.anagrafenazionale.interno.it, disponibile anche all'indirizzo www.anagrafenazionale.gov.it, accedendo via SPID- il Sistema Pubblico di Identità Digitale, utilizzando in alternativa la Carta d’Identità Elettronica (CIE) rilasciata dal Comune proprio di appartenenza, o ancora servendosi di una Smartcard che risponda ai requisiti della Carta Nazionale dei Servizi (CNS).

Cosa c’è nell’Anagrafe digitale

Tramite l’Anagrafe è possibile visionare le proprie generalità, la composizione della famiglia e gli estremi dell’atto di nascita, ma anche stampare autocertificazioni sostitutive delle certificazioni anagrafiche, richiedere cambi di residenza e certificati online; e ancora, per i residenti nei Comuni che hanno già attivato la procedura, si possono inoltrare rettifiche dei dati non più aggiornati.

In particolare, per i cittadini sono al momento 14 i certificati che si possono scaricare: anagrafico di nascita, anagrafico di matrimonio, di cittadinanza, di Esistenza in vita, di Residenza, di Residenza AIRE, di Stato civile, di Stato di famiglia, di Residenza in convivenza, di Stato di famiglia AIRE, di Stato di famiglia con rapporti di parentela, di Stato Libero, Anagrafico di Unione Civile, di Contratto di Convivenza.

Obiettivo dell’ANPR è anche quello di raccogliere in un’unica banca dati le identità digitali dei cittadini italiani - i 4.857.149 dell’Emilia-Romagna ci sono tutti - per semplificare e standardizzare le procedure, ma anche per offrire servizi facili, accessibili, efficienti e sicuri.

Tra i vantaggi del sistema, l’interoperabilità tra diversi enti, che evita al cittadino di dover comunicare a ogni ufficio della Pubblica amministrazione i propri dati anagrafici o il cambio di residenza; inoltre, sempre grazie all’interoperabilità, gli enti possono a loro volta condividere in maniera più immediata, sicura ed efficiente i dati necessari alla fornitura di servizi e prestazioni, con ritorni molto positivi dal punto di vista dello snellimento dei processi amministrativi: migliorano quindi i servizi erogati, si minimizza il rischio di errori e si azzerano i tempi di attesa.

"Con il 100% dei Comuni emiliano-romagnoli presenti su ANPR e con gli oltre 4,8 milioni di identità digitali dei nostri concittadini già raccolte nella banca dati dell’Anagrafe nazionale - hanno dichiarato Paola Salomoni e Paolo Calvano, Assessori all'Agenda Digitale e al Bilancio e Riordino istituzionale - la nostra regione si è fatta trovare pronta all’appuntamento di oggi. Un'innovazione importante per la semplificazione burocratica e la digitalizzazione, destinato a cambiare in meglio il rapporto tra cittadini e Pubblica Amministrazione, favorendo un accesso rapido e gratuito a documenti di cui tanto i cittadini quanto le imprese possono avere quotidianamente bisogno. Ringraziamo tutti i Comuni, che hanno fatto un ottimo lavoro affinché tutto potesse essere pronto al via del nuovo servizio".

Data stories: giovedì 18 novembre il primo appuntamento del ciclo Women in Tech

Appuntamento presso il Laboratorio aperto di Ferrara, e in diretta live online, per riflettere sugli squilibri di genere che caratterizzano i processi di raccolta, analisi e valorizzazione dei dati digitali

I dati non potranno mai dirsi realmente open, nel senso di aperti e inclusivi, fino a quando verranno raccolti e analizzati senza un’adeguata considerazione delle ottiche di genere. A questo assunto di fondamentale importanza, quasi sempre ignorato a scapito di un’acritica esaltazione del concetto di big data, sarà dedicato “Data Stories: i dati raccontano la vita delle donne?”, primo appuntamento del ciclo di incontri Women in Tech, organizzato dalla Regione Emilia-Romagna, nell’ambito delle attività dell’Agenda Digitale Data Valley Bene Comune, e con la collaborazione della Rete regionale dei Laboratori aperti, per fare il punto sulle varie manifestazioni dei divari digitali di genere.

L’evento si terrà giovedì 18 novembre, dalle 17.30 alle 19.00, presso il Laboratorio aperto di Ferrara, nell’Ex Teatro Verdi. Dopo i saluti istituzionali di Micol Guerrini, Assessore alle Politiche Giovanili, Cooperazione Internazionale e Servizi Informatici del Comune di Ferrara, sarà Barbara Leda Kenny, Senior Gender Expert presso la Fondazione Giacomo Brodolini, a moderare il dialogo sul tema tra Ivana Bartoletti, fondatrice del Women Leading in AI Network ed esperta internazionale di policy ed etica dei big data e dell’intelligenza artificiale, e Paola Salomoni, Assessore all’Agenda Digitale della Regione Emilia-Romagna.

Al centro della discussione, il concetto di dati di genere, orizzonte al quale bisogna aspirare per far sì che le donne possano fruire di uguali diritti e opportunità dai sempre più diffusi e rilevanti processi di generazione, raccolta, analisi e riuso dei dati per le più svariate finalità, tra cui la progettazione dei servizi e le scelte in materia di  destinazione della spesa pubblica.

Le parole chiave che orienteranno il confronto saranno l’invisibilità del vissuto femminile, fenomeno all’origine di meccanismi di produzione e valorizzazione dei dati a partire dalla considerazione delle sole esigenze maschili, e lo scollamento tra mondo reale e intelligenza artificiale, causato dalla tendenza degli algoritmi di machine learning ad amplificare e automatizzare questi squilibri, perché di norma alimentati con dati parziali e incompleti, prevalentemente “a misura d’uomo”, e per lo stesso modo in cui vengono concepiti e sviluppati, da un settore professionale nel quale la presenza femminile è fortemente minoritaria.

Dal punto di vista propositivo e delle soluzioni, le relatrici si confronteranno sulla necessità di tendere a una maggiore equità degli algoritmi, definendo meccanismi di valutazione e certificazione che permettano di rendere le loro logiche di funzionamento più trasparenti e comprensibili, e quella altrettanto fondamentale di ripensare l’intera “filiera dei dati” mettendo al centro i principi e gli strumenti della valutazione di impatto di genere, affinché si possa disporre di criteri oggettivi per verificare se e quanto le politiche pubbliche e le altre iniziative che si basano sulla loro valorizzazione abbiano reali effetti positivi dal punto di vista delle pari opportunità e dell’affermazione dei diritti delle donne.

L’evento potrà essere seguito sia in presenza, previa iscrizione online, sia in diretta live sul sito www.digitale.regione.emilia-romagna.it, sui canali Facebook e YouTube di ADER, Agenda Digitale dell’Emilia-Romagna e su Lepida TV (YouTube e canale 118 del digitale terrestre).

In vista del suo svolgimento, chiunque interessato potrà formulare spunti e domande da sottoporre all’attenzione delle relatrici scrivendo all’indirizzo segreteria@absolutgroup.it.

Al termine dell’incontro, i partecipanti all’evento in presenza potranno assistere alle proiezioni immersive di Galaxy Network - VR Exhibition Autunno 2021, la prima edizione del Festival Internazionale del Cortometraggio in Realtà Virtuale, in svolgimento dal 17 al 21 novembre presso il  Laboratorio aperto di Ferrara e in contemporanea a Milano, Berlino, Mosca, Barcellona, Istanbul e Parigi.

Mappe, documenti, interviste e notizie: online il nuovo sito tematico delle Agende Digitali Locali dell’Emilia-Romagna

Il contenitore offre una visione di insieme e aggiornata sullo stato di avanzamento delle programmazioni territoriali in materia di innovazione. Tra i contenuti, anche testimonianze video degli amministratori locali coinvolti nella loro attuazione, news, infografiche e altri approfondimenti a carattere editoriale

Sul sito dell’Agenda Digitale dell’Emilia-Romagna è online un nuovo sottosito tematico dedicato alle Agende Digitali Locali, gli strumenti di programmazione promossi su iniziativa dei Comuni o delle Unioni di Comuni per favorire i processi di innovazione digitale nei territori. La sezione permette di accedere a tutte le informazioni di contesto sulle modalità organizzative e di metodo adottate per la loro realizzazione, e offre contenuti e materiali di dettaglio sulle iniziative realizzate, attualmente in corso, o in via di definizione, anche attraverso interviste video agli amministratori locali, notizie, infografiche e altre tipologie di approfondimenti editoriali. 

Le Agende Digitali Locali vengono promosse con il supporto dell’Agenda Digitale dell'Emilia-Romagna, e fanno di questa politica il proprio principale modello di riferimento. Per questo motivo, gran parte delle esperienze attualmente in corso è animata dalla volontà di declinare anche su scala locale i principali obiettivi perseguiti per il quinquennio 2020-2025 con Data Valley Bene Comune, la strategia regionale che punta a conciliare un’innovazione avanzata e di eccellenza con la sostenibilità e l’inclusione, di modo che tutti i cittadini, in tutti i territori, possano fruire in egual misura dei vantaggi derivanti dagli sviluppi della società dell’informazione.

Nella nuova home page tematica, questo legame di “filiazione” dalla politica regionale viene evidenziato con rimandi a  pagine informative sulla strategia complessiva che ispira la realizzazione delle Agende Digitali Locali, gli iter e gli strumenti che portano alla loro attuazione, tra cui anche appositi percorsi partecipati, e le principali progettualità che sono state già messe in atto, in molteplici casi da parte di più territori, per tradurne i principi in linee d’azione e risultati concreti.

In aggiunta a questi elementi di contesto, la nuova sezione permette di accedere a una mappa delle Agende Digitali Locali che offre una visione d’insieme e aggiornata delle esperienze realizzate e già concluse, in corso e attualmente in via di definizione. Per ognuna di esse, la mappa permette di accedere ad apposite pagine di dettaglio, all’interno delle quali sono disponibili contenuti descrittivi, i profili digitali degli enti elaborati durante le fasi di progettazione delle Agende, documenti e atti a carattere ufficiali, e link a materiali e risorse esterne consultabili con finalità di approfondimento. 

Il nuovo sottosito è stato realizzato anche con lo scopo di dare voce ai principali protagonisti delle Agende Digitali Locali. Per questo motivo, periodicamente saranno realizzate e pubblicate interviste video ai Sindaci e agli amministratori locali, raccogliendo le loro testimonianze sulle caratteristiche ed esigenze digitali dei propri territori, le modalità con le quali vengono progettate e attuate le programmazioni locali in materia di innovazione, e i principali obiettivi e risultati che ci si prefigge di ottenere. In aggiunta a ciò, è prevista anche la pubblicazione di notizie, approfondimenti, infografiche  e altre tipologie di contenuti che permettano di rimanere aggiornati sui principali elementi di novità e caratterizzazione delle singole Agende Locali, sulla strategia regionale che fa da cornice alla loro realizzazione e sugli sviluppi nazionali e internazionali in materia di digitale e innovazione che possono offrire degli interessanti spunti per inquadrare e contestualizzare meglio il senso di quanto promosso e realizzato nei territori.

Le prime interviste video sono dedicate alle Agende Digitali Locali delle Unioni dei Comuni della Valle del Savio, in provincia di Forlì-Cesena, e delle valli Valnure e Valchero, in provincia di Piacenza. I contributi sono già pubblicati nelle pagine di dettaglio delle Agende, nel contenitore “La Parola ai protagonisti” e nella home page tematica del sottosito, dove tutti i video, le news e gli approfondimenti editoriali in via di realizzazione saranno automaticamente ripresi, di modo da ampliare la loro visibilità. Per lo stesso motivo, le interviste e parte degli altri contenuti prodotti saranno rilanciati anche nella home page del sito dell’Agenda Digitale dell’Emilia-Romagna e sui suoi canali Facebook e Twitter.

Emilia-Romagna: rilasciato un milione di identità digitali SPID. Ed è boom di accessi ai servizi online

Da Lepida 36 milioni di ingressi: tra i più usati Fascicolo Sanitario Elettronico, INPS e PagoPA. L’Assessore Paola Salomoni: “Sosteniamo con le azioni la direzione indicata dall’Agenda Digitale”

Accedere al proprio Fascicolo Sanitario Elettronico per prenotare una visita, usufruire dei servizi erogati dall’INPS, oppure pagare un servizio reso dalla Pubblica Amministrazione attraverso la piattaforma PagoPA: per far questo è necessario avere lo SPID, cioè il Sistema Pubblico di Identità Digitale, che rende possibile accedere ai servizi online della pubblica amministrazione e dei privati aderenti.

E l’Emilia-Romagna si conferma una terra sempre più iperconnessa: a testimoniarlo c’è anche la cifra simbolo di un milione di identità digitali SPID già erogate da Lepida, la società in house della Regione per l’infrastrutturazione digitale.

Meno di un anno fa, a gennaio 2021, le identità SPID rilasciate da Lepida superavano di poco le 500mila unità, mentre a inizio 2020 non arrivavano a 150mila. Un aumento significativo e costante, dovuto da una parte alla svolta normativa che ha visto lo SPID, insieme alla Carta di Identità Elettronica e all Carta Nazionale dei Servizi, diventare l’unico strumento di accesso ai servizi online degli Enti locali; dall’altra alla facilità di rilascio che può garantire una rete di più di 2.330 sportelli presenti sul territorio, anche in convenzione con diversi enti e associazioni.

Non solo: per sostenere questi processi di innovazione, dopo il rilascio la Regione accompagna i cittadini in un percorso di educazione informatica con il progetto ‘Digitale Comune’: ogni settimana sono in programma lezioni online su come usare lo SPID e l’app dei servizi pubblici IO. Tra le ultime categorie incluse nell’iniziativa, le persone con difficoltà uditive, per le quali sono state registrate apposite lezioni nella lingua dei segni.

Insieme al numero di SPID, cresce di pari passo anche l’utilizzo dei servizi online. Sono infatti più di 36 milioni gli accessi ai servizi digitali effettuati in Emilia-Romagna con identità digitale LepidaID. L’’attività più frequente è l’accesso al Fascicolo Sanitario Elettronico, seguito dai servizi INPS e da PagoPA, l’applicazione per i pagamenti alle pubbliche amministrazioni.

“La nostra Agenda Digitale indica una direzione ben precisa, già dal nome ‘Data Valley Bene Comune’: una regione dove tutti i servizi sono a portata di ogni cittadino in qualunque momento - afferma l’Assessore all’Agenda digitale Paola Salomoni - L’importante diffusione tra gli emiliano-romagnoli dell’identità digitale è un passaggio importante che la Regione ha sostenuto facilitando da una parte l’erogazione ma soprattutto garantendo che nessuno restasse escluso, grazie alla quantità di lezioni e corsi che vengono offerti sull’uso dell’identità digitale”.

Al via Women in Tech: quattro incontri al femminile per riconoscere e contrastare i gender digital gap

Dal 18 novembre al 2 febbraio, l’Assessora all’Agenda Digitale della Regione Emilia-Romagna, Paola Salomoni, dialogherà con quattro esperte per riflettere sui vari modi in cui i divari di genere si riproducono anche nella vita e nell’economia digitale, penalizzando i diritti e le opportunità delle donne e limitando il loro contributo alla costruzione di una società dell’informazione più equa e inclusiva

Un’iniziativa per riflettere su come i divari di genere si stanno riverberando e consolidando anche nei molteplici ambiti della vita digitale, analizzare le loro cause e provare a immaginare soluzioni correttive che permettano di contrastarli. Con il duplice scopo di affermare pari diritti e opportunità digitali per le donne, e avvalersi del loro fondamentale contributo per la costruzione di una società dell’informazione più equa e inclusiva, e per questo anche più ricca e matura. 

Queste le finalità che animano “Women in Tech”, ciclo di 4 incontri ibridi, in presenza e online, in programma tra novembre e gennaio, per parlare di donne e digitale, futuro, sfide e nuovi traguardi da raggiungere sul terreno della parità di genere in Emilia-Romagna, mettendo al centro diverse sfaccettature del digital gap. Dal modo in cui vengono raccolti e analizzati i dati, alle disuguaglianze lavorative che caratterizzano anche le professioni tecnologiche e digitali; dalle prospettive di sviluppo delle cosiddette smart cities, ad oggi per lo più immaginate e costruite a misura d’uomo, alle barriere invisibili, ma estremamente resistenti, che ancora oggi limitano l’accesso femminile ai percorsi formativi e di apprendimento negli ambiti scientifici, tecnologici e digitali.

Women in Tech sarà organizzato dalla Regione Emilia-Romagna nell’ambito delle attività di Data Valley Bene Comune, l’Agenda Digitale 2020-2025, come primo, importante tassello della Sfida di questa politica strategica specificamente dedicata al tema Donne e Digitale, con l’intento di organizzare progettualità e azioni concrete che contrastino gli stereotipi di genere e permettano una maggiore partecipazione dell’universo femminile alla vita digitale e tecnologica del contesto regionale. 

Gli incontri saranno organizzati in collaborazione con la Rete dei Laboratori aperti dell’Emilia-Romagna,finanziata dai Fondi europei della Regione Emilia-Romagna - Por Fesr 2014-2020, e si terranno presso i Laboratori aperti di Ferrara, Rimini, Piacenza e Cesena, luoghi di innovazione e condivisione all’interno dei quali si cercherà di mettere in circolo evidenze, idee e proposte, per imprimere un cambio di marcia su ognuno degli specifici aspetti al centro dell’attenzione e del confronto. 

In ogni appuntamento, un’esperta della tematica dialogherà con Paola Salomoni, Assessora all’Agenda Digitale dell’Emilia-Romagna, mettendo a disposizione il proprio bagaglio di competenze ed esperienze professionali, per stimolare la Regione, e con essa tutti gli altri attori e soggetti coinvolti nell’iniziativa, a realizzare percorsi e traiettorie d’azione che possano avere ricadute concrete.

Gli incontri si svolgeranno con il seguente programma:

Giovedì 18 novembre, ore 17.30-19 .00 – Laboratorio aperto Ferrara, Ex Teatro Verdi
Data Stories: i dati raccontano la vita delle donnne?
insieme a Ivana Bartoletti, fondatrice del Women Leading in AI Network ed esperta internazionale di policy ed etica dei Big Data e dell’Intelligenza Artificiale.

Guarda la registrazione dell'evento su YouTube

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Giovedì 25 novembre, ore 17.30-19 .00 – Laboratorio aperto Rimini Tiberio
Le donne invisibili: mercato del lavoro e disuguaglianze di genere
Insieme ad Azzurra Rinaldi, docente di Economia Politica e Presidente del Corso di Laurea in Economia delle Aziende Turistiche presso l’Università degli Studi di Roma Unitelma Sapienza.

Guarda la registrazione dell'evento su YouTube

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Giovedì 2 dicembre, ore 11.30-13 - Laboratorio aperto Piacenza, Ex Chiesa del Carmine
Intelligenti e inclusive: le smart city delle donne
insieme a Flavia Marzano, consulente, formatrice e docente universitaria esperta di trasformazione digitale, open government e lavoro agile

Guarda la registrazione dell'evento su YouTube

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Mercoledì 2 febbraio - Laboratorio aperto Cesena, Sala Lignea della Biblioteca Malatestiana
Yes they can: donne competenti e digitali
insieme a Barbara Carfagna, giornalista televisiva e divulgatrice scientifica esperta di politica ed economia digitale.

Guarda la registrazione dell'evento su YouTube

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Tutti gli appuntamenti in programma potranno essere seguiti sia in presenza, iscrivendosi tramite form on line che verranno comunicati di volta in volta dagli organizzatori, e nel rispetto delle regole di capienza e comportamento attualmente in vigore per far fronte all’emergenza Covid 19, sia online, seguendo la diretta streaming sul sito www.digitale.regione.emilia-romagna.it e sui profili Facebook e YouTube di ADER, Agenda Digitale dell’Emilia-Romagna

In vista del loro svolgimento, chiunque interessato potrà formulare spunti e domande da sottoporre all’attenzione delle relatrici scrivendo all’indirizzo segreteria@absolutgroup.it.

Women in Tech: consulta e scarica il save the date dei 4 eventi (pdf201 KB)

Accessibilità e inclusione: la Regione punta sull’intelligenza artificiale per facilitare la lettura dei testi

Sul portale regionale è stato attivato un nuovo servizio sperimentale di lettura immersiva per venire incontro alle esigenze di persone affette da dislessia, deficit dell’attenzione, autismo, lettori non principianti e cittadini non madrelingua. L’Assessora Paola Salomoni: “l’accessibilità al centro della transizione digitale

La Regione Emilia-Romagna punta sulle tecnologie di intelligenza artificiale per informare in maniera più inclusiva e accessibile. Da alcuni giorni, sulle pagine del portale regionale e nella sezione del sito che raccoglie i comunicati stampa dell’ente, è possibile attivare una funzionalità sperimentale di “immersive reader”, lettura immersiva in italiano. 

La nuova opzione permette di leggere i testi in modalità agevolata, potendo usufruire di svariate opzioni pensate per aumentare la concentrazione, con particolare beneficio per alcune tipologie di utenti, tra cui persone affette da dislessia, disturbi dell’attenzione o problemi d’autismo, lettori principianti e cittadini di madrelingua non italiana.

Attivando la funzionalità di lettura immersiva, gli utenti possono visualizzare le notizie e gli altri contenuti informativi in una schermata che ne riproduce i soli testi, eliminando le immagini e gli altri elementi grafici e di contesto delle pagine web. 

Nella stessa schermata è possibile attivare altre funzionalità, per personalizzare il servizio a seconda delle proprie esigenze. Le opzioni disponibili sono la lettura ad alta voce, femminile o maschile, la scelta della velocità di lettura e di altre variabili come la dimensione e il tipo di carattere, il colore del testo e quello dello sfondo, e ancora le possibilità di attivare la separazione delle sillabe, evidenziare alcuni elementi grammaticali come sostantivi, verbi o aggettivi, visualizzare solo 1, 3 o 5 righe del testo, o mostrare una illustrazione che spieghi il significato di una certa parola. Infine, per gli utenti non madrelingua è possibile attivare la traduzione dei testi, o anche solo di singole parole, in qualsiasi altra lingua.

Presentando la novità, Paola Salomoni, Assessora regionale all’Agenda Digitale ha dichiarato quanto segue: “La lettura immersiva è uno strumento straordinario, certamente per le persone che altrimenti sarebbero impossibilitate a leggere le notizie sul web ma anche per gli altri utenti. Penso per esempio alla possibilità che questa implementazione offre per la traduzione dei testi in tutte le lingue o per la lettura ad alta voce che sono funzioni utili a tutti. In questa prima fase sperimentale ci auguriamo che questo servizio innovativo sia sfruttato in tutte le sue potenzialità, perché l’obiettivo è quello di metterlo a regime e di estenderlo su altri portali e banche dati regionali. Gli investimenti per lo sviluppo dell’accessibilità sono al centro della transizione digitale, perché vogliamo che tutti abbiano gli stessi diritti, e nessuno resti indietro”.

Digital Education Hub: nasce la rete europea di strutture di consulenza nazionali sull’educazione digitale

Il 28 ottobre l’incontro virtuale che ha dato il via alla rete NAS - National Advisory Services

Nasce il nuovo NAS - National Advisory Services, il network di strutture, istituzioni e/o dipartimenti nazionali chiamati a fornire consulenza in materia di educazione digitale e a implementarne la diffusione all’interno dell’Unione europea. La rete NAS si inserisce nell’ambito del Digital Education Hub, che intende appunto favorire la cooperazione tra tutti gli stakeholder che operano sull'educazione digitale.

Dopo una prima fase esplorativa, che ha raccolto 55 manifestazioni di interesse (con il coinvolgimento di 26 Stati membri), il 28 ottobre si è tenuto online il primo incontro della rete NAS, con l’obiettivo di discutere del suo funzionamento futuro e di individuare i possibili campi di azione. 

L’idea è che la rete possa promuovere lo scambio di esperienze in materia di educazione digitale e assicurare la cooperazione transnazionale. La rete NAS potrebbe anche sostenere il lavoro su altre iniziative nell'ambito del piano d'azione per l'educazione digitale, ad esempio il "Dialogo strategico sui fattori abilitanti nell'educazione digitale".

Il NAS dovrebbe riunirsi 2-3 volte all'anno.

Al via il Digital School Bus: la formazione al digitale diventa on the road

Nelle scuole dei territori di montagna delle province di Parma e Piacenza, alunni e docenti potranno apprendere l’utilizzo di tecnologie di ultima generazione per la realizzazione di progetti di storytelling digitale. Il progetto promosso anche grazie alla disponibilità di finanziamenti regionali

L’inclusione e la formazione al digitale si fanno itineranti e viaggiano in minibus per raggiungere le scuole di montagna di alcune aree interne dell’Emilia-Romagna. È questo il senso del progetto Digital School Bus, nato da un’intuizione di Italo Ravenna, maestro elementare ed esperto di media education nativo di Borgo Val di Taro, sviluppato e messo a punto con il contributo di un gruppo di dirigenti scolastici, insegnanti, sindaci e operatori pubblici, e in procinto di partire entro breve, anche grazie ai finanziamenti erogati nell’ambito del progetto Appennino Smart e Aree Interne della Regione Emilia-Romagna

A bordo di un pullmino elettrico, Ravenna e i suoi collaboratori visiteranno nei prossimi mesi le scuole di montagna dei Comuni delle valli Valtaro, Valceno, Val Nure e Val d’Arda, nelle province di Parma e Piacenza, per coinvolgere alunni e docenti nella realizzazione di progetti di storytelling digitale che raccontino aspetti ed esperienze di queste realtà. 

Per farlo, ragazzi e formatori potranno contare sulla disponibilità di tecnologie di ultima generazione. Tra queste, visori di realtà aumentata, videocamere a 360°, robot rover, droni, action cam, set luci con green screen per effetti cinematografici, studio audio per web radio e podcast, iPad con pennino e strumenti di creatività e accessibilità, per permettere anche agli alunni disabili di partecipare all’iniziativa. Lavorando alla realizzazione delle storie, i ragazzi e i loro formatori acquisiranno le competenze di base per l’utilizzo di questi strumenti, e così facendo potranno toccare con mano il potenziale in termini di creatività ed espressione che può derivare dalla loro padronanza.

Il Digital School Bus ha un “progenitore” nobile e famoso. È  dopo avere conosciuto l’esperienza del “John Lennon Educational Tour Bus” - studio itinerante no profit per la registrazione di musica, video e videogames, lanciato 23 anni fa su iniziativa di Yoko Ono e tuttora on the road - che Ravenna ha avuto l’idea di proporre un progetto simile per promuovere una nuova e originale idea di formazione al digitale e contrastare al contempo il fenomeno della dispersione scolastica.

Saranno 23 i plessi scolastici, con pluriclassi delle elementari e delle medie, a essere coinvolti nel progetto, che si svilupperà lungo l’arco degli anni scolastici 2021-2022 e 2022-2023, e che - auspicano i promotori - potrà in futuro essere esteso anche ad altri territori.

In una delle tappe inaugurali, programmata il prossimo 13 novembre a Ponte dell’Olio, in Val Nure , è prevista anche la presenza del Presidente della Regione Stefano Bonaccini.

Per informazioni sulle tappe in calendario e tutti gli altri dettagli sul progetto: www.digitalschoolbus.it

Online nuovi contenuti e materiali sul progetto UserCentricities

La pubblicazione di un’intervista e dei principali esiti di un workshop territoriale organizzato lo scorso maggio, restituiscono il senso e i primi risultati della partecipazione della Regione Emilia-Romagna al progetto europeo finalizzato alla condivisione di saperi ed esperienze per migliorare la qualità dei servizi digitali

Perché il concetto di usabilità è fondamentale per migliorare i servizi digitali, quali sono le esperienze più interessanti in tal senso promosse di recente in ambito regionale, e quali i principali benefici che la partecipazione a un progetto europeo in materia può  apportare anche su scala locale. Sono questi alcuni dei temi affrontati dai project manager Giovanni Grazia e Stefano Gatti nell’intervista pubblicata online sul sito del progetto europeo UserCentricities, al quale la Regione Emilia-Romagna partecipa, nell’ambito di un consorzio composto da 9 partner, per condividere saperi, esperienze e metodologie che permettano di arrivare alla progettazione di servizi digitali più a misura di città e cittadini.

Finanziato con i fondi del Programma Horizon 2020, il progetto UserCentricities è stato avviato a fine 2020 e, per quanto riguarda la Regione Emilia-Romagna, viene seguito dai componenti dello staff dell’Agenda Digitale. Gli altri partner coinvolti sono le città Espoo (Finlandia), Milano (Italia), Murcia (Spagna), Rotterdam (Paesi Bassi) e Tallinn (Estonia),  Eurocities, la principale associazione delle città europee, il centro di ricerca internazionale VTT e il think thank Lisbon Council, che coordina le attività.

Nell’intervista pubblicata online, Giovanni Grazia e Stefano Gatti ricordano, tra le altre cose, che con il lancio di Data Valley Bene Comune, la nuova Agenda Digitale dell’Emilia-Romagna, la Regione ha rinnovato il proprio impegno sul tema dell’usabilità dei servizi digitali online, dedicando un’apposita sfida alla tematica. 

Quanto ai ritorni che si auspica di ottenere dalla partecipazione all’iniziativa, i due project manager sottolineano l’importanza dello scambio di competenze, visioni ed esperienze, anche attraverso la conoscenza di progettualità promosse dagli altri partner, e si dicono certi dell’utilità che potrà derivare dalla realizzazione del principale output di progetto, consistente in una metodologia condivisa di misurazione dei criteri di user-centricity, per la futura ideazione e realizzazione di servizi sempre più a misura di città e cittadini. Infine, sottolineano, sarà importante fare tesoro di questa esperienza anche per condividere i frutti di quanto appreso ed elaborato con altre realtà locali del territorio regionale.

Sempre sul sito di UserCentricities, assieme all’intervista sono stati pubblicati i principali risultati emersi nel corso del workshop pubblico organizzato dalla Regione Emilia-Romagna, nell’ambito delle attività di progetto, lo scorso 25 maggio. L’iniziativa, partecipata da circa 30 dipendenti delle amministrazioni locali dell’Emilia-Romagna che si occupano di progettazione e implementazione di servizi online ai cittadini e alle imprese, era stata promossa in modalità digitale, a causa delle limitazioni imposte dall’emergenza pandemica, con lo scopo di condividere progetti e best practice in materia. 

Al via il Festival della Cultura Tecnica 2021

500 eventi per la rassegna promossa dalla Città metropolitana di Bologna, realizzata anche grazie alla collaborazione della Regione Emilia-Romagna, che co-finanzia il progetto tramite il Fondo sociale europeo. Tra gli appuntamenti anche il percorso Women in tech, promosso dall’Agenda Digitale dell’Emilia-Romagna in collaborazione con la Rete dei Laboratori aperti dell’Emilia-Romagna

Per un’istruzione di qualità, equa e inclusiva: il Festival della Cultura tecnica 2021 rinnova la propria vocazione a favore della valorizzazione della cultura tecnica, scientifica e tecnologica e si concentra quest’anno sull’obiettivo 4 dell’Agenda ONU 2030 per lo Sviluppo sostenibile.

Protagonista di questa edizione, dunque, l’approfondimento del concetto di educazione, intesa come sviluppo e formazione di conoscenze e competenze cognitive, sociali e comportamentali, potenzialità inespresse, ad opera di una molteplicità di soggetti in contesti diversi. Il Festival della Cultura tecnica si fa in questo senso pienamente interprete della varietà e complessità di percorsi educativi disponibili, nell’intento di favorire una riflessione condivisa e di promuovere le esperienze positive realizzate anche nell’ultimo, difficile periodo.

Le 500 iniziative in programma sul territorio regionale, con centinaia di partner coinvolti, propongono una panoramica ampia su tutti gli ambiti e gli aspetti che fanno del binomio “sapere e saper fare” l’ambito su cui puntare per il presente e il futuro delle giovani generazioni.

Si parte mercoledì 20 ottobre e si prosegue fino al 16 dicembre, con seminari, laboratori, convegni ed eventi rivolti a ragazze e ragazzi, famiglie, insegnanti, operatrici e operatori del mondo dell’educazione e della formazione, portatori di interesse e in generale all’intera comunità.

Il primo evento in calendario è la Cerimonia regionale di inaugurazione che coinvolge contemporaneamente la Città metropolitana di Bologna, le Province del territorio regionale, la Regione Emilia-Romagna e l’Ufficio Scolastico Regionale.

Al momento di apertura istituzionale fa seguito la Fiera delle Idee… online, tradizionale appuntamento di avvio per l’edizione metropolitana del Festival che quest’anno si estende a livello regionale, per un catalogo live di oltre 100 Pillole di cultura tecnica: dimostrazioni, esperimenti, simulazioni in peer education per far conoscere il mondo delle discipline STEAM (molte presentazioni saranno caricate anche sul canale YouTube del Festival). Le voci di tutte le province partecipanti potranno essere ascoltate nel quadro d'insieme offerto dalla diretta streaming dell'Ufficio Scolastico Regionale per l’Emilia-Romagna. 

Sempre nella giornata inaugurale si svolge il primo dei cinque incontri del ciclo DAD, didattica a distanza: una, nessuna… o centomila?, dedicato all’impatto della DAD sulle modalità di insegnamento, apprendimento e relazione docenti-studenti e organizzato dalla Città metropolitana di Bologna - Istituzione Gian Franco Minguzzi, in collaborazione con il Comitato scientifico regionale del Festival della Cultura tecnica.

Tra i tanti temi oggetto di approfondimento, il Festival resta inoltre fortemente impegnato nel contrasto ai gap di genere, attraverso la proposta di iniziative contro gli stereotipi e gli altri fattori sociali e culturali che ostacolano le ragazze nella scelta di percorsi scolastici, formativi e professionali dell’area STEAM (Science, Technology, Engineering, Arts and Mathematics). 

Tanti gli appuntamenti di questo tipo: dai Technoragazze Days, 50 laboratori per far conoscere e sperimentare alle ragazze i vari settori della tecnica e della scienza, a Women in tech, la rassegna di incontri sul digital gap con cui le donne si confrontano ogni giorno. 

A promuovere quest’ultimo percorso è direttamente l’Agenda Digitale dell’Emilia-Romagna, in collaborazione con la Rete dei Laboratori aperti dell’Emilia-Romagna: dal 18 novembre al 9 dicembre, sono in programma quattro eventi ibridi, in presenza e a distanza, ospitati presso i laboratori aperti di Ferrara, Rimini, Piacenza e Cesena. In ogni incontro, l’Assessora all’Agenda digitale Paola Salomoni dialogherà con esperte per aprire il confronto su donne e digitale e sui nuovi traguardi da raggiungere in Emilia-Romagna.

Nato nel 2014, il Festival della Cultura tecnica è promosso dalla Città metropolitana di Bologna ed è parte integrante del Piano Strategico Metropolitano di Bologna. Il Festival è realizzato in collaborazione con la Regione Emilia-Romagna, che co-finanzia il progetto tramite il Fondo sociale europeo, con il Comune di Bologna, le Province di Ferrara, Forlì-Cesena, Modena, Parma, Piacenza, Ravenna, Reggio Emilia e Rimini e numerosi altri partner pubblici e privati.

Tutte le novità e gli aggiornamenti sul Festival e sul programma delle iniziative sono disponibili su  festivalculturatecnica.it e su er.festivalculturatecnica.it, oltre che sui canali social della manifestazione.

Turismo: i dati dell’Emilia-Romagna in condivisione nel Catalogo Nazionale delle API Pubbliche

Per prima in Italia, la Regione mette a disposizione liberamente, per qualsiasi tipo di utilizzo, i dataset del proprio Portale Turistico

Il turismo dell’Emilia-Romagna è sempre più open source. Per prima in Italia, la Regione ha infatti messo in condivisione i propri dati sul turismo con licenza libera e aperta, senza limiti di utilizzo. Ciò avviene attraverso l’ingresso delle informazioni del proprio Portale Turistico Regionale nel  Catalogo Nazionale delle API Pubbliche del Dipartimento della Trasformazione Digitale. Le API (acronimo che sta per Application Programming Interface, in italiano interfaccia di programmazione dell’applicazione) sono le interfacce che mettono in collegamento automatico diversi programmi informatici, rendendo possibile lo scambio reciproco di dati.

Grazie a questa novità, d’ora in avanti chiunque interessato potrà avere libero accesso e utilizzo al consistente e variegato patrimonio informativo prodotto e aggiornato con cadenza periodica dalle Redazioni Locali del Sistema Turistico Regionale, sia per scopi privati sia per finalità commerciali, quali ad esempio lo sviluppo di nuovi servizi e applicazioni. Per poterlo fare, l’unico vincolo da rispettare sarà la citazione della fonte di provenienza delle informazioni.

Tra i dati di cui si potrà disporre figurano l’elenco delle 402 località regionali (comprensivo di posizione geografica, descrizione e curiosità), il calendario degli eventi che vi vengono organizzati, informazioni riguardo ai 1.287 punti di turistico del territorio regionale e ulteriori contenuti riferiti a 122 itinerari,  24 località termali, 15 stazioni sciistiche, 22 tra parchi divertimento e avventura e 39 siti della Motor Valley. Un altro database di importanza strategica messo in condivisione è “Dove Dormire”, curato dal Servizio Statistica e Sistemi Informativi Geografici della Regione, contenente informazioni sulle oltre 5.000 strutture alberghiere del territorio.

Tutti i dati vengono rilasciati con licenza libera e aperta CC-BY, e oltre a essere liberamente disponibili e riutilizzabili, potranno anche essere integrati da parte di start-up, aziende del settore e Open Travel Alliance, associazioni no profit che si occupano della standardizzazione dei protocolli di interscambio dati fra gli operatori turistici.

La condivisione delle informazioni turistiche è il nuovo passaggio di una filosofia improntata alla massima apertura che aveva già portato alla creazione della Open Library Emilia-Romagna , il servizio di condivisione delle foto in licenza libera della Regione. Con queste iniziative, si legge in un comunicato di APT Servizi, “si vuole  andare incontro al costante aumento della domanda di contenuti digitali e alla proliferazione di nuovi bisogni e modalità di fruizione degli stessi, dando la possibilità a tutti gli operatori interessati di aggregare informazioni condivise, abbattere i costi e aprire la strada allo sviluppo di nuovi servizi e contenuti”.

Nasce "readER", la biblioteca digitale gratuita per tutte le scuole dell’Emilia-Romagna

Aderendo al nuovo servizio offerto dalla Regione, gli istituti primari e secondari potranno contare sull’utilizzo di una piattaforma per accedere a oltre 70.000 ebook, 7.000 tra quotidiani e riviste di tutto il mondo e 2 milioni di risorse e contenuti a carattere educativo

Aumentare le opportunità di accesso alle fonti di informazione, conoscenza e sapere, creando i presupposti per rendere la scuola sempre più equa e inclusiva. Sono questi i principali obiettivi del progetto "readER", con il quale la Regione Emilia-Romagna estende i servizi digitali offerti del sistema bibliotecario regionale a tutte le scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado, statali e paritarie, del territorio regionale.

Potendo contare sull’utilizzo gratuito di un’apposita piattaforma, d’ora in poi insegnanti, operatori e studenti avranno l’opportunità di accedere liberamente - 24 ore su 24 e 7 giorni su 7 - a un vasto patrimonio di fonti e risorse. Tra queste, una collezione di oltre 70.000 ebook (ampliabile) curati dai più importanti editori italiani. E, per gli istituti secondari di secondo grado, una selezione di quotidiani e riviste pubblicati in tutto il mondo, composta da più di 7.000 titoli

In più e inoltre, la nuova piattaforma renderà disponibili oltre 2 milioni di Open Educational Resources (OER) rilasciati in pubblico dominio o con licenza aperta: materiali in svariati formati, tra cui contenuti audio, immagini e video, appositamente progettati per soddisfare finalità di insegnamento, apprendimento e ricerca.

Il progetto ReadER è promosso dalla Regione Emilia-Romagna e attuato dal Servizio Patrimonio Culturale, con la collaborazione dell’Ufficio scolastico regionale per l’Emilia-Romagna, attraverso un apposito gruppo di lavoro incaricato di presidiare l’avvio delle attività e lo sviluppo progettuale.

Per accedere alle risorse messe a disposizione dalle piattaforme delle biblioteche digitali, a partire dal 15 novembre gli istituti scolastici che decideranno di aderire al progetto potranno contare sulla disponibilità di un profilo di servizio personalizzato. In questo modo sarà possibile far fronte in maniera più agevole ai  limiti economici e in termini di risorse umane che avevano finora frenato l’adesione delle scuole ai servizi bibliotecari digitali.

Grazie a ciò inoltre, si contribuirà anche a soddisfare in maniera più efficace le esigenze degli istituti, che in particolar modo a partire dall’emergenza pandemica, hanno manifestato un’attitudine sempre più spiccata al reperimento di risorse e contenuti digitali per l’organizzazione di attività e progettualità didattiche e di apprendimento.

Commentando il lancio del progetto, gli assessori regionali Mauro Felicori (Cultura) e Paola Salomoni (Scuola e Agenda Digitale), hanno dichiarato quanto segue: “è una scelta di cui andiamo molto fieri, e per la quale ringraziamo il presidente Bonaccini e l’assessore al Bilancio, Paolo Calvano che ne hanno colto il valore profondo per il diritto allo studio e di contrasto alla diseguaglianza. Grazie a questa misura gli studenti dell’Emilia-Romagna amplieranno a dismisura il numero di testi e di fonti a disposizione, gratis e con facile accesso. Una opportunità tanto più importante tanto minori sono le risorse culturali delle famiglie dei bambini e dei ragazzi. 

Di più: il sistema bibliotecario, meno impegnato nel prestito, potrà aumentare la funzione di reference, per le ricerche in rete con la guida dei bibliotecari, e più in generale le biblioteche potranno sviluppare il loro ruolo di centri per l’educazione permanente. La funzione dei bibliotecari si svilupperà in qualità. Già la stagione del Covid aveva portato al raddoppio dell’uso delle biblioteche digitali. Con questa decisione si andrà molto oltre, lungo l’idea di una Emilia-Romagna capitale anche del digitale”.

Piano d'azione per l'istruzione digitale (2021-2027), il 13 ottobre il kick off

È in programma la prima riunione del gruppo di esperti per la lotta alla disinformazione e la promozione dell'alfabetizzazione digitale attraverso l'istruzione e la formazione

I lavori prenderanno il via alla presenza di accademici, professionisti, enti e istituzioni che la scorsa primavera si sono candidati a entrare nel team di esperti sulla lotta alla disinformazione e sulla promozione dell'alfabetizzazione digitale attraverso l'istruzione e la formazione.

Sarà presente all’incontro di kick off, in programma il 13 ottobre, anche Mariya Gabriel, Commissario europeo per l'innovazione, la ricerca, la cultura, l'istruzione e la gioventù.

Obiettivo del nuovo gruppo di lavoro è individuare e redigere, entro l’autunno del 2022, le linee guida a supporto degli insegnanti per il contrasto alla disinformazione e per la promozione dell'alfabetizzazione digitale, da realizzarsi a tutti i livelli di istruzione in modo appropriato all'età e al contesto. 

L’azione del gruppo di esperti si inserisce nell’alveo delle iniziative finalizzate all’attuazione del Piano d'azione per l'istruzione digitale (2021-2027), che intende sostenere l'adeguamento sostenibile ed efficace dei sistemi di istruzione e formazione degli Stati membri dell'UE all'era digitale. Due gli asset principali di intervento: 

  1. Lo sviluppo di un ecosistema altamente efficiente di istruzione digitale attraverso infrastrutture, connettività e apparecchiature digitali; capacità digitali e organizzative; insegnanti e personale competenti in tema tecnologico e digitale; contenuti per l’apprendimento di alta qualità, strumenti di facile utilizzo e piattaforme sicure.
  2. Il miglioramento delle competenze e delle abilità per la trasformazione digitale, a tutti i livelli di istruzione con l’obiettivo di raggiungere l’alfabetizzazione digitale di base, avere più specialisti del settore e garantire parità di accesso e di opportunità alle ragazze e giovani donne.

 Trovi qui approfondimenti sul Piano d’azione per l’istruzione digitale.

SELFIE for Work Based Learning

Appuntamento online per il lancio del nuovo modulo “SELFIE for Work Based Learning”.

Presentato il 7 e l’8 ottobre con la partecipazione di Mariya Gabriel, Commissario europeo per l'innovazione, la ricerca, la cultura, l'istruzione e la gioventù, e di Nicolas Schmitt, Commissario europeo per il lavoro e i diritti sociali, il “SELFIE for Work Based Learning” è ora ufficialmente pronto all’uso.

SELFIE rappresenta uno strumento pratico ed efficace per la pianificazione digitale dell'intera scuola, per supportare le politiche di educazione digitale nazionali/regionali e mostrare esempi dell'impatto positivo che SELFIE può avere sulle scuole (già 1.700.000 dirigenti scolastici, insegnanti e studenti hanno scelto di avvalersene, a partire dal suo lancio nel 2018).

Il nuovo modulo SELFIE Work-based learning è già stato sperimentato in 9 Paesi europei tra settembre e dicembre 2020. In totale, circa 35.000 partecipanti provenienti da circa 150 scuole di formazione professionale e 250 aziende in Francia, Germania, Ungheria, Polonia, Romania e Georgia, Montenegro, Repubblica di Serbia e Turchia sono stati coinvolti nella fase pilota.

I progetti pilota sono stati condotti dal Joint Research Centre (JRC), in collaborazione con il European Forum of Technical and Vocational Education and Training, l’European Training Foundation e il DG Occupazione, Affari sociali e Inclusione della Commissione europea.

“Matcher”, partita la 2° edizione del programma internazionale di open innovation

Le startup e scaleup più promettenti a livello internazionale entrano in contatto con le aziende più innovative dell’Emilia-Romagna.

Green Deal Edition per questo secondo anno di MATCHER, promosso dalla Regione Emilia-Romagna, con il coordinamento di ART-ER e il supporto tecnico di Deloitte Officine Innovazione e finanziato da SIMPLER (Enterprise Europe Network), con l’obiettivo di far incontrare 10 tra le aziende più innovative dell’Emilia-Romagna con le startup/scaleup più promettenti a livello mondiale.

L’obiettivo comune è co-sviluppare soluzioni e progetti concreti in ambito di sostenibilità ambientale, offrendo contemporaneamente alle aziende locali coinvolte l’opportunità di ampliare il proprio network di contatti e di aprirsi a nuove opportunità di sviluppo.

Il focus tematico della seconda edizione di MATCHER è il Green Deal Europeo, con progetti e soluzioni che si concentreranno su:

  • GREEN MATERIALS > ricerca di materiali innovativi (plastic free, riciclati, compostabili ecc.) da impiegare nei processi di produzione al posto di quelli inquinanti.
  • DIGITAL PROCESSES & SMART MONITORING > soluzioni che abilitino la digitalizzazione e il monitoraggio dei processi per ottimizzare le risorse impiegate e ridurre gli sprechi.
  • GREENER PRODUCTION & TECHNOLOGIES > nuove tecnologie produttive o metodologie di produzione per produrre in maniera più sostenibile ed efficiente.

Nell’edizione precedente di MATCHER sono state coinvolte 40 imprese del territorio dell’Emilia-Romagna e 43 start-up internazionali, con circa 500 partecipanti all’evento conclusivo e più di 400 meeting di matchmaking

Per presentare la propria candidatura le startup/scaleup internazionali hanno tempo fino al 30 novembre 2021 attraverso il sito www.match-er.com

Per approfondimenti: https://www.emiliaromagnastartup.it/it/innovative/bandi/matcher-al-la-seconda-edizione-dedicata-al-green-deal

Servizi PA online: dal 1° ottobre si accede con SPID

Sono più di un milione le identità digitali già attive in Regione e che avranno da subito accesso ai 350 servizi coinvolti dalla novità. A disposizione dei cittadini informazioni e assistenza per gestire la transizione.

A partire dal 1° ottobre sarà necessario disporre di SPID, il Sistema Pubblico di Identità Digitale per accedere a tutti i servizi online erogati dalla Pubblica Amministrazione.

Si dispiegano in questo modo sui territori gli effetti della normativa nazionale: il decreto “Semplificazione e innovazione digitale”, successivamente convertito in legge (120/2020), viene ora recepito anche in Emilia-Romagna.

Esistono in realtà due alternative a SPID, entrambe poco utilizzate vista la necessità di disporre di uno smartphone dotato di sistema NFC o di un lettore di smart card: si tratta della carta di identità elettronica (CIE) e della CNS (Carta Nazionale dei Servizi, una smart card corrispondente ad esempio ai dispositivi di firma digitale o alla tessera sanitaria). In generale, comunque, la grande maggioranza dei cittadini si avvarrà di SPID, come dimostra il milione e oltre di identità digitali già rilasciate sul territorio regionale.

Tra i tanti servizi coinvolti nel processo, anche il Fascicolo Sanitario Elettronico: dal 1° ottobre non sarà più possibile accedervi tramite pin o password rilasciati dai rispettivi gestori e nemmeno tramite le utenze generate dal sistema Federa (Federazione degli Enti dell'Emilia-Romagna per l’Autenticazione).

In questo senso proprio l’esperienza di Federa – un progetto regionale risalente al Piano Telematico 2007-2009 per identificare i cittadini e fornire loro servizi online, che di fatto ha anticipato lo SPID di dieci anni – l’Emilia-Romagna e i rispettivi enti locali sono pronti al cambiamento: la migrazione al nuovo sistema è già stata completata per più di 350 servizi online, preparati a garantire l’accesso tramite SPID.

Non mancheranno gli strumenti di aiuto e informazione, utili a supportare gli utenti nella migrazione al nuovo strumento (in aggiunta alle normali attività di helpdesk). A disposizione dei cittadini una pagina web, con istruzioni e sistemi di supporto realizzata da Lepidahttps://app.lepida.it, e attività di formazione avviate nel contesto del progetto Digitale Comune che la Regione ha messo in campo per sostenere la transizione alle piattaforme nazionali, inclusa l’identità SPID, e a cui è possibile iscriversi qui

Lepida ha avvisato gli utenti del cambio di modalità di accesso con largo anticipo, tanto che oltre 255 mila persone hanno completato gli adempimenti necessari e sono già state migrate a SPID per quanto riguarda iFascicolo sanitario elettronico.

SPID: istruzioni per l’uso

SPID è accessibile a tutti i cittadini maggiorenni che siano in possesso di:

  • un documento italiano in corso di validità (carta di identità, patente, passaporto),
  • tessera sanitaria o tesserino del codice fiscale,
  • un indirizzo e-mail e un numero di cellulare.

Per ottenere la propria identità digitale occorre scegliere un gestore d’identità digitale abilitato, come per esempio Lepida (https://id.lepida.it), uno dei nove provider in grado di fornire gratuitamente credenziali di accesso tramite SPID. Sono 924.554 le identità digitali già rilasciate da Lepida, tramite oltre 2.000 sportelli. 

Una volta effettuata la registrazione attraverso l’inserimento dei propri dati anagrafici e creato un nome utente e una password personali, occorre procedere con il riconoscimento.

Per quanto riguarda Lepida, quest’ultimo può essere fatto presso migliaia di sportelli in tutta ItaliaComuni e sportelli Ausl ma anche farmacie e centri di assistenza fiscale, tutti indicati sul sito.

In alternativa al riconoscimento sul posto, è possibile procedere anche per via telematica tramite firma digitale, carta nazionale dei servizi, carta di identità elettronica oppure registrando un video secondo i requisiti indicati sul sito e facendosi identificare tramite un bonifico simbolico (basta un centesimo) da un conto corrente intestato.

Esiste infine la possibilità, offerta da Lepida, di essere riconosciuti via webcam tramite smartphone, un tablet o un PC (il servizio ha un costo di 15 € + Iva).

I tempi di rilascio dell’identità digitale dipendono dai singoli gestori.

Una volta attivato, l’utilizzo di SPID per i cittadini è gratuito.

Il contesto nazionale

A livello Italia al 15 settembre 2021 risultavano erogate 24.387.240 identità SPID, con oltre 8mila amministrazioni pubbliche coinvolte nel processo, a partire dall’Inps, l’Agenzia delle Entrate o l’Inail.

È previsto in futuro l’adeguamento anche da parte degli Enti locali, che renderanno progressivamente accessibili solo tramite SPID servizi online come la richiesta di certificati anagrafici, il pagamento di tributi o sanzioni o l’accesso al SUAP - lo Sportello Unico per le Attività produttive.

Digital Kit for School: cresce l’offerta di contenuti

Col progetto, la Fondazione Golinelli di Bologna mette a disposizione degli insegnanti strumenti gratuiti per l’organizzazione di percorsi formativi sulle discipline STEAM, valorizzando le potenzialità del digitale

Cresce con tre nuove proposte dedicate alla lotta al cambiamento climatico, alla fisica, con particolare riferimento al principio di Archimede, e al legame tra percezione e visione l’offerta dei Digital Kit for School, programma di attività gratuite sulle discipline STEAM (Science, Technology, Engineering, Arts and Mathematics) che la Fondazione Golinelli di Bologna mette a disposizione dei docenti delle scuole primarie e secondarie di tutta Italia. Aderendo al progetto, gli insegnanti possono proporre ai propri studenti percorsi formativi in classe, ibridi, con attività in presenza e altre a distanza, o interamente online, valorizzando le potenzialità del digitale.

Il progetto è stato concepito come risposta a specifici bisogni espressi dai dirigenti scolastici e dagli insegnanti per far fronte alle difficoltà derivanti dal mutamento di scenario causato dell’emergenza pandemica. La richiesta era di poter contare su strumenti formativi flessibili, in grado di permettere l’alternanza tra momenti di apprendimento in aula e altri in modalità DAD, garantendo in tal modo la continuità didattica. Altro obiettivo chiave, quello di suscitare interesse ed entusiasmo negli studenti, sopperendo, almeno in parte, alla mancanza delle attività pratiche e laboratoriali di fondamentale importanza nell’apprendimento delle discipline STEAM. Da ciò l’idea di realizzare i Digital Kit, strumenti pensati per conciliare la flessibilità e la semplicità di utilizzo, con la  ricchezza di contenuti scientifici e tecnologici.

Ad oggi sono già oltre mille le adesioni all’iniziativa, che contempla due modalità di fruizione. Un primo livello di base permette di scaricare materiali di approfondimento per la realizzazione dei percorsi formativi. Con un secondo livello, a carattere più avanzato, è possibile anche iscriversi a una community online per interagire con i formatori e gli esperti, ricevere ulteriori materiali di approfondimento e ottenere l’attestato delle attività svolte con gli studenti. 

Nell’ambito del progetto, a breve sarà offerta anche la possibilità di partecipare a una serie di webinar su temi quali l'impatto dei virus sulle nostre esistenze, le nuove frontiere della scienza come l’epigenetica, l’ibernazione come strategia per scoprire nuovi mondi e le recenti scoperte di astrofisica in Italia.

Ambienti digitali, ecologici e sociali: dal 23 al 26 settembre torna “Modena Smart Life”

La crescente interconnessione tra i vari ambiti che caratterizzano le nostre esistenze e relazioni è il tema centrale dell’edizione 2021 del festival di cultura digitale promosso dal Comune di Modena

Sarà dedicata al tema “Ambienti: digitali, ecologici, sociali” l’edizione 2021 di “Modena Smart Life”, festival sulla cultura digitale organizzato dal Comune di Modena. In programma dal 23 al 26 settembre, l’evento vuole porre l’accento sulla sempre maggiore interconnessione tra i vari ambiti nei quali si svolgono le nostre esistenze e relazioni: dagli ambienti naturali, a quelli storico-sociali, fino agli spazi disegnati dalle nuove tecnologie digitali, la cui influenza è andata progressivamente crescendo, fino a mettere in totale discussione l’idea che si possa parlare di effettive differenze tra contesti reali e contesti virtuali.

Solo andando oltre i tradizionali modelli di analisi, affermano gli organizzatori, si potrà cercare di comprendere meglio la crescente complessità che caratterizza tali interconnessioni e creare ambienti di vita più accoglienti e confortevoli, fondati sulla compresenza di reti fisiche e tecnologiche – centrali nelle forme di produzione, nella comunicazione, nella cura sanitaria, nelle gestioni finanziarie, nei servizi amministrativi e nei percorsi di formazione – senza le quali la nostra vita quotidiana, sia individuale sia sociale, sarebbe impossibile da organizzare.

Il cartellone, per un totale di 54 appuntamenti in programma, si articolerà in vari assi tematici, per indagare questi aspetti da molteplici punti di vista e prospettive, avendo cura anche di dedicare analisi e approfondimenti a casi concreti di innovazione in svariati settori, tra cui la pubblica amministrazione, la formazione, la sostenibilità, l’industria, il territorio urbano e la produzione culturale.

Il festival “Modena Smart Life” è organizzato dal Comune di Modena con la collaborazione di Forum PA. Alla sua promozione concorrono  Fondazione Collegio San Carlo, Fondazione di Modena, Università di Modena e Reggio Emilia, Democenter, Camera di Commercio e  Laboratorio Aperto di Modena. Il Festival gode inoltre del sostegno di Bper Banca e numerose imprese, attive sul territorio in svariati ambiti, tra cui l’innovazione tecnologica, il digitale, la formazione e la sostenibilità. 


Per info e dettagli sul programma: www.modenasmartlife.it

Destinazioni dell’Emilia-Romagna: online le pubblicazioni

Suddivise per categorie e aree tematiche, è possibile scaricarle in svariate versioni linguistiche dal portale tematico regionale del turismo

Dove passare le vacanze in Riviera Romagnola? Che itinerario scegliere per visitare le valli di Comacchio? Perché i portici di Bologna sono diventati patrimonio UNESCO? Quali mete scegliere per un soggiorno in Appennino?

Le risposte a queste e a molte altre domande si trovano consultando le principali pubblicazioni e dépliant dedicate alle destinazioni turistiche dell'Emilia-Romagna, scaricabili gratuitamente sul portale tematico emiliaromagnaturismo.it.

Uno strumento pratico e veloce per orientarsi tra gli itinerari e i luoghi dell’Emilia-Romagna, selezionando quelle di proprio interesse in base alla zona e all’area tematica.

A disposizione dell’utente anche le mappe delle città, gli itinerari cicloturistici e alcuni approfondimenti sulle eccellenze dell’enogastronomia regionale.

Il materiale è scaricabile gratuitamente e disponibile in varie lingue.

Inaugurato al Tecnopolo di Bologna il nuovo Data center del Centro Meteo Europeo

Il nuovo sistema di supercomputer Atos, che entrerà in funzione a metà del 2022, fornirà le previsioni meteo a oltre 30 nazioni e costituirà il più grande archivio dati al mondo

Sarà il Tecnopolo di Bologna a ospitare il nuovo Data center del Centro Meteo Europeo, che aprirà le porte alle ultime tecnologie in supercalcolo consentendo a ECMWF - European Centre for Medium-Range Weather Forecasts di perseguire i propri obiettivi strategici, a partire dal miglioramento delle previsioni delle temperature e dei venti, e dalla maggiore frequenza – da bisettimanale a giornaliera – delle previsioni a lungo termine, anche nell’ottica di un’adeguata prevenzione dagli eventi meteorologici estremi.

Oltre al Centro Meteo Europeo, il Tecnopolo si prepara ad accogliere al suo interno anche altre infrastrutture di primo piano, come il supercomputer europeo Leonardo: si profila all’orizzonte una vera e propria cittadella della scienza, che riunirà le più importanti istituzioni scientifiche e della ricerca italiane. 

Questo hub europeo dei Big data e del digitale concentrerà nell’Emilia-Romagna Data Valley oltre l’80% della capacità di supercalcolo nazionale, il 20% di quella europea, con applicazioni pratiche in tutti i settori: transizione ecologica e lotta ai cambiamenti climatici, transizione digitale, sanità, tempi delle città e logistica, imprese e processi produttivi sostenibili, agricoltura.

A regime all’interno del nuovo Data Center opereranno 25 membri dello staff ECMWF (la metà già operativa a Bologna), tra cui ingegneri elettrici e meccanici per supportare l'infrastruttura, personale per il monitoraggio attivo h24 sulle prestazioni dell'edificio, sistemi, applicazioni e servizi, oltre ad analisti hardware e software per i supercomputer e per tutti i sistemi di supporto e di trattamento dei dati. 

I nuovi super computer sono ora sottoposti a una serie di test, operativi e di affidabilità. In questa fase il sistema funziona in parallelo con l'attuale Cray Hpcf: si proseguirà in questo modo fino a maggio del 2022, quando la fornitura del servizio passerà per intero sotto il controllo e la responsabilità di Bologna. L’assegnazione ha durata quadriennale e prevede attività operative e di ricerca.

Si sposterà nel 2022 anche il Dhs, il sistema di gestione dei dati, passando da Reading a Bologna a inizio 2022, se, come previsto, tutti i processi associati alla migrazione saranno stati completati.

Il progetto del nuovo Data center nasce su decisione del Consiglio ECMWF che ha ritenuto l’attuale struttura di calcolo ad alte prestazioni (Hpcf) con base a Reading, nel Regno Unito, inadeguata a ospitare la prossima generazione di supercomputer.

La successiva gara internazionale ha visto il Governo italiano e la Regione Emilia-Romagna aggiudicarsi nel 2017 l’incarico di costituire e ospitare il nuovo Data center all’interno del Tecnopolo bolognese. I lavori, avviati a fine 2018, sono a oggi a un buono stato di avanzamento, anche in considerazione delle difficoltà associate alla pandemia.

Big Data e Intelligenza Artificiale: un nuovo modello pubblico-privato per favorire la formazione e lo sviluppo di competenze

Sottoscritto un protocollo d’intesa tra Regione Emilia-Romagna, Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro e Anpal Servizi Spa

Un nuovo modello di partenariato pubblico-privato per puntare alla diffusione di progetti di formazione e sviluppo di competenze in materia di Big Data e Intelligenza Artificiale. È questo lo scopo del protocollo d’intesa sottoscritto da Regione Emilia-Romagna, Anpal (l'Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro) e Anpal Servizi Spa per definire - attraverso un apposito programma di lavoro - obiettivi, fasi di intervento, modalità e tempistiche di collaborazione per lo sviluppo dell’economia dei dati, uno dei driver di crescita e rafforzamento dell’ecosistema emiliano-romagnolo.

Lo scopo è supportare la transizione digitale, puntando sul nuovo modello di partenariato per valutare i fabbisogni di percorsi di formazione e progetti di sviluppo di competenze e professionalità di base, tecniche o specialistiche, che permettano di far evolvere e valorizzare le attività relative all’utilizzo dei Big Data e al ricorso a soluzioni e sistemi di Intelligenza Artificiale. 

Con questo programma, si punta alla crescita dei settori e delle filiere produttive, manifatturiere e del terziario presenti sul territorio regionale e, al contempo, di un serie di attività che si collocano nella cornice strategica individuata dal Piano Nazionale per la Ripresa e la Resilienza (Pnrr).

La formalizzazione dell’accordo dà il via al “Protocollo di Intesa per lo sviluppo delle competenze, dell’occupabilità e dei servizi per il lavoro negli ambiti regionali ad elevata specializzazione produttiva”, formalizzato lo scorso 7 giugno scorso tra Regione Emilia-Romagna e Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali. Lo scopo è puntare su una stretta collaborazione istituzionale per favorire i processi di transizione digitale ed ecologica, attraverso una più efficace capacità di risposta ai nuovi fabbisogni di competenze, l'ampliamento dell’offerta di politiche attive per il lavoro e azioni volte a favorire l’occupabilità, di giovani e donne in particolare, all’interno del territorio regionale.

Tale percorso è stato già delineato dagli indirizzi contenuti nel Patto per il Lavoro e per il Clima regionale sottoscritto a dicembre 2020, nel Documento Strategico Regionale per la programmazione unitaria delle politiche europee di sviluppo 2021-27, nella Strategia di Specializzazione Intelligente S3 regionale, e nella strategia per l’innovazione digitale contenuta in Data Valley Bene Comune, l’Agenda Digitale dell’Emilia-Romagna 2020-2025.

Con le azioni previste dal Protocollo si punta a rafforzare, in ambito europeo, lo sviluppo del Digital Innovation Hub, polo ‘made in Emilia-Romagna’ di eccellenza e riferimento, nazionale ed internazionale, negli ambiti del big data e dell’intelligenza artificiale, oltre che nel campo della transizione green.

Tutto ciò sarà promosso dalla Regione assieme all’Agenzia Regionale per il Lavoro e in collaborazione con Art-ER, Attrattività Ricerca e Territorio, per realizzare politiche, azioni e interventi formativi capaci di corrispondere ai fabbisogni di persone e imprese, contribuendo anche a integrare l’efficacia del programma nazionale Garanzia di occupabilità dei Lavoratori (Gol) e del Piano nazionale per le nuove competenze.

Accesso ai servizi della PA con SPID: oltre 400mila download della app “LepidaID”, ma per i senior rimane il servizio illimitato degli SMS

Assieme a sindacati e associazioni delle persone con disabilità, la Regione accompagnerà le fasce più deboli nel processo di migrazione

I vantaggi della app “LepidaID”

Prosegue il passaggio all’utilizzo della app “LepidaID”, rispetto agli attuali SMS, per l’accesso tramite  SPID (Il Sistema Pubblico di Identità Digitale) ai servizi online della pubblica amministrazione. La app è già stata scaricata da oltre 400 mila persone, la metà degli utenti del servizio LepidaID SPID, con una crescita dei download più che raddoppiata in poche settimane: erano 181 mila il 23 luglio e sono diventati 406mila il 27 agosto. Nello stesso periodo, si è intensificato il confronto con l’utenza attraverso i contatti via call center, e-mail e social network. Utilizzando l’app, è possibile accedere ai servizi online attraverso un sistema automatico e integrato di creazione e gestione delle OTP (One time password), le cosiddette “password usa e getta”, che dopo un primo e unico utilizzo perdono validità, di modo da garantire la massima sicurezza negli accessi. Creando e generando automaticamente questo tipo di password, la app LepidaID permette di evitare la loro ricezione tramite messaggi SMS.

L’accompagnamento alla migrazione per anziani e le persone con disabilità

Tutto ciò, però, avverrà senza mettere in difficoltà le categorie più in difficoltà rispetto all’utilizzo di strumenti digitali e informatici. Partendo da un confronto con gli utenti, la Regione Emilia-Romagna, con l’assessorato all’Agenda Digitale, ha infatti incontrato le rappresentanze di alcune fasce di popolazione particolarmente sensibili alla migrazione; da una parte i sindacati dei pensionati SPI-CGIL, FNP-CISL, UILP-UIL e dall’altra le associazioni a tutela delle persone con disabilità, FISH Onlus e FAND.

Con le organizzazioni sindacali dei pensionati è stato condiviso un piano di lavoro che porterà all’attivazione di un percorso di formazione, informazione, accompagnamento e monitoraggio, per sostenere l’utenza più anziana nella migrazione a LepidaID.

Per permettere lo svolgimento di tale percorso, è stato stabilito innanzitutto che le persone nate prima del 1946 potranno continuare a usufruire dell’invio dell’OTP illimitato via SMS. Per le persone nate dal 1946 al 1956, la migrazione avverrà nell’arco di 8 mesi.

Per quanto riguarda l’accompagnamento alla migrazione sulla app, i sindacati dei pensionati, in raccordo con la Regione e Lepida, organizzeranno corsi di formazione e aggiornamento dedicati, producendo contestualmente dei materiali informativi, attraverso la formalizzazione di protocolli territoriali. Entro la fine del 2021, potranno partecipare al percorso i nati dal 1956 al 1951; a seguire, entro il mese di aprile 2022, sarà la volta dei nati dal 1951 al 1945.

L’attività di migrazione sarà costantemente valutata e monitorata dalla Regione insieme ai sindacati, anche attraverso appositi step, per individuare le criticità incontrate dall’utenza anziana, inclusa la disponibilità dei device.

Per quanto riguarda l’esito degli incontri con le associazioni delle persone con disabilità, FISH Onlus e FAND, Lepida ha confermato che è stata attivata una convenzione con la Fondazione ASPHI Onlus (Tecnologie Digitali per migliorare la Qualità di Vita delle Persone con Disabilità), per migliorare la fruizione e l’accessibilità della app.

Le novità dal primo settembre

Dall’inizio del mese, alcune novità riguarderanno la gestione delle OTP, generate volta per volta e comunicate da Lepida agli utenti per accedere allo SPID. D’ora in avanti, fatta eccezione per le fasce di popolazione per le quali sono stati individuati i percorsi di assistenza e accompagnamento descritti in precedenza -  Lepida garantirà fino a un massimo di 4 accessi con OTP via SMS a quadrimestre, per una quota massima di 12 SMS annui. Utilizzando la app LepidaID, che consente una generazione semplice e veloce dei codici OTP, gli accessi saranno invece illimitati.

Oltre a fornire i codici OTP, la app rende anche più rapido l’accesso da personal computer: l’utente che entra via SPID sul proprio pc a un servizio, come per esempio il Fascicolo Sanitario Elettronico, potrà infatti usare la app per inquadrare con lo smartphone il QR Code visualizzato sulla pagina di login, autorizzare successivamente l’accesso ed entrare direttamente, senza necessità di digitare username, password e codice OTP.

Inoltre, sono stati presi contatti con AGID (Agenzia per l’Italia Digitale) per richiedere un tempo più lungo di visualizzazione dell’OTP, che dagli attuali 30 secondi passerebbe a 60 e consentire il trasferimento automatico del codice tra la app LepidaID e le applicazioni che ne fanno richiesta, senza la necessità che l’utente debba trascriverlo e ricopiarlo. Una volta ottenuta l’autorizzazione di AGID, queste nuove funzionalità saranno messe a disposizione nella app.

Help desk, info online e formazione: l’affiancamento agli utenti

Per ovviare alle difficoltà che alcuni utenti potrebbero incontrare nella migrazione al nuovo sistema, sono stati resi disponibili strumenti dedicati di aiuto e informazione, che si affiancano alle consuete attività di help desk, interessate da un incremento di chiamate nell’ultima settimana, seppur in una percentuale molto limitata rispetto agli utenti interessati.

Tali strumenti consistono nella pagina web app.lepida.it contenente tutte le informazioni e i riferimenti puntuali ai sistemi di supporto, e nelle attività di formazione avviate nell’ambito del progetto Digitale Comune, promosso dalla Regione Emilia-Romagna per sostenere la transizione alle piattaforme nazionali, inclusa l’identità SPID. Per iscriversi alle attività formative, è possibile accedere alla sezione "Come Imparo" del sito Digitale Comune.

300 software developer internazionali si candidano per lavorare in Emilia-Romagna

Grande successo per la prima call promossa nell’ambito del progetto it-ER Careers, col quale la Regione punta ad attrarre profili altamente qualificati dall’estero

Si è concluso con successo il “primo round” del progetto sperimentale  it-ER Careers, con il quale la Regione Emilia-Romagna mira ad attrarre talenti stranieri, ma anche italiani attualmente impiegati all’estero, in possesso di competenze altamente qualificate necessarie alle imprese emiliano-romagnole e di non facile reperibilità nel territorio regionale. In risposta a una prima call lanciata nello scorso aprile e finalizzata alla ricerca di giovani programmatori di software e piattaforme informatiche, sono circa 300 le candidature pervenute, la maggior parte delle quali da Serbia, Portogallo, Polonia, Romania, Albania, Bulgaria, Brasile e Croazia. 

Delle 300 candidature, 263 sono rientrate in una lista di soggetti selezionati e 30 programmatori sono stati presentati ad 11 imprese, per 16 offerte di lavoro già definite. Le imprese sono state supportate nel lavoro di incrocio tra domanda e offerta da 3 soggetti accreditati ai servizi per il lavoro

In considerazione dell’alto numero di candidature pervenute, la Regione è già all’opera per estendere la possibilità di accedere al “talent pool” che raccoglie più di 200 profili qualificati ad altre 15 imprese dell’Emilia-Romagna.

Il progetto it-ER Careers rientra nel programma it-ER International talents Emilia-Romagna, gestito da ART-ER, e ha l’ambizione di individuare modalità innovative e virtuose per attrarre i talenti internazionali, così come i nostri “cervelli in fuga”. Tra queste, l’utilizzo di strumenti digitali evoluti per sperimentare modalità collaborative che facilitino la ricerca e la pre-selezione di profili professionali in possesso di competenze specializzate, e permettano successivamente ai soggetti accreditati ai servizi per il lavoro e alle imprese di riuscire a individuare con maggiore efficienza i match più adeguati alle proprie esigenze.

Nell’ambito del progetto, è stato avviato un nuovo percorso di comunicazione e promozione per descrivere e rendere maggiormente attraente l’Emilia-Romagna come destinazione professionale e di vita. Tutto ciò, anche grazie alla rete degli it-ER Ambassador, alla quale aderiscono al momento circa 30 tra studenti, ricercatori e lavoratori stranieri, o italiani rientrati dopo esperienze professionali all'estero, che offrono il proprio contributo per promuovere l'Emilia-Romagna attraverso la propria rete di contatti professionali e relazionali all’estero. La rete resta tuttora aperta e chiunque interessato può manifestare la propria volontà di adesione rispondendo a un’apposita call.

Il principale punto di riferimento del programma di attrazione dei talenti internazionali è il sito  it-ER, International Talents Emilia-Romagna, creato e gestito per facilitare l’individuazione dei servizi e delle opportunità per studenti, ricercatori o lavoratori internazionali con alte competenze interessati a trasferirsi o a tornare in Emilia-Romagna. Tra questi, anche una Guida ai servizi, realizzata grazie a un lavoro di squadra tra le principali organizzazioni pubbliche e private che offrono servizi specifici in questi ambiti.

Per maggiori dettagli leggi la news sul portale della Regione Emilia-Romagna.

Servizi online e trasformazione digitale della PA: online il sito Digitale Comune

Lo spazio si propone di illustrare il progetto di trasformazione digitale degli enti locali emiliano-romagnoli e di formare i cittadini all’uso dei nuovi strumenti

Dalla richiesta di certificati demografici alle spese per il parcheggio, dai pagamenti delle rette per i servizi scolastici alla prenotazione di appuntamenti, ogni giorno la vita del cittadino incontra i benefici della trasformazione digitale: eliminazione di tempi e code, disponibilità oraria maggiore, nessuna necessità di spostamento. Senza contare che la necessità di ridurre gli assembramenti per evitare i contagi durante il periodo di pandemia, negli ultimi tempi, ha reso ancora più indispensabili le interazioni da remoto.

Per accompagnare i Comuni nella trasformazione digitale dei loro servizi, nel rispetto delle scadenze previste dalla normativa nazionale, la Regione Emilia-Romagna e Lepida Scpa hanno sviluppato il progetto “Digitale Comune” che entra nel vivo con le iniziative di comunicazione e un sito, dedicato a chi sia interessato a conoscere come utilizzare al meglio i servizi online.

Il sito è accessibile alla pagina digitale.regione.emilia-romagna.it/digitale-comune

«Questo sito nasce con l’obiettivo di avvicinare il maggior numero di persone possibile, in modo inclusivo, all’utilizzo di questi strumenti» dichiara l’assessore alla Scuola, università, ricerca e agenda digitale Paola Salomoni. «La formazione e il coinvolgimento diventano essenziali nel momento in cui la tecnologia diventa un mezzo indispensabile per esercitare i propri diritti di cittadinanza digitale».

Digitale Comune

Il progetto Digitale Comune è stato realizzato grazie a 2.161.700 euro messi a disposizione a fine 2020 dal Ministero per l'innovazione tecnologica e la transizione digitale nell’ambito dell’accordo tra la Regione Emilia-Romagna e il Dipartimento per la trasformazione digitale. Le risorse disponibili sono state integrate con ulteriori 500mila euro investiti dalla Regione Emilia-Romagna per il sostegno dell’iniziativa.

Digitale Comune si è sviluppato con la partecipazione di tutti gli enti dell'Emilia-Romagna e rientra nelle azioni previste nell’ambito dell’Agenda Digitale - Data Valley Bene Comune.  Lo scopo è consentire l’accesso ai servizi online della PA tramite Spid, il sistema pubblico di identità, completare l’integrazione con la piattaforma pagoPA per usarla per i pagamenti verso le amministrazioni, rendere accessibili i servizi online degli enti della Regione da smartphone, attraverso l’app IO.

L’obiettivo è ambizioso: nel rispetto delle disposizioni normative introdotte in materia di digitalizzazione dei servizi pubblici e dei requisiti previsti per l’accesso alle risorse rese disponibili dal Ministero, entro la fine dell’anno almeno il 70% dei servizi di pagamento di ciascun ente deve essere integrato con pagoPA, tutti i servizi online della PA devono interagire con Spid e ogni ente deve esporre di almeno 10 servizi su app IO.

Il sito Digitale Comune, in breve

Il sito prevede diverse sezioni. Intanto c’è spazio per spiegare come utilizzare strumenti come Spid, la app IO e PagoPa. Poi c’è un calendario con tutte le sessioni di formazione in programma in lingua italiana e inglese, dedicate alle persone che abitano in Emilia-Romagna. I corsi sono in partenza a settembre e per partecipare è necessario iscriversi accedendo alla sezione Come imparo — Agenda Digitale — dell'Emilia-Romagna.

Il sito propone inoltre contenuti dedicati alle pubbliche amministrazioni dell’intero territorio regionale, strutturati per coinvolgere attivamente le persone che lavorano nelle amministrazioni locali in questa fase di cambiamento e innovazione. A breve, inoltre, molti dei contenuti saranno multilingua.

Nella prima parte del 2021 sono state avviate diverse attività che hanno visto Lepida a supporto degli enti, per garantire gli interventi necessari sui sistemi regionali e locali affinché interagiscano correttamente con le piattaforme nazionali.

Si è trattato di un’azione capillare che Lepida ha intrapreso mettendo a disposizione le sue competenze sia da un punto di vista organizzativo che tecnico, attraverso un dialogo costante con tutte le amministrazioni del territorio.

Nei prossimi mesi si prevede il completamento delle attività tecniche di integrazione dei sistemi degli enti con le piattaforme nazionali e la configurazione dei servizi.

Emilia-Romagna: il Green pass si scarica dal Fascicolo Sanitario Elettronico

Iniziato il trasferimetno dei documenti dalla piattaforma del Ministero della Salute. Tutti gli assistiti del territorio regionale potranno scaricare il documento dal proprio fascicolo

In Emilia-Romagna il Green pass  (Certificazione verde COVID-19 - EU digital COVID) potrà essere scaricato anche dal fascicolo sanitario elettronico. Collegandosi alla piattaforma che permette di accedere alla propria documentazione sanitaria e clinica e fruire di numerosi servizi online, gli assistiti dell’Emilia-Romagna potranno scaricare in formato digitale e stampare il documento che dal prossimo 6 agosto, per effetto delle nuove norme, sarà obbligatorio per svolgere svariate attività, tra cui la frequentazione di bar, ristoranti e altri locali al chiuso, la partecipazione a spettacoli, eventi e manifestazioni sportive, la visita a mostre, musei e altri luoghi della cultura e la frequentazione di piscine, palestre e centri sociali e culturali.

La disponibilità del Green pass sul fascicolo sanitario elettronico avverrà gradualmente. Lunedì 26 luglio è infatti cominciato il processo graduale di indicizzazione e trasferimento dei certificati digitali dalla piattaforma del Ministero della Salute, che è l'unico soggetto titolato alla loro emissione, verso il sistema informatico regionale per la gestione del fascicolo sanitario elettronico. 

Il Green Pass e le modalità di ottenimento

Il Green Pass è un documento digitale e stampabile che contiene un codice a barre bidimensionale (QR Code) e un sigillo elettronico qualificato. La sua emissione avviene nei confronti dei cittadini che hanno effettuato la vaccinazione anti-Covid, di coloro che hanno effettuato un test molecolare o antigenico con esito negativo nelle precedenti 48 ore, e di chi è guarito dall’infezione.

Per scaricarlo dal Fascicolo Sanitario Elettronico, basta collegarsi al sito Internet www.fascicolo-sanitario.it utilizzando le proprie credenziali personali. Il sito è raggiungibile anche dall’home di ER Salute, il sito del Servizio sanitario regionale dell’Emilia-Romagna: https://salute.regione.emilia-romagna.it.

IDEA BATTLE II, al via la seconda edizione del Premio Nazionale per Startup

Cesenalab invita tutte le start up d’Italia a presentare progetti ad alto contenuto di innovazione. In palio tre premi da 6.000, 3.000 e 1.000 euro. Candidature aperte fino al 6 settembre

L’incubatore e acceleratore di imprese Cesenalab lancia IDEA BATTLE II, seconda edizione del Premio Nazionale per startup. Il concorso di idee, organizzato con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Cesena e Crédit Agricole Italia, ha l’obiettivo stimolare la creatività delle imprese, invitandole a presentare progetti ad alto contenuto di innovazione.

L’appello è rivolto a persone singole o team, startup non ancora costituite, o costituite da non più di 12 mesi dalla data di pubblicazione del bando.

Una commissione di esperti avrà il compito di esaminare i progetti, attribuendo un punteggio al loro contenuto di innovazione, alle qualità del team, alle opportunità di mercato dell’idea e ad ulteriori aspetti come lo stato di avanzamento del progetto, la sua scalabilità, l’eventuale presenza di brevetti, o la possibilità di ottenerli successivamente, e la coerenza, completezza e chiarezza comunicativa di quanto presentato.

Al termine della valutazione, nel corso di una cerimonia di premiazione che si svolgerà entro fine ottobre, saranno annunciati i tre progetti vincitori, con premi di 6.000 euro per il primo classificato, 3.000 euro per il secondo e 1.000 euro per il terzo.

La call per presentare le candidature è aperta fino al 6 settembre 2021.  

Per tutti i dettagli sulle modalità di partecipazione è possibile consultare la sezione bandi del sito di Cesenalab.

Digitale e banda ultralarga: online tutti i progressi dei progetti di conettività alle famiglie e alle imprese

Comune per Comune, disponibili mappe interattive e dati sul progressivo raggiungimento di uno degli obiettivi chiave dell'Agenda Digitale Data Valley Bene Comune: fare dell'Emilia-Romagna una regione iperconnessa

Quali Comuni sono già raggiunti dalla banda ultra-larga, dove sono in corso lavori per la connettività, quanto si sta diffondendo la rete EmiliaRomagnaWifi. E ancora, la copertura della rete veloce nelle scuole e nelle imprese, e tutte le informazioni sui contributi per la connessione a Internet.

La Regione sceglie la trasparenza sui progressi di Data Valley Bene Comune, l’Agenda Digitale per il prossimo quinquennio, e in particolare su uno dei suoi obiettivi più sfidanti, che punta entro il 2025 a realizzare una Emilia-Romagna iperconnessa.

Per questi motivi, la sezione del sito "Emilia-Romagna in connessione: la situazione Comune per Comune" raccoglie tutti i dati e le informazioni sulla disponibilità della banda ultralarga nei singoli Comuni e sulle tempistiche di diffusione delle infrastrutture di connessione veloce. Famiglie e imprese possono così avere un quadro dettagliato, e aggiornato in tempo reale, delle opportunità disponibili sull’intero territorio regionale.

“In Emilia-Romagna il digitale e la connettività sono bene comune. Questo significa da una parte il maggior impegno possibile della Regione perché tutti possano fruirne - dichiara l’assessore all’Agenda digitale Paola Salomoni - e dall’altra la volontà di massima trasparenza nei confronti dei cittadini sullo stato dell’arte dei nostri progetti e delle possibilità disponibili ai cittadini stessi. Questo secondo aspetto, per cui abbiamo realizzato appositamente una nuova sezione del portale regionale, è altrettanto importante, perché diffonde nella popolazione la consapevolezza di tutti gli strumenti e delle alternative che vengono messe a disposizione ed evidenzia le aree di intervento su cui pubblico e operatori devono investire maggiormente”.

Nella sezione è possibile accedere a dati e informazioni, anche grazie all’ausilio di mappe interattive, sui seguenti aspetti:

  • Disponibilità della Banda Ultra Larga (BUL) nei singoli Comuni, con informazioni sulle tempistiche di diffusione delle infrastrutture di connessione veloce;
  • Diffusione della fibra ottica nelle aree produttive, con elenco delle aree raggiunte da Lepida ScpA;
  • Diffusione della rete pubblica senza fili EmiliaRomagnaWiFi, con mappa dinamica di tutti i punti di accesso all’infrastruttura nei singoli Comuni del territorio regionale;
  • Piano scuole, con informazioni di dettaglio e mappe interattive sulle tempistiche e modalità di connessione di tutti gli istituti scolastici di primo e secondo grado del territorio regionale in banda ultralarga;
  • Piano voucher, sezione informativa per i cittadini e gli operatori sulle modalità di ottenimento dei contributi per l’accesso ai servizi di connettività e alle tecnologie per la loro fruizione.

La sezione, in continuo aggiornamento, sarà nei prossimi mesi oggetto di ulteriori interventi finalizzati a rendere ancora più dettagliati, puntuali e immediati i dati e le informazioni sulle iniziative in corso, i territori interessati e i risultati effettivamente raggiunti con la loro esecuzione.

L’Emilia-Romagna prima regione italiana per capacità di innovazione

Pubblicati i dati dell’European Innovation Scoreboard 2021 e del Regional Innovation Scoreboard: con un balzo in avanti del 34%, la nostra regione fa registrare uno dei livelli di crescita più alti nell'intero continente

L’Emilia-Romagna è la regione più innovativa d’Italia. È quanto emerge dalla pubblicazione dei due rapporti European Innovation Scoreboard 2021 e Regional Innovation Scoreboard, con i quali la Commissione Europea fa il punto sullo stato dell’arte dei processi di innovazione a livello comunitario e nei vari territori regionali.

Nel contesto del nostro Paese, appartenente al gruppo degli innovatori moderati, l’Emilia-Romagna si colloca come capofila delle 7 Regioni a innovazione forte (a fronte di 12 moderate e 2 emergenti), facendo registrare uno dei maggiori tassi di crescita in ambito continentale, con un balzo in avanti del 34% rispetto al 2014.

I punti di forza dell’Emilia-Romagna

Per quanto riguarda i punti di forza, la nostra regione si distingue nel Paese, e anche rispetto alle medie europee, sui seguenti versanti: design applications, occupazione nelle imprese innovative e in quelle ad alta intensità di conoscenza, vendita di prodotti innovativi, co-pubblicazioni scientifiche internazionali e co-pubblicazioni pubbliche-private, presenza di innovatori di prodotto e di processo, spese innovative per persona occupata, spesa in ricerca e sviluppo del settore privato e collaborazione tra piccole e medie imprese innovative.

Rispetto alle medie europee, per l’Emilia-Romagna rimangono invece ulteriori margini di crescita sui terreni dei livelli di istruzione terziaria, le competenze digitali dei cittadini, la spesa in ricerca e sviluppo del settore pubblico e la presenza di specialisti ICT.  Quanto ai livelli di occupazione infine, quella nel settore manifatturiero dell’Emilia-Romagna è al di sopra della media nazionale ed europea, mentre quella del settore pubblico si colloca al di sotto di entrambe.

Le performance europee

Allargando il quadro, l’Emilia-Romagna si colloca alla 76esima posizione tra le regioni europee, nell’ambito di uno stato dell’arte dell’innovazione che, da entrambi i rapporti, conferma una crescita più rapida dei Paesi con performance inferiori, rispetto a quelli caratterizzati dai migliori risultati. Segno che i divari di innovazione sono in via di restringimento, come confermato anche dalla crescita del 12,5% del  rendimento complessivo dell’innovazione continentale, registrata dal 2014 a oggi. 

Anche in virtù di ciò, l’Unione Europea sta ottenendo risultati migliori rispetto ad alcuni competitor, tra cui Cina, Brasile, Sud Africa, Russia e India, mentre al cospetto di Corea del Sud, Canada, Australia, Stati Uniti e Giappone resta un deficit in termini di prestazioni.

Scoreboard europeo e scoreboard regionale: caratteristiche e differenze

Per la realizzazione dei due report di valutazione dello stato dell’arte dell’innovazione, in coerenza con le nuove priorità politiche e strategiche fissate in ambito europeo, a partire da quest’anno sono stati contemplati nuovi indicatori dedicati a specifici aspetti dei processi di digitalizzazione e alla sostenibilità ambientale.

Quanto alla differenze tra i due rapporti, lo scoreboard regionale (RIS) rappresenta un’estensione dello scoreboard complessivo europeo (EIS), fornendo una valutazione comparativa delle prestazioni dei sistemi di innovazione in 240 regioni di 22 Paesi dell'UE, ai quali si aggiungono Norvegia, Serbia, Svizzera e Regno Unito.

Rispetto allo scoreboard europeo, elaborato a partire dall’analisi dei dati ricavati da 31 indicatori, quello regionale fa ricorso a 21 indicatori (4 in più rispetto alla precedente edizione), raggruppati in 4 dimensioni: fattori di base, investimenti, attività innovative e impatti.

In base a questi parametri, lo scoreboard ha raggruppato le regioni europee in 4 gruppi: leader dell’innovazione (38 regioni), innovatori forti (67 regioni, tra cui l’Emilia-Romagna), innovatori moderati (68 regioni) e innovatori emergenti (67 regioni).

Dallo scoreboard regionale si evince che 225 regioni su 240 hanno incrementato il proprio livello di innovazione nel corso degli ultimi 6 anni. In testa al ranking, le regioni di punta dei Paesi a maggiore tasso di innovazione complessiva: Stoccolma in Svezia, Etelä-Suomi in Finlandia e Oberbayern in Germania.

Programmazione regionale sui fondi europei e Strategia regionale di specializzazione intelligente (S3): la Regione guarda al futuro

Obiettivi chiave degli investimenti in programmazione: transizione ecologica e digitale, occupazione e attrattività, donne e giovani. Per una visione condivisa dell'Emilia-Romagna

Giovedì primo luglio, l’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna ha approvato il Documento Strategico Regionale (DSR) per la programmazione unitaria delle politiche europee di sviluppo 2021-2027 (il nuovo settennato di definizione dei fondi europei, scaduto il precedente), redatto dalla Giunta regionale.

Il documento traccia una visione condivisa per il futuro dell’Emilia-Romagna. Un programma unitario degli obiettivi da raggiungere attraverso l’azione coordinata di investimento delle risorse europee e nazionali stanziate per la ricostruzione post pandemia. Per un rilancio e uno sviluppo sostenibile dell’Emilia-Romagna, tenendo insieme le esigenze di breve periodo con le trasformazioni strutturali di lungo termine. Per rafforzare le reti sociali, ricucire le distanze territoriali, consolidare la competitività del sistema economico-produttivo e l’attrattività della regione.

Dopo il DSR, per quanto attiene in particolare ai temi della ricerca e dell'innovazione, l’Assemblea legislativa ha esaminato contestualmente un secondo importante documento di programmazione definito dalla Giunta: la Strategia regionale di specializzazione intelligente (S3), anch’essa dedicata a integrare le strategie dei prossimi sette anni con le grandi sfide europee. 

Nella programmazione sono previsti investimenti in Big data, Intelligenza artificiale, trasformazione ecologica, idrogeno verde, space economy, automotive, salute, cultura, agroalimentare, manifattura e filiere innovative, edilizia, turismo e trasformazione digitale della Pubblica amministrazione.

Entrambi i documenti tengono conto dell’impatto della pandemia che ha acuito anche in Emilia-Romagna le diseguaglianze sociali, di genere, generazionali, tra settori economici e tra territori e ha generato nuovi bisogni e nuove sfide

Con il Patto per il Lavoro e per il Clima, la Regione ha condiviso con il sistema territoriale il nuovo progetto di rilancio e sviluppo volto a generare lavoro di qualità, accompagnando l’Emilia-Romagna nella transizione ecologica e digitale. Un progetto che assume come riferimento decisivo l’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile dell’Onu, fondato sulla sostenibilità, nelle sue tre componenti inscindibili, quella ambientale, sociale ed economica.

Per approfondire: www.regione.emilia-romagna.it

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ultima modifica 2021-03-17T17:10:43+02:00
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