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Online nuovi contenuti e materiali sul progetto UserCentricities

La pubblicazione di un’intervista e dei principali esiti di un workshop territoriale organizzato lo scorso maggio, restituiscono il senso e i primi risultati della partecipazione della Regione Emilia-Romagna al progetto europeo finalizzato alla condivisione di saperi ed esperienze per migliorare la qualità dei servizi digitali

Perché il concetto di usabilità è fondamentale per migliorare i servizi digitali, quali sono le esperienze più interessanti in tal senso promosse di recente in ambito regionale, e quali i principali benefici che la partecipazione a un progetto europeo in materia può  apportare anche su scala locale. Sono questi alcuni dei temi affrontati dai project manager Giovanni Grazia e Stefano Gatti nell’intervista pubblicata online sul sito del progetto europeo UserCentricities, al quale la Regione Emilia-Romagna partecipa, nell’ambito di un consorzio composto da 9 partner, per condividere saperi, esperienze e metodologie che permettano di arrivare alla progettazione di servizi digitali più a misura di città e cittadini.

Finanziato con i fondi del Programma Horizon 2020, il progetto UserCentricities è stato avviato a fine 2020 e, per quanto riguarda la Regione Emilia-Romagna, viene seguito dai componenti dello staff dell’Agenda Digitale. Gli altri partner coinvolti sono le città Espoo (Finlandia), Milano (Italia), Murcia (Spagna), Rotterdam (Paesi Bassi) e Tallinn (Estonia),  Eurocities, la principale associazione delle città europee, il centro di ricerca internazionale VTT e il think thank Lisbon Council, che coordina le attività.

Nell’intervista pubblicata online, Giovanni Grazia e Stefano Gatti ricordano, tra le altre cose, che con il lancio di Data Valley Bene Comune, la nuova Agenda Digitale dell’Emilia-Romagna, la Regione ha rinnovato il proprio impegno sul tema dell’usabilità dei servizi digitali online, dedicando un’apposita sfida alla tematica. 

Quanto ai ritorni che si auspica di ottenere dalla partecipazione all’iniziativa, i due project manager sottolineano l’importanza dello scambio di competenze, visioni ed esperienze, anche attraverso la conoscenza di progettualità promosse dagli altri partner, e si dicono certi dell’utilità che potrà derivare dalla realizzazione del principale output di progetto, consistente in una metodologia condivisa di misurazione dei criteri di user-centricity, per la futura ideazione e realizzazione di servizi sempre più a misura di città e cittadini. Infine, sottolineano, sarà importante fare tesoro di questa esperienza anche per condividere i frutti di quanto appreso ed elaborato con altre realtà locali del territorio regionale.

Sempre sul sito di UserCentricities, assieme all’intervista sono stati pubblicati i principali risultati emersi nel corso del workshop pubblico organizzato dalla Regione Emilia-Romagna, nell’ambito delle attività di progetto, lo scorso 25 maggio. L’iniziativa, partecipata da circa 30 dipendenti delle amministrazioni locali dell’Emilia-Romagna che si occupano di progettazione e implementazione di servizi online ai cittadini e alle imprese, era stata promossa in modalità digitale, a causa delle limitazioni imposte dall’emergenza pandemica, con lo scopo di condividere progetti e best practice in materia. 

Al via il Festival della Cultura Tecnica 2021

500 eventi per la rassegna promossa dalla Città metropolitana di Bologna, realizzata anche grazie alla collaborazione della Regione Emilia-Romagna, che co-finanzia il progetto tramite il Fondo sociale europeo. Tra gli appuntamenti anche il percorso Women in tech, promosso dall’Agenda Digitale dell’Emilia-Romagna in collaborazione con la Rete dei Laboratori aperti dell’Emilia-Romagna

Per un’istruzione di qualità, equa e inclusiva: il Festival della Cultura tecnica 2021 rinnova la propria vocazione a favore della valorizzazione della cultura tecnica, scientifica e tecnologica e si concentra quest’anno sull’obiettivo 4 dell’Agenda ONU 2030 per lo Sviluppo sostenibile.

Protagonista di questa edizione, dunque, l’approfondimento del concetto di educazione, intesa come sviluppo e formazione di conoscenze e competenze cognitive, sociali e comportamentali, potenzialità inespresse, ad opera di una molteplicità di soggetti in contesti diversi. Il Festival della Cultura tecnica si fa in questo senso pienamente interprete della varietà e complessità di percorsi educativi disponibili, nell’intento di favorire una riflessione condivisa e di promuovere le esperienze positive realizzate anche nell’ultimo, difficile periodo.

Le 500 iniziative in programma sul territorio regionale, con centinaia di partner coinvolti, propongono una panoramica ampia su tutti gli ambiti e gli aspetti che fanno del binomio “sapere e saper fare” l’ambito su cui puntare per il presente e il futuro delle giovani generazioni.

Si parte mercoledì 20 ottobre e si prosegue fino al 16 dicembre, con seminari, laboratori, convegni ed eventi rivolti a ragazze e ragazzi, famiglie, insegnanti, operatrici e operatori del mondo dell’educazione e della formazione, portatori di interesse e in generale all’intera comunità.

Il primo evento in calendario è la Cerimonia regionale di inaugurazione che coinvolge contemporaneamente la Città metropolitana di Bologna, le Province del territorio regionale, la Regione Emilia-Romagna e l’Ufficio Scolastico Regionale.

Al momento di apertura istituzionale fa seguito la Fiera delle Idee… online, tradizionale appuntamento di avvio per l’edizione metropolitana del Festival che quest’anno si estende a livello regionale, per un catalogo live di oltre 100 Pillole di cultura tecnica: dimostrazioni, esperimenti, simulazioni in peer education per far conoscere il mondo delle discipline STEAM (molte presentazioni saranno caricate anche sul canale YouTube del Festival). Le voci di tutte le province partecipanti potranno essere ascoltate nel quadro d'insieme offerto dalla diretta streaming dell'Ufficio Scolastico Regionale per l’Emilia-Romagna. 

Sempre nella giornata inaugurale si svolge il primo dei cinque incontri del ciclo DAD, didattica a distanza: una, nessuna… o centomila?, dedicato all’impatto della DAD sulle modalità di insegnamento, apprendimento e relazione docenti-studenti e organizzato dalla Città metropolitana di Bologna - Istituzione Gian Franco Minguzzi, in collaborazione con il Comitato scientifico regionale del Festival della Cultura tecnica.

Tra i tanti temi oggetto di approfondimento, il Festival resta inoltre fortemente impegnato nel contrasto ai gap di genere, attraverso la proposta di iniziative contro gli stereotipi e gli altri fattori sociali e culturali che ostacolano le ragazze nella scelta di percorsi scolastici, formativi e professionali dell’area STEAM (Science, Technology, Engineering, Arts and Mathematics). 

Tanti gli appuntamenti di questo tipo: dai Technoragazze Days, 50 laboratori per far conoscere e sperimentare alle ragazze i vari settori della tecnica e della scienza, a Women in tech, la rassegna di incontri sul digital gap con cui le donne si confrontano ogni giorno. 

A promuovere quest’ultimo percorso è direttamente l’Agenda Digitale dell’Emilia-Romagna, in collaborazione con la Rete dei Laboratori aperti dell’Emilia-Romagna: dal 18 novembre al 9 dicembre, sono in programma quattro eventi ibridi, in presenza e a distanza, ospitati presso i laboratori aperti di Ferrara, Rimini, Piacenza e Cesena. In ogni incontro, l’Assessora all’Agenda digitale Paola Salomoni dialogherà con esperte per aprire il confronto su donne e digitale e sui nuovi traguardi da raggiungere in Emilia-Romagna.

Nato nel 2014, il Festival della Cultura tecnica è promosso dalla Città metropolitana di Bologna ed è parte integrante del Piano Strategico Metropolitano di Bologna. Il Festival è realizzato in collaborazione con la Regione Emilia-Romagna, che co-finanzia il progetto tramite il Fondo sociale europeo, con il Comune di Bologna, le Province di Ferrara, Forlì-Cesena, Modena, Parma, Piacenza, Ravenna, Reggio Emilia e Rimini e numerosi altri partner pubblici e privati.

Tutte le novità e gli aggiornamenti sul Festival e sul programma delle iniziative sono disponibili su  festivalculturatecnica.it e su er.festivalculturatecnica.it, oltre che sui canali social della manifestazione.

Turismo: i dati dell’Emilia-Romagna in condivisione nel Catalogo Nazionale delle API Pubbliche

Per prima in Italia, la Regione mette a disposizione liberamente, per qualsiasi tipo di utilizzo, i dataset del proprio Portale Turistico

Il turismo dell’Emilia-Romagna è sempre più open source. Per prima in Italia, la Regione ha infatti messo in condivisione i propri dati sul turismo con licenza libera e aperta, senza limiti di utilizzo. Ciò avviene attraverso l’ingresso delle informazioni del proprio Portale Turistico Regionale nel  Catalogo Nazionale delle API Pubbliche del Dipartimento della Trasformazione Digitale. Le API (acronimo che sta per Application Programming Interface, in italiano interfaccia di programmazione dell’applicazione) sono le interfacce che mettono in collegamento automatico diversi programmi informatici, rendendo possibile lo scambio reciproco di dati.

Grazie a questa novità, d’ora in avanti chiunque interessato potrà avere libero accesso e utilizzo al consistente e variegato patrimonio informativo prodotto e aggiornato con cadenza periodica dalle Redazioni Locali del Sistema Turistico Regionale, sia per scopi privati sia per finalità commerciali, quali ad esempio lo sviluppo di nuovi servizi e applicazioni. Per poterlo fare, l’unico vincolo da rispettare sarà la citazione della fonte di provenienza delle informazioni.

Tra i dati di cui si potrà disporre figurano l’elenco delle 402 località regionali (comprensivo di posizione geografica, descrizione e curiosità), il calendario degli eventi che vi vengono organizzati, informazioni riguardo ai 1.287 punti di turistico del territorio regionale e ulteriori contenuti riferiti a 122 itinerari,  24 località termali, 15 stazioni sciistiche, 22 tra parchi divertimento e avventura e 39 siti della Motor Valley. Un altro database di importanza strategica messo in condivisione è “Dove Dormire”, curato dal Servizio Statistica e Sistemi Informativi Geografici della Regione, contenente informazioni sulle oltre 5.000 strutture alberghiere del territorio.

Tutti i dati vengono rilasciati con licenza libera e aperta CC-BY, e oltre a essere liberamente disponibili e riutilizzabili, potranno anche essere integrati da parte di start-up, aziende del settore e Open Travel Alliance, associazioni no profit che si occupano della standardizzazione dei protocolli di interscambio dati fra gli operatori turistici.

La condivisione delle informazioni turistiche è il nuovo passaggio di una filosofia improntata alla massima apertura che aveva già portato alla creazione della Open Library Emilia-Romagna , il servizio di condivisione delle foto in licenza libera della Regione. Con queste iniziative, si legge in un comunicato di APT Servizi, “si vuole  andare incontro al costante aumento della domanda di contenuti digitali e alla proliferazione di nuovi bisogni e modalità di fruizione degli stessi, dando la possibilità a tutti gli operatori interessati di aggregare informazioni condivise, abbattere i costi e aprire la strada allo sviluppo di nuovi servizi e contenuti”.

Nasce "readER", la biblioteca digitale gratuita per tutte le scuole dell’Emilia-Romagna

Aderendo al nuovo servizio offerto dalla Regione, gli istituti primari e secondari potranno contare sull’utilizzo di una piattaforma per accedere a oltre 70.000 ebook, 7.000 tra quotidiani e riviste di tutto il mondo e 2 milioni di risorse e contenuti a carattere educativo

Aumentare le opportunità di accesso alle fonti di informazione, conoscenza e sapere, creando i presupposti per rendere la scuola sempre più equa e inclusiva. Sono questi i principali obiettivi del progetto "readER", con il quale la Regione Emilia-Romagna estende i servizi digitali offerti del sistema bibliotecario regionale a tutte le scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado, statali e paritarie, del territorio regionale.

Potendo contare sull’utilizzo gratuito di un’apposita piattaforma, d’ora in poi insegnanti, operatori e studenti avranno l’opportunità di accedere liberamente - 24 ore su 24 e 7 giorni su 7 - a un vasto patrimonio di fonti e risorse. Tra queste, una collezione di oltre 70.000 ebook (ampliabile) curati dai più importanti editori italiani. E, per gli istituti secondari di secondo grado, una selezione di quotidiani e riviste pubblicati in tutto il mondo, composta da più di 7.000 titoli

In più e inoltre, la nuova piattaforma renderà disponibili oltre 2 milioni di Open Educational Resources (OER) rilasciati in pubblico dominio o con licenza aperta: materiali in svariati formati, tra cui contenuti audio, immagini e video, appositamente progettati per soddisfare finalità di insegnamento, apprendimento e ricerca.

Il progetto ReadER è promosso dalla Regione Emilia-Romagna e attuato dal Servizio Patrimonio Culturale, con la collaborazione dell’Ufficio scolastico regionale per l’Emilia-Romagna, attraverso un apposito gruppo di lavoro incaricato di presidiare l’avvio delle attività e lo sviluppo progettuale.

Per accedere alle risorse messe a disposizione dalle piattaforme delle biblioteche digitali, a partire dal 15 novembre gli istituti scolastici che decideranno di aderire al progetto potranno contare sulla disponibilità di un profilo di servizio personalizzato. In questo modo sarà possibile far fronte in maniera più agevole ai  limiti economici e in termini di risorse umane che avevano finora frenato l’adesione delle scuole ai servizi bibliotecari digitali.

Grazie a ciò inoltre, si contribuirà anche a soddisfare in maniera più efficace le esigenze degli istituti, che in particolar modo a partire dall’emergenza pandemica, hanno manifestato un’attitudine sempre più spiccata al reperimento di risorse e contenuti digitali per l’organizzazione di attività e progettualità didattiche e di apprendimento.

Commentando il lancio del progetto, gli assessori regionali Mauro Felicori (Cultura) e Paola Salomoni (Scuola e Agenda Digitale), hanno dichiarato quanto segue: “è una scelta di cui andiamo molto fieri, e per la quale ringraziamo il presidente Bonaccini e l’assessore al Bilancio, Paolo Calvano che ne hanno colto il valore profondo per il diritto allo studio e di contrasto alla diseguaglianza. Grazie a questa misura gli studenti dell’Emilia-Romagna amplieranno a dismisura il numero di testi e di fonti a disposizione, gratis e con facile accesso. Una opportunità tanto più importante tanto minori sono le risorse culturali delle famiglie dei bambini e dei ragazzi. 

Di più: il sistema bibliotecario, meno impegnato nel prestito, potrà aumentare la funzione di reference, per le ricerche in rete con la guida dei bibliotecari, e più in generale le biblioteche potranno sviluppare il loro ruolo di centri per l’educazione permanente. La funzione dei bibliotecari si svilupperà in qualità. Già la stagione del Covid aveva portato al raddoppio dell’uso delle biblioteche digitali. Con questa decisione si andrà molto oltre, lungo l’idea di una Emilia-Romagna capitale anche del digitale”.

Piano d'azione per l'istruzione digitale (2021-2027), il 13 ottobre il kick off

È in programma la prima riunione del gruppo di esperti per la lotta alla disinformazione e la promozione dell'alfabetizzazione digitale attraverso l'istruzione e la formazione

I lavori prenderanno il via alla presenza di accademici, professionisti, enti e istituzioni che la scorsa primavera si sono candidati a entrare nel team di esperti sulla lotta alla disinformazione e sulla promozione dell'alfabetizzazione digitale attraverso l'istruzione e la formazione.

Sarà presente all’incontro di kick off, in programma il 13 ottobre, anche Mariya Gabriel, Commissario europeo per l'innovazione, la ricerca, la cultura, l'istruzione e la gioventù.

Obiettivo del nuovo gruppo di lavoro è individuare e redigere, entro l’autunno del 2022, le linee guida a supporto degli insegnanti per il contrasto alla disinformazione e per la promozione dell'alfabetizzazione digitale, da realizzarsi a tutti i livelli di istruzione in modo appropriato all'età e al contesto. 

L’azione del gruppo di esperti si inserisce nell’alveo delle iniziative finalizzate all’attuazione del Piano d'azione per l'istruzione digitale (2021-2027), che intende sostenere l'adeguamento sostenibile ed efficace dei sistemi di istruzione e formazione degli Stati membri dell'UE all'era digitale. Due gli asset principali di intervento: 

  1. Lo sviluppo di un ecosistema altamente efficiente di istruzione digitale attraverso infrastrutture, connettività e apparecchiature digitali; capacità digitali e organizzative; insegnanti e personale competenti in tema tecnologico e digitale; contenuti per l’apprendimento di alta qualità, strumenti di facile utilizzo e piattaforme sicure.
  2. Il miglioramento delle competenze e delle abilità per la trasformazione digitale, a tutti i livelli di istruzione con l’obiettivo di raggiungere l’alfabetizzazione digitale di base, avere più specialisti del settore e garantire parità di accesso e di opportunità alle ragazze e giovani donne.

 Trovi qui approfondimenti sul Piano d’azione per l’istruzione digitale.

SELFIE for Work Based Learning

Appuntamento online per il lancio del nuovo modulo “SELFIE for Work Based Learning”.

Presentato il 7 e l’8 ottobre con la partecipazione di Mariya Gabriel, Commissario europeo per l'innovazione, la ricerca, la cultura, l'istruzione e la gioventù, e di Nicolas Schmitt, Commissario europeo per il lavoro e i diritti sociali, il “SELFIE for Work Based Learning” è ora ufficialmente pronto all’uso.

SELFIE rappresenta uno strumento pratico ed efficace per la pianificazione digitale dell'intera scuola, per supportare le politiche di educazione digitale nazionali/regionali e mostrare esempi dell'impatto positivo che SELFIE può avere sulle scuole (già 1.700.000 dirigenti scolastici, insegnanti e studenti hanno scelto di avvalersene, a partire dal suo lancio nel 2018).

Il nuovo modulo SELFIE Work-based learning è già stato sperimentato in 9 Paesi europei tra settembre e dicembre 2020. In totale, circa 35.000 partecipanti provenienti da circa 150 scuole di formazione professionale e 250 aziende in Francia, Germania, Ungheria, Polonia, Romania e Georgia, Montenegro, Repubblica di Serbia e Turchia sono stati coinvolti nella fase pilota.

I progetti pilota sono stati condotti dal Joint Research Centre (JRC), in collaborazione con il European Forum of Technical and Vocational Education and Training, l’European Training Foundation e il DG Occupazione, Affari sociali e Inclusione della Commissione europea.

“Matcher”, partita la 2° edizione del programma internazionale di open innovation

Le startup e scaleup più promettenti a livello internazionale entrano in contatto con le aziende più innovative dell’Emilia-Romagna.

Green Deal Edition per questo secondo anno di MATCHER, promosso dalla Regione Emilia-Romagna, con il coordinamento di ART-ER e il supporto tecnico di Deloitte Officine Innovazione e finanziato da SIMPLER (Enterprise Europe Network), con l’obiettivo di far incontrare 10 tra le aziende più innovative dell’Emilia-Romagna con le startup/scaleup più promettenti a livello mondiale.

L’obiettivo comune è co-sviluppare soluzioni e progetti concreti in ambito di sostenibilità ambientale, offrendo contemporaneamente alle aziende locali coinvolte l’opportunità di ampliare il proprio network di contatti e di aprirsi a nuove opportunità di sviluppo.

Il focus tematico della seconda edizione di MATCHER è il Green Deal Europeo, con progetti e soluzioni che si concentreranno su:

  • GREEN MATERIALS > ricerca di materiali innovativi (plastic free, riciclati, compostabili ecc.) da impiegare nei processi di produzione al posto di quelli inquinanti.
  • DIGITAL PROCESSES & SMART MONITORING > soluzioni che abilitino la digitalizzazione e il monitoraggio dei processi per ottimizzare le risorse impiegate e ridurre gli sprechi.
  • GREENER PRODUCTION & TECHNOLOGIES > nuove tecnologie produttive o metodologie di produzione per produrre in maniera più sostenibile ed efficiente.

Nell’edizione precedente di MATCHER sono state coinvolte 40 imprese del territorio dell’Emilia-Romagna e 43 start-up internazionali, con circa 500 partecipanti all’evento conclusivo e più di 400 meeting di matchmaking

Per presentare la propria candidatura le startup/scaleup internazionali hanno tempo fino al 30 novembre 2021 attraverso il sito www.match-er.com

Per approfondimenti: https://www.emiliaromagnastartup.it/it/innovative/bandi/matcher-al-la-seconda-edizione-dedicata-al-green-deal

Servizi PA online: dal 1° ottobre si accede con SPID

Sono più di un milione le identità digitali già attive in Regione e che avranno da subito accesso ai 350 servizi coinvolti dalla novità. A disposizione dei cittadini informazioni e assistenza per gestire la transizione.

A partire dal 1° ottobre sarà necessario disporre di SPID, il Sistema Pubblico di Identità Digitale per accedere a tutti i servizi online erogati dalla Pubblica Amministrazione.

Si dispiegano in questo modo sui territori gli effetti della normativa nazionale: il decreto “Semplificazione e innovazione digitale”, successivamente convertito in legge (120/2020), viene ora recepito anche in Emilia-Romagna.

Esistono in realtà due alternative a SPID, entrambe poco utilizzate vista la necessità di disporre di uno smartphone dotato di sistema NFC o di un lettore di smart card: si tratta della carta di identità elettronica (CIE) e della CNS (Carta Nazionale dei Servizi, una smart card corrispondente ad esempio ai dispositivi di firma digitale o alla tessera sanitaria). In generale, comunque, la grande maggioranza dei cittadini si avvarrà di SPID, come dimostra il milione e oltre di identità digitali già rilasciate sul territorio regionale.

Tra i tanti servizi coinvolti nel processo, anche il Fascicolo Sanitario Elettronico: dal 1° ottobre non sarà più possibile accedervi tramite pin o password rilasciati dai rispettivi gestori e nemmeno tramite le utenze generate dal sistema Federa (Federazione degli Enti dell'Emilia-Romagna per l’Autenticazione).

In questo senso proprio l’esperienza di Federa – un progetto regionale risalente al Piano Telematico 2007-2009 per identificare i cittadini e fornire loro servizi online, che di fatto ha anticipato lo SPID di dieci anni – l’Emilia-Romagna e i rispettivi enti locali sono pronti al cambiamento: la migrazione al nuovo sistema è già stata completata per più di 350 servizi online, preparati a garantire l’accesso tramite SPID.

Non mancheranno gli strumenti di aiuto e informazione, utili a supportare gli utenti nella migrazione al nuovo strumento (in aggiunta alle normali attività di helpdesk). A disposizione dei cittadini una pagina web, con istruzioni e sistemi di supporto realizzata da Lepidahttps://app.lepida.it, e attività di formazione avviate nel contesto del progetto Digitale Comune che la Regione ha messo in campo per sostenere la transizione alle piattaforme nazionali, inclusa l’identità SPID, e a cui è possibile iscriversi qui

Lepida ha avvisato gli utenti del cambio di modalità di accesso con largo anticipo, tanto che oltre 255 mila persone hanno completato gli adempimenti necessari e sono già state migrate a SPID per quanto riguarda iFascicolo sanitario elettronico.

SPID: istruzioni per l’uso

SPID è accessibile a tutti i cittadini maggiorenni che siano in possesso di:

  • un documento italiano in corso di validità (carta di identità, patente, passaporto),
  • tessera sanitaria o tesserino del codice fiscale,
  • un indirizzo e-mail e un numero di cellulare.

Per ottenere la propria identità digitale occorre scegliere un gestore d’identità digitale abilitato, come per esempio Lepida (https://id.lepida.it), uno dei nove provider in grado di fornire gratuitamente credenziali di accesso tramite SPID. Sono 924.554 le identità digitali già rilasciate da Lepida, tramite oltre 2.000 sportelli. 

Una volta effettuata la registrazione attraverso l’inserimento dei propri dati anagrafici e creato un nome utente e una password personali, occorre procedere con il riconoscimento.

Per quanto riguarda Lepida, quest’ultimo può essere fatto presso migliaia di sportelli in tutta ItaliaComuni e sportelli Ausl ma anche farmacie e centri di assistenza fiscale, tutti indicati sul sito.

In alternativa al riconoscimento sul posto, è possibile procedere anche per via telematica tramite firma digitale, carta nazionale dei servizi, carta di identità elettronica oppure registrando un video secondo i requisiti indicati sul sito e facendosi identificare tramite un bonifico simbolico (basta un centesimo) da un conto corrente intestato.

Esiste infine la possibilità, offerta da Lepida, di essere riconosciuti via webcam tramite smartphone, un tablet o un PC (il servizio ha un costo di 15 € + Iva).

I tempi di rilascio dell’identità digitale dipendono dai singoli gestori.

Una volta attivato, l’utilizzo di SPID per i cittadini è gratuito.

Il contesto nazionale

A livello Italia al 15 settembre 2021 risultavano erogate 24.387.240 identità SPID, con oltre 8mila amministrazioni pubbliche coinvolte nel processo, a partire dall’Inps, l’Agenzia delle Entrate o l’Inail.

È previsto in futuro l’adeguamento anche da parte degli Enti locali, che renderanno progressivamente accessibili solo tramite SPID servizi online come la richiesta di certificati anagrafici, il pagamento di tributi o sanzioni o l’accesso al SUAP - lo Sportello Unico per le Attività produttive.

Digital Kit for School: cresce l’offerta di contenuti

Col progetto, la Fondazione Golinelli di Bologna mette a disposizione degli insegnanti strumenti gratuiti per l’organizzazione di percorsi formativi sulle discipline STEAM, valorizzando le potenzialità del digitale

Cresce con tre nuove proposte dedicate alla lotta al cambiamento climatico, alla fisica, con particolare riferimento al principio di Archimede, e al legame tra percezione e visione l’offerta dei Digital Kit for School, programma di attività gratuite sulle discipline STEAM (Science, Technology, Engineering, Arts and Mathematics) che la Fondazione Golinelli di Bologna mette a disposizione dei docenti delle scuole primarie e secondarie di tutta Italia. Aderendo al progetto, gli insegnanti possono proporre ai propri studenti percorsi formativi in classe, ibridi, con attività in presenza e altre a distanza, o interamente online, valorizzando le potenzialità del digitale.

Il progetto è stato concepito come risposta a specifici bisogni espressi dai dirigenti scolastici e dagli insegnanti per far fronte alle difficoltà derivanti dal mutamento di scenario causato dell’emergenza pandemica. La richiesta era di poter contare su strumenti formativi flessibili, in grado di permettere l’alternanza tra momenti di apprendimento in aula e altri in modalità DAD, garantendo in tal modo la continuità didattica. Altro obiettivo chiave, quello di suscitare interesse ed entusiasmo negli studenti, sopperendo, almeno in parte, alla mancanza delle attività pratiche e laboratoriali di fondamentale importanza nell’apprendimento delle discipline STEAM. Da ciò l’idea di realizzare i Digital Kit, strumenti pensati per conciliare la flessibilità e la semplicità di utilizzo, con la  ricchezza di contenuti scientifici e tecnologici.

Ad oggi sono già oltre mille le adesioni all’iniziativa, che contempla due modalità di fruizione. Un primo livello di base permette di scaricare materiali di approfondimento per la realizzazione dei percorsi formativi. Con un secondo livello, a carattere più avanzato, è possibile anche iscriversi a una community online per interagire con i formatori e gli esperti, ricevere ulteriori materiali di approfondimento e ottenere l’attestato delle attività svolte con gli studenti. 

Nell’ambito del progetto, a breve sarà offerta anche la possibilità di partecipare a una serie di webinar su temi quali l'impatto dei virus sulle nostre esistenze, le nuove frontiere della scienza come l’epigenetica, l’ibernazione come strategia per scoprire nuovi mondi e le recenti scoperte di astrofisica in Italia.

Ambienti digitali, ecologici e sociali: dal 23 al 26 settembre torna “Modena Smart Life”

La crescente interconnessione tra i vari ambiti che caratterizzano le nostre esistenze e relazioni è il tema centrale dell’edizione 2021 del festival di cultura digitale promosso dal Comune di Modena

Sarà dedicata al tema “Ambienti: digitali, ecologici, sociali” l’edizione 2021 di “Modena Smart Life”, festival sulla cultura digitale organizzato dal Comune di Modena. In programma dal 23 al 26 settembre, l’evento vuole porre l’accento sulla sempre maggiore interconnessione tra i vari ambiti nei quali si svolgono le nostre esistenze e relazioni: dagli ambienti naturali, a quelli storico-sociali, fino agli spazi disegnati dalle nuove tecnologie digitali, la cui influenza è andata progressivamente crescendo, fino a mettere in totale discussione l’idea che si possa parlare di effettive differenze tra contesti reali e contesti virtuali.

Solo andando oltre i tradizionali modelli di analisi, affermano gli organizzatori, si potrà cercare di comprendere meglio la crescente complessità che caratterizza tali interconnessioni e creare ambienti di vita più accoglienti e confortevoli, fondati sulla compresenza di reti fisiche e tecnologiche – centrali nelle forme di produzione, nella comunicazione, nella cura sanitaria, nelle gestioni finanziarie, nei servizi amministrativi e nei percorsi di formazione – senza le quali la nostra vita quotidiana, sia individuale sia sociale, sarebbe impossibile da organizzare.

Il cartellone, per un totale di 54 appuntamenti in programma, si articolerà in vari assi tematici, per indagare questi aspetti da molteplici punti di vista e prospettive, avendo cura anche di dedicare analisi e approfondimenti a casi concreti di innovazione in svariati settori, tra cui la pubblica amministrazione, la formazione, la sostenibilità, l’industria, il territorio urbano e la produzione culturale.

Il festival “Modena Smart Life” è organizzato dal Comune di Modena con la collaborazione di Forum PA. Alla sua promozione concorrono  Fondazione Collegio San Carlo, Fondazione di Modena, Università di Modena e Reggio Emilia, Democenter, Camera di Commercio e  Laboratorio Aperto di Modena. Il Festival gode inoltre del sostegno di Bper Banca e numerose imprese, attive sul territorio in svariati ambiti, tra cui l’innovazione tecnologica, il digitale, la formazione e la sostenibilità. 


Per info e dettagli sul programma: www.modenasmartlife.it

Destinazioni dell’Emilia-Romagna: online le pubblicazioni

Suddivise per categorie e aree tematiche, è possibile scaricarle in svariate versioni linguistiche dal portale tematico regionale del turismo

Dove passare le vacanze in Riviera Romagnola? Che itinerario scegliere per visitare le valli di Comacchio? Perché i portici di Bologna sono diventati patrimonio UNESCO? Quali mete scegliere per un soggiorno in Appennino?

Le risposte a queste e a molte altre domande si trovano consultando le principali pubblicazioni e dépliant dedicate alle destinazioni turistiche dell'Emilia-Romagna, scaricabili gratuitamente sul portale tematico emiliaromagnaturismo.it.

Uno strumento pratico e veloce per orientarsi tra gli itinerari e i luoghi dell’Emilia-Romagna, selezionando quelle di proprio interesse in base alla zona e all’area tematica.

A disposizione dell’utente anche le mappe delle città, gli itinerari cicloturistici e alcuni approfondimenti sulle eccellenze dell’enogastronomia regionale.

Il materiale è scaricabile gratuitamente e disponibile in varie lingue.

Inaugurato al Tecnopolo di Bologna il nuovo Data center del Centro Meteo Europeo

Il nuovo sistema di supercomputer Atos, che entrerà in funzione a metà del 2022, fornirà le previsioni meteo a oltre 30 nazioni e costituirà il più grande archivio dati al mondo

Sarà il Tecnopolo di Bologna a ospitare il nuovo Data center del Centro Meteo Europeo, che aprirà le porte alle ultime tecnologie in supercalcolo consentendo a ECMWF - European Centre for Medium-Range Weather Forecasts di perseguire i propri obiettivi strategici, a partire dal miglioramento delle previsioni delle temperature e dei venti, e dalla maggiore frequenza – da bisettimanale a giornaliera – delle previsioni a lungo termine, anche nell’ottica di un’adeguata prevenzione dagli eventi meteorologici estremi.

Oltre al Centro Meteo Europeo, il Tecnopolo si prepara ad accogliere al suo interno anche altre infrastrutture di primo piano, come il supercomputer europeo Leonardo: si profila all’orizzonte una vera e propria cittadella della scienza, che riunirà le più importanti istituzioni scientifiche e della ricerca italiane. 

Questo hub europeo dei Big data e del digitale concentrerà nell’Emilia-Romagna Data Valley oltre l’80% della capacità di supercalcolo nazionale, il 20% di quella europea, con applicazioni pratiche in tutti i settori: transizione ecologica e lotta ai cambiamenti climatici, transizione digitale, sanità, tempi delle città e logistica, imprese e processi produttivi sostenibili, agricoltura.

A regime all’interno del nuovo Data Center opereranno 25 membri dello staff ECMWF (la metà già operativa a Bologna), tra cui ingegneri elettrici e meccanici per supportare l'infrastruttura, personale per il monitoraggio attivo h24 sulle prestazioni dell'edificio, sistemi, applicazioni e servizi, oltre ad analisti hardware e software per i supercomputer e per tutti i sistemi di supporto e di trattamento dei dati. 

I nuovi super computer sono ora sottoposti a una serie di test, operativi e di affidabilità. In questa fase il sistema funziona in parallelo con l'attuale Cray Hpcf: si proseguirà in questo modo fino a maggio del 2022, quando la fornitura del servizio passerà per intero sotto il controllo e la responsabilità di Bologna. L’assegnazione ha durata quadriennale e prevede attività operative e di ricerca.

Si sposterà nel 2022 anche il Dhs, il sistema di gestione dei dati, passando da Reading a Bologna a inizio 2022, se, come previsto, tutti i processi associati alla migrazione saranno stati completati.

Il progetto del nuovo Data center nasce su decisione del Consiglio ECMWF che ha ritenuto l’attuale struttura di calcolo ad alte prestazioni (Hpcf) con base a Reading, nel Regno Unito, inadeguata a ospitare la prossima generazione di supercomputer.

La successiva gara internazionale ha visto il Governo italiano e la Regione Emilia-Romagna aggiudicarsi nel 2017 l’incarico di costituire e ospitare il nuovo Data center all’interno del Tecnopolo bolognese. I lavori, avviati a fine 2018, sono a oggi a un buono stato di avanzamento, anche in considerazione delle difficoltà associate alla pandemia.

Big Data e Intelligenza Artificiale: un nuovo modello pubblico-privato per favorire la formazione e lo sviluppo di competenze

Sottoscritto un protocollo d’intesa tra Regione Emilia-Romagna, Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro e Anpal Servizi Spa

Un nuovo modello di partenariato pubblico-privato per puntare alla diffusione di progetti di formazione e sviluppo di competenze in materia di Big Data e Intelligenza Artificiale. È questo lo scopo del protocollo d’intesa sottoscritto da Regione Emilia-Romagna, Anpal (l'Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro) e Anpal Servizi Spa per definire - attraverso un apposito programma di lavoro - obiettivi, fasi di intervento, modalità e tempistiche di collaborazione per lo sviluppo dell’economia dei dati, uno dei driver di crescita e rafforzamento dell’ecosistema emiliano-romagnolo.

Lo scopo è supportare la transizione digitale, puntando sul nuovo modello di partenariato per valutare i fabbisogni di percorsi di formazione e progetti di sviluppo di competenze e professionalità di base, tecniche o specialistiche, che permettano di far evolvere e valorizzare le attività relative all’utilizzo dei Big Data e al ricorso a soluzioni e sistemi di Intelligenza Artificiale. 

Con questo programma, si punta alla crescita dei settori e delle filiere produttive, manifatturiere e del terziario presenti sul territorio regionale e, al contempo, di un serie di attività che si collocano nella cornice strategica individuata dal Piano Nazionale per la Ripresa e la Resilienza (Pnrr).

La formalizzazione dell’accordo dà il via al “Protocollo di Intesa per lo sviluppo delle competenze, dell’occupabilità e dei servizi per il lavoro negli ambiti regionali ad elevata specializzazione produttiva”, formalizzato lo scorso 7 giugno scorso tra Regione Emilia-Romagna e Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali. Lo scopo è puntare su una stretta collaborazione istituzionale per favorire i processi di transizione digitale ed ecologica, attraverso una più efficace capacità di risposta ai nuovi fabbisogni di competenze, l'ampliamento dell’offerta di politiche attive per il lavoro e azioni volte a favorire l’occupabilità, di giovani e donne in particolare, all’interno del territorio regionale.

Tale percorso è stato già delineato dagli indirizzi contenuti nel Patto per il Lavoro e per il Clima regionale sottoscritto a dicembre 2020, nel Documento Strategico Regionale per la programmazione unitaria delle politiche europee di sviluppo 2021-27, nella Strategia di Specializzazione Intelligente S3 regionale, e nella strategia per l’innovazione digitale contenuta in Data Valley Bene Comune, l’Agenda Digitale dell’Emilia-Romagna 2020-2025.

Con le azioni previste dal Protocollo si punta a rafforzare, in ambito europeo, lo sviluppo del Digital Innovation Hub, polo ‘made in Emilia-Romagna’ di eccellenza e riferimento, nazionale ed internazionale, negli ambiti del big data e dell’intelligenza artificiale, oltre che nel campo della transizione green.

Tutto ciò sarà promosso dalla Regione assieme all’Agenzia Regionale per il Lavoro e in collaborazione con Art-ER, Attrattività Ricerca e Territorio, per realizzare politiche, azioni e interventi formativi capaci di corrispondere ai fabbisogni di persone e imprese, contribuendo anche a integrare l’efficacia del programma nazionale Garanzia di occupabilità dei Lavoratori (Gol) e del Piano nazionale per le nuove competenze.

Accesso ai servizi della PA con SPID: oltre 400mila download della app “LepidaID”, ma per i senior rimane il servizio illimitato degli SMS

Assieme a sindacati e associazioni delle persone con disabilità, la Regione accompagnerà le fasce più deboli nel processo di migrazione

I vantaggi della app “LepidaID”

Prosegue il passaggio all’utilizzo della app “LepidaID”, rispetto agli attuali SMS, per l’accesso tramite  SPID (Il Sistema Pubblico di Identità Digitale) ai servizi online della pubblica amministrazione. La app è già stata scaricata da oltre 400 mila persone, la metà degli utenti del servizio LepidaID SPID, con una crescita dei download più che raddoppiata in poche settimane: erano 181 mila il 23 luglio e sono diventati 406mila il 27 agosto. Nello stesso periodo, si è intensificato il confronto con l’utenza attraverso i contatti via call center, e-mail e social network. Utilizzando l’app, è possibile accedere ai servizi online attraverso un sistema automatico e integrato di creazione e gestione delle OTP (One time password), le cosiddette “password usa e getta”, che dopo un primo e unico utilizzo perdono validità, di modo da garantire la massima sicurezza negli accessi. Creando e generando automaticamente questo tipo di password, la app LepidaID permette di evitare la loro ricezione tramite messaggi SMS.

L’accompagnamento alla migrazione per anziani e le persone con disabilità

Tutto ciò, però, avverrà senza mettere in difficoltà le categorie più in difficoltà rispetto all’utilizzo di strumenti digitali e informatici. Partendo da un confronto con gli utenti, la Regione Emilia-Romagna, con l’assessorato all’Agenda Digitale, ha infatti incontrato le rappresentanze di alcune fasce di popolazione particolarmente sensibili alla migrazione; da una parte i sindacati dei pensionati SPI-CGIL, FNP-CISL, UILP-UIL e dall’altra le associazioni a tutela delle persone con disabilità, FISH Onlus e FAND.

Con le organizzazioni sindacali dei pensionati è stato condiviso un piano di lavoro che porterà all’attivazione di un percorso di formazione, informazione, accompagnamento e monitoraggio, per sostenere l’utenza più anziana nella migrazione a LepidaID.

Per permettere lo svolgimento di tale percorso, è stato stabilito innanzitutto che le persone nate prima del 1946 potranno continuare a usufruire dell’invio dell’OTP illimitato via SMS. Per le persone nate dal 1946 al 1956, la migrazione avverrà nell’arco di 8 mesi.

Per quanto riguarda l’accompagnamento alla migrazione sulla app, i sindacati dei pensionati, in raccordo con la Regione e Lepida, organizzeranno corsi di formazione e aggiornamento dedicati, producendo contestualmente dei materiali informativi, attraverso la formalizzazione di protocolli territoriali. Entro la fine del 2021, potranno partecipare al percorso i nati dal 1956 al 1951; a seguire, entro il mese di aprile 2022, sarà la volta dei nati dal 1951 al 1945.

L’attività di migrazione sarà costantemente valutata e monitorata dalla Regione insieme ai sindacati, anche attraverso appositi step, per individuare le criticità incontrate dall’utenza anziana, inclusa la disponibilità dei device.

Per quanto riguarda l’esito degli incontri con le associazioni delle persone con disabilità, FISH Onlus e FAND, Lepida ha confermato che è stata attivata una convenzione con la Fondazione ASPHI Onlus (Tecnologie Digitali per migliorare la Qualità di Vita delle Persone con Disabilità), per migliorare la fruizione e l’accessibilità della app.

Le novità dal primo settembre

Dall’inizio del mese, alcune novità riguarderanno la gestione delle OTP, generate volta per volta e comunicate da Lepida agli utenti per accedere allo SPID. D’ora in avanti, fatta eccezione per le fasce di popolazione per le quali sono stati individuati i percorsi di assistenza e accompagnamento descritti in precedenza -  Lepida garantirà fino a un massimo di 4 accessi con OTP via SMS a quadrimestre, per una quota massima di 12 SMS annui. Utilizzando la app LepidaID, che consente una generazione semplice e veloce dei codici OTP, gli accessi saranno invece illimitati.

Oltre a fornire i codici OTP, la app rende anche più rapido l’accesso da personal computer: l’utente che entra via SPID sul proprio pc a un servizio, come per esempio il Fascicolo Sanitario Elettronico, potrà infatti usare la app per inquadrare con lo smartphone il QR Code visualizzato sulla pagina di login, autorizzare successivamente l’accesso ed entrare direttamente, senza necessità di digitare username, password e codice OTP.

Inoltre, sono stati presi contatti con AGID (Agenzia per l’Italia Digitale) per richiedere un tempo più lungo di visualizzazione dell’OTP, che dagli attuali 30 secondi passerebbe a 60 e consentire il trasferimento automatico del codice tra la app LepidaID e le applicazioni che ne fanno richiesta, senza la necessità che l’utente debba trascriverlo e ricopiarlo. Una volta ottenuta l’autorizzazione di AGID, queste nuove funzionalità saranno messe a disposizione nella app.

Help desk, info online e formazione: l’affiancamento agli utenti

Per ovviare alle difficoltà che alcuni utenti potrebbero incontrare nella migrazione al nuovo sistema, sono stati resi disponibili strumenti dedicati di aiuto e informazione, che si affiancano alle consuete attività di help desk, interessate da un incremento di chiamate nell’ultima settimana, seppur in una percentuale molto limitata rispetto agli utenti interessati.

Tali strumenti consistono nella pagina web app.lepida.it contenente tutte le informazioni e i riferimenti puntuali ai sistemi di supporto, e nelle attività di formazione avviate nell’ambito del progetto Digitale Comune, promosso dalla Regione Emilia-Romagna per sostenere la transizione alle piattaforme nazionali, inclusa l’identità SPID. Per iscriversi alle attività formative, è possibile accedere alla sezione "Come Imparo" del sito Digitale Comune.

300 software developer internazionali si candidano per lavorare in Emilia-Romagna

Grande successo per la prima call promossa nell’ambito del progetto it-ER Careers, col quale la Regione punta ad attrarre profili altamente qualificati dall’estero

Si è concluso con successo il “primo round” del progetto sperimentale  it-ER Careers, con il quale la Regione Emilia-Romagna mira ad attrarre talenti stranieri, ma anche italiani attualmente impiegati all’estero, in possesso di competenze altamente qualificate necessarie alle imprese emiliano-romagnole e di non facile reperibilità nel territorio regionale. In risposta a una prima call lanciata nello scorso aprile e finalizzata alla ricerca di giovani programmatori di software e piattaforme informatiche, sono circa 300 le candidature pervenute, la maggior parte delle quali da Serbia, Portogallo, Polonia, Romania, Albania, Bulgaria, Brasile e Croazia. 

Delle 300 candidature, 263 sono rientrate in una lista di soggetti selezionati e 30 programmatori sono stati presentati ad 11 imprese, per 16 offerte di lavoro già definite. Le imprese sono state supportate nel lavoro di incrocio tra domanda e offerta da 3 soggetti accreditati ai servizi per il lavoro

In considerazione dell’alto numero di candidature pervenute, la Regione è già all’opera per estendere la possibilità di accedere al “talent pool” che raccoglie più di 200 profili qualificati ad altre 15 imprese dell’Emilia-Romagna.

Il progetto it-ER Careers rientra nel programma it-ER International talents Emilia-Romagna, gestito da ART-ER, e ha l’ambizione di individuare modalità innovative e virtuose per attrarre i talenti internazionali, così come i nostri “cervelli in fuga”. Tra queste, l’utilizzo di strumenti digitali evoluti per sperimentare modalità collaborative che facilitino la ricerca e la pre-selezione di profili professionali in possesso di competenze specializzate, e permettano successivamente ai soggetti accreditati ai servizi per il lavoro e alle imprese di riuscire a individuare con maggiore efficienza i match più adeguati alle proprie esigenze.

Nell’ambito del progetto, è stato avviato un nuovo percorso di comunicazione e promozione per descrivere e rendere maggiormente attraente l’Emilia-Romagna come destinazione professionale e di vita. Tutto ciò, anche grazie alla rete degli it-ER Ambassador, alla quale aderiscono al momento circa 30 tra studenti, ricercatori e lavoratori stranieri, o italiani rientrati dopo esperienze professionali all'estero, che offrono il proprio contributo per promuovere l'Emilia-Romagna attraverso la propria rete di contatti professionali e relazionali all’estero. La rete resta tuttora aperta e chiunque interessato può manifestare la propria volontà di adesione rispondendo a un’apposita call.

Il principale punto di riferimento del programma di attrazione dei talenti internazionali è il sito  it-ER, International Talents Emilia-Romagna, creato e gestito per facilitare l’individuazione dei servizi e delle opportunità per studenti, ricercatori o lavoratori internazionali con alte competenze interessati a trasferirsi o a tornare in Emilia-Romagna. Tra questi, anche una Guida ai servizi, realizzata grazie a un lavoro di squadra tra le principali organizzazioni pubbliche e private che offrono servizi specifici in questi ambiti.

Per maggiori dettagli leggi la news sul portale della Regione Emilia-Romagna.

Servizi online e trasformazione digitale della PA: online il sito Digitale Comune

Lo spazio si propone di illustrare il progetto di trasformazione digitale degli enti locali emiliano-romagnoli e di formare i cittadini all’uso dei nuovi strumenti

Dalla richiesta di certificati demografici alle spese per il parcheggio, dai pagamenti delle rette per i servizi scolastici alla prenotazione di appuntamenti, ogni giorno la vita del cittadino incontra i benefici della trasformazione digitale: eliminazione di tempi e code, disponibilità oraria maggiore, nessuna necessità di spostamento. Senza contare che la necessità di ridurre gli assembramenti per evitare i contagi durante il periodo di pandemia, negli ultimi tempi, ha reso ancora più indispensabili le interazioni da remoto.

Per accompagnare i Comuni nella trasformazione digitale dei loro servizi, nel rispetto delle scadenze previste dalla normativa nazionale, la Regione Emilia-Romagna e Lepida Scpa hanno sviluppato il progetto “Digitale Comune” che entra nel vivo con le iniziative di comunicazione e un sito, dedicato a chi sia interessato a conoscere come utilizzare al meglio i servizi online.

Il sito è accessibile alla pagina digitale.regione.emilia-romagna.it/digitale-comune

«Questo sito nasce con l’obiettivo di avvicinare il maggior numero di persone possibile, in modo inclusivo, all’utilizzo di questi strumenti» dichiara l’assessore alla Scuola, università, ricerca e agenda digitale Paola Salomoni. «La formazione e il coinvolgimento diventano essenziali nel momento in cui la tecnologia diventa un mezzo indispensabile per esercitare i propri diritti di cittadinanza digitale».

Digitale Comune

Il progetto Digitale Comune è stato realizzato grazie a 2.161.700 euro messi a disposizione a fine 2020 dal Ministero per l'innovazione tecnologica e la transizione digitale nell’ambito dell’accordo tra la Regione Emilia-Romagna e il Dipartimento per la trasformazione digitale. Le risorse disponibili sono state integrate con ulteriori 500mila euro investiti dalla Regione Emilia-Romagna per il sostegno dell’iniziativa.

Digitale Comune si è sviluppato con la partecipazione di tutti gli enti dell'Emilia-Romagna e rientra nelle azioni previste nell’ambito dell’Agenda Digitale - Data Valley Bene Comune.  Lo scopo è consentire l’accesso ai servizi online della PA tramite Spid, il sistema pubblico di identità, completare l’integrazione con la piattaforma pagoPA per usarla per i pagamenti verso le amministrazioni, rendere accessibili i servizi online degli enti della Regione da smartphone, attraverso l’app IO.

L’obiettivo è ambizioso: nel rispetto delle disposizioni normative introdotte in materia di digitalizzazione dei servizi pubblici e dei requisiti previsti per l’accesso alle risorse rese disponibili dal Ministero, entro la fine dell’anno almeno il 70% dei servizi di pagamento di ciascun ente deve essere integrato con pagoPA, tutti i servizi online della PA devono interagire con Spid e ogni ente deve esporre di almeno 10 servizi su app IO.

Il sito Digitale Comune, in breve

Il sito prevede diverse sezioni. Intanto c’è spazio per spiegare come utilizzare strumenti come Spid, la app IO e PagoPa. Poi c’è un calendario con tutte le sessioni di formazione in programma in lingua italiana e inglese, dedicate alle persone che abitano in Emilia-Romagna. I corsi sono in partenza a settembre e per partecipare è necessario iscriversi accedendo alla sezione Come imparo — Agenda Digitale — dell'Emilia-Romagna.

Il sito propone inoltre contenuti dedicati alle pubbliche amministrazioni dell’intero territorio regionale, strutturati per coinvolgere attivamente le persone che lavorano nelle amministrazioni locali in questa fase di cambiamento e innovazione. A breve, inoltre, molti dei contenuti saranno multilingua.

Nella prima parte del 2021 sono state avviate diverse attività che hanno visto Lepida a supporto degli enti, per garantire gli interventi necessari sui sistemi regionali e locali affinché interagiscano correttamente con le piattaforme nazionali.

Si è trattato di un’azione capillare che Lepida ha intrapreso mettendo a disposizione le sue competenze sia da un punto di vista organizzativo che tecnico, attraverso un dialogo costante con tutte le amministrazioni del territorio.

Nei prossimi mesi si prevede il completamento delle attività tecniche di integrazione dei sistemi degli enti con le piattaforme nazionali e la configurazione dei servizi.

Emilia-Romagna: il Green pass si scarica dal Fascicolo Sanitario Elettronico

Iniziato il trasferimetno dei documenti dalla piattaforma del Ministero della Salute. Tutti gli assistiti del territorio regionale potranno scaricare il documento dal proprio fascicolo

In Emilia-Romagna il Green pass  (Certificazione verde COVID-19 - EU digital COVID) potrà essere scaricato anche dal fascicolo sanitario elettronico. Collegandosi alla piattaforma che permette di accedere alla propria documentazione sanitaria e clinica e fruire di numerosi servizi online, gli assistiti dell’Emilia-Romagna potranno scaricare in formato digitale e stampare il documento che dal prossimo 6 agosto, per effetto delle nuove norme, sarà obbligatorio per svolgere svariate attività, tra cui la frequentazione di bar, ristoranti e altri locali al chiuso, la partecipazione a spettacoli, eventi e manifestazioni sportive, la visita a mostre, musei e altri luoghi della cultura e la frequentazione di piscine, palestre e centri sociali e culturali.

La disponibilità del Green pass sul fascicolo sanitario elettronico avverrà gradualmente. Lunedì 26 luglio è infatti cominciato il processo graduale di indicizzazione e trasferimento dei certificati digitali dalla piattaforma del Ministero della Salute, che è l'unico soggetto titolato alla loro emissione, verso il sistema informatico regionale per la gestione del fascicolo sanitario elettronico. 

Il Green Pass e le modalità di ottenimento

Il Green Pass è un documento digitale e stampabile che contiene un codice a barre bidimensionale (QR Code) e un sigillo elettronico qualificato. La sua emissione avviene nei confronti dei cittadini che hanno effettuato la vaccinazione anti-Covid, di coloro che hanno effettuato un test molecolare o antigenico con esito negativo nelle precedenti 48 ore, e di chi è guarito dall’infezione.

Per scaricarlo dal Fascicolo Sanitario Elettronico, basta collegarsi al sito Internet www.fascicolo-sanitario.it utilizzando le proprie credenziali personali. Il sito è raggiungibile anche dall’home di ER Salute, il sito del Servizio sanitario regionale dell’Emilia-Romagna: https://salute.regione.emilia-romagna.it.

IDEA BATTLE II, al via la seconda edizione del Premio Nazionale per Startup

Cesenalab invita tutte le start up d’Italia a presentare progetti ad alto contenuto di innovazione. In palio tre premi da 6.000, 3.000 e 1.000 euro. Candidature aperte fino al 6 settembre

L’incubatore e acceleratore di imprese Cesenalab lancia IDEA BATTLE II, seconda edizione del Premio Nazionale per startup. Il concorso di idee, organizzato con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Cesena e Crédit Agricole Italia, ha l’obiettivo stimolare la creatività delle imprese, invitandole a presentare progetti ad alto contenuto di innovazione.

L’appello è rivolto a persone singole o team, startup non ancora costituite, o costituite da non più di 12 mesi dalla data di pubblicazione del bando.

Una commissione di esperti avrà il compito di esaminare i progetti, attribuendo un punteggio al loro contenuto di innovazione, alle qualità del team, alle opportunità di mercato dell’idea e ad ulteriori aspetti come lo stato di avanzamento del progetto, la sua scalabilità, l’eventuale presenza di brevetti, o la possibilità di ottenerli successivamente, e la coerenza, completezza e chiarezza comunicativa di quanto presentato.

Al termine della valutazione, nel corso di una cerimonia di premiazione che si svolgerà entro fine ottobre, saranno annunciati i tre progetti vincitori, con premi di 6.000 euro per il primo classificato, 3.000 euro per il secondo e 1.000 euro per il terzo.

La call per presentare le candidature è aperta fino al 6 settembre 2021.  

Per tutti i dettagli sulle modalità di partecipazione è possibile consultare la sezione bandi del sito di Cesenalab.

Digitale e banda ultralarga: online tutti i progressi dei progetti di conettività alle famiglie e alle imprese

Comune per Comune, disponibili mappe interattive e dati sul progressivo raggiungimento di uno degli obiettivi chiave dell'Agenda Digitale Data Valley Bene Comune: fare dell'Emilia-Romagna una regione iperconnessa

Quali Comuni sono già raggiunti dalla banda ultra-larga, dove sono in corso lavori per la connettività, quanto si sta diffondendo la rete EmiliaRomagnaWifi. E ancora, la copertura della rete veloce nelle scuole e nelle imprese, e tutte le informazioni sui contributi per la connessione a Internet.

La Regione sceglie la trasparenza sui progressi di Data Valley Bene Comune, l’Agenda Digitale per il prossimo quinquennio, e in particolare su uno dei suoi obiettivi più sfidanti, che punta entro il 2025 a realizzare una Emilia-Romagna iperconnessa.

Per questi motivi, la sezione del sito "Emilia-Romagna in connessione: la situazione Comune per Comune" raccoglie tutti i dati e le informazioni sulla disponibilità della banda ultralarga nei singoli Comuni e sulle tempistiche di diffusione delle infrastrutture di connessione veloce. Famiglie e imprese possono così avere un quadro dettagliato, e aggiornato in tempo reale, delle opportunità disponibili sull’intero territorio regionale.

“In Emilia-Romagna il digitale e la connettività sono bene comune. Questo significa da una parte il maggior impegno possibile della Regione perché tutti possano fruirne - dichiara l’assessore all’Agenda digitale Paola Salomoni - e dall’altra la volontà di massima trasparenza nei confronti dei cittadini sullo stato dell’arte dei nostri progetti e delle possibilità disponibili ai cittadini stessi. Questo secondo aspetto, per cui abbiamo realizzato appositamente una nuova sezione del portale regionale, è altrettanto importante, perché diffonde nella popolazione la consapevolezza di tutti gli strumenti e delle alternative che vengono messe a disposizione ed evidenzia le aree di intervento su cui pubblico e operatori devono investire maggiormente”.

Nella sezione è possibile accedere a dati e informazioni, anche grazie all’ausilio di mappe interattive, sui seguenti aspetti:

  • Disponibilità della Banda Ultra Larga (BUL) nei singoli Comuni, con informazioni sulle tempistiche di diffusione delle infrastrutture di connessione veloce;
  • Diffusione della fibra ottica nelle aree produttive, con elenco delle aree raggiunte da Lepida ScpA;
  • Diffusione della rete pubblica senza fili EmiliaRomagnaWiFi, con mappa dinamica di tutti i punti di accesso all’infrastruttura nei singoli Comuni del territorio regionale;
  • Piano scuole, con informazioni di dettaglio e mappe interattive sulle tempistiche e modalità di connessione di tutti gli istituti scolastici di primo e secondo grado del territorio regionale in banda ultralarga;
  • Piano voucher, sezione informativa per i cittadini e gli operatori sulle modalità di ottenimento dei contributi per l’accesso ai servizi di connettività e alle tecnologie per la loro fruizione.

La sezione, in continuo aggiornamento, sarà nei prossimi mesi oggetto di ulteriori interventi finalizzati a rendere ancora più dettagliati, puntuali e immediati i dati e le informazioni sulle iniziative in corso, i territori interessati e i risultati effettivamente raggiunti con la loro esecuzione.

L’Emilia-Romagna prima regione italiana per capacità di innovazione

Pubblicati i dati dell’European Innovation Scoreboard 2021 e del Regional Innovation Scoreboard: con un balzo in avanti del 34%, la nostra regione fa registrare uno dei livelli di crescita più alti nell'intero continente

L’Emilia-Romagna è la regione più innovativa d’Italia. È quanto emerge dalla pubblicazione dei due rapporti European Innovation Scoreboard 2021 e Regional Innovation Scoreboard, con i quali la Commissione Europea fa il punto sullo stato dell’arte dei processi di innovazione a livello comunitario e nei vari territori regionali.

Nel contesto del nostro Paese, appartenente al gruppo degli innovatori moderati, l’Emilia-Romagna si colloca come capofila delle 7 Regioni a innovazione forte (a fronte di 12 moderate e 2 emergenti), facendo registrare uno dei maggiori tassi di crescita in ambito continentale, con un balzo in avanti del 34% rispetto al 2014.

I punti di forza dell’Emilia-Romagna

Per quanto riguarda i punti di forza, la nostra regione si distingue nel Paese, e anche rispetto alle medie europee, sui seguenti versanti: design applications, occupazione nelle imprese innovative e in quelle ad alta intensità di conoscenza, vendita di prodotti innovativi, co-pubblicazioni scientifiche internazionali e co-pubblicazioni pubbliche-private, presenza di innovatori di prodotto e di processo, spese innovative per persona occupata, spesa in ricerca e sviluppo del settore privato e collaborazione tra piccole e medie imprese innovative.

Rispetto alle medie europee, per l’Emilia-Romagna rimangono invece ulteriori margini di crescita sui terreni dei livelli di istruzione terziaria, le competenze digitali dei cittadini, la spesa in ricerca e sviluppo del settore pubblico e la presenza di specialisti ICT.  Quanto ai livelli di occupazione infine, quella nel settore manifatturiero dell’Emilia-Romagna è al di sopra della media nazionale ed europea, mentre quella del settore pubblico si colloca al di sotto di entrambe.

Le performance europee

Allargando il quadro, l’Emilia-Romagna si colloca alla 76esima posizione tra le regioni europee, nell’ambito di uno stato dell’arte dell’innovazione che, da entrambi i rapporti, conferma una crescita più rapida dei Paesi con performance inferiori, rispetto a quelli caratterizzati dai migliori risultati. Segno che i divari di innovazione sono in via di restringimento, come confermato anche dalla crescita del 12,5% del  rendimento complessivo dell’innovazione continentale, registrata dal 2014 a oggi. 

Anche in virtù di ciò, l’Unione Europea sta ottenendo risultati migliori rispetto ad alcuni competitor, tra cui Cina, Brasile, Sud Africa, Russia e India, mentre al cospetto di Corea del Sud, Canada, Australia, Stati Uniti e Giappone resta un deficit in termini di prestazioni.

Scoreboard europeo e scoreboard regionale: caratteristiche e differenze

Per la realizzazione dei due report di valutazione dello stato dell’arte dell’innovazione, in coerenza con le nuove priorità politiche e strategiche fissate in ambito europeo, a partire da quest’anno sono stati contemplati nuovi indicatori dedicati a specifici aspetti dei processi di digitalizzazione e alla sostenibilità ambientale.

Quanto alla differenze tra i due rapporti, lo scoreboard regionale (RIS) rappresenta un’estensione dello scoreboard complessivo europeo (EIS), fornendo una valutazione comparativa delle prestazioni dei sistemi di innovazione in 240 regioni di 22 Paesi dell'UE, ai quali si aggiungono Norvegia, Serbia, Svizzera e Regno Unito.

Rispetto allo scoreboard europeo, elaborato a partire dall’analisi dei dati ricavati da 31 indicatori, quello regionale fa ricorso a 21 indicatori (4 in più rispetto alla precedente edizione), raggruppati in 4 dimensioni: fattori di base, investimenti, attività innovative e impatti.

In base a questi parametri, lo scoreboard ha raggruppato le regioni europee in 4 gruppi: leader dell’innovazione (38 regioni), innovatori forti (67 regioni, tra cui l’Emilia-Romagna), innovatori moderati (68 regioni) e innovatori emergenti (67 regioni).

Dallo scoreboard regionale si evince che 225 regioni su 240 hanno incrementato il proprio livello di innovazione nel corso degli ultimi 6 anni. In testa al ranking, le regioni di punta dei Paesi a maggiore tasso di innovazione complessiva: Stoccolma in Svezia, Etelä-Suomi in Finlandia e Oberbayern in Germania.

Programmazione regionale sui fondi europei e Strategia regionale di specializzazione intelligente (S3): la Regione guarda al futuro

Obiettivi chiave degli investimenti in programmazione: transizione ecologica e digitale, occupazione e attrattività, donne e giovani. Per una visione condivisa dell'Emilia-Romagna

Giovedì primo luglio, l’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna ha approvato il Documento Strategico Regionale (DSR) per la programmazione unitaria delle politiche europee di sviluppo 2021-2027 (il nuovo settennato di definizione dei fondi europei, scaduto il precedente), redatto dalla Giunta regionale.

Il documento traccia una visione condivisa per il futuro dell’Emilia-Romagna. Un programma unitario degli obiettivi da raggiungere attraverso l’azione coordinata di investimento delle risorse europee e nazionali stanziate per la ricostruzione post pandemia. Per un rilancio e uno sviluppo sostenibile dell’Emilia-Romagna, tenendo insieme le esigenze di breve periodo con le trasformazioni strutturali di lungo termine. Per rafforzare le reti sociali, ricucire le distanze territoriali, consolidare la competitività del sistema economico-produttivo e l’attrattività della regione.

Dopo il DSR, per quanto attiene in particolare ai temi della ricerca e dell'innovazione, l’Assemblea legislativa ha esaminato contestualmente un secondo importante documento di programmazione definito dalla Giunta: la Strategia regionale di specializzazione intelligente (S3), anch’essa dedicata a integrare le strategie dei prossimi sette anni con le grandi sfide europee. 

Nella programmazione sono previsti investimenti in Big data, Intelligenza artificiale, trasformazione ecologica, idrogeno verde, space economy, automotive, salute, cultura, agroalimentare, manifattura e filiere innovative, edilizia, turismo e trasformazione digitale della Pubblica amministrazione.

Entrambi i documenti tengono conto dell’impatto della pandemia che ha acuito anche in Emilia-Romagna le diseguaglianze sociali, di genere, generazionali, tra settori economici e tra territori e ha generato nuovi bisogni e nuove sfide

Con il Patto per il Lavoro e per il Clima, la Regione ha condiviso con il sistema territoriale il nuovo progetto di rilancio e sviluppo volto a generare lavoro di qualità, accompagnando l’Emilia-Romagna nella transizione ecologica e digitale. Un progetto che assume come riferimento decisivo l’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile dell’Onu, fondato sulla sostenibilità, nelle sue tre componenti inscindibili, quella ambientale, sociale ed economica.

Per approfondire: www.regione.emilia-romagna.it

Turismo in Emilia-Romagna: online gli open data

Luoghi, eventi, itinerari, immagini e altri elementi di interesse: i dati sono riutilizzabili per la creazione di nuovi servizi e applicazioni, anche con finalità commerciali

Sul portale Emilia-Romagna Turismo sono disponibili gli open data del Sistema Turistico Regionale dell’Emilia-Romagna

I dati vengono aggiornati dalle redazioni locali del Sistema, sono rilasciati con licenza CC-BY, e sono disponibili tramite degli endpoint REST la cui documentazione è disponibile a questo indirizzo.

Tutti gli utenti possono liberamente utilizzarli per qualsiasi scopo personale o commerciale, tra cui la creazione di nuovi servizi e applicazioni, senza alcuna limitazione se non la citazione della fonte.

Di seguito gli endopoint che rendono disponibili i dati:

Tassonomie

La sezione Tassonomie espone la struttura interna del Portale Emilia-Romagna Turismo, permettendo di filtrare le proprie richieste per le seguenti categorie:

  • Cities: elenco dei comuni disponibili con informazioni sulle province;
  • Eventi: elenco delle categorie degli eventi disponibili sul portale e codici necessari per i filtri delle richieste;
  • Tematismi: elenco delle tematiche di interesse interne al portale e codici necessari per i filtri delle richieste;
  • Target: elenco dei pubblici a cui viene consigliato il contenuto e codici necessari per i filtri delle richieste;
  • Languages: ripartizione per lingua;
  • Point of Interest - list: collezioni di punti di interesse disponibili e codici necessari per i filtri delle richieste.

General

La sezione General raccoglie tutti gli endopoint disponibili del portale Emilia-Romagna Turismo a cui è possibile richiedere dati, secondo la seguente articolazione: 

  • Località: elenco delle località turistiche disponibili nel portale, con tutte le informazioni di corredo;
  • Eventi: elenco degli eventi attivi in regione;
  • News: elenco delle news presenti sul portale;
  • Itinerari: elenco dei contenuti relativi agli itinerari presenti sul portale, con tutte le informazioni di corredo;
  • Interessi: elenco dei contenuti relativi agli interessi presenti sul portale (esempio: Arte & Cultura, Riviera, Sport, ecc.);
  • Point of Interest: elenco dei punti di interesse caricati sul portale;
  • Webcam: elenco di tutte le webcam segnalate sul portale, con tutte le informazioni di corredo;
  • Immagini: elenco delle immagini accessibili liberamente e inserite nel database di OpenLibrary.

La Data Valley dell'Emilia-Romagna laboratorio della transizione digitale

Il Ministro Colao in visita a Bologna. Stefano Bonaccini e Paola Salomoni: "con reti, big data, supercalcolo e competenze progetti e infrastrutture per costruire insieme un futuro diverso"

Una regione Data Valley europea, che grazie alla propria Agenda Digitale vuole essere laboratorio e apripista per il Paese sulle politiche per la transizione digitale, fra i pilastri del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR). Così, lunedì 28 giugno, l’Emilia-Romagna si è presentata al Ministro per l’Innovazione tecnologica e la transizione digitale Vittorio Colao, protagonista di un’intera giornata nel bolognese tra visite alle eccellenze tecnologiche e incontri in Regione. Accompagnato dal Presidente Stefano Bonaccini, dall’Assessore all’Agenda digitale, Paola Salomoni, e di volta in volta da diversi rappresentanti della Giunta, come gli Assessori allo Sviluppo economico, Vincenzo Colla, e alle Politiche per la salute, Raffaele Donini, e da esponenti del mondo dell’Università e dell’impresa.

La visita del Ministro Colao è iniziata al Cineca di Casalecchio di Reno (Bo), il consorzio interuniversitario che ospita il più grande centro di calcolo in Italia, ed è poi proseguita al Bi-Rex a Bologna, uno degli 8 competence center nazionali istituti dal Ministero dello Sviluppo economico nel quadro del piano per l’industria 4.0, con focus specializzato sul tema dei Big Data.

Il ministro si è poi trasferito nella sede della Regione, per una serie di approfondimenti tematici che hanno avuto come focus le competenze digitali, il fascicolo sanitario elettronico e l’utilizzo dei dati sanitari, prima di recarsi nel pomeriggio al Tecnopolo di Bologna, dove negli oltre 120mila metri quadri di superficie dell’ex Manifattura Tabacchi si sta costruendo l’hub nazionale ed europeo su nuove tecnologie, Big data, climatologia e Human Development recentemente visitato anche dal premier Mario Draghi

Già una prima importante infrastruttura è presente al Tecnopolo, il Data Centre del Centro Europeo per le previsioni meteorologiche a medio termine (ECMWF), dopo la firma – il 16 giugno scorso - dell’accordo per la consegna dell’infrastruttura tra Regione Emilia-Romagna, Ministero degli Affari esteri e Ecmwf, organismo internazionale con sede a Reading, in Gran Bretagna, con i tecnici inglesi già al lavoro per installare una delle macchine per il calcolo ad alta prestazione più importanti al mondo. Oltre a tutte le principali istituzioni scientifiche e della ricerca, nazionali e non solo, al Tecnopolo arriverà anche Leonardo, il nuovo supercomputer europeo, progetto candidato dal Cineca stesso. A regime, al Tecnopolo di Bologna si concentrerà oltre l'80% della potenza di calcolo nazionale e il 20% di quella europea, una capacità che metterà l’Europa in grado di competere con i colossi Stati Uniti e Cina.

Appuntamenti diversi che hanno avuto un minimo comune denominatore: la disponibilità dell’Emilia-Romagna a offrire servizi e competenze a tutto il Paese. Una candidatura che nasce prima di tutto dai numeri: la regione si colloca infatti al di sopra della media italiana nella grande maggioranza degli indicatori che vengono presi in considerazione dal Pnrr, il Piano nazionale di ripresa e resilienza. In regione, infatti, solo per citarne alcuni, sono raggiunte dalla fibra a 100 mega il 39% delle famiglie contro il 30% del resto d’Italia e utilizzano i servizi digitali delle amministrazioni il 34% dei cittadini a fronte del 32% della media nazionale.  

Oltre a un ecosistema territoriale regionale composto da 10 Tecnopoli della ricerca, con venti sedi collocate al centro delle filiere più importanti, 80 laboratori di ricerca accreditati, 9 Associazioni cluster – che vedono insieme atenei, imprese, centri dell’Alta formazione - formate da oltre 600 soggetti pubblici e privati, che operano anch’essi nelle più importanti filiere regionali.

L’Agenda digitale dell’Emilia-Romagna

Uno dei primi passaggi proposti dalla Regione è l’adozione di indicatori di risultato e impatto che siano omogenei a livello nazionale: l’Emilia-Romagna, anche nell’ambito di un progetto europeo a cui partecipa e con la collaborazione di Università di Bologna, Politecnico di Milano e Art-ER, ha già costruito un indice sintetico DESI (acronimo per il Digital Economy and Society Index indicato dall’Unione Europea) regionale e un analogo indicatore locale su base comunale, e vuole implementare indicatori di impatto su tutte le politiche, dall’agricoltura alla cultura. E allo stesso modo la Regione vuole condividere l’intuizione di un Regional digital innovation hub, un punto di riferimento unico per tutta la società emiliano-romagnola, dal pubblico al privato passando per il terzo settore, che sia in grado di interconnettere tutte le reti già esistenti.

Tra gli altri esempi di modelli replicabili anche fuori dai confini regionali ci sono poi il Parer, il polo archivistico dell’Emilia-Romagna che conserva oltre 2 miliardi di documenti e riunisce già 1.500 enti di cui la metà extra regione; l’attività di Lepida per la diffusione della Spid, che con più di 780mila identità erogate in tutta Italia è il quarto gestore a livello nazionale; l’impegno sui Big Data, con l’associazione Big Data ER e l’International Foundation Big Data and Artificial Intelligence for Human Development. Infine, il ruolo di capofila della Regione in diversi progetti europei nell’ambito della trasformazione e dell’agenda digitale, uno su tutti DT4Regions.

Reti, banda larga e telecomunicazioni

Anche sul fronte del BUL, il piano strategico nazionale sulla banda ultra-larga, l’Emilia-Romagna è pronta: l’esempio è quello dell’accordo tra il ministero dello Sviluppo economico, Regione e Lepida, la società consortile regionale per le infrastrutture digitali, che con fondi nazionali ha permesso di perseguire l’obiettivo del cablaggio di tutte le scuole da Piacenza a Rimini con tempi più rapidi di quelli dei territori dove la gestione del progetto è rimasta in capo al Governo.

La proposta dell’Emilia-Romagna è quindi quella di replicare questo modello dove possibile, cioè dove siano presenti società in house con una buona capacità di sviluppo della rete e di esecuzione: dopo le scuole, potrebbe accadere ad esempio con le aziende o con la sanità, coinvolgendo il ministero per lo Sviluppo economico, e poi per le connessioni domestiche nelle aree cosiddette grigie o bianche, cioè quelle dove il libero mercato degli operatori di telecomunicazione non ha interesse a investire.

Competenze digitali

Sul fronte della diffusione trasversale delle competenze digitali, anche evolute, per le imprese, le pubbliche amministrazioni e gli studenti, l’Emilia-Romagna potrebbe da una parte mettere a disposizione le proprie competenze acquisite, aprire la strada a ulteriori sviluppi: si va da una piattaforma di digital learning basata su contenuti aperti a un sistema di open badge per l’attestazione delle competenze fino all’ampliamento dei punti di formazione, facilitazione e alfabetizzazione a livello territoriale, sia attraverso il sistema delle biblioteche, dei Laboratori aperti e del terzo settore,che con i presidi stabili sostenuti dal servizio civile digitale.

Questo approccio ha permesso all’Emilia-Romagna nel quinquennio 2015-2020 di avviare con il progetto Pane e Internet 1.305 attività formative, a cui hanno partecipato 27.754 cittadini di 99 Comuni in 482 sedi diverse: i punti Pane e internet da Piacenza a Rimini sono 24, e le sedi di facilitazione digitale 40.

Il Fascicolo sanitario elettronico e i dati sanitari

L’Emilia-Romagna è stata la prima Regione in Italia ad adeguarsi alle ultime disposizioni nazionali sulla sanità digitale, quelle contenute nel cosiddetto ‘Decreto rilancio’: già da ottobre 2020 il Fascicolo sanitario elettronico, lo strumento che contemporaneamente archivia, in maniera continuativa e tempestiva, la storia sanitaria del cittadino e permette di accedere direttamente ai servizi online è disponibile per tutti gli assistiti e alimentato in automatico con la documentazione prodotto dalle aziende sanitarie, anche se naturalmente, per tutelarne la privacy, i professionisti sanitari che prendono in carico il paziente potranno consultarlo solo dopo il relativo consenso del cittadino.

Una svolta, sostenuta anche da un investimento regionale di 15 milioni di euro, che a distanza di 9 mesi ha portato all’attivazione complessiva di 3.708.190 Fascicoli sanitari tra i maggiorenni e 663.767 tra i minorenni, di cui rispettivamente 1.545.359 e 272.847 con il consenso alla consultazione. E proprio dal FSE sono passate più del 20% delle prenotazioni totali delle vaccinazioni anti-Covid, con percentuali ancora più significative nelle fasce di età più giovani.

Ora i passi successivi che la sanità emiliano-romagnola vuole intraprendere sono una serie di interventi a favore del completo popolamento del fascicolo con diagnosi, esami e altra documentazione, già a partire dalle fasi di approvvigionamento dei software sanitari con obblighi specifici, poi il sostegno all’uso dell’ANA, l’anagrafe nazionale degli assistiti, l’introduzione di protocolli e prassi condivise per utilizzare i dati sanitari a fini di ricerca e infine la possibilità di utilizzare macchine ad alte prestazioni per fare ricerca sui dati.

Stefano Bonaccini e Paola Salomoni: "progetti e infrastrutture per costruire insieme un futuro diverso"

"Come Emilia-Romagna - hanno dichiarato il Presidente Stefano Bonaccini e l'Assessore all'Agenda Digitale Paola Salomoni - abbiamo scelto di investire nel futuro, e la nostra convinzione è che il futuro non si possa che scrivere insieme. Significa tenere insieme il tessuto sociale di fronte al progresso tecnologico, fornendo strumenti e competenze a tutte le fasce di popolazione e a tutte le diverse tipologie di imprese, ma significa anche ragionare come un Paese che si muove unito. Ecco perché oggi abbiamo voluto ribadire al ministro Colao, che ringraziamo per la visita, a distanza di pochi giorni quella del presidente Draghi, la nostra disponibilità a fare da laboratorio per le politiche digitali del Paese.

La nostra candidatura significa condivisione: siamo orgogliosi al pensiero che tanti progetti nati e cresciuti in Emilia-Romagna possano diventare esempi di buone pratiche, e lo stesso vale per le grandi infrastrutture tecnologiche che stanno nascendo sul nostro territorio, a partire dal Tecnopolo di Bologna, e che oggi il ministro Colao ha avuto modo di conoscere in prima persona.

Utilizzo dei servizi online: al via la rilevazione annuale

Comuni, Province e altri enti sono invitati a fornire indicazioni sui livelli di fruizione dei servizi interattivi digitali da parte di cittadini e imprese

Nel mese di luglio 2021 partirà la rilevazione annuale sull'utilizzo dei servizi online da parte di cittadini e imprese della regione, promossa dall’Agenda Digitale della Regione Emilia-Romagna con la collaborazione operativa di Art-ER s.cons.p.a.

Si tratta di un'indagine che l'Agenda Digitale Emilia-Romagna conduce ormai da molti anni e con la quale vengono consultati Comuni, Province e altri enti, per capire quanto i cittadini e le imprese hanno utilizzato nel corso dell’ultima annualità, in questo caso il 2020, i servizi di e-government.  

L'obiettivo è misurare se e quanto l'uso dei servizi online stia aumentando nel territorio regionale, con riferimento ad un campione di servizi pienamente interamente, dei quali cittadini e imprese possono usufruire interamente tramite canali digitali, tra cui anche quelli di pagamento elettronico. Ciò soprattutto nel particolare momento di pandemia che abbiamo vissuto e che ha dato una svolta decisiva all’uso delle tecnologie digitali ed in vista dell’attuazione degli interventi del PNRR - Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

Il periodo dei dati che saranno rilevati è 1° gennaio 2019 - 31 dicembre 2020

Nei prossimi giorni i referenti locali dei servizi online oggetto di indagine riceveranno una comunicazione dettagliata contenente il questionario (ad esempio: il numero di richieste o pagamenti ricevuti tramite piattaforma on line, il numero di richieste o pagamenti ricevuti on line con canali diversi da piattaforma dedicata come mail, PEC, home banking in caso di pagamenti, ecc.), da compilare in un file excel allegato alla mail.

Le risposte al questionario sono fondamentali per la realizzazione di una serie di prodotti che vengono poi consegnati ai territori, tra cui ad esempio i profili digitali degli enti, che avviano i percorsi delle Agende Digitali Locali, l'alimentazione della banca dati Smarter, e le pubblicazioni reperibili alla pagina dedicata dI questo sito.

Data Valley: la Regione finanzia corsi di alta formazione per i giovani laureati sui big data

897 mila euro sarannio invesititi per nell'ambito della terza edizione del progetto. 9 i percorsi formativi che sarà possibile seguire

La Data Valley dell’Emilia-Romagna - dove si concentrerà oltre l'80% della potenza di calcolo nazionale e il 20% di quella europea grazie al Tecnopolo di Bologna _ scommette su giovani laureati preparandoli ad affrontare nella pratica lavorativa l’elaborazione dei big data

Con il nuovo progetto formativo “Anticipare la crescita con le nuove competenze sui big data” la Regione stanzia 897 mila euro - finanziate con risorse europee provenienti dal Por Fse 2014-2020 - e dà continuità a una iniziativa che ha due edizioni alle spalle, nel 2018 e 2019, che hanno coinvolto 900 laureati. 

Il progetto permette a giovani laureati provenienti da percorsi accademici diversi (umanistici, economici, giuridici e scientifici) di approfondire la tematica dei big data, anche partendo dalle specifiche competenze e specializzazioni precedentemente acquisite. I destinatari sono giovani che hanno conseguito una laurea triennale o magistrale o una laurea a ciclo unico da non più di 24 mesi, interessati ad acquisire competenze chiave nel campo dei big data, da spendere nella ricerca di un’occupazione e, allo stesso tempo, per introdurre nelle imprese competenze altamente innovative che generino nuove opportunità di competitività su scala globale.

L’iniziativa, che ha il sostegno di tutte le Università dell’Emilia-Romagna, è gestita in partnership con la Regione da Formindustria, Cis, Cisita Parma, Fondazione Aldini Valeriani, Forpin, Ifoa, Il Sestante Romagna, Nuova Didactica, Assoform, Nuova Cerform.

Il progetto è fortemente caratterizzato nell’offerta di percorsi modulari e differenziati in base al percorso universitario realizzato dai giovani. La parte propedeutica del percorso formativo prevede l’offerta di moduli trasversali e introduttivi connessi alla tematica dei big data, con un’attenzione al percorso accademico pregresso dei partecipanti. I moduli proposti riguardano: Marketing analytics & business intelligence; Data journalism & ethics; Tecnologie e software di data science. Successivamente gli allievi potranno scegliere di frequentare percorsi “verticali” di tipo specialistico, concentrati su alcuni argomenti chiave, quali Data Visualization, Natural Processing Language, Machine learning, Internet of Things. Un quinto progetto specialistico riguarderà la Cybersecurity e le Blockchain.

Il progetto 2021

Sono 9 percorsi formativi pensati all’interno di una matrice suddivisa per i tre macro indirizzi di provenienza dei candidati (umanistico, economico-giuridico, scientifico) con la possibilità di selezionare alcuni percorsi “preferenziali”, fino ad un totale di 480 ore di formazione, a scelta tra: tre progetti specialistici della durata di 120 ore organizzati su contenuti legati a specifici profili professionali (area marketing, comunicazione, progettazione e sviluppo software); cinque progetti specialistici della durata di 60 ore che sviluppano contenuti verticali su specifici strumenti/argomenti; un progetto laboratoriale di 60 ore.

Prevista l’offerta di contenuti introduttivi e di scenario sul “mondo Big Data” e di allineamento informatico-statistico attraverso materiali didattici disponibili sul portale e un modulo introduttivo in ogni progetto specialistico da 120 ore, o ai soli elementi necessari nei progetti da 60 ore.

L’intervento persegue anche l’obiettivo di un’offerta formativa diffusa su tutto il territorio regionale, attraverso l’offerta di un numero di edizioni che terrà conto dei dati di iscrizioni registrate nelle precedenti edizioni.

Precedenti edizioni

Circa 900 i laureati che hanno partecipato alle due precedenti edizioni nelle quali si è registrata una presenza maggioritaria di donne, il 52% sul totale. Inoltre, il percorso accademico degli allievi ha visto una ripartizione abbastanza equa degli stessi fra laureati in materie scientifiche (36%), umanistiche (24%), giuridico-economico-sociali (40%).

Data Valley: a Bologna i supercomputer del Centro Meteo Europeo

Firmato l’accordo che sancisce la consegna dei nuovi spazi allestiti presso il Tecnopolo cittadino al Centro Europeo per le Previsioni Meteorologiche a Medio Termine

Con la firma di un accordo, Regione Emilia-Romagna, Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, e Centro Europeo per le Previsioni Meteorologiche a Medio Termine (Ecmwf), organismo internazionale partecipato da 23 Stati membri, tra cui l’Italia, e 11 Paesi cooperanti, hanno ufficialmente sancito lo spostamento del cuore tecnologico della struttura presso i nuovi spazi del Tecnopolo di Bologna, nell’ex Manifattura Tabacchi della città. 

La decisione di collocare le infrastrutture di calcolo del Centro Meteo a Bologna era stata formalizzata nel corso del biennio 2016-2017. Ora, ultimati i lavori per l’allestimento degli spazi del Tecnopolo, con l’accordo si compie un fondamentale passo in avanti per andare verso l’effettiva messa in impianto di due soluzioni di  High Performance Computing (Hpc), fra gli strumenti di calcolo più potenti al mondo. 

All’interno del Tecnopolo bolognese, le infrastrutture del Centro Meteo occupano un’area di 21.500 mq. L’investimento complessivo per il suo allestimento è stato pari a 63 milioni di euro, dei quali 43,5 a carico del Ministero dell’Università e della Ricerca e 19,5 della Regione Emilia-Romagna. 

I tecnici del Centro Meteo di Reading sono già al lavoro per implementare la parte tecnologica dell’infrastruttura.

In soli due anni, nonostante i rallentamenti e le difficoltà subentrate a causa dall’epidemia Covid, gli spazi destinati a ospitare il Centro Meteo sono stati ultimati e oggi sono pronti per ricevere il supercalcolatore per le previsioni metereologiche, dopo 4 mesi di test complessi sul funzionamento dell’intera infrastruttura.

In sede sono già arrivati i primi elementi delle macchine destinate alla struttura, la cui installazione proseguirà fino a quando, nel corso dei prossimi mesi, verrà ultimata.

I primi elementi del supercomputer stanno giungendo a Bologna e l'installazione della prima macchina andrà avanti fino a metà luglio. Tra fine settembre e l'inizio di ottobre comincerà la migrazione delle applicazioni della catena operativa di previsione del Centro che arriverà a compimento alla metà di gennaio. Una prima inaugurazione è prevista nel prossimo autunno.

L'archivio meteo a Bologna sarà il primo servizio operativo a fine anno. Fino a fine aprile, saranno fatti lavorare in parallelo i sistemi di Reading, dove è attivo tuttora il Centro Meteo, e il nuovo centro di Bologna.

Reti mobili in 4G e 5G: al via una mappatura

Su iniziativa del Ministero dello sviluppo economico, gli operatori sono invitati a dichiarare sia le coperture di rete attuali sia quelle previste per i prossimi cinque anni

Su mandato del Ministero dello sviluppo economico, Infratel Italia ha avviato una mappatura particolareggiata della copertura del territorio nazionale con reti mobili in tecnologia 4G e 5G

L’operazione viene realizzata in attuazione della “Strategia italiana per la banda ultralarga”, approvata il 25 maggio 2021 nell’ambito del “Piano di ripresa e resilienza”, con  l’intento di avviare le procedure necessarie ai fini degli interventi pubblici previsti dal Piano “Italia 5G”

Attivando un account su una piattaforma online, gli operatori di telecomunicazioni sono sollecitati a dichiarare sia le coperture di rete attuali, alla data del 31 maggio 2021, sia quelle previste per i prossimi cinque anni.

Per info tecniche e dettagli: bandaultralarga.italia.it

2,5 milioni di euro per rafforzare le start up innovative, tecnologiche e creative dell’Emilia-Romagna

Approvato un nuovo bando per il finanziamento di progetti in materia di transizione digitale, energetica o ecologica, salute e creatività

La Regione Emilia-Romagna ha approvato un nuovo bando per sostenere la nascita di start up innovative e tecnologiche, o rafforzare quelle già esistenti, anche nel settore culturale della creatività. 

2,5 milioni di euro, provenienti dai fondi Por-Fesr 2014-2020, saranno messi a disposizione per finanziare progetti che abbiano un impatto concreto sui temi della transizione digitale, energetica o ecologica, della salute e delle creatività, rispondendo al contempo alle nuove sfide che l’economia post pandemia si trova ad affrontare. Delle risorse disponibili, 700mila euro saranno riservati alle imprese appartenenti in via esclusiva al settore dell’industria culturale e creativa e ad alta intensità di conoscenza.

Il bando è rivolto a oltre mille startup dell’Emilia-Romagna: imprese con meno di 5 anni di vita, che non distribuiscono utili e investono quote importanti del fatturato in ricerca e sviluppo, impiegando laureati e depositando brevetti. 

Si potranno ottenere contributi fino ad un massimo di 150.000 euro per progetti che prevedono lo sviluppo produttivo dei risultati di ricerca, oppure per l’adattamento dei nuovi prodotti/servizi alle esigenze dei committenti, o ancora per l’attuazione di piani industriali in grado di far crescere le imprese, anche attraverso il posizionamento nei mercati esteri. 

L’investimento complessivo per la realizzazione dei progetti proposti dovrà avere una dimensione finanziaria non inferiore a 100mila euro, ridotta a 50mila per le industrie culturali e creative e di innovazione nei servizi. Il contributo, a fondo perduto, partirà dal 60% delle spese ammissibili e potrà salire sino al 75% in presenza di premialità quali l’incremento occupazionale, la prevalenza giovanile o femminile, oppure la localizzazione nelle aree montane della Regione.

Nella presentazione dei progetti, le imprese potranno avvalersi del contributo degli incubatori e acceleratori di start up, accompagnandoli con relazioni che ne attestino il percorso e aumentino la credibilità.

Le domande dovranno essere presentate sul portale informatico Sfinge della Regione dal 22 giugno al 29 luglio 2021. I progetti dovranno concludersi entro il 31 ottobre 2022.

Il presidente Draghi al Tecnopolo di Bologna: nella Data Valley dell'Emilia-Romagna il grande potenziale del Paese

Il Presidente della Regione Bonaccini: Bonaccini: qui la capacità di investire nel futuro. Innovazione e sostenibilità per ripartire mettendo al centro le persone

Il presidente del Consiglio, Mario Draghi, accompagnato dal presidente della Regione, Stefano Bonaccini, ha visitato nella mattinata di martedì primo giugno gli spazi del Tecnopolo a Bologna, dove negli oltre 120mila metri quadri di superficie dell’ex Manifattura Tabacchi si sta costruendo un hub nazionale ed europeo su nuove tecnologie, Big data, climatologia e Human Development.

In parte degli spazi, progettati negli anni Cinquanta del Novecento dall’architetto Pier Luigi Nervi, i lavori di ristrutturazione sono già stati completati, a partire da quelli destinati a essere la nuova sede del Data Centre del Centro meteo europeo (ECMMWF), che da Reading, in Gran Bretagna, arriva in Italia dopo la Brexit. L’installazione inizierà tra 3 settimane ed impiegherà circa 4 mesi per essere completata. In due anni, 730 giorni, nonostante i rallentamenti e le difficoltà subentrate a causa dall’epidemia Covid, il cantiere non si è mai fermato e nei grandi capannoni – nuovi e all’avanguardia – all’ingresso del Tecnopolo, entro il mese di giugno inizierà l’installazione delle enormi macchine che costituiscono i due High Performance Computing (HPC) del Data Centre, fra i più potenti al mondo.

La Giunta regionale dell’Emilia-Romagna ha infatti deliberato in questi giorni la loro consegna ai tecnici britannici dell’ECMMWF. E intanto il 17 maggio scorso, in tempi record, la Giunta regionale ha approvato il progetto esecutivo e il capitolato d’appalto per un altro intervento strategico presso il tecnopolo: la sede per l’attività di ricerca di livello internazionale e l’importo delle opere da concludere entro il 2023 è di oltre 44 milioni di cui 40 rientranti nell'accordo di collaborazione siglato con il Ministero degli Esteri.

Oltre al cuore tecnologico del Centro meteo europeo, il Tecnopolo di Bologna sarà la casa del supercomputer europeo Leonardo, delle più importanti istituzioni scientifiche nazionali, dall’Agenzia Italia Meteo all’Istituto nazionale di astrofisica (INAF), Centri di ricerca, distaccamenti universitari e attività all’avanguardia nel campo della ricerca e sviluppo, aree comuni per incubatori.

Al Tecnopolo troveranno impiego 1.500 persone tra ricercatori, tecnici, addetti.

Ad accogliere il presidente Draghi al Tecnopolo, oltre al presidente Bonaccini, il sindaco di Bologna Virginio Merola, il prefetto Francesca Ferrandino, la presidente dell’Assemblea legislativa regionale, Emma Petitti, il sottosegretario alla Presidenza della Giunta regionale, Davide Baruffi, gli assessori regionali Vincenzo Colla, Paola Salomoni e Elly Schlein.

 

Emilia-Romagna Data Valley

Il Tecnopolo di Bologna si inserisce in un ecosistema territoriale che ha visto la Regione Emilia-Romagna far nascere in questi anni 10 Tecnopoli della ricerca, con 20 sedi collocate al centro delle filiere più importanti, e sostenere oltre 80 laboratori di ricerca accreditati. Oltre a finanziare 300 dottorati e borse di ricerca, insieme a centinaia di progetti di innovazione delle imprese, nuove aree dedicate alla nascita, allo sviluppo e all’accelerazione delle startup.  Sostegno regionale che ha portato alla nascita anche di nove Associazioni cluster – che vedono insieme atenei, imprese, centri dell’Alta formazione - formate da oltre 600 soggetti pubblici e privati, e che operano anch’essi nelle più importanti filiere regionali.

 

Al Tecnopolo l’Università delle Nazioni Unite

La Regione Emilia-Romagna ha già candidato il Tecnopolo di Bologna per alcuni progetti di grande rilevanza, sui quali sta lavorando insieme al Governo.
Fra questi, l'Università delle Nazioni Unite:  il Tecnopolo quale sede di un Istituto dell’Università delle Nazioni Unite focalizzato sull’utilizzo dei Big data e dell’Intelligenza Artificiale per studiare i cambiamenti dell'habitat umano indotti dal climate change, con un'attenzione specifica ai complessi problemi e alle trasformazioni sociali, economiche e culturali.

23 giugno: Forum permanente SELF 2021 sull’innovazione didattica

La community regionale dell'e-learning nelle pubbliche amministrazioni si confronterà sul tema “Innovazione didattica e apprendimento”

Mercoledì 23 giugno si terrà l’edizione 2021 del Forum permanente SELF 2021 sull’innovazione didattica, appuntamento a carattere annuale promosso per favorire un confronto tra i componenti della community regionale di SELF,  Sistema di E-Learning Federato per la PA in Emilia-Romagna, con lo scopo di condividere metodi e pratiche di e-learning nelle organizzazioni pubbliche. 

L'appuntamento si terrà online, dalle 9.30 alle 12.30, e sarà dedicato al tema “Innovazione didattica e apprendimento”.

“In questa edizione 2021 - spiegano gli organizzatori - desideriamo stimolare la riflessione sull'innovazione didattica nella formazione online, e, in particolare, sulle pratiche che i formatori e tutor della Rete di SELF e di reti affini hanno sperimentato con successo. Individueremo quali innovazioni organizzative, nuovi strumenti e nuove competenze possano costituire nuove prassi e tendenze in atto che ci accompagneranno in futuro”.

Il programma della giornata sarà articolato in 3 sezioni:

  1. Introduzione sull’innovazione didattica, con ospite la Prof.ssa Susanna Sancassani del Metid - Politecnico di Milano;
  2. Innovazione e organizzazione della formazione online: 4 relatori che hanno gestito la formazione online per 4 organizzazioni pubbliche italiane racconteranno le loro esperienze;
  3. Parola alla Community: i partecipanti verranno suddivisi in 3 gruppi che discuteranno su 3 temi per poi condividere e commentare gli esiti dei workshop.

Le iscrizioni online saranno aperte fino alle ore 18 del 22 giugno.

Tutti i dettagli sul programma e le modalità di partecipazione sono disponibili sul sito self-pa.net.

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ultima modifica 2021-03-17T16:10:43+01:00
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