Ragazze digitali ER, centinaia di partecipanti ai laboratori finanziati dalla Regione

Bioingegneria, programmazione, intelligenza artificiale e utilizzo dei Big Data: sono 18 i campi su tutto il territorio. Ancora posti per agosto e settembre

La tecnologia chiama, le ragazze rispondono. Ribaltando ogni stereotipo tante di loro, in questi giorni, hanno preso parte ai primi appuntamenti previsti dalla seconda edizione di “Ragazze Digitali ER”, il progetto della Regione Emilia-Romagna realizzato nell’ambito delle attività di Data Valley Bene Comune (l’Agenda Digitale dell’Emilia-Romagna) per il quinquennio 2020-2025.

Si sono conclusi i primi tre campi estivi gratuiti, quelli di Mirandola, Imola e Piacenza, sui 18 complessivamente previsti e finanziati con 150mila euro dalla Regione grazie al Fondo Sociale Europeo Plus. Al bando, realizzato in collaborazione con ART-ER, si sono candidati 7 enti di formazione accreditati - Centoform S.r.l., Cisita Parma scarl, I.F.O.A, TUTOR, G-LAB S.r.l., Fondazione Aldini Valeriani, Ser.in.ar. Le progettazioni hanno poi coinvolto tutte le Università dell’Emilia-Romagna e la sede di Piacenza del Politecnico di Milano.

I campi sono organizzati in tutte le province e nella Città metropolitana di Bologna: con lo slogan “La tecnologia è un gioco da ragazze”, si propongono di essere laboratori di orientamento attivo per avvicinare le studentesse del terzo e quarto anno delle scuole secondarie di secondo grado al digitale, all’informatica e alle loro applicazioni pratiche, in modo divertente e creativo, contribuendo così a ridurre il divario digitale di genere. 

Alle ragazze vengono presentate le prospettive di carriera delle discipline informatiche e scientifiche, offerte visite didattiche ai luoghi di eccellenza dell’innovazione tecnologica dell’Emilia-Romagna e aziende del territorio, proposte attività laboratoriali di laboratorio di sviluppo app ed elementi di Intelligenza Artificiale.

Uno dei docenti spiega che per le donne di oggi le app sono il pane quotidiano: facendole progettare un’applicazione viene data loro l’occasione di comprendere quali siano tutti i passaggi necessari per arrivare alla realizzazione finale.

Il percorso le aiuta cambiare prospettiva, da consumatrici di prodotti digitali a creatrici, superando così alcuni ostacoli che limitano la partecipazione delle donne ai percorsi di studio in materia e alle relative opportunità professionali.

Per chi volesse iscriversi ai prossimi appuntamenti previsti tra la fine di agosto e settembre c’è ancora tempo, visto che i posti rispetto all’anno scorso sono quasi raddoppiati: sul sito di Ragazze Digitali ER ci sono programmi e moduli di iscrizione.

L’iniziativa rappresenta l’estensione di un’idea del 2014, Ragazze digitali, originariamente proposta dalle Università di Modena e Reggio Emilia e di Bologna (Campus di Cesena).

L’edizione 2023

L’edizione 2023 è stata ampliata: rispetto alle 6 sedi del 2022 quest’anno sono ben 16 i Comuni coinvolti, per un totale di oltre 400 posti disponibili.

I prossimi campi estivi si terranno a Parma (28 agosto - 15 settembre), Bologna e Imola (29 agosto - 8 settembre), San Lazzaro di Savena (dal 4 all’8 settembre), Ferrara e Cento (dal 4 al 12 settembre), a Cesena, Forlì, Modena, Ravenna, Reggio Emilia e Rimini (dal 4 al 14 settembre) e a Lugo dal 4 al 15 settembre. Molteplici i temi affrontati, dall’ingegneria informatica alle scienze biomediche, dalla bioingegneria all’analisi degli impatti climatici tramite i Big Data, fino all’Intelligenza Artificiale: lo scopo è quello di affiancare alla teoria la progettazione e la sperimentazione.

C’è il laboratorio di “Informatica creativa e moderne applicazioni” per apprendere i concetti di base dei linguaggi della progettazione informatica, realizzando piccoli programmi; c’è il laboratorio di Bioingegneria, che consentirà alle partecipanti di utilizzare tecnologie ma anche di assemblare e programmare un termociclatore per l’analisi genetica, grazie anche all’ausilio di stampanti 3D e realtà virtuale. E ancora il campo che sfiderà le partecipanti a creare un accessorio intelligente attraverso tecnologie di Design Thinking, quello per realizzare un progetto incentrato sull’analisi dei dati e dei sentimenti attraverso le tecnologie di Digital Humanities, quelli in cui confrontarsi con la robotica e i fondamenti dell’Intelligenza Artificiale. 

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