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Turismo in Emilia-Romagna: online gli open data

Luoghi, eventi, itinerari, immagini e altri elementi di interesse: i dati sono riutilizzabili per la creazione di nuovi servizi e applicazioni, anche con finalità commerciali

Sul portale Emilia-Romagna Turismo sono disponibili gli open data del Sistema Turistico Regionale dell’Emilia-Romagna

I dati vengono aggiornati dalle redazioni locali del Sistema, sono rilasciati con licenza CC-BY, e sono disponibili tramite degli endpoint REST la cui documentazione è disponibile a questo indirizzo.

Tutti gli utenti possono liberamente utilizzarli per qualsiasi scopo personale o commerciale, tra cui la creazione di nuovi servizi e applicazioni, senza alcuna limitazione se non la citazione della fonte.

Di seguito gli endopoint che rendono disponibili i dati:

Tassonomie

La sezione Tassonomie espone la struttura interna del Portale Emilia-Romagna Turismo, permettendo di filtrare le proprie richieste per le seguenti categorie:

  • Cities: elenco dei comuni disponibili con informazioni sulle province;
  • Eventi: elenco delle categorie degli eventi disponibili sul portale e codici necessari per i filtri delle richieste;
  • Tematismi: elenco delle tematiche di interesse interne al portale e codici necessari per i filtri delle richieste;
  • Target: elenco dei pubblici a cui viene consigliato il contenuto e codici necessari per i filtri delle richieste;
  • Languages: ripartizione per lingua;
  • Point of Interest - list: collezioni di punti di interesse disponibili e codici necessari per i filtri delle richieste.

General

La sezione General raccoglie tutti gli endopoint disponibili del portale Emilia-Romagna Turismo a cui è possibile richiedere dati, secondo la seguente articolazione: 

  • Località: elenco delle località turistiche disponibili nel portale, con tutte le informazioni di corredo;
  • Eventi: elenco degli eventi attivi in regione;
  • News: elenco delle news presenti sul portale;
  • Itinerari: elenco dei contenuti relativi agli itinerari presenti sul portale, con tutte le informazioni di corredo;
  • Interessi: elenco dei contenuti relativi agli interessi presenti sul portale (esempio: Arte & Cultura, Riviera, Sport, ecc.);
  • Point of Interest: elenco dei punti di interesse caricati sul portale;
  • Webcam: elenco di tutte le webcam segnalate sul portale, con tutte le informazioni di corredo;
  • Immagini: elenco delle immagini accessibili liberamente e inserite nel database di OpenLibrary.

La Data Valley dell'Emilia-Romagna laboratorio della transizione digitale

Il Ministro Colao in visita a Bologna. Stefano Bonaccini e Paola Salomoni: "con reti, big data, supercalcolo e competenze progetti e infrastrutture per costruire insieme un futuro diverso"

Una regione Data Valley europea, che grazie alla propria Agenda Digitale vuole essere laboratorio e apripista per il Paese sulle politiche per la transizione digitale, fra i pilastri del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR). Così, lunedì 28 giugno, l’Emilia-Romagna si è presentata al Ministro per l’Innovazione tecnologica e la transizione digitale Vittorio Colao, protagonista di un’intera giornata nel bolognese tra visite alle eccellenze tecnologiche e incontri in Regione. Accompagnato dal Presidente Stefano Bonaccini, dall’Assessore all’Agenda digitale, Paola Salomoni, e di volta in volta da diversi rappresentanti della Giunta, come gli Assessori allo Sviluppo economico, Vincenzo Colla, e alle Politiche per la salute, Raffaele Donini, e da esponenti del mondo dell’Università e dell’impresa.

La visita del Ministro Colao è iniziata al Cineca di Casalecchio di Reno (Bo), il consorzio interuniversitario che ospita il più grande centro di calcolo in Italia, ed è poi proseguita al Bi-Rex a Bologna, uno degli 8 competence center nazionali istituti dal Ministero dello Sviluppo economico nel quadro del piano per l’industria 4.0, con focus specializzato sul tema dei Big Data.

Il ministro si è poi trasferito nella sede della Regione, per una serie di approfondimenti tematici che hanno avuto come focus le competenze digitali, il fascicolo sanitario elettronico e l’utilizzo dei dati sanitari, prima di recarsi nel pomeriggio al Tecnopolo di Bologna, dove negli oltre 120mila metri quadri di superficie dell’ex Manifattura Tabacchi si sta costruendo l’hub nazionale ed europeo su nuove tecnologie, Big data, climatologia e Human Development recentemente visitato anche dal premier Mario Draghi

Già una prima importante infrastruttura è presente al Tecnopolo, il Data Centre del Centro Europeo per le previsioni meteorologiche a medio termine (ECMWF), dopo la firma – il 16 giugno scorso - dell’accordo per la consegna dell’infrastruttura tra Regione Emilia-Romagna, Ministero degli Affari esteri e Ecmwf, organismo internazionale con sede a Reading, in Gran Bretagna, con i tecnici inglesi già al lavoro per installare una delle macchine per il calcolo ad alta prestazione più importanti al mondo. Oltre a tutte le principali istituzioni scientifiche e della ricerca, nazionali e non solo, al Tecnopolo arriverà anche Leonardo, il nuovo supercomputer europeo, progetto candidato dal Cineca stesso. A regime, al Tecnopolo di Bologna si concentrerà oltre l'80% della potenza di calcolo nazionale e il 20% di quella europea, una capacità che metterà l’Europa in grado di competere con i colossi Stati Uniti e Cina.

Appuntamenti diversi che hanno avuto un minimo comune denominatore: la disponibilità dell’Emilia-Romagna a offrire servizi e competenze a tutto il Paese. Una candidatura che nasce prima di tutto dai numeri: la regione si colloca infatti al di sopra della media italiana nella grande maggioranza degli indicatori che vengono presi in considerazione dal Pnrr, il Piano nazionale di ripresa e resilienza. In regione, infatti, solo per citarne alcuni, sono raggiunte dalla fibra a 100 mega il 39% delle famiglie contro il 30% del resto d’Italia e utilizzano i servizi digitali delle amministrazioni il 34% dei cittadini a fronte del 32% della media nazionale.  

Oltre a un ecosistema territoriale regionale composto da 10 Tecnopoli della ricerca, con venti sedi collocate al centro delle filiere più importanti, 80 laboratori di ricerca accreditati, 9 Associazioni cluster – che vedono insieme atenei, imprese, centri dell’Alta formazione - formate da oltre 600 soggetti pubblici e privati, che operano anch’essi nelle più importanti filiere regionali.

L’Agenda digitale dell’Emilia-Romagna

Uno dei primi passaggi proposti dalla Regione è l’adozione di indicatori di risultato e impatto che siano omogenei a livello nazionale: l’Emilia-Romagna, anche nell’ambito di un progetto europeo a cui partecipa e con la collaborazione di Università di Bologna, Politecnico di Milano e Art-ER, ha già costruito un indice sintetico DESI (acronimo per il Digital Economy and Society Index indicato dall’Unione Europea) regionale e un analogo indicatore locale su base comunale, e vuole implementare indicatori di impatto su tutte le politiche, dall’agricoltura alla cultura. E allo stesso modo la Regione vuole condividere l’intuizione di un Regional digital innovation hub, un punto di riferimento unico per tutta la società emiliano-romagnola, dal pubblico al privato passando per il terzo settore, che sia in grado di interconnettere tutte le reti già esistenti.

Tra gli altri esempi di modelli replicabili anche fuori dai confini regionali ci sono poi il Parer, il polo archivistico dell’Emilia-Romagna che conserva oltre 2 miliardi di documenti e riunisce già 1.500 enti di cui la metà extra regione; l’attività di Lepida per la diffusione della Spid, che con più di 780mila identità erogate in tutta Italia è il quarto gestore a livello nazionale; l’impegno sui Big Data, con l’associazione Big Data ER e l’International Foundation Big Data and Artificial Intelligence for Human Development. Infine, il ruolo di capofila della Regione in diversi progetti europei nell’ambito della trasformazione e dell’agenda digitale, uno su tutti DT4Regions.

Reti, banda larga e telecomunicazioni

Anche sul fronte del BUL, il piano strategico nazionale sulla banda ultra-larga, l’Emilia-Romagna è pronta: l’esempio è quello dell’accordo tra il ministero dello Sviluppo economico, Regione e Lepida, la società consortile regionale per le infrastrutture digitali, che con fondi nazionali ha permesso di perseguire l’obiettivo del cablaggio di tutte le scuole da Piacenza a Rimini con tempi più rapidi di quelli dei territori dove la gestione del progetto è rimasta in capo al Governo.

La proposta dell’Emilia-Romagna è quindi quella di replicare questo modello dove possibile, cioè dove siano presenti società in house con una buona capacità di sviluppo della rete e di esecuzione: dopo le scuole, potrebbe accadere ad esempio con le aziende o con la sanità, coinvolgendo il ministero per lo Sviluppo economico, e poi per le connessioni domestiche nelle aree cosiddette grigie o bianche, cioè quelle dove il libero mercato degli operatori di telecomunicazione non ha interesse a investire.

Competenze digitali

Sul fronte della diffusione trasversale delle competenze digitali, anche evolute, per le imprese, le pubbliche amministrazioni e gli studenti, l’Emilia-Romagna potrebbe da una parte mettere a disposizione le proprie competenze acquisite, aprire la strada a ulteriori sviluppi: si va da una piattaforma di digital learning basata su contenuti aperti a un sistema di open badge per l’attestazione delle competenze fino all’ampliamento dei punti di formazione, facilitazione e alfabetizzazione a livello territoriale, sia attraverso il sistema delle biblioteche, dei Laboratori aperti e del terzo settore,che con i presidi stabili sostenuti dal servizio civile digitale.

Questo approccio ha permesso all’Emilia-Romagna nel quinquennio 2015-2020 di avviare con il progetto Pane e Internet 1.305 attività formative, a cui hanno partecipato 27.754 cittadini di 99 Comuni in 482 sedi diverse: i punti Pane e internet da Piacenza a Rimini sono 24, e le sedi di facilitazione digitale 40.

Il Fascicolo sanitario elettronico e i dati sanitari

L’Emilia-Romagna è stata la prima Regione in Italia ad adeguarsi alle ultime disposizioni nazionali sulla sanità digitale, quelle contenute nel cosiddetto ‘Decreto rilancio’: già da ottobre 2020 il Fascicolo sanitario elettronico, lo strumento che contemporaneamente archivia, in maniera continuativa e tempestiva, la storia sanitaria del cittadino e permette di accedere direttamente ai servizi online è disponibile per tutti gli assistiti e alimentato in automatico con la documentazione prodotto dalle aziende sanitarie, anche se naturalmente, per tutelarne la privacy, i professionisti sanitari che prendono in carico il paziente potranno consultarlo solo dopo il relativo consenso del cittadino.

Una svolta, sostenuta anche da un investimento regionale di 15 milioni di euro, che a distanza di 9 mesi ha portato all’attivazione complessiva di 3.708.190 Fascicoli sanitari tra i maggiorenni e 663.767 tra i minorenni, di cui rispettivamente 1.545.359 e 272.847 con il consenso alla consultazione. E proprio dal FSE sono passate più del 20% delle prenotazioni totali delle vaccinazioni anti-Covid, con percentuali ancora più significative nelle fasce di età più giovani.

Ora i passi successivi che la sanità emiliano-romagnola vuole intraprendere sono una serie di interventi a favore del completo popolamento del fascicolo con diagnosi, esami e altra documentazione, già a partire dalle fasi di approvvigionamento dei software sanitari con obblighi specifici, poi il sostegno all’uso dell’ANA, l’anagrafe nazionale degli assistiti, l’introduzione di protocolli e prassi condivise per utilizzare i dati sanitari a fini di ricerca e infine la possibilità di utilizzare macchine ad alte prestazioni per fare ricerca sui dati.

Stefano Bonaccini e Paola Salomoni: "progetti e infrastrutture per costruire insieme un futuro diverso"

"Come Emilia-Romagna - hanno dichiarato il Presidente Stefano Bonaccini e l'Assessore all'Agenda Digitale Paola Salomoni - abbiamo scelto di investire nel futuro, e la nostra convinzione è che il futuro non si possa che scrivere insieme. Significa tenere insieme il tessuto sociale di fronte al progresso tecnologico, fornendo strumenti e competenze a tutte le fasce di popolazione e a tutte le diverse tipologie di imprese, ma significa anche ragionare come un Paese che si muove unito. Ecco perché oggi abbiamo voluto ribadire al ministro Colao, che ringraziamo per la visita, a distanza di pochi giorni quella del presidente Draghi, la nostra disponibilità a fare da laboratorio per le politiche digitali del Paese.

La nostra candidatura significa condivisione: siamo orgogliosi al pensiero che tanti progetti nati e cresciuti in Emilia-Romagna possano diventare esempi di buone pratiche, e lo stesso vale per le grandi infrastrutture tecnologiche che stanno nascendo sul nostro territorio, a partire dal Tecnopolo di Bologna, e che oggi il ministro Colao ha avuto modo di conoscere in prima persona.

Utilizzo dei servizi online: al via la rilevazione annuale

Comuni, Province e altri enti sono invitati a fornire indicazioni sui livelli di fruizione dei servizi interattivi digitali da parte di cittadini e imprese

Nel mese di luglio 2021 partirà la rilevazione annuale sull'utilizzo dei servizi online da parte di cittadini e imprese della regione, promossa dall’Agenda Digitale della Regione Emilia-Romagna con la collaborazione operativa di Art-ER s.cons.p.a.

Si tratta di un'indagine che l'Agenda Digitale Emilia-Romagna conduce ormai da molti anni e con la quale vengono consultati Comuni, Province e altri enti, per capire quanto i cittadini e le imprese hanno utilizzato nel corso dell’ultima annualità, in questo caso il 2020, i servizi di e-government.  

L'obiettivo è misurare se e quanto l'uso dei servizi online stia aumentando nel territorio regionale, con riferimento ad un campione di servizi pienamente interamente, dei quali cittadini e imprese possono usufruire interamente tramite canali digitali, tra cui anche quelli di pagamento elettronico. Ciò soprattutto nel particolare momento di pandemia che abbiamo vissuto e che ha dato una svolta decisiva all’uso delle tecnologie digitali ed in vista dell’attuazione degli interventi del PNRR - Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

Il periodo dei dati che saranno rilevati è 1° gennaio 2019 - 31 dicembre 2020

Nei prossimi giorni i referenti locali dei servizi online oggetto di indagine riceveranno una comunicazione dettagliata contenente il questionario (ad esempio: il numero di richieste o pagamenti ricevuti tramite piattaforma on line, il numero di richieste o pagamenti ricevuti on line con canali diversi da piattaforma dedicata come mail, PEC, home banking in caso di pagamenti, ecc.), da compilare in un file excel allegato alla mail.

Le risposte al questionario sono fondamentali per la realizzazione di una serie di prodotti che vengono poi consegnati ai territori, tra cui ad esempio i profili digitali degli enti, che avviano i percorsi delle Agende Digitali Locali, l'alimentazione della banca dati Smarter, e le pubblicazioni reperibili alla pagina dedicata dI questo sito.

Data Valley: la Regione finanzia corsi di alta formazione per i giovani laureati sui big data

897 mila euro sarannio invesititi per nell'ambito della terza edizione del progetto. 9 i percorsi formativi che sarà possibile seguire

La Data Valley dell’Emilia-Romagna - dove si concentrerà oltre l'80% della potenza di calcolo nazionale e il 20% di quella europea grazie al Tecnopolo di Bologna _ scommette su giovani laureati preparandoli ad affrontare nella pratica lavorativa l’elaborazione dei big data

Con il nuovo progetto formativo “Anticipare la crescita con le nuove competenze sui big data” la Regione stanzia 897 mila euro - finanziate con risorse europee provenienti dal Por Fse 2014-2020 - e dà continuità a una iniziativa che ha due edizioni alle spalle, nel 2018 e 2019, che hanno coinvolto 900 laureati. 

Il progetto permette a giovani laureati provenienti da percorsi accademici diversi (umanistici, economici, giuridici e scientifici) di approfondire la tematica dei big data, anche partendo dalle specifiche competenze e specializzazioni precedentemente acquisite. I destinatari sono giovani che hanno conseguito una laurea triennale o magistrale o una laurea a ciclo unico da non più di 24 mesi, interessati ad acquisire competenze chiave nel campo dei big data, da spendere nella ricerca di un’occupazione e, allo stesso tempo, per introdurre nelle imprese competenze altamente innovative che generino nuove opportunità di competitività su scala globale.

L’iniziativa, che ha il sostegno di tutte le Università dell’Emilia-Romagna, è gestita in partnership con la Regione da Formindustria, Cis, Cisita Parma, Fondazione Aldini Valeriani, Forpin, Ifoa, Il Sestante Romagna, Nuova Didactica, Assoform, Nuova Cerform.

Il progetto è fortemente caratterizzato nell’offerta di percorsi modulari e differenziati in base al percorso universitario realizzato dai giovani. La parte propedeutica del percorso formativo prevede l’offerta di moduli trasversali e introduttivi connessi alla tematica dei big data, con un’attenzione al percorso accademico pregresso dei partecipanti. I moduli proposti riguardano: Marketing analytics & business intelligence; Data journalism & ethics; Tecnologie e software di data science. Successivamente gli allievi potranno scegliere di frequentare percorsi “verticali” di tipo specialistico, concentrati su alcuni argomenti chiave, quali Data Visualization, Natural Processing Language, Machine learning, Internet of Things. Un quinto progetto specialistico riguarderà la Cybersecurity e le Blockchain.

Il progetto 2021

Sono 9 percorsi formativi pensati all’interno di una matrice suddivisa per i tre macro indirizzi di provenienza dei candidati (umanistico, economico-giuridico, scientifico) con la possibilità di selezionare alcuni percorsi “preferenziali”, fino ad un totale di 480 ore di formazione, a scelta tra: tre progetti specialistici della durata di 120 ore organizzati su contenuti legati a specifici profili professionali (area marketing, comunicazione, progettazione e sviluppo software); cinque progetti specialistici della durata di 60 ore che sviluppano contenuti verticali su specifici strumenti/argomenti; un progetto laboratoriale di 60 ore.

Prevista l’offerta di contenuti introduttivi e di scenario sul “mondo Big Data” e di allineamento informatico-statistico attraverso materiali didattici disponibili sul portale e un modulo introduttivo in ogni progetto specialistico da 120 ore, o ai soli elementi necessari nei progetti da 60 ore.

L’intervento persegue anche l’obiettivo di un’offerta formativa diffusa su tutto il territorio regionale, attraverso l’offerta di un numero di edizioni che terrà conto dei dati di iscrizioni registrate nelle precedenti edizioni.

Precedenti edizioni

Circa 900 i laureati che hanno partecipato alle due precedenti edizioni nelle quali si è registrata una presenza maggioritaria di donne, il 52% sul totale. Inoltre, il percorso accademico degli allievi ha visto una ripartizione abbastanza equa degli stessi fra laureati in materie scientifiche (36%), umanistiche (24%), giuridico-economico-sociali (40%).

Data Valley: a Bologna i supercomputer del Centro Meteo Europeo

Firmato l’accordo che sancisce la consegna dei nuovi spazi allestiti presso il Tecnopolo cittadino al Centro Europeo per le Previsioni Meteorologiche a Medio Termine

Con la firma di un accordo, Regione Emilia-Romagna, Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, e Centro Europeo per le Previsioni Meteorologiche a Medio Termine (Ecmwf), organismo internazionale partecipato da 23 Stati membri, tra cui l’Italia, e 11 Paesi cooperanti, hanno ufficialmente sancito lo spostamento del cuore tecnologico della struttura presso i nuovi spazi del Tecnopolo di Bologna, nell’ex Manifattura Tabacchi della città. 

La decisione di collocare le infrastrutture di calcolo del Centro Meteo a Bologna era stata formalizzata nel corso del biennio 2016-2017. Ora, ultimati i lavori per l’allestimento degli spazi del Tecnopolo, con l’accordo si compie un fondamentale passo in avanti per andare verso l’effettiva messa in impianto di due soluzioni di  High Performance Computing (Hpc), fra gli strumenti di calcolo più potenti al mondo. 

All’interno del Tecnopolo bolognese, le infrastrutture del Centro Meteo occupano un’area di 21.500 mq. L’investimento complessivo per il suo allestimento è stato pari a 63 milioni di euro, dei quali 43,5 a carico del Ministero dell’Università e della Ricerca e 19,5 della Regione Emilia-Romagna. 

I tecnici del Centro Meteo di Reading sono già al lavoro per implementare la parte tecnologica dell’infrastruttura.

In soli due anni, nonostante i rallentamenti e le difficoltà subentrate a causa dall’epidemia Covid, gli spazi destinati a ospitare il Centro Meteo sono stati ultimati e oggi sono pronti per ricevere il supercalcolatore per le previsioni metereologiche, dopo 4 mesi di test complessi sul funzionamento dell’intera infrastruttura.

In sede sono già arrivati i primi elementi delle macchine destinate alla struttura, la cui installazione proseguirà fino a quando, nel corso dei prossimi mesi, verrà ultimata.

I primi elementi del supercomputer stanno giungendo a Bologna e l'installazione della prima macchina andrà avanti fino a metà luglio. Tra fine settembre e l'inizio di ottobre comincerà la migrazione delle applicazioni della catena operativa di previsione del Centro che arriverà a compimento alla metà di gennaio. Una prima inaugurazione è prevista nel prossimo autunno.

L'archivio meteo a Bologna sarà il primo servizio operativo a fine anno. Fino a fine aprile, saranno fatti lavorare in parallelo i sistemi di Reading, dove è attivo tuttora il Centro Meteo, e il nuovo centro di Bologna.

Reti mobili in 4G e 5G: al via una mappatura

Su iniziativa del Ministero dello sviluppo economico, gli operatori sono invitati a dichiarare sia le coperture di rete attuali sia quelle previste per i prossimi cinque anni

Su mandato del Ministero dello sviluppo economico, Infratel Italia ha avviato una mappatura particolareggiata della copertura del territorio nazionale con reti mobili in tecnologia 4G e 5G

L’operazione viene realizzata in attuazione della “Strategia italiana per la banda ultralarga”, approvata il 25 maggio 2021 nell’ambito del “Piano di ripresa e resilienza”, con  l’intento di avviare le procedure necessarie ai fini degli interventi pubblici previsti dal Piano “Italia 5G”

Attivando un account su una piattaforma online, gli operatori di telecomunicazioni sono sollecitati a dichiarare sia le coperture di rete attuali, alla data del 31 maggio 2021, sia quelle previste per i prossimi cinque anni.

Per info tecniche e dettagli: bandaultralarga.italia.it

2,5 milioni di euro per rafforzare le start up innovative, tecnologiche e creative dell’Emilia-Romagna

Approvato un nuovo bando per il finanziamento di progetti in materia di transizione digitale, energetica o ecologica, salute e creatività

La Regione Emilia-Romagna ha approvato un nuovo bando per sostenere la nascita di start up innovative e tecnologiche, o rafforzare quelle già esistenti, anche nel settore culturale della creatività. 

2,5 milioni di euro, provenienti dai fondi Por-Fesr 2014-2020, saranno messi a disposizione per finanziare progetti che abbiano un impatto concreto sui temi della transizione digitale, energetica o ecologica, della salute e delle creatività, rispondendo al contempo alle nuove sfide che l’economia post pandemia si trova ad affrontare. Delle risorse disponibili, 700mila euro saranno riservati alle imprese appartenenti in via esclusiva al settore dell’industria culturale e creativa e ad alta intensità di conoscenza.

Il bando è rivolto a oltre mille startup dell’Emilia-Romagna: imprese con meno di 5 anni di vita, che non distribuiscono utili e investono quote importanti del fatturato in ricerca e sviluppo, impiegando laureati e depositando brevetti. 

Si potranno ottenere contributi fino ad un massimo di 150.000 euro per progetti che prevedono lo sviluppo produttivo dei risultati di ricerca, oppure per l’adattamento dei nuovi prodotti/servizi alle esigenze dei committenti, o ancora per l’attuazione di piani industriali in grado di far crescere le imprese, anche attraverso il posizionamento nei mercati esteri. 

L’investimento complessivo per la realizzazione dei progetti proposti dovrà avere una dimensione finanziaria non inferiore a 100mila euro, ridotta a 50mila per le industrie culturali e creative e di innovazione nei servizi. Il contributo, a fondo perduto, partirà dal 60% delle spese ammissibili e potrà salire sino al 75% in presenza di premialità quali l’incremento occupazionale, la prevalenza giovanile o femminile, oppure la localizzazione nelle aree montane della Regione.

Nella presentazione dei progetti, le imprese potranno avvalersi del contributo degli incubatori e acceleratori di start up, accompagnandoli con relazioni che ne attestino il percorso e aumentino la credibilità.

Le domande dovranno essere presentate sul portale informatico Sfinge della Regione dal 22 giugno al 29 luglio 2021. I progetti dovranno concludersi entro il 31 ottobre 2022.

Il presidente Draghi al Tecnopolo di Bologna: nella Data Valley dell'Emilia-Romagna il grande potenziale del Paese

Il Presidente della Regione Bonaccini: Bonaccini: qui la capacità di investire nel futuro. Innovazione e sostenibilità per ripartire mettendo al centro le persone

Il presidente del Consiglio, Mario Draghi, accompagnato dal presidente della Regione, Stefano Bonaccini, ha visitato nella mattinata di martedì primo giugno gli spazi del Tecnopolo a Bologna, dove negli oltre 120mila metri quadri di superficie dell’ex Manifattura Tabacchi si sta costruendo un hub nazionale ed europeo su nuove tecnologie, Big data, climatologia e Human Development.

In parte degli spazi, progettati negli anni Cinquanta del Novecento dall’architetto Pier Luigi Nervi, i lavori di ristrutturazione sono già stati completati, a partire da quelli destinati a essere la nuova sede del Data Centre del Centro meteo europeo (ECMMWF), che da Reading, in Gran Bretagna, arriva in Italia dopo la Brexit. L’installazione inizierà tra 3 settimane ed impiegherà circa 4 mesi per essere completata. In due anni, 730 giorni, nonostante i rallentamenti e le difficoltà subentrate a causa dall’epidemia Covid, il cantiere non si è mai fermato e nei grandi capannoni – nuovi e all’avanguardia – all’ingresso del Tecnopolo, entro il mese di giugno inizierà l’installazione delle enormi macchine che costituiscono i due High Performance Computing (HPC) del Data Centre, fra i più potenti al mondo.

La Giunta regionale dell’Emilia-Romagna ha infatti deliberato in questi giorni la loro consegna ai tecnici britannici dell’ECMMWF. E intanto il 17 maggio scorso, in tempi record, la Giunta regionale ha approvato il progetto esecutivo e il capitolato d’appalto per un altro intervento strategico presso il tecnopolo: la sede per l’attività di ricerca di livello internazionale e l’importo delle opere da concludere entro il 2023 è di oltre 44 milioni di cui 40 rientranti nell'accordo di collaborazione siglato con il Ministero degli Esteri.

Oltre al cuore tecnologico del Centro meteo europeo, il Tecnopolo di Bologna sarà la casa del supercomputer europeo Leonardo, delle più importanti istituzioni scientifiche nazionali, dall’Agenzia Italia Meteo all’Istituto nazionale di astrofisica (INAF), Centri di ricerca, distaccamenti universitari e attività all’avanguardia nel campo della ricerca e sviluppo, aree comuni per incubatori.

Al Tecnopolo troveranno impiego 1.500 persone tra ricercatori, tecnici, addetti.

Ad accogliere il presidente Draghi al Tecnopolo, oltre al presidente Bonaccini, il sindaco di Bologna Virginio Merola, il prefetto Francesca Ferrandino, la presidente dell’Assemblea legislativa regionale, Emma Petitti, il sottosegretario alla Presidenza della Giunta regionale, Davide Baruffi, gli assessori regionali Vincenzo Colla, Paola Salomoni e Elly Schlein.

 

Emilia-Romagna Data Valley

Il Tecnopolo di Bologna si inserisce in un ecosistema territoriale che ha visto la Regione Emilia-Romagna far nascere in questi anni 10 Tecnopoli della ricerca, con 20 sedi collocate al centro delle filiere più importanti, e sostenere oltre 80 laboratori di ricerca accreditati. Oltre a finanziare 300 dottorati e borse di ricerca, insieme a centinaia di progetti di innovazione delle imprese, nuove aree dedicate alla nascita, allo sviluppo e all’accelerazione delle startup.  Sostegno regionale che ha portato alla nascita anche di nove Associazioni cluster – che vedono insieme atenei, imprese, centri dell’Alta formazione - formate da oltre 600 soggetti pubblici e privati, e che operano anch’essi nelle più importanti filiere regionali.

 

Al Tecnopolo l’Università delle Nazioni Unite

La Regione Emilia-Romagna ha già candidato il Tecnopolo di Bologna per alcuni progetti di grande rilevanza, sui quali sta lavorando insieme al Governo.
Fra questi, l'Università delle Nazioni Unite:  il Tecnopolo quale sede di un Istituto dell’Università delle Nazioni Unite focalizzato sull’utilizzo dei Big data e dell’Intelligenza Artificiale per studiare i cambiamenti dell'habitat umano indotti dal climate change, con un'attenzione specifica ai complessi problemi e alle trasformazioni sociali, economiche e culturali.

23 giugno: Forum permanente SELF 2021 sull’innovazione didattica

La community regionale dell'e-learning nelle pubbliche amministrazioni si confronterà sul tema “Innovazione didattica e apprendimento”

Mercoledì 23 giugno si terrà l’edizione 2021 del Forum permanente SELF 2021 sull’innovazione didattica, appuntamento a carattere annuale promosso per favorire un confronto tra i componenti della community regionale di SELF,  Sistema di E-Learning Federato per la PA in Emilia-Romagna, con lo scopo di condividere metodi e pratiche di e-learning nelle organizzazioni pubbliche. 

L'appuntamento si terrà online, dalle 9.30 alle 12.30, e sarà dedicato al tema “Innovazione didattica e apprendimento”.

“In questa edizione 2021 - spiegano gli organizzatori - desideriamo stimolare la riflessione sull'innovazione didattica nella formazione online, e, in particolare, sulle pratiche che i formatori e tutor della Rete di SELF e di reti affini hanno sperimentato con successo. Individueremo quali innovazioni organizzative, nuovi strumenti e nuove competenze possano costituire nuove prassi e tendenze in atto che ci accompagneranno in futuro”.

Il programma della giornata sarà articolato in 3 sezioni:

  1. Introduzione sull’innovazione didattica, con ospite la Prof.ssa Susanna Sancassani del Metid - Politecnico di Milano;
  2. Innovazione e organizzazione della formazione online: 4 relatori che hanno gestito la formazione online per 4 organizzazioni pubbliche italiane racconteranno le loro esperienze;
  3. Parola alla Community: i partecipanti verranno suddivisi in 3 gruppi che discuteranno su 3 temi per poi condividere e commentare gli esiti dei workshop.

Le iscrizioni online saranno aperte fino alle ore 18 del 22 giugno.

Tutti i dettagli sul programma e le modalità di partecipazione sono disponibili sul sito self-pa.net.

A Bologna la seconda edizione della Smart City Robotics Challenge

Dal 6 all’11 settembre diverse tipologie di robot in gara per finalità di promozione della ricerca e dell’innovazione nel campo della robotica e dell’intelligenza artificiale

Dal 6 all’11 settembre, Bologna ospiterà la seconda edizione della Smart City Robotics Challenge, competizione robotica organizzata nell’ambito dell’omonimo progetto finanziato con i fondi del programma europeo Horizon 2020. Scopo del progetto, organizzare competizioni per promuovere la ricerca, lo sviluppo e l'innovazione nella robotica e nell'intelligenza artificiale.

Le sfide si concentreranno su tre tipologie di robot: quelli pensati per la vita quotidiana, quelli per impieghi in campo professionale, e quelli dedicati alle situazioni di emergenza. 


Organizzato dall’Università di Bologna, dalla Fondazione Innovazione Urbana e dalla Fondazione Alma Mater, con il supporto del Comune di Bologna, l’evento sarà ospitato a Palazzo Re Enzo e si concentrerà su applicazioni robotiche per attuare una “Smart Inclusion”.

 L’iniziativa andrà infatti ad arricchire la piattaforma di Bologna Smart City, alleanza strategica per lo sviluppo di tecnologie all'avanguardia dedicate a soddisfare le esigenze e migliorare la qualità della vita della comunità e dei cittadini.

Cambiamento climatico: un hackathon per contrastarne gli effetti

Appuntamento il 22 e 23 giugno a Bologna nell’ambito del progetto europeo Life Ada – ADaptation in Agriculture, al quale partecipa anche la Regione Emilia-Romagna

Sono aperte le iscrizioni ad “ADAthon – Idee innovative per la resilienza in agricoltura”, hackathon in programma a Bologna il 22 e 23 giugno prossimi per stimolare l’ideazione e la realizzazione di soluzioni tecnologiche da applicare a sistemi di contrasto e prevenzione degli effetti del cambiamento climatico in agricoltura.

L’hackathon rientra tra le attività del progetto europeo Life Ada – ADaptation in Agriculture, al quale partecipa anche la Regione Emilia-Romagna.

L’iniziativa sarà rivolta a tre profili specifici:

  • UX/UI designer laureandi o neolaureati;
  • Software developer con competenze di gestione dati geo-spaziali, mappe e rilevazioni sensoristiche;
  • Esperti di settore per le filiere: vitivinicola, casearia e ortofrutticola, sia professionisti con solide competenze tecniche e gestionali che neolaureati o laureandi in Agraria o discipline affini con un livello medio-alto di digitalizzazione e acuta sensibilità a prodotti e servizi digitali.

In 24 ore di tempo i gruppi di lavoro potranno progettare la loro soluzione per aiutare i player dei settori ortofrutticolo, vitivinicolo e caseario a fronteggiare, attraverso la tecnologia, gli effetti derivanti dal cambiamento climatico e a prevenirli.

Per fare richiesta di partecipazione all’evento è possibile compilare un modulo online.

Imprese dell’Emilia-Romagna: la promozione passa dal digital

Al via un percorso di formazione gratuita per le aziende meccaniche e automotive interessate all’uso degli strumenti digitali per l’avvio di programmi di internazionalizzazione

ICE, Agenzia per la promozione all'estero e l'internazionalizzazione delle imprese italiane, con la collaborazione della Regione Emilia-Romagna, organizza “Business2Business: Export Digitale”, un percorso formativo online rivolto alle aziende del territorio regionale interessate all’utilizzo degli strumenti digitali per la promozione di programmi di internazionalizzazione.

L’iniziativa è dedicata alle imprese dei settori meccanica e automotive che operano in contesti business to business (B2B), riguardanti attività commerciali tra realtà produttive come aziende, enti pubblici o professionisti. 

Le lezioni online si svolgeranno tra il 21 giugno e il 6 luglio, per un totale di 6 incontri della durata di circa 4 ore. 

Tra i temi oggetto di approfondimento, le tecniche di web marketing internazionale, l'e-commerce e le social media strategy.

Al percorso formativo possono partecipare fino a 200 aziende, con un rappresentante per ognuna di esse. 

Per iscriversi è richiesta la compilazione di un modulo online entro l’11 giugno.

Per maggiori informazioni: imprese.regione.emilia-romagna.it

Innovazione digitale: bene comune: al via un ciclo di laboratori sulla nuova Agenda Digitale

Il Laboratorio Aperto Rimini Tiberio organizza una serie di webinar per presentare le applicazioni concrete nei territori delle sfide di cittadinanza digitale lanciate con la strategia regionale Data Valley Bene Comune. Si comincia il 26 maggio con l’Assessore regionale Paola Salomoni

Undici talk per avvicinare cittadini, operatori e imprese al digitale quale strumento accessibile, democratico, inclusivo e prioritario per lo sviluppo sostenibile. Questo l’obiettivo promosso con Innovazione digitale: bene comune, nuovo ciclo di di laboratori di cittadinanza digitale organizzati su iniziativa del Laboratorio Aperto Rimini Tiberio, con la collaborazione della Regione Emilia-Romagna, per presentare e cogliere le nuove sfide lanciate con Data Valley Bene Comune, la nuova Agenda Digitale dell’Emilia-Romagna per il quinquennio 2020-2025.

Il primo appuntamento in calendario si svolgerà mercoledì 26 maggio a partire dalle 17.30. Sarà Paola Salomoni, Assessore alla Scuola, Università, Ricerca e Agenda Digitale della Regione Emilia-Romagna, a dare il via all’intero percorso, presentando le sfide e gli obiettivi della nuova Agenda Digitale e spiegando in che modo potranno trovare applicazione concreta nei territori. Assieme a lei, parteciperanno all’incontro Eugenia Rossi di Schio, Assessore all'Innovazione digitale, Ricerca e sviluppo e Servizi civici del Comune di Rimini, e Maurizio Ermeti, Presidente del Piano Strategico di Rimini.

Dopo questo primo appuntamento, il programma entrerà nel vivo a partire dal 9 giugno, con due incontri a settimana in programma il lunedì e il mercoledì, con orario di inizio alle 17.30. Durante gli eventi, si  affronteranno tematiche trasversali, dalla comune matrice digitale, come lo sviluppo sostenibile, la cittadinanza attiva, la trasformazione digitale delle imprese e della pubblica amministrazione, i rischi connessi all’uso dei new media, e le opportunità offerte dalle tecnologie per rafforzare la coesione tra i territori e le comunità e contrastare i divari di genere.

Agli eventi, in programma fino a metà luglio, parteciperanno esperti delle tematiche oggetto di approfondimento, tra cui anche rappresentanti istituzionali e componenti del gruppo di coordinamento dell’Agenda Digitale regionale.

Tutti i talk saranno trasmessi in live streaming sulla pagina Facebook e sul canale YouTube del Laboratorio Aperto Rimini Tiberio. 

Il programma completo degli appuntamenti in calendario è consultabile sul sito del Laboratorio Aperto di Rimini, al seguente link: bit.ly/innovazione-digitale-bene-comune.





Giustizia digitale: la Regione finanzia 35 borse di ricerca per giovani laureati

Un bando mette a disposizione 1 milione e 130 mila euro: le attività di ricerca dovranno riguardare la digitalizzazione e il miglioramento dei processi organizzativi del sistema giudiziario

La Regione Emilia-Romagna finanzierà 35 borse di ricerca per giovani laureati, da svolgersi all’interno degli uffici giudiziari regionali,  sui temi della digitalizzazione e del miglioramento dei modelli organizzativi, per un sistema giudiziario più innovativo, organizzato ed efficiente

I fondi, per un totale di 1 milione e 130mila euro in via di erogazione nel biennio 2021-2022, saranno assegnati con un bando attivato nell’ambito dei progetti “Patto regionale per una giustizia più efficiente, integrata, digitale e vicina ai cittadini” e “ER4Justice: Next generation”

L’iniziativa prevede anche anche la realizzazione di un laboratorio di ricerca interdisciplinare sull’intelligenza artificiale applicata alla giustizia, dedicato a temi come la iustizia predittiva, le analisi statistiche e il legal design.

Il progetto “ER4Justice” è realizzato in sinergia con Fondazione CRUI, Atenei regionali e Uffici giudiziari e ha l’obiettivo di favorire l’innovazione del sistema giudiziario regionale e la sua trasformazione digitale.

Al bando possono partecipare i laureati in Giurisprudenza, Scienze giuridiche, Finanza, Scienze dell'economia, Scienze della politica, Scienze delle pubbliche amministrazioni, Scienze economiche per l'ambiente e la cultura, Scienze economico-aziendali, Scienze statistiche e Studi europei.

Le borse di ricerca applicata saranno di durata annuale e potranno essere rinnovate per un massimo di altri sei mesi. 

4 riguarderanno i metodi di coordinamento fra gli uffici giudiziari, il governo degli effetti di interdipendenza dei processi innovativi e la valutazione della qualità della amministrazione della giustizia. 

Le restanti 31 saranno dedicate ad aree di lavoro tipiche del sistema giustizia, tra cui il processo civile telematico, il processo penale telematico, il procedimento di esecuzione penale e le attività contrattuali, amministrative e contabili degli uffici giudiziari.

Le candidature dovranno essere presentate entro l’11 giugno 2021 sul sito tirocini.crui.it.

Competenze digitali: il Servizio Civile diventa digitale

Pubblicato un avviso: mille giovani saranno reclutati come “facilitatori digitalI” per partecipare a progetti di formazione rivolti alle persone meno avvezze all’uso delle tecnologie

Il Servizio Civile diventa anche digitale. Con la pubblicazione di un avviso, il Ministero per le Politiche Giovanili e il Ministero per l’Innovazione Tecnologica e la Transizione Digitale invitano gli enti iscritti all’albo del Servizio Civile Universale a presentare progetti per la formazione al digitale dei cittadini meno avvezzi all’uso delle tecnologie, contando sul contributo di giovani operatori volontari. L’obiettivo è reclutare mille “facilitatori” digitali, per accelerare la diffusione di questi saperi nella società italiana.

Nel dettaglio, con l’avvio del Servizio Civile digitale - che sarà finanziato attingendo alle risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza - si punta ad accrescere le competenze digitali della popolazione, di modo da ridurre i divari di conoscenze e favorire un utilizzo più diffuso, maturo e consapevole delle risorse accessibili in rete, tra cui anche i servizi pubblici online.

Saranno i mille facilitatori digitali “reclutati” con il bando a rendere possibile tale scenario. Ragazze e ragazzi che, dopo un percorso formativo, renderanno possibile l’esecuzione dei progetti presentati, assistendo i cittadini che hanno bisogno di supporto nell’utilizzo delle tecnologie. Al termine del servizio inoltre, i volontari potranno ottenere una certificazione per vedere riconosciute le proprie competenze digitali e formative acquisite.

Gli enti interessati a partecipare all’avviso potranno presentare i propri progetti fino al 29 luglio. A giugno è in programma un evento informativo al quale potranno prendere parte per acquisire ulteriori elementi di conoscenza sull’iniziativa.

Per approfondire:

Progetto Usercentricities: la Regione incontra gli stakholeder del territorio

Martedì 25 maggio un workshop locale organizzato nell’ambito del progetto europeo finalizzato alla condivisione di saperi ed esperienze per la progettazione di servizi digitali realmente centrati sulle esigenze degli utenti

Martedì 25 maggio, su iniziativa della Regione Emilia-Romagna, si terrà un workshop locale organizzato nell’ambito del progetto europeo “Usercentricities”, finalizzato alla condivisione di saperi ed esperienze per la progettazione di servizi digitali di maggiore qualità e realmente centrati sulle esigenze degli utenti.

Finanziato nell’ambito del programma Horizon 2020, il progetto è promosso da un consorzio partecipato da nove partner, tra cui lo staff dell’Agenda Digitale in rappresentanza della Regione Emilia-Romagna. Gli altri partner coinvolti sono le città Espoo (Finlandia), Milano (Italia), Murcia (Spagna), Rotterdam (Paesi Bassi) e Tallinn (Estonia),  Eurocities, principale associazione delle città europee, il centro di ricerca internazionale VTT e il think thank Lisbon Council, che dalla sede di Bruxelles coordina le attività di progetto.

A gli attori del consorzio il compito di condividere saperi, esperienze e visioni per rendere le città, e le istituzioni che le amministrano, più “user-centric”. Punto di riferimento, la Dichiarazione di Tallinn sull'eGovernment, stipulata nel 2017, con la quale i rappresentanti del Consiglio Europeo hanno ribadito l’importanza di progettare e fornire servizi di egovernment di maggiore qualità, realmente centrati sulle esigenze degli utenti.

Le attività di progetto saranno finalizzate proprio a garantire una maggiore aderenza tra questi principi e la realtà dei fatti, anche attraverso l’organizzazione di momenti di studio, cooperazione e formazione. 

Il workshop del 25 maggio rientra nell’ambito di tali iniziative e sarà promosso per raccogliere spunti e pareri da parte dei portatori d’interesse territoriali. Tra i temi all’ordine del giorno, la declinazione locale dei principi della dichiarazione di Tallinn, le modalità di misurazione dei livelli di centralità dell’utente, interattività, accessibilità e personalizzazione dei servizi online, e le azioni da mettere in campo per incentivare il loro utilizzo.

Al workshop sono stati invitati i coordinatori delle Comunità Tematiche della Regione Emilia-Romagna e i partecipanti alla Comunità Tematica Servizi online per i cittadini. I lavori si terranno in mattinata, dalle 9 alle 11.30, con un intervento iniziale di Paola Salomoni, Assessore all’Agenda Digitale della Regione Emilia-Romagna, al quale seguiranno la presentazione del progetto UserCentriCities da parte di David Osimo, in rappresentanza di The Lisbon Council, e un successivo focus sulle esperienze di user-centricity promosse dalla Rete Civica della Città Metropolitana di Bologna, a cura di Stefano Mineo.



Obiettivo Data Valley Bene Comune: il nuovo sito dell’Agenda Digitale dell’Emilia-Romagna

Con il restyling massima evidenza alla nuova strategia regionale che mira alla promozione di un’innovazione di eccellenza e al tempo stesso sostenibile e inclusiva

Dopo lapprovazione ufficiale di Data Valley Bene Comune, la nuova Agenda Digitale dell’Emilia-Romagna per il quinquennio 2020-2025, anche il sito digitale.regione.emilia-romagna.it “cambia pelle” per dare la massima evidenza comunicativa a questo fondamentale cambio di marcia verso la costruzione di una società dell’informazione che tenga insieme l’eccellenza e al tempo stesso la sostenibilità e l’inclusione: di tutti i territori e di tutte le categorie sociali.

Per questo motivo, nella home page è centrale il rimando ai contenuti e obiettivi della strategia Data Valley Bene Comune, con la possibilità di accedere a un sottosito che li esplode nella loro intera articolazione e il link diretto alla 8 sfide in cui si articola il programma: Dati per il territorio, Competenze digitali, Pa digitale, Imprese digitali, Servizi pubblici in rete, Emilia-Romagna iperconnessa, Comunità digitali e Donne e digitale.

Per ogni sfida, nel sito è possibile informarsi sulle principali finalità e obiettivi e al tempo stesso sui risultati raggiunti, grazie alle news che riguardano i vari assi tematici che compongono la nuova Agenda digitale.

Oltre alle news, ai contenuti di approfondimento sulla Data Valley Bene Comune e a tutti quelli a carattere informativo e di servizio, il sito -  concepito come uno strumento in progress e destinato ad arricchire progressivamente la sua offerta informativa  - fornisce ulteriori informazioni sullo stato dell’arte della digitalizzazione dei territori. 

In un’apposita sezione dedicata a tali temi, è possibile consultare strumenti dinamici che informano sullo stato di diffusione delle infrastrutture di rete in tutti i Comuni della Regione e, in aggiunta, ottenere informazioni e chiarimenti sulle principali iniziative messe in campo per estendere il più possibile le opportunità digitali. 

Dal Piano Voucher per la fruizione dei servizi di connettività e l’acquisto di pc e tablet, al Piano Scuole, per la cablatura di tutti gli istituti scolastici pubblici del territorio regionale in banda ultralarga, alla progressiva estensione della rete EmiliaRomagnaWiFi.

Turismo Smart e Opportunità per le Destinazioni: online i video di tutti gli eventi After

4 gli incontri organizzati tra aprile e maggio su iniziativa di Agenda Digitale e Comune di Ravenna nell’ambito della quarta edizione del festival, dedicata alle tendenze dello smart tourism

Sul canale YouTube di After Futuri Digitali sono disponibili le registrazioni integrali degli eventi online andati in onda tra aprile e maggio 2021 nell’ambito del ciclo “Turismo Smart e Opportunità per le Destinazioni”: 4 momenti di confronto e approfondimento su specifiche tematiche, tra esperti, professionisti, realtà imprenditoriali ed esponenti del mondo dell’università e della ricerca, per presentare casi concreti di utilizzo del digitale in ambito turistico, come fattore di innovazione e definizione di nuovi scenari di competitività e sviluppo.

Tutti gli incontri sono stati curati da un esperto della tematica, chiamato a “invitare al tavolo” esperienze e realtà imprenditoriali, progettuali e di altro genere, per un totale di oltre 30 relatori coinvolti e 21 esperienze oggetto di presentazione e approfondimento

Di seguito i link alla registrazioni dei 4 eventi tematici:

Il ciclo di incontri è stato organizzato su iniziativa di Agenda Digitale dell’Emilia-Romagna e Comune di Ravenna nell’ambito della quarta edizione di After Futuri Digitali, dedicata alle ultime tendenze dello smart tourism, anche alla luce delle sfide imposte dalla pandemia. 

L’edizione ha contemplato anche un appuntamento a carattere internazionale per la definizione degli scenari globali e la presentazione di alcune best practice, e un ulteriore momento dedicato alle misure e risposte messe in campo dalla politica e dalle istituzioni per fronteggiare la crisi del settore turistico. 

Anche le registrazioni di questi eventi sono disponibili su YouTube:

Difesa del territorio: tutti i cantieri dell’Emilia-Romagna in una mappa

Oltre 4mila mila interventi, per più 765 milioni di euro investiti: un sito informa in maniera dinamica e puntuale sulle attività messe in campo per mettere in sicurezza i territori

Si chiama “Territorio, cura è prevenzione. Tutti i cantieri in Emilia-Romagna”, ed è il sito col quale la Regione Emilia-Romagna ha messo in campo un’azione di trasparenza digitale per rendere conto in maniera dinamica e puntuale di tutti gli interventi realizzati e in svolgimento con la finalità di  mettere in sicurezza i territori, contrastando i fenomeni di dissesto idrogeologico.

Accedendo al sito è possibile visualizzare su mappa tutti i cantieri programmati da inizio legislatura a febbraio 2021 su iniziativa dell’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la protezione civile, Aipo, Agenzia interregionale per il fiume Po, e grazie ai finanziamenti da parte di Regione, Comuni, Province e Consorzi di Bonifica.

Lo strumento offre una fotografia aggiornata in tempo reale che conta oltre 4 mila cantieri in corso o programmati, per più di 765 milioni di euro di investimento. Per ognuno di essi, è possibile informarsi sulla tipologia di interventi, i costi e i soggetti attuatori.  

La mappa, che sarà aggiorna periodicamente nei mesi e anni futuri, può essere navigata nella sua interezza o scegliendo tra 9 differenti modalità di ricerca predefinite per i singoli Comuni (interventi e risorse, opere legate alle emergenze e distribuzione per emergenza / altri tipi di interventi), i territori provinciali (numero di interventi, risorse investite e stato di attuazione dei lavori), e le zone di montagna, pianura e costa (interventi e risorse per zone, interventi del 2020 e interventi del 2021).

www.regione.emilia-romagna.it/territoriosicuro

La Data Valley dell’Emilia-Romagna cresce grazie a un a accordo tra Regione ed Enea Tech

Al via sinergie con l’organismo operativo del Ministero dello Sviluppo economico per promuovere iniziative congiunte in materia di digitale, ricerca e innovazione

Tecnologie per l’energia pulita, sicura e accessibile, economia circolare ed economia blu, in relazione a tutela e conservazione dell’ambiente marino. Ma anche innovazione nei materiali, digitalizzazione, intelligenza artificiale, big data. E ancora, manifattura 4.0, connettività di sistemi a terra e nello spazio, automotive, mobilità sostenibile e innovativa, compreso lo sviluppo di motori non inquinanti. Infine, città intelligenti, cultura, benessere e salute.

La Data Valley dell’Emilia-Romagna fa un altro passo in avanti sul terreno della crescita e del consolidamento con l’avvio di una nuova importante collaborazione tra la Fondazione ENEA Tech e la Regione Emilia-Romagna, con il coinvolgimento della società Art-ER. La sinergia, prima di questo genere ad essere promossa in Italia con il coinvolgimento di una Regione, è stata formalizzata con un Accordo quadro tra la Regione ed ENEA Tech, Fondazione di diritto privato vigilata dal Ministero dello Sviluppo economico, la cui missione è investire in tecnologie innovative di interesse strategico nazionale e di scala globale.

L’Accordo punta a sostenere iniziative in materia di ricerca e sviluppo dedicate a imprese che operano nel territorio regionale, in particolare start-up e Pmi innovative, con il coinvolgimento delle Università - con le quali sono previsti specifici accordi - degli enti di ricerca e degli incubatori e acceleratori già presenti. 

E farlo attraverso le attività di ENEA Tech e del Fondo per il trasferimento tecnologico istituito presso il Ministero, gestito dalla Fondazione con una dotazione finanziaria di 500 milioni di euro. Sui progetti si opererà congiuntamente, nelle forme e nei modi che verranno via via stabiliti con convenzioni operative o accordi attuativi.

Nel dettaglio, gli strumenti di investimento di ENEA Tech su iniziative specifiche saranno integrati da misure e strumenti di finanziamento regionali dedicati alla ricerca, al trasferimento tecnologico, alla nascita e sviluppo di nuova impresa innovativa, inclusi quelli finanziati nell’ambito dei Fondi europei per lo sviluppo delle politiche di coesione, sia con riferimento alla fase di chiusura della presente programmazione sia della nuova, 2021-2027, coerentemente con la Strategia regionale di specializzazione intelligente per la ricerca e l’innovazione. Per valorizzare le competenze presenti sul territorio regionale, sono previsti infine anche investimenti congiunti.

Servizi digitali tramite SPID: un’intesa per supportare gli anziani

I sindacati dei pensionati del territorio di Bologna e Lepida ScpA collaboreranno per fare in modo che i cittadini meno avvezzi all’uso delle tecnologie si iscrivano al sistema pubblico di identità digitale per fruire dei sempre più numerosi servizi pubblici online

I sindacati dei pensionati del territorio di Bologna e la società regionale Lepida ScpA hanno firmato un protocollo d’intesa per favorire la conoscenza e la diffusione dello SPID, il Sistema Pubblico di Identità Digitale

Lo scopo è fare in modo che sempre più cittadini anziani, tendenzialmente meno avvezzi all’uso degli strumenti digitali, si accreditino al sistema e possono successivamente utilizzare le proprie credenziali digitali per fruire dei numerosi servizi pubblici online erogati esclusivamente tramite SPID. Dalla compilazione del modello 730, alla verifica della situazione contributiva e pensionistica INPS; dal fascicolo sanitario elettronico, per la prenotazione delle visite sanitarie e diagnostiche e la consultazione degli esiti, alle varie tipologie di prestazioni  a cura delle amministrazioni locali

L’intesa prevede che i sindacati dei pensionati SPI, FNP, UILP offrano supporto e assistenza alle persone che hanno meno familiarità con digitale, a cominciare dagli iscritti alle proprie organizzazioni, mettendo a loro disposizione gli strumenti informatici e persone adeguatamente formate da Lepida - che eroga il servizio di rilascio delle identità digitali SPID in qualità di gestore pubblico accreditato - di modo effettuare le procedure di pre-registrazione per l’accreditamento allo SPID

Il protocollo durerà 12 mesi e sarà successivamente sottoposto a verifica.

La Regione Emilia-Romagna partecipa al World Plone Day

Mercoledì 28 aprile la tredicesima edizione della giornata dedicata al sistema open source di gestione dei contenuti multipiattaforma

La Regione Emilia-Romagna sarà tra i partecipanti alla 13esima edizione del World Plone Day, la giornata dedicata al sistema open source di gestione dei contenuti multipiattaforma (CMS) Plone, organizzata su iniziativa di RedTurtle. L’evento viene promosso per favorire la condivisione di soluzioni tecnologiche ed esperienze tra amministrazioni pubbliche e imprese private che utilizzano lo strumento.

I lavori si terranno online, mercoledì 28 aprile, dalle 10 alle 12.30, con il seguente programma:

  • RIOS: una offerta per la PA open e integrata, anche con Plone
    Valentina Del Prete - RIOS (Rete Italiana Open Source)
  • Abbattere i silos informativi su 40 siti e 250.000 contenuti: la ricerca unificata della Regione Emilia Romagna
    Sara Turra - Regione Emilia Romagna
  • Plone e le linee guida di web design di AgiD: come organizzare i contenuti del sito. L'esperienza del Comune di Mirandola
    Carla Ragazzi - Comune di Mirandola
  • Progettare e realizzare un portale turistico con l'approccio User Centered Design: il caso del sito Visit Modena
    Giovanni Bertugli, Paola Bonetti, Francesca Soffici - Comune di Modena
  • La creazione di un giornale online è un gioco di squadra - InCronaca, la testata del Master in giornalismo dell'Università di Bologna realizzata con il CMS OpenSource Plone
    Beatrice Maroni - Università di Bologna
  • Come progettare e realizzare una piattaforma di digital library per i centri bowling di 5 continenti: l'esperienza di QubicaAMF
    Federica Gozza, Stefano Pagani - QubicaAMF
  • Come realizzare un sito web di una PA conforme alle linee guida di AgiD con Volto e Plone
    Stefano Marchetti - RedTurtle

La partecipazione all’evento è libera previa registrazione.

Trasformazione digitale delle PA: La Regione Emilia-Romagna alla guida della piattaforma "DT4Regions"

12 Regioni europee coinvolte in un progetto che punta a sperimentare soluzioni di intelligenza artificiale e big data nei processi organizzativi e operativi pubblici

Alla guida di un consorzio composto da dodici regioni europee e altri partner privati, con la presentazione del progetto DT4Regions, la Regione Emilia-Romagna è risultata vincitrice del bando della Commissione Europea per l’Azione Preparatoria “Intelligenza Artificiale e Big Data nella Trasformazione Digitale della Pubbliche Amministrazioni in Europa”.

La piattaforma, alla cui realizzazione si è già cominciato a lavorare a partire dal 2019, sarà utilizzata con lo scopo di condividere informazioni ed esperienze tra le amministrazioni e gli ecosistemi regionali coinvolti nel progetto, di modo da sviluppare prodotti innovativi basati sulle soluzioni di intelligenza artificiale e relative all’uso dei big data, per migliorare i processi organizzativi e operativi e, così facendo, innovare anche nel campo dell'erogazione dei servizi pubblici locali.

Nella cordata, assieme all’Emilia-Romagna e a rappresentanti del mondo privato e di reti europee, figurano, fra le altre, Catalogna e Paesi Baschi (ES), Fiandre (BE), Helsinki-Uusimaa (FI), Nouvelle-Aquitaine (FR), Greater London (GB), South Moravia (CZ). A questo gruppo si aggiungono altri soggetti aziendali tedeschi e importanti imprese multinazionali ed emiliano-romagnole.

La Regione Emilia-Romagna disporrà di 850mila euro per gestire la rete, cifra destinata a crescere nei prossimi anni, e potrà contare sul contributo delle società regionali Art-ER e Lepida.

Commentando l'aggiudicazione della call, Paola Salomoni, Assessore regionale all’Agenda digitale, ha dichiarato quanto segue: “la trasformazione digitale rappresenta una leva fondamentale di sviluppo per una regione come la nostra che ha continuato sempre a guardare al futuro, facendo così dell’Emilia-Romagna una regione ancora più competitiva al passo con le sfide che stiamo affrontando e che si proporranno. Questa aggiudicazione rafforza ulteriormente le relazioni tra la Regione Emilia-Romagna e la Commissione europea, permettendo al sistema regionale degli Enti locali e delle imprese del nostro territorio prima di apprendere e poi di cogliere opportunità in vista delle risorse davvero ingenti che la nuova programmazione europea 2021-27 e il Next Generation EU destinano al Digitale. I Digital Innovation Hub e un nuovo cluster dedicato alla Pubblica amministrazione nella programmazione che sta per iniziare, saranno gli spazi in cui Enti pubblici e aziende potranno esplorare nuove metodologie, sviluppare progettualità e partnership".

Al via la nuova Comunità tematica regionale degli Amministratori Digitali

Oltre 100 tra Sindaci, Assessori e Consiglieri degli enti locali con delega al digitale hanno aderito al patto di collaborazione proposto nell’ambito della Data Valley Bene Comune, nuova strategia dell’Agenda Digitale dell’Emilia-Romagna.

Puntare sul massimo coinvolgimento della politica, per fare in modo che tutte le amministrazioni locali, comprese quelle di minori dimensioni, puntino sul digitale come leva di sviluppo economico e civile e trasformazione della pubblica amministrazione. 

Questo l’obiettivo che anima la nuova Comunità tematica degli Amministratori Digitali, lanciata ufficialmente nelle scorse settimane con l’adesione di 113 tra Sindaci, Assessori e Consiglieri con delega al digitale degli enti dell’Emilia-Romagna che hanno deciso di aderire al patto di collaborazione proposto nell’ambito della Data Valley Bene Comune, la nuova strategia dell’Agenda Digitale dell’Emilia-Romagna per il quinquennio 2020-2025.

Il varo della nuova Comunità tematica è avvenuto nell’ambito di un incontro virtuale condotto da Paola Salomoni, Assessore regionale all’Agenda Digitale e Dimitri Tartari, coordinatore della strategia. Durante i lavori, tra le altre cose sono stati nominati i coordinatori del gruppo di lavoro e con un sondaggio online sono stati raccolti spunti e proposte per la definizione del piano di attività annuale.

Come per tutte le alte Comunità tematiche dell’Emilia-Romagna, anche per quella degli Amministratori Digitali le adesioni restano aperte. Per informazioni a riguardo è possibile consultare la sezione delle Comunità tematiche o scrivere all’indirizzo del coordinamento operativo delle Comunità Tematiche: staff.cn-er@lepida.it.

Professioni innovative: una call per cercare talenti internazionali

Imprese e soggetti accreditati ai servizi per il lavoro potranno proporsi per invogliare software developer che lavorano all’estero a valutare opportunità di carriera in Emilia-Romagna

Su iniziativa di ART-ER, Attrattività, Ricerca, Territorio Emilia-Romagna, è stata lanciata una call nell’ambito del progetto pilota "it-ER Careers", parte del più ampio programma it-ER International Talents Emilia-Romagna, promosso dalla Regione Emilia-Romagna e finalizzato a promuovere il territorio regionale come destinazione professionale attraente per i talenti internazionali in possesso di competenze molto ricercate dalle imprese ma difficili da individuare a livello locale. 

La prima call è finalizzata alla ricerca di software developer, ed è frutto di una specifica esigenza in tal senso emersa nell’ambito di un tavolo regionale degli stakeholder, dedicato al tema dell’attrazione e del retention e a sua volta coordinato sempre da ART-ER. 

L’attività di ricerca dei software developer attivi in ambito internazionale, tra cui sia stranieri sia italiani residenti all’estero, si svilupperà tra aprile e luglio 2021 ed è aperta a un massimo di 12 imprese e startup e 3 soggetti accreditati ai servizi per il lavoro con sede legale o operativa in Emilia-Romagna. 

Lo scopo è individuare i professionisti potenzialmente interessati ad opportunità di lavoro in Emilia-Romagna e supportarli con servizi e attività dedicate, per facilitare la loro candidatura e rendere concreta la possibilità di trasferimento. La partecipazione alla call è gratuita e la selezione delle imprese e dei soggetti accreditati ai servizi per il lavoro avverrà in considerazione dell’ordine di arrivo delle domande.

Nell’ambito del progetto it-ER Careers, si punterà anche sul contributo dei cosiddetti Ambassador: studenti, dottorandi, ricercatori o ancora  professionisti stranieri che risiedono in Emilia-Romagna, o di origini emiliano-romagnole rientrati  dopo esperienze di studio, ricerca o lavoro all’estero, chiamati a fare da testimonial del progetto presso le rispettive community relazionali e professionali di appartenenza.

Per maggiori informazioni sulla call consulta il sito di ART-ER

Turismo Smart e Opportunità per le Destinazioni. Un ciclo di incontri per ripartire dalle soluzioni intelligenti

Dal 14 aprile al 5 maggio After Futuri Digitali organizza quattro eventi online per presentare proposte concrete di "smart tourism" funzionali al rilancio del settore

Dopo il primo evento internazionale dedicato alla definizione degli scenari e all’analisi di casi studio d’eccellenza internazionali, e un secondo appuntamento centrato sulle risposte e misure che la politica e le istituzioni locali e regionali stanno mettendo in campo per sostenere il settore del turismo duramente colpito dalla crisi pandemica, la quarta edizione del festival After Futuri Digitali, dedicata al tema del turismo smart, si avvia a conclusione col ciclo di incontri “Turismo Smart e Opportunità per le Destinazioni”.

Dal 14 aprile al 5 maggio, con un evento online in programma ogni mercoledì, per un totale di 4 appuntamenti, Comune di Ravenna e Agenda Digitale dell’Emilia-Romagna, organizzatori della quarta edizione di After, stimoleranno esperti, professionisti e altri soggetti, tra cui imprese, start up e associazioni, per individuare e presentare casi concreti di utilizzo del digitale in ambito turistico, come fattore di innovazione e definizione di nuovi scenari di competitività e sviluppo.

Gli eventi online saranno dedicati a quattro tematiche specifiche: Accessibilità, Sostenibilità, Design Experience e Tecnologie di Realtà Aumentata, Realtà Virtuale e Intelligenza Artificiale. Ogni incontro sarà condotto da un esperto della tematica, vero e proprio curatore dei lavori cui sarà affidato il compito di “invitare al tavolo” esperienze e realtà imprenditoriali, progettuali e di altro genere che in questi particolari ambiti hanno già sperimentato e promosso soluzioni innovative e digitali. Lo scopo è analizzarle e presentarle nel dettaglio, ponendole all’attenzione degli operatori del settore turistico come opportunità da cui trarre ispirazione per realizzare azioni concrete funzionali al rilancio delle attività, e più in generale del settore, al cessare dell’emergenza.

Successivamente, quanto emerso dagli eventi sarà messo a sintesi e valorizzato attraverso la realizzazione di un “vademecum del turismo smart” che sarà consegnato agli operatori del turismo, e più in generale a chiunque interessato al binomio turismo-innovazione, come lascito della quarta edizione di After.

Di seguito il calendario dei 4 eventi digitali in programma.

  1. MERCOLEDÌ 14 APRILE, h. 14: TURISMO SMART E OPPORTUNITÀ PER LE DESTINAZIONI- ACCESSIBILITÀ
    Coordina Maurizio Malè, Project Manager Venetian Cluster
  2. MERCOLEDÌ 21 APRILE, h. 14: TURISMO SMART E OPPORTUNITÀ PER LE DESTINAZIONI - SOSTENIBILITÀ
    Coordina Paolo Grigolli, Direttore Scuola di Management del Turismo, Trentino School of Management
  3. MERCOLEDÌ 28 APRILE, h. 14: TURISMO SMART E OPPORTUNITÀ PER LE DESTINAZIONI - DESIGN EXPERIENCE
    Coordina Edoardo Colombo, Presidente Turismo Italiae
  4. MERCOLEDÌ 5 MAGGIO, h. 14: TURISMO SMART E OPPORTUNITÀ PER LE DESTINAZIONI - TECNOLOGIE DI REALTÀ AUMENTATA, REALTÀ VIRTUALE E INTELLIGENZA ARTIFICIALE
    Coordina Adele Magnelli, International Project Manager ETT - People and Technology

Tutti gli appuntamenti saranno trasmessi in diretta live sul sito, il canale YouTube e la pagina Facebook di AFTER FUTURI DIGITALI, con la possibilità per chi segue i lavori di formulare domande e commenti che saranno portati all’attenzione dei relatori. In aggiunta, sarà possibile seguirili anche su Lepida TV (canali 118 DT, 5118 Sky e YouTube).

“TURISMO SMART E OPPORTUNITÀ PER LE DESTINAZIONI”: IL PROGRAMMA

Data Valley bene comune: la Regione finanzia 28 dottorati di ricerca sui big data

Stanziati 2,5 milioni di euro. Durata triennale e forte sinergia con le aziende del territorio, contando su atenei e rete alta tecnologia regionale

Per dare forma e sostanza alla “Data Valley’” la Giunta regionale dell’Emilia-Romagna ha approvato una delibera con la quale mette a disposizione circa 2,5 milioni di euro per finanziare 28 dottorati finalizzati allo sviluppo di alte competenze per la ricerca, nel campo multidisciplinare e transdisciplinare dei Big Data. Punto di riferimento principale saranno le tematiche di Horizon Europe e della nuova Strategia di specializzazione intelligente in cui i Big Data possono essere applicati, per una “Regione europea più ecologica, digitale e resiliente”, come recita il titolo del progetto. La partenza sarà rapida: i dottorati dovranno infatti riferirsi all’anno accademico 2021-22.

Con questo invito, grazie al finanziamento di 28 borse triennali, intendiamo selezionare una candidatura costituita da progetti di formazione alla ricerca nell’ambito dei corsi di dottorato del 37° ciclo; proseguiamo così e rafforziamo gli investimenti in ricerca e sviluppo, coinvolgendo atenei e costruendo un rapporto più sinergico e cooperativo con le aziende del territorio. La nostra idea di "Data Valley" è proprio questa, creare un ecosistema di alta tecnologia e formazione di cui possa beneficiare l’intera società regionale e non solo, visto che il nostro territorio è ormai punto di riferimento in ambito nazionale ed europeo per il settore.
Paola Salomoni, assessore regionale all'Università e all’Agenda digitale

La priorità dei dottorati di ricerca, che avranno durata triennale, sarà coniugare lo sviluppo sostenibile e lo sviluppo economico, formando le competenze necessarie a supportare concretamente i processi di transizione verde e digitale delle filiere, dei sistemi produttivi e dei servizi.

Un’altra parola chiave del progetto è la sinergia: per essere presentati, tutti i progetti di dottorato dovranno richiedere la collaborazione di almeno tre tra gli Atenei aventi sede sul territorio regionale, e nel percorso di formazione sarà fondamentale sia valorizzare le potenzialità delle infrastrutture sui big data disponibili e in corso di realizzazione sul territorio regionale, sia costruire un rapporto di cooperazione con le aziende presenti in regione. Nessuna autoreferenzialità però: i progetti possono infatti prevedere periodi di studio e ricerca all’estero, per confrontarsi con le realtà più all’avanguardia in Europa e nel mondo.

Al centro anche la multidisciplinarietà. Infatti, le sei “Sfide globali e Competitività industriale europea” che costituiscono il secondo Pilastro del Programma su cui punta questo invito sono Salute (Health), Cultura, creatività e società inclusiva (Culture, Creativity and Inclusive Society), Sicurezza civile per la società (Civil Security for Society), Digitale, industria e spazio (Digital, Industry and Space), Clima, energia e mobilità (Climate, Energy and Mobility) e Prodotti alimentari, bio-economia, risorse naturali, agricoltura e ambiente (Food, bio-economy, natural resources, agriculture and environment).

Oltre che alla “Data Valley Bene Comune” , la nuova Agenda digitale approvata all’inizio di quest’anno che detta la linea sullo sviluppo tecnologico dell’Emilia-Romagna fino al 2025, questo intervento guarda anche alla nuova Strategia di Specializzazione Intelligente in corso di approvazione. Strategia che prevede l’investimento nelle alte competenze per la ricerca, costituisce una condizione per lo sviluppo delle specializzazioni produttive distintive del sistema regionale e sostiene gli ambiti ad alto potenziale di sviluppo.

Ulteriori riferimenti sono la programmazione comunitaria 2021-2027 Horizon Europe, che ha tra i propri obiettivi “rafforzare l'impatto della ricerca e dell'innovazione per lo sviluppo”, e il Patto per il lavoro e per il clima, sottoscritto dalla Regione e della Parti sociali a dicembre 2020, che in cima alle priorità ha l’Emilia-Romagna come regione della conoscenza e dei saperi che investe in educazione e ricerca.

Per quanto riguarda le domande di partecipazione, saranno le stesse Università a pubblicizzare i nuovi dottorati tramite i propri canali, fornendo tutte le indicazioni necessarie.

A Jolanda di Savoia (FE) la connessione delle prima scuola italiana in rete Fiber To The Home a 1Gbps

Al via l'attuazione del Piano Scuole: in Emilia-Romagna saranno investiti 24 milioni di euro per completare la connessione in banda ultralarga di tutte le scuole primarie e secondarie del territorio regionale

L’istituto scolastico Alessandro Manzoni di di Jolanda di Savoia, in provincia di Ferrara, è il primo istituto italiano ad essere raggiunto dalla nuova rete in banda ultralarga di tipologia FTTH (Fiber To The Home) - capace di raggiungere una velocità di navigazione di 1 Gigabit per secondo - in via di diffusione nell’intero territorio nazionale con l’attuazione del cosiddetto Piano Scuole. Nell’ambito del programma, 24 milioni di euro messi a disposizione dal Comitato nazionale Banda Ultra Larga (COBUL) del Ministero dello Sviluppo Economico saranno destinati all'Emilia-Romagna per connettere ad alta velocità tutti i plessi scolastici delle scuole primarie, e delle scuole secondarie di primo e secondo grado.

"Queste due nuove connessioni, a cui diamo il via, vanno ad inserirsi nella nostra rete regionale che vogliamo, e dobbiamo, sempre più allargare e completare. In questa fase la parola d’ordine è quindi "accelerare". Il digitale è diventato fondamentale per la vita di tutti i giorni, dalla facilitazione all’accesso a servizi pubblici sino a connettersi con i propri familiari e amici. Dobbiamo quindi velocizzare quanto più possibile i processi e i lavori per portare la Banda Ultra Larga a 1Gbps a tutte le persone e gli emiliano-romagnoli, agli edifici pubblici e in questo momento a più scuole possibile".
Paola Salomoni, Assessore regionale alla scuola, università, ricerca, e agenda digitale

La connessione dell’istituto di Jolanda di Savoia segna l’avvio dell’implementazione del Piano Scuole in Emilia-Romagna e, come già accennato, sull’intero territorio italiano. L’intervento è stato realizzato da Lepida, che ha connesso il plesso scolastico, e in aggiunta la Biblioteca comunale, alla rete in fibra ottica già realizzata in precedenza nel territorio dal fornitore Open Fiber per raggiungere abitazioni, imprese e le sedi della pubblica amministrazione.

Il nuovo Piano Scuole è stato lanciato alla fine del 2020, anche in considerazione delle nuove esigenze conseguenti all’emergenza Covid-19, con l’obiettivo di fornire connettività a banda ultralarga, reti di accesso e servizi di gestione agli edifici scolastici di tutto il territorio nazionale.

In Emilia-Romagna, grazie alla sua attuazione, si potranno connettere in banda ultralarga tutte le scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado della Regione non ancora raggiunte da servizi web di ultima generazione. Al momento sono quasi 1.300 gli istituti già connessi in banda ultralarga, più della metà di quelli presenti nel territorio regionale; entro breve, anche la restante parte dei plessi potrà beneficiare delle stesse opportunità di connessione ultraveloce.

Oltre alla connessione in banda ultralarga, in seguito all’attuazione del piano, Lepida garantirà anche le attività di assistenza e manutenzione gratuita dell’infrastruttura per dieci anni, i servizi di porta autenticata per l’accesso di studenti e docenti, e il filtraggio dei siti per navigare in sicurezza.

"È tecnicamente emozionante - dichiara Gianluca Mazzini, Direttore Generale di Lepida - accendere le prime scuole sulla rete pubblica realizzata dal concessionario Open Fiber, ampliando la rete sviluppata da Lepida nel corso del tempo per la Pubblica Amministrazione. Siamo i primi ad utilizzare questa nuova rete per le scuole a livello italiano e stiamo cercando di trovare sempre nuove soluzioni per essere innovativi e per estendere il servizio di connettività in tutto il territorio".

"Siamo orgogliosi che l'istituto di Jolanda di Savoia sia il primo istituto a livello nazionale che, nell’ambito del nuovo Piano Scuole, riesce a sfruttare la capillarità della rete FTTH di Open Fiber - afferma Paolo Pezzolato, Sindaco di Jolanda di Savoia - un grande passo avanti per il bene dei nostri ragazzi, che rappresentano il futuro del nostro Paese e su cui vanno mirati forti investimenti e politiche incisive".

Accesso a Internet e acquisto di un pc o un tablet: la Regione estende i contributi a tutti i Comuni dell'Emilia-Romagna

Dopo la prima fase dedicata ai soli territori montani. A disposizione 4 milioni di euro per voucher che potranno aiutare oltre 7.800 famiglie in difficoltà economica

Dopo una prima finestra temporale in cui le aree di montagna hanno avuto la priorità, la Regione è pronta a estendere a tutti i Comuni dell’Emilia-Romagna i voucher per permettere ai cittadini in difficoltà economiche l’accesso a Internet, tramite la stipula di un contratto di connessione e l’acquisto di un tablet o un pc. Grazie a una delibera di Giunta approvata in settimana, tutti i cittadini emiliano-romagnoli con un reddito Isee inferiore ai 20.000 euro potranno infatti richiedere i contributi per beneficiare degli strumenti necessari per essere online.

Dallo stanziamento iniziale restano ancora 3.938.223 euro: una cifra che permetterà l’erogazione di almeno 7.800 voucher per la connettività. Si tratta di fondi che la Regione mette a disposizione dei cittadini meno abbienti nell’ambito del Piano nazionale voucher, lanciato in tutta Italia dal Comitato banda ultra larga (Cobul).

“Tra i punti chiave dell’Agenda digitale ‘Data Valley bene comune’ che abbiamo approvato il mese scorso con obiettivi fino al 2025 c’è sicuramente la diffusione di strumenti per la connettività in tutte le fasce della popolazione a partire da quella più svantaggiata, e questa misura va fortemente nella direzione che ci siamo prefissati. Per una regione iperconnessa, dove tutti i servizi sono disponibili via web, la diffusione generalizzata delle competenze ma anche dei mezzi tecnologici è un prerequisito fondamentale”
Paola Salomoni, Assessore all'Agenda Digitale

La fase riservata ai 119 Comuni di montagna ha visto in Emilia-Romagna in totale l’erogazione di 399 voucher, per un valore complessivo di 199.500 euro, di poco superiore al 5% della disponibilità iniziale. Il risultato raggiunto si inserisce in un quadro nazionale di impatto contenuto: alla data del 23 marzo la media nazionale di attivazione o prenotazione del contributo non raggiunge il 35%, quasi un terzo delle Regioni non arriva al 10% e solo in tre Regioni si è superata la soglia del 50%.

Le modalità di accesso al voucher

Per ottenere i voucher i cittadini – se in possesso dei requisiti economici richiesti – dovranno rivolgersi agli operatori di telecomunicazioni che hanno deciso di aderire all’iniziativa, il cui elenco costantemente aggiornato è disponibile sui siti https://bandaultralarga.italia.it/ewww.infratelitalia.it, e attivare una utenza di connettività Internet. Così facendo si avrà diritto a un contributo di 500 euro da utilizzare per la fornitura della connessione e per l’acquisto di un pc o di un tablet.

Negli stessi siti è pubblicata anche una serie di chiarimenti per le famiglie e per gli operatori, assieme alla documentazione tecnica che questi ultimi dovranno consultare e utilizzare per aderire. 

Tutte le informazioni di dettaglio per le famiglie e i cittadini sono inoltre disponibili in un’apposita pagina di questo sito.

Emilia-Romagna: nasce la Data Valley Bene Comune

Approvata la nuova Agenda Digitale regionale: 200 milioni di investimenti per promuovere un modello di innovazione avanzato, inclusivo e sostenibile

200 milioni di euro per lo sviluppo della Data Valley Bene Comune

Bologna, 23 febbraio 2021 - I dati come bene comune, diffusi e a disposizione del territorio. Le competenze digitali come infrastruttura necessaria per la trasformazione dei settori produttivi e delle amministrazioni, fino ad arrivare a veri e propri servizi pubblici digitali centrati sull’utente, che potrà accedervi ovunque grazie a una Emilia-Romagna iperconnessa. E poi le comunità online come risorsa indispensabile per il contrasto alla marginalizzazione di determinati territori e alla disparità di genere.

L’Emilia-Romagna ha scritto il suo futuro nell’Agenda digitale, approvata in Assemblea legislativa martedì 23 febbraio, e per dargli forma inizia con risorse per 200 milioni di euro fino al 2025. “Data valley bene comune” (scarica il documento (pdf960.62 KB)) è il nome scelto per definire la strategia di questo progetto programmatico della legislatura, che agisce in sinergia con il Patto per il lavoro e per il clima a livello regionale e con il Piano nazionale di ripresa e resilienza in ambito nazionale.

Insieme all’integrazione con il nuovo patto siglato tra la Regione e il territorio a fine 2020, tra gli elementi rilevanti dell’Agenda digitale c’è una operatività coordinata tra tutti gli assessorati, la prospettiva di incidere sulla programmazione dei Fondi strutturali e di investimento europei (Sie) e di quelli del Recovery plan e la coerenza sia con il Piano di trasformazione digitale che con quello triennale per l’ICT in sanità (tecnologie dell’informazione e della comunicazione). 

Le dichiarazioni del Presidente Stefano Bonaccini e dell'Assessore all'Agenda Digitale Paola Salomoni

“L’Agenda Digitale declina la strategia con cui la Regione Emilia-Romagna vuole supportare uno sviluppo digitale del territorio e della società che sia, nello stesso tempo, di eccellenza e inclusivo, promuovendo un ecosistema digitale regionale che rafforzi le opportunità di sviluppo economico e di integrazione sociale- dichiarano il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, e l’assessore all’Agenda Digitale, Paola Salomoni, che oggi in videoconferenza ha illustrato il Piano alla stampa -. Siamo la Data Valley, luogo delle tecnologie più innovative, ma vogliamo anche diventare la regione in cui capacità, risorse e competenze digitali diffuse e inclusive supportano uno sviluppo sostenibile e garantiscono opportunità a tutti i cittadini, in tutti i territori”. 

“Dobbiamo fare tesoro – aggiungono presidente e assessore - dello scatto che la trasformazione digitale ha avuto durante questi mesi di pandemia, assecondando e valorizzando tutte le accezioni positive con cui si è manifestata, ma dobbiamo anche contemporaneamente attivarci perché il digitale, in termini di infrastrutture, competenze, occasioni di crescita e innovazione, sia uno strumento democratico e inclusivo ed eviti di trasformarsi in un fattore di ulteriore isolamento. La Regione c’è, ed è pronta a investire 200 milioni di euro per raggiungere questi obiettivi”. 

DATA VALLEY BENE COMUNE: LE SFIDE

Le azioni dell’Agenda digitale 2025

Alla base di tutta la strategia c’è un nuovo approccio ai dati, che diventano a tutti gli effetti il fulcro del cambiamento derivante dalle tecnologie. La loro disponibilità e il loro utilizzo verrà definito da una specifica Data strategy per il sistema regionale, che vede i dati utilizzati tanto per i servizi, adattandoli all’utenza e al settore d’interesse, quanto per le decisioni, che dovranno sempre più basarsi sull’elaborazione e l’analisi dei numeri. Il tutto, con il supporto dell’intelligenza artificiale.

Insieme ai dati, sono le competenze informatiche l’altro asse su cui si basa l’Agenda digitale: l’obiettivo è diffondere la responsabilità e la consapevolezza digitale in tutta la popolazione, con un focus particolare sul gap di genere e il coinvolgimento del settore pubblico e privato, dalla scuola alle fondazioni passando per gli enti di formazione. Queste capacità digitali dovranno poi essere messe al servizio sia dello sviluppo industriale e della riqualificazione del lavoro, introducendo anche nuove figure professionali avanzate nell’ambito della gestione dei dati, sia per la trasformazione digitale della pubblica amministrazione, che deve iniziare dalla formazione del suo personale.

La svolta tecnologica del settore pubblico porterà a servizi più flessibili e a una relazione più dinamica sia tra utenti e pubblica amministrazione che tra enti diversi. Grazie alla valorizzazione dei dati saranno possibili processi amministrativi innovativi, differenti modelli di lavoro e una nuova cultura organizzativa, per arrivare a modalità totalmente digitali di semplificazione. Ecco quindi che il settore pubblico dovrà dare una attenzione continua e rinforzata allo smart-working, alla sicurezza informatica, alla tutela della privacy e all’etica degli algoritmi, per una trasparenza e una partecipazione basate sul digitale e sui dati.

Altro obiettivo, quello di offrire servizi pubblici digitali costruiti sull’utente, integrati a livello nazionale e regionale, aumentati grazie alla collaborazione resa possibile dalle architetture cloud e a una progettazione condivisa, semplici perché concepiti direttamente in modalità digitale, e sicuri.

Altro elemento al centro dell’Agenda è il trasferimento delle competenze e i servizi della Data valley ai settori produttivi, a partire da una condivisione dei dati tra pubblica amministrazione, imprese e terzo settore fino ad arrivare all’industria 4.0, con una attenzione particolare alle piccole e medie imprese.

Gli interventi nelle aree montane e periferiche

Una transizione digitale che sarà sostenuta dal completamento dei lavori di infrastrutturazione in banda ultralarga delle scuole, dei municipi, degli spazi per i giovani e degli insediamenti produttivi, in particolare su montagne, campagne e periferie, e dal rafforzamento della rete Emiliaromagnawifi, che dopo aver raggiunto ogni comune della regione si focalizzerà sulla connettività degli spazi aperti come spiagge, parchi e luoghi di sport. Due passaggi necessari per arrivare a un territorio smart, dove la raccolta e la trasmissione dei dati sarà possibile ovunque, grazie alla diffusione dell’Internet of things.

Non solo, perché l’Agenda digitale vuole avere un forte impatto anche sul benessere sociale degli emiliano-romagnoli, intervenendo sia per favorire la creazione di comunità digitali nei contesti più marginali, sia per contrastare la disparità di genere nel mondo della tecnologia.
L’attuazione della strategia inizierà quindi dalle montagne, dalle periferie, dalle aree più remote e isolate, cercando di trasformarle in comunità digitali al 100%. Luoghi in cui sarà più piacevole, facile e redditizio vivere grazie alla diffusione della connettività, delle competenze digitali in tutta la popolazione, all’introduzione delle tecnologie nell’economia locale e alla promozione dello smart-working e dei luoghi di studio e lavoro condivisi come strumenti per evitare lo spopolamento.
Protagoniste della Data valley saranno sicuramente le donne, perché l’uguaglianza di genere sarà alla base di tutte le iniziative dell’Agenda digitale, come indicatore che renda visibile il ruolo e la presenza attiva femminile.

DATA VALLEY BENE COMUNE: GLI OBIETTIVI

Obiettivi, progetti e risorse per l’Agenda digitale 2025

La Giunta regionale ha scelto di dare all’Agenda digitale 2025 target quantitativi ben definiti su cui basare lo sviluppo del piano, e a cui sono assegnati budget specifici.

Per la riduzione del digital divide nell’aree di montagna sono a disposizione 24 milioni di euro per erogare gli incentivi alla connettività per le famiglie e le imprese, un intervento già in fase di attuazione. E sempre nell’Appennino, insieme alle aree più periferiche ed isolate, saranno creati 18 spazi condivisi per lo studio e il lavoro da remoto, con un finanziamento di 2 milioni di euro. 

La certificazione delle competenze digitali passerà a un sistema di valutazione basato su dei riconoscimenti “open badge”: l’obiettivo è distribuirne almeno 100.000 tra tutta la popolazione, anziani compresi (con un costo previsto di 5 milioni di euro), e altri 100.000 nello specifico per i giovani già coinvolti in progetti di cittadinanza attiva (per una spesa stimata di 1 milione di euro). 

La formazione nelle scuole sulle nuove competenze digitali vuole raggiungere 370.000 ragazze e ragazzi nella fascia di età 6-19, con un investimento di 3,5 milioni di euro: a oggi vi ha già partecipato il 27% degli studenti, oltre 100.000. Sempre per la diffusione della capacità tecnologiche è in programma anche la creazione di una rete di punti di assistenza e aiuto sul territorio: 200 sedi, in spazi come ad esempio le biblioteche, il cui allestimento costerà 4 milioni di euro

Le risorse maggiori saranno destinate al completamento del progetto della banda ultra-larga nelle cosiddette aree bianche, cioè quei territori dove per le imprese private non è economico investire: in totale sono stati preventivati lavori per 120 milioni di euro, che sono già stati completati in 102 delle 335 aree bianche in Emilia-Romagna. 

Sono già “iperconnesse”, con una velocità di 1 gigabyte al secondo, da Piacenza a Rimini 2.200 scuole primarie e secondarie di ogni ordine e grado, istituti tecnici e quelli di formazione professionale compresi: si tratta del 54% del totale, e il budget complessivo per questa sezione dell’Agenda digitale è di 24 milioni di euro. 

Sempre in tema di infrastrutture, la rete regionale EmiliaRomagnawifi sarà sviluppata nelle spiagge (con 2,5 punti di diffusione del segnale per chilometro di costa e un investimento di 10 milioni di euro) e nei centri sportivi (in totale 1.200 per una spesa di 4 milioni di euro). Per l’adesione degli enti pubblici alla Data strategy regionale, in totale 250, saranno stanziati 200.000 euro, mentre tra i cittadini sarà incentivato l’utilizzo del Fascicolo sanitario elettronico (costo previsto 1 milione di euro) e l’attivazione dell’identità digitale Spid (500.000 euro preventivati). 

Infine, nell’Agenda digitale rientra anche la realizzazione di eventi formativi finalizzati ad avvicinare le ragazze alle materie scientifiche: ne saranno organizzati 100 per le giovani, 100 per i genitori e 10 per i docenti, spendendo in totale 500.000 euro.

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ultima modifica 2021-03-17T17:10:43+02:00
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