La parola ai protagonisti: l’Agenda Digitale dell’Unione dei Comuni della Romagna Faentina
Dal 2018, l’Unione dei Comuni della Romagna Faentina ha attuato la propria Agenda Digitale Locale, elaborata a valle di un processo partecipativo che ha coinvolto i portatori di interesse del territorio, e declinata in sette ambiti strategici.
“Sette pilastri”, come li definisce Alfonso Nicolardi, Sindaco di Riolo Terme con delega ai Servizi Informatici dell’Unione, presentando la policy in materia di innovazione e sviluppo tecnologico del proprio ente con due video che descrivono il percorso attuativo, i primi importanti risultati già conseguiti, e le parole d’ordine attorno alle quali si sta impostando l’evoluzione dell’Agenda.
“In questi primi anni - spiega Nicolardi nel primo dei due contributi - siamo riusciti a ottenere il governo concreto della materia digitale”.
Ad esempio attraverso l’attivazione di 350 postazioni di smart working, su di un totale di 450 dipendenti, che ha garantito la piena continuità operativa dell’ente anche durante l’emergenza pandemica. Ma anche con il raggiungimento di altre significative milestone, nell’ambito di un quadro di attività che ad oggi ha già portato a centrare l’80% degli obiettivi fissati.
Tra gli altri, l’attivazione di quasi 100 servizi di messaggistica sull'app IO, 149 tipologie di pagamento tramite l’app PagoPA, e la fornitura di tutti i servizi digitali dell’Unione in condizioni di massima sicurezza, grazie alla possibilità di accedere tramite credenziali SPID.
Nel primo video Nicolardi elenca questi e altri risultati, prima di passare, nel secondo, a presentare il progetto “Alfieri Digitali”, con il quale si è entrati in una nuova fase evolutiva dell’Agenda Digitale Locale, puntando sulla formazione all’uso delle tecnologie rivolta alle persone meno avvezze al loro utilizzo.
Centrale, in questo disegno, il contributo delle ragazze e dei ragazzi del territorio che frequentano il servizio civile. Gli Alfieri Digitali appunto, coinvolti in prima linea nell’affiancamento dei cittadini più anziani, o comunque più distanti dal mondo delle tecnologia, con l'obiettivo di renderli il più possibile autonomi nell’espletare le pratiche digitali.