La Regione premia gli enti locali che si sono distinti secondo i dati dell’indice DESIER.

L’assessora Salomoni e il sottosegretario Baruffi: “Buone pratiche di Comuni virtuosi che possono essere di esempio per altri”. Un riconoscimento a 37 enti locali per i risultati ottenuti su connettività, capitale umano, integrazione delle tecnologie digitali e servizi pubblici online. Ecco quali, da Piacenza a Rimini.

Bologna - Hanno ricevuto il 10 ottobre il Premio Agenda Digitale i Comuni e le Unioni di Comuni dell’Emilia-Romagna che si sono distinti nella digitalizzazione dei loro territori, secondo le misurazioni a cura dell’indice regionale DESIER (Digital Economy and Society Index Emilia-Romagna).
L’indice è uno strumento messo a disposizione degli amministratori locali che da un lato serve a monitorare lo stato di avanzamento della digitalizzazione nel tempo e tra i territori, dall’altro consente di individuare buone pratiche da diffondere, divari da colmare, ambiti prioritari su cui intervenire.
A consegnare i premi, all’Unahotels Bologna Fiera, l’assessora regionale all’Agenda digitale, Paola Salomoni, e il sottosegretario alla Presidenza, Davide Baruffi.
In totale sono stati individuati 9 premi a livello regionale per 3 Comuni capoluogo, 3 Comuni montani e 3 Unioni di Comuni. Le categorie tengono conto dei fattori che maggiormente influenzano lo sviluppo della digitalizzazione in Emilia-Romagna: dimensione demografica, caratteristiche territoriali e governo istituzionale, emersi dalle valutazioni e misurazioni che la Regione conduce da tempo.
Altri 27 premi sono assegnati a livello provinciale (per ogni provincia si premia il miglior Comune sotto i 5mila abitanti, tra i 5 e i 15mila e oltre i 15mila abitanti).

Infine, una menzione particolare è riservata alla Città Metropolitana di Bologna, per essere l’ente di ambito provinciale con il maggior numero di Comuni che hanno raggiunto gli indici più elevati (circa un terzo delle posizioni di maggiore rilievo nelle classifiche stilate da Desier sono occupate da Comuni della Città Metropolitana di Bologna).
“Con Desier- commentano l’assessora Salomoni e il sottosegretario Baruffi- la Regione vuole offrire uno strumento in più agli Enti locali per misurare i progressi fatti sulla digitalizzazione, che è sempre più una chiave strategica per dare servizi ai cittadini e migliorare le performance delle Amministrazioni. Nonostante la dimensione demografica e le condizioni territoriali possano rappresentare tuttora dei fattori di rallentamento, in Emilia-Romagna abbiamo molti Comuni particolarmente virtuosi, anche fra i più piccoli e nelle aree montane, che possono e devono essere presi da esempio”.
“La sfida regionale della trasformazione di tutte le comunità della nostra Regione verso comunità digitali- concludono Salomoni e Baruffi- rappresenta un banco di prova importante, che potrà avere in Desier un sistema di misurazione adeguato e capace di cogliere gli effettivi risultati”.

Le caratteristiche dell’indice Desier


Il DESIER è un indice sintetico che misura la digitalizzazione dei comuni della regione ed è composto da 4 dimensioni: connettività, capitale umano, integrazione delle tecnologie digitali e servizi pubblici digitali.
La connettività fa riferimento alla copertura e all’utilizzo della banda fissa e mobile; parlando di capitale umano si considerano le competenze digitali nel territorio, la formazione superiore e il mercato del lavoro in ambito tecnico scientifico, l’utilizzo di Internet e la presenza di specialisti ICT; i servizi pubblici digitali comprendono i dati e la loro interoperabilità, l’utilizzo dell'e-government e l’impatto sulla digitalizzazione pubblica; l’integrazione delle tecnologie digitali infine si traduce in e-business e impatto sul mercato del lavoro. Gli indicatori possono essere rappresentati da fattori che abilitano la digitalizzazione dell’economia e delle società regionali, oppure dai risultati ottenuti che misurano l’effettiva trasformazione digitale dell’economia e delle società.
I dati su cui si basa sono in parte raccolti dal Coordinamento dell’Agenda Digitale dell’Emilia-Romagna e a disposizione dei territori, in larga parte sono pubblici e forniscono 60 indicatori a livello comunale per 330 comuni.

I dati utilizzati per i 60 indicatori di Desier provengono da diverse fonti: le misurazioni realizzate da ART-ER (per esempio per i servizi pubblici digitali), diversi settori regionali (per esempio per i corsi di formazione), Lepida per la connettività e infine altre fonti istituzionali come l’Istat, l’Agcom, il Miur o il Registro imprese.
L’indice Desier nasce con l’idea di portare a livello locale e comunale l’indice DESI (DESI - Digital Economy and Society Index), prodotto annualmente dal 2014 dalla Commissione Europea con l’obiettivo di monitorare i progressi compiuti dagli Stati membri nel settore digitale. Il Desi fornisce un’analisi a livello dell'Unione Europea dei principali ambiti della politica digitale da perseguire e aiuta gli Stati membri a individuare settori di intervento prioritari, delineando un quadro sul livello di digitalizzazione dell’economia e della società di ogni nazione: lo stesso quadro che la Regione vuole delineare per il suo territorio. Dal 2016, l’Osservatorio Agenda Digitale del Politecnico di Milano produce un indice Desi per le regioni italiane.
Come gli indici europei e nazionali, Desier ha lo scopo di supportare gli amministratori nell’assumere decisioni consapevoli in tema di agenda digitale, grazie alla conoscenza approfondita dell’effettivo stato di digitalizzazione delle diverse regioni. E in Emilia-Romagna il dato medio dei Comuni che hanno adottato un’Agenda Digitale Locale risulta migliore rispetto al dato medio di Comuni che non ce l’hanno, per tutte le categorie considerate nella misurazione. Si tratta di uno strumento che si rivela pertanto fondamentale, da affiancare alle risorse ed ai progetti regionali di sviluppo della Data Valley Bene Comune.

Comuni e Unioni premiati


Su scala regionale i comuni capoluogo (compreso Cesena) con l’indice Desier migliore sono risultati essere Bologna, Modena e Parma. Il capoluogo di regione detiene il primato indiscusso soprattutto in termini di connettività, Modena risulta avere risultati di eccellenza sul fronte dei fattori abilitanti (copertura fissa, cioè civici coperti per larghezza di banda, scuole connesse, aree produttive connesse) e sull’integrazione delle tecnologie digitali (la specializzazione operativa nei settori digitali delle imprese e l’innovatività dei loro servizi), buoni i risultati anche per il capitale umano impiegato. Parma, oltre che nei fattori abilitanti come Modena, ha risultati di eccellenza nei servizi pubblici digitali (erogazione servizi on line, utilizzo dei servizi interattivi) e nella formazione superiore in ambito tecnico e scientifico.

Fra i comuni montani fino a 15mila abitanti, i risultati migliori sono raggiunti da Sasso Marconi (BO), Riolo Terme (RA) e Borgo Val di Taro (PR). Sasso Marconi raggiunge risultati di eccellenza per l’integrazione delle tecnologie, con particolare enfasi sulle imprese del settore digitale. Riolo Terme raggiunge valori significativi sulla dimensione dei servizi pubblici digitali anche grazie alle opportunità offerte dall’appartenenza all’Unione Romagna Faentina, Borgo Val di Taro infine presenta livelli migliori nel capitale umano, con riferimento alle opportunità offerte nella formazione superiore in ambito tecnico e scientifico.
Fra le Unioni di Comuni i risultati migliori si rilevano per Unione Valle del Reno, Lavino e Samoggia (BO), Unione Terre d’Argine (MO), e Unione Pedemontana Parmense (PR). L’Unione Valle del Reno, Lavino e Samoggia primeggia nell’integrazione delle tecnologie digitali e del capitale umano, l’Unione Terre Argine eccelle nella connettività. L’Unione Pedemontana Parmense si distingue invece in un utilizzo di internet che valorizza l’approccio social nel rapporto fra PA e utenti.

Di seguito, infine, la lista dei comuni premiati su scala provinciale.
Comuni con meno di 5mila abitanti
Vigolzone (PC), Varano de Melegari (PR), Rolo (RE), Bastiglia (MO), Loiano (BO), Voghiera (FE) Sant'Agata sul Santerno (RA), Montiano (FC), Talamello (RN).
Comuni fra 5mila e 15mila abitanti
Podenzano (PC), Traversetolo (PR), Guastalla (RE), Campogalliano (MO), Calderara di Reno (B0), Codigoro (FE), Cotignola (RA), San Mauro Pascoli (FC), Novafeltria (RN).
Comuni con oltre 15mila abitanti
Fiorenzuola d'Arda (PC), Salsomaggiore Terme (PR), Correggio (RE), Carpi (MO), Casalecchio di Reno (B0), Cento (FE), Faenza (RA), Cesenatico (FC), Riccione (RN)

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