Novi di Modena: la domotica al servizio del sociale
Le tecnologia di ultima generazione al servizio costante della salute delle persone più fragili, con l’ulteriore vantaggio di limitare le occasioni di contatto fisico nell’attuale periodo di emergenza sanitaria. Questa la filosofia che ispira il nuovo progetto partito a fine 2020 nel Residence Care “R. Rossi” di Novi di Modena, finalizzato alla sperimentazione delle tecnologie di domotica (Internet of things) per monitorare il benessere degli anziani che occupano i suoi 14 appartamenti, e garantire tempestivi interventi alla rilevazione di eventuali anomalie.
Promosso dalla Regione Emilia-Romagna in collaborazione con l’Unione Terre d’Argine, l’Asp Terre d’Argine e il Comune di Novi, il progetto è gestito operativamente Lepida ScpA, in collaborazione con Aias Bologna Onlus.
Per il suo funzionamento, negli appartamenti del residence sono stati collocati dei sensori di varie tipologie: da quelli di movimento in grado di rilevare il passaggio e il tempo di permanenza delle persone all’interne delle stanze; ad altri che monitorano i livelli della temperatura, dell’umidità e di illuminazione. Un sistema articolato e integrato, che permette di raccogliere parametri di estrema utilità per monitorare in tempo reale le condizioni di benessere degli ospiti, e segnalare eventuali criticità.
Tutti questi parametri vengono raccolti e trasmessi alla piattaforma Sensornet, attraverso la rete regionale IoT di Lepida, con un sistema di geolocalizzazione che non fa ricorso a soluzioni Gps, opera a basso consumo e a lungo raggio, e tramite la crittografia dei dati garantisce la loro massima sicurezza.
Un’applicazione utilizzabile sia su pc sia su smartphone elabora e presenta i dati agli operatori in maniera immediata e intuitiva, di modo da rilevare in tempo reale situazioni che necessitino di intervento. Ed evitando al contempo la necessità di visite frequenti e periodiche in un momento come quello attuale nel quale è quanto mai opportuno limitare al minimo le interazioni in presenza.
Monitorando costantemente i parametri, gli operatori possono infatti verificare che gli ospiti conducano una vita regolare. Ad esempio, muovendosi di giorno e riposando di notte, in un ambiente confortevole, correttamente illuminato e condizionato. Al venir meno di queste condizioni, a partire da segnali come la mancanza di movimenti durante il giorno, o viceversa di frequenti movimenti o prolungati livelli di luce durante le ore notturne, scattano i livelli di attenzione che possono portare gli operatori a valutare eventuali interventi di controllo delle condizioni di salute degli ospiti del residence.
“Quando pensiamo alla tecnologia al servizio delle persone - afferma Paola Salomoni, assessore alla scuola, università ricerca e Agenda Digitale della Regione Emilia-Romagna - abbiamo in mente esattamente progetti come questo. Al Residence Care di Novi l’Internet of things non serve a ridurre i contatti umani, che sono sempre fondamentali nel mondo del welfare, ma aiuta ad aumentarne l’intensità e la qualità. La domiciliarità è alla base della nostra idea di assistenza, sia nel sociale che nella sanità, e infatti i sensori e i servizi di monitoraggio sono tra gli ambiti di sviluppo primari della nostra Agenda digitale”.