Le biblioteche dell’Emilia-Romagna sono sempre più digitali
Postazioni fisse per la navigazione online, copertura wifi, corsi di alfabetizzazione digitale, servizi da remoto, a cominciare dal prestito, e una attività di informazione, divulgazione e diffusione dei saperi che si fa sempre più digitale, anche attraverso un uso evoluto dei social media. Anche in considerazione dei nuovi bisogni che stanno emergendo e si stanno strutturando a causa dell’attuale emergenza sanitaria e sociale, la rete delle 442 biblioteche comunali e pubbliche dell’Emilia-Romagna si sta configurando sempre più come un network integrato di punti per la diffusione delle conoscenze digitali ai cittadini.
Ciò avviene nelle sedi fisiche, con la presenza di postazioni fisse per navigare in Internet in 358 biblioteche, pari all’81% del totale, la copertura wifi in 316 biblioteche (71%) e l’organizzazione di corsi di alfabetizzazione digitale e servizi di facilitazione digitale nell’ambito del progetto Pane e Internet, con 93 sedi che offrono questo tipo di opportunità.
Ma non solo, perché le attività delle biblioteche, digitali e dedicate al digitale, si stanno consolidando sempre più anche da remoto, di modo da venire incontro alla crescente tendenza dei cittadini, di tutte le fasce d’età, a usare i nuovi media anche per questo tipo di servizi. E garantire una continuità assistenziale e di servizio anche nell’attuale periodo di limitazioni agli spostamenti e alla socialità in presenza. L’84% delle biblioteche comunali è ad esempio presente catalogo on line del polo bibliotecario di appartenenza, e nel 61% dei casi ha provveduto ad attivare il servizio di prestito on line.
In più e inoltre, è sempre più frequente il ricorso ai canali digitali, e in particolare ai social media, per informare i cittadini sulle attività e i servizi bibliotecari e, in alcuni casi, organizzare vere e proprie iniziative di diffusione delle conoscenze e dei saperi che facciano leva sulle potenzialità di questi canali. Al momento, sono 294 le biblioteche che gestiscono una pagina Facebook, il 67% del totale e ben l’8% in più rispetto all’inizio del 2020. Questo perché, in particolar modo durante il primo lockdown cominciato in marzo e il secondo risalente a novembre, sono state 35 le nuove pagine Facebook attivate, anche per contribuire in maniera più attiva e propositiva alle numerose iniziative culturali e di sostegno alla cittadinanza messe in campo dalla Regione con i progetti “La Cultura non si ferma”, “Insieme Connessi” e altre iniziative analoghe.