Un bando per lo smart working nelle amministrazioni locali
Con un apposito bando, la Regione Emilia-Romagna metterà a disposizione due milioni di euro per finanziare interventi e iniziative delle amministrazioni locali - Comuni, Unioni Province e Città Metropolitana - finalizzati all’adozione dello smart working.
Nell’immediato, lo scopo è garantire la continuità dei servizi e ridurre la mobilità dei dipendenti, venendo incontro alle esigenze imposte dall’emergenza Coronavirus. A tendere, e con altrettanto impegno, si punta a consolidare questo strumento organizzativo, fondamentale per un cambiamento duraturo che permetta anche di sostenere e accompagnare la ripresa nei territori.
L’apertura del bando è fissata per venerdì 3 aprile. Le amministrazioni interessate potranno consultarlo e presentare le domande di contributo sul sito tematico dedicato alle Autonomie Locali, fino all’esaurimento delle risorse disponibili, e comunque non oltre il 31 luglio 2020.
Tra gli interventi che saranno finanziati figurano l’adozione di piani di avvio e consolidamento dello smart working, azioni a carattere formativo per dipendenti e dirigenti e l’acquisizione di soluzioni tecnologiche evolute per consentire tali processi di trasformazione e riorganizzazione.
“Nell'immediato - dichiara Paola Salomoni, Assessore alla Scuola Università Ricerca e Agenda Digitale della Regione Emilia-Romagna - questo bando vuole dare alle amministrazioni locali uno strumento che consenta di operare al servizio dei cittadini in tempi di distanziamento sociale. In realtà si tratta di un significativo investimento per consentire agli enti di utilizzare il lavoro agile anche in futuro, nella loro normale operatività”.
La Regione Emilia-Romagna lo smart working
Già dal 2018, la Regione Emilia-Romagna ha cominciato ad adottare le prime misure concrete in materia di smart working. Tale percorso è stato intensificato nei mesi successivi e, a fine 2019, ha portato tra le altre cose a lanciare il progetto Emilia-Romagna Smart Working, finalizzato alla creazione di una comunità tra le amministrazioni locali per lo scambio di buone pratiche, il riuso di soluzioni e l’apprendimento reciproco.
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