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Parte Citizer Science per avvicinare scienza e cittadini

Il progetto Citizer Science, nasce con l’idea di promuovere lo scambio tra cittadini e settore scientifico per migliorare aspetti della società, del sapere e di scambio tra le istituzioni.

Cos’è la Citizen Science

La Citizens Science (Scienza dei cittadini) è una metodologia che definisce il coinvolgimento e la partecipazione attiva e consapevole in attività di analisi scientifica di persone di età, formazione ed estrazione sociale diverse unite in reti o gruppi organizzati.
È una forma di collaborazione volontaria fra scienziati e cittadini, disponibili ad avere una parte attiva nella ricerca, e a raccogliere e rendicontare dati e informazioni che vengono resi pubblici.

È un concetto che inizia a diffondersi a metà degli anni Novanta analizzando, secondo diversi punti di vista, il rapporto tra cittadini e scienza e di come potessero interagire per aiutare la divulgazione, l’analisi scientifica e la società.
Negli ultimi anni, grazie alla versatilità e ai costi sempre più accessibili delle tecnologie informatiche di raccolta dati impiegabili in questi progetti, c’è stato un costante aumento di esperienze di Citizen Science anche in Italia, la maggior parte dedicate alla biodiversità.

L’utilizzo della Citizen Science

Gli ambiti di lavoro della scienza dei cittadini sono molteplici, e coprono tra gli altri l’ecologia, la medicina, l’informatica, la statistica e la genetica. L’ampia portata di questa tipologia di collaborazioni permette la realizzazione di indagini e scoperte che un singolo scienziato non potrebbe mai realizzare da solo.
La Citizen Science inoltre ha stimolato un cambiamento di paradigma, per cui la ricerca scientifica diventa un fattore di inclusione, partecipazione e “democratizzazione” delle conoscenze, a vantaggio della popolazione, ma anche una maniera di avvicinare cittadini e istituzioni, al fine di prospettare e sviluppare soluzioni condivise in merito alle problematiche trattate nelle diverse esperienze.

Mappatura dei progetti di Citizen Science in Emilia-Romagna

Il progetto Citizer Science nasce con l’idea di promuovere l’utilizzo della scienza a favore del cittadino, attraverso il coinvolgimento e la partecipazione attiva e consapevole in attività di analisi scientifica di persone di età, formazione ed estrazione sociale diverse unite in reti o gruppi organizzati.
Primo passo di questo progetto è proprio la mappatura di best practice sul territorio per creare un modello a cui fare riferimento per sviluppare e stimolare la diffusione di questi progetti anche nel territorio regionale
Il resoconto della mappatura verrà presentato nel corso di un seminario informativo che si terrà il 21 luglio, dalle 14:00 alle 15:30.
Le iniziative mappate verranno infine inserite in una relazione che definirà, sulla base anche di altre esperienze nazionali e internazionali, un modello di Citizen Science da applicare in Emilia-Romagna.

Come partecipare

Ai fini della mappatura a livello regionale si chiede ai soggetti che hanno promosso o preso parte a iniziative di Citizen Science in Emilia Romagna di compilare il form a quest link ​ con le informazioni relative sia a iniziative in corso che già concluse. Le schede vanno compilate entro le 12:00 di lunedì 18 luglio.

Citizer Science e la sfida Data Valley sui dati per il territorio

L’interesse e l’impegno dell’Agenda Digitale dell’Emilia-Romagna sul tema della Citizen Science rientrano all’interno della sfida 1 “Dati per un’intelligenza diffusa a disposizione del territorio”, della programmazione 2020-2025 della strategia Data Valley Bene Comune.
In questa sfida i dati sono considerati come la base fondamentale da cui partire per poter offrire non solo migliori servizi, ma anche per poter costruire dei sistemi di supporto decisionale in grado di rendere più “smart” il territorio regionale.

Intelligenza Artificiale e Big Data

A Bologna mercoledì 22 giugno convegno in Regione con Cineca, Ufficio scolastico regionale, imprese, Università, Associazione Scuola Politecnica ITS, Confindustria Emilia-Romagna, Enti di formazione. Interverrà il Commissario straordinario di Anpal e Anpal Servizi, Raffaele Tangorra

Nei prossimi decenni i giovani che si affacceranno al mondo del lavoro faranno un mestiere che oggi non esiste ancora: Big data scientists, devops experts, blockchain architects e data analyst sono solo alcune delle occupazioni emergenti nel nuovo settore dei Big Data e dell’Intelligenza Artificiale.

Insomma, nuovi lavori e lavoratori, per i quali occorrono competenze specifiche, percorsi formativi multidisciplinari tagliati su misura e una visione in grado di fondere, al contempo, preparazione scientifica e creatività.

Questi temi saranno al centro della riflessione che si svolgerà a Bologna mercoledì 22 giugno, dalle ore 15, nell’Aula magna della Regione (viale Aldo Moro 30) proprio sulle “Professioni e competenze per la Big Data Valley” dell’Emilia-Romagna, realtà in cui nel solo Tecnopolo di Bologna si concentrerà l’20% della capacità di supercalcolo europea e l’80% di quella italiana.

Analisi e approfondimenti punteranno a individuare professionalità, competenze e interventi formativi per accompagnare e affiancare le imprese e i lavoratori lungo il percorso di trasformazione digitale. Durante l’iniziativa - che si potrà seguire anche online - saranno, inoltre, presentati e discussi i primi risultati del progetto “Big Data and Artificial Intelligence Emilia-Romagna” coordinato dalla Regione in collaborazione con Anpal e Anpal Servizi e realizzato con il contribuito di Università, Enti di formazione, Fondazioni ITS, Associazioni Clust-ER emiliano-romagnole, imprese nonché organizzazioni di sviluppo dell’innovazione e della ricerca.

Il progetto si colloca nella cornice strategica del Patto per il Lavoro ed il Clima, e ha preso il via da due distinti Protocolli di intesa: il primo sottoscritto il 7 giugno 2021 tra il presidente Stefano Bonaccini e il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Andrea Orlando, il secondo siglato il 10 settembre 2021 tra Regione, Anpal e Anpal Servizi SpA.

“Non ci sono Big Data o Intelligenza artificiale che funzionano senza le teste - affermano gli assessori regionali Vincenzo Colla (Sviluppo economico e lavoro) e Paola Salomoni (Università). Oltre alla disponibilità dei dati e delle infrastrutture perché i Big Data siano a servizio delle Istituzioni, della sanità, dell’istruzione, ma anche del sistema delle imprese private, abbiamo bisogno di formare nuove competenze. Dobbiamo investire sulle persone, sulle conoscenze, sulle abilità e vivacità intellettuali per dare risposte all’altezza di un cambiamento tecnologico che procede velocissimo. In Emilia-Romagna faremo il più grande investimento sulla formazione e sui saperi”.

“Solo in questo modo- concludono Colla e Salomoni- possiamo garantire la competitività del sistema delle nostre imprese e al tempo stesso la qualità e stabilità del lavoro”.
Tra gli interventi previsti quelli del Commissario straordinario di Anpal e Anpal Servizi, Raffaele Tangorra, di Maurizio Sorcioni della direzione Studi e Ricerche-Data Science di Anpal Servizi e di Morena Diazzi, direttore generale Conoscenza, Ricerca, Lavoro, Imprese della Regione nonché di rappresentanti di Cineca, dell’Ufficio scolastico regionale, dell’Associazione Scuola Politecnica ITS Emilia-Romagna, del Tavolo Regionale Imprese, degli Atenei emiliano-romagnoli, di Confindustria Emilia-Romagna e degli Enti di formazione. L’evento verrà coordinato da Ilaria Vesentini, giornalista del Sole 24 Ore.

Formazione, coinvolgimento e creatività per contrastare i divari digitali di genere: partiti oggi i Summer Camp di Ragazze Digitali ER!

Le Assessore Paola Salomoni e Barbara Lori: ” l'obiettivo è far appassionare le ragazze al mondo dell’innovazione digitale, per far toccare loro con mano che, nonostante i pregiudizi, possono essere protagoniste della società dell’informazione”


Tre settimane per avvicinare le ragazze al digitale e all’informatica puntando su un approccio creativo, concreto e coinvolgente, con l’obiettivo di contrastare il divario di genere che ancora persiste nel settore dell’innovazione tecnologica.
È partita oggi l’edizione 2022 di Ragazze Digitali ER, il progetto promosso dalla Regione Emilia-Romagna, in collaborazione con gli Atenei del territorio regionale, nell’ambito della sfida “Donne e Digitale” dell’Agenda Data Valley Bene Comune.
Il percorso formativo è riservato alle studentesse del secondo, terzo e quarto anno delle scuole superiori e consiste in otto Summer Camp laboratoriali tematici e un Summer camp seminariale.
I Summer Camp proseguiranno fino all’8 luglio e sono promossi con l’obiettivo di coinvolgere le ragazze in attività di stampo fortemente operativo. Le lezioni saranno ospitate presso gli Atenei di Parma, Reggio Emilia e Modena, Bologna, Ferrara e Cesena, oltre che online, con due edizioni digitali rivolte a chi non potrà essere presente fisicamente.
Tra gli argomenti degli incontri: la programmazione di videogiochi e robot, lo sviluppo di app e siti web e lezioni di programmazione.

La formazione è inoltre pensata e progettata per imparare a sviluppare abilità utili a lavorare in gruppo, presentarsi e parlare in pubblico, risolvere problemi e prendere decisioni in autonomia.
In programma anche la possibilità di incontrare professioniste ed esperte del mondo digitale, tra cui imprenditrici, docenti e startupper. Grande attenzione sarà riservata inoltre alla sicurezza online, con l’analisi delle opportunità e dei rischi dei servizi digitali più popolari.
Per le scuole che hanno attivato una convenzione con le università di riferimento, la frequenza dei Camp laboratoriali darà diritto all’ottenimento di 60 ore di crediti formativi (PCTO).
Sempre oggi ha preso il via anche l’attività a carattere seminariale, che terminerà il 30 giugno ed è articolata in otto eventi divulgativi gratuiti che si svolgeranno online, durante i quali le ragazze potranno assistere alle testimonianze di esperte ed esperti digitali provenienti dal mondo accademico e dalle imprese hi-tech. Dialogando con loro, le partecipanti potranno vedere con i propri occhi come le donne possono intraprendere percorsi professionali e affermarsi anche nei settori a maggiore vocazione informatica e tecnologica.
“Già dall’adolescenza bisogna incoraggiare le donne a intraprendere studi scientifici, per dare loro piena consapevolezza che possono desiderare studi e carriere in questo ambito- affermano Paola Salomoni, assessora a Scuola, Università e Agenda digitale, e Barbara Lori, assessora alle Pari opportunità, presenti all’inaugurazione dei Summer Camp di Cesena e Parma - per contrastare all’origine il divario digitale di genere bisogna dedicare attenzione proprio a questa fascia d’età, perché, come segnala il rapporto Pisa dell’OSCE, è in questa fase che le studentesse rinunciano a dedicarsi alle materie STEM. Ragazze Digitali ER- concludono le assessore- ha come obiettivo far appassionare le ragazze al mondo dell’innovazione digitale attraverso la realizzazione di progetti concreti e fare così toccare loro con mano che, nonostante i pregiudizi, possono essere protagoniste della società dell’informazione”.

Emilia-Romagna protagonista della rete europea dei “Digital Innovation Hub”:

Digitale. Emilia-Romagna protagonista della rete europea dei “Digital Innovation Hub”: il progetto ER2Digit da oltre 4,5 milioni di euro nato nel cuore della Data Valley è uno dei 13 italiani selezionati dalla Commissione Europea

Questo primo successo consolida anche il ruolo del ‘Digital Innovation Hub dell'Emilia-Romagna” e nell’ambito del “Programma Europa Digitale” dell’Unione Europea finanzia interventi volti ad assicurare la transizione digitale del territorio e in particolare della piccola e media impresa e del settore pubblico

Bologna - Sarà luogo diffuso di innovazione digitale nei settori fondamentali dello sviluppo della società e dell’economia dei dati, supporto alle imprese e alla pubblica amministrazione nei processi innovativi e strumento di collegamento tra ricerca e territorio.

Con il progetto ‘ER2Digit’, nato nel cuore della Data Valley, la Regione Emilia-Romagna, ha partecipato e vinto il bando della Commissione Europea, nell’ambito del Programma Europa Digitale, per la creazione e lo sviluppo della rete europea dei Digital Innovation Hub. Il progetto è stato presentato da ART-ER e coinvolge gli altri i partner dell’Hub di innovazione digitale regionale, Lepida e CINECA. Si tratta di uno dei 13 progetti italiani che hanno superato il vaglio della Commissione, tra i 41 che avevano risposto alla procedura di selezione avviata nell’agosto 2020 a livello nazionale; un successo con cui l’Emilia-Romagna si aggiudica 4,5 milioni di finanziamenti europei.

I progetti vincitori andranno a costituire la rete dei Poli europei di innovazione digitale a cui affidare il compito di assicurare la transizione digitale delle imprese, in particolare di piccole e medie dimensioni e del settore pubblico. attraverso l’adozione delle tecnologie digitali avanzate, intelligenza artificiale, calcolo ad alte prestazioni e sicurezza Informatica. Per svolgere le proprie attività, l’hub si avvarrà inoltre delle competenze e capacità di ricerca e sperimentazione dei 90 laboratori industriali e centri di innovazione accreditati della Rete Alta Tecnologia, che vanta un fatturato annuo di 26 milioni di euro di contratti di ricerca e 30 milioni di euro di progetti di R&S finanziati con fondi pubblici.

Cosa è la rete europea dei Digital Innovation Hub

Si tratta di veri e propri sportelli unici digitali che sosterranno le aziende private e gli enti pubblici nella loro trasformazione digitale, mettendo a disposizione una vasta gamma di competenze tecniche e innovazioni sperimentali, e rappresentando una vera e propria porta di accesso a piattaforme e infrastrutture specializzate. Non solo, forniranno anche consulenza finanziaria, formazione e appoggio alle imprese sulle questioni ambientali, in particolare per quanto riguarda il consumo di energia e le basse emissioni di carbonio.

Il progetto vincitore dell’Emilia-Romagna

ER2Digit rappresenta un ecosistema integrato che poggerà sulle infrastrutture messe a disposizione a livello regionale attraverso le in-house che fanno parte del digital innovation hub regionale, che la Regione ha istituito nel febbraio scorso quale polo di innovazione digitale pubblico per gli enti dell’Emilia-Romagna in diversi ambiti: sanità, pubblica amministrazione, sviluppo economico, cultura, agricoltura, turismo, ricerca e territorio. In particolare i soggetti che partecipano al progetto sono: ART-ER, che ne è il coordinatore, il cui compito sarà quello di mettere a disposizione la propria esperienza nell'attuazione delle politiche di innovazione della regione e di regia dell'ecosistema; Lepida, che consorzia tutti gli enti pubblici del territorio regionale allo scopo di accompagnarli nrella trasformazione digitale e Cineca, tra gli enti che gestiscono le più importanti infrastrutture di supercalcolo nazionali ed europee, incluso Leonardo.

Preparando nuovi futuri digitali al We make future di Rimini.

L'Agenda Digitale dell'Emilia-Romagna sarà presente al Festival We Make Future di Rimini il 18/06, con un intervento dal titolo “La sfida dell’Agenda Digitale dell’Emilia-Romagna al digital gender gap".

Il digital Gender Gap


Barbara Santi, dell'Agenda Digitale dell'Emilia-Romagna, affronterà il tema del divario di genere tecnologico, a partire dalla formazione e dalle competenze digitali, sino ad arrivare al mondo del lavoro.
L’intervento con titolo “La sfida dell’Agenda Digitale dell’Emilia-Romagna al digital gender gap” si svolgerà sabato 18 giugno dalle 10 alle 12 all’interno dell’evento We Make Future Festival nel talk “Competenze digitali: digital divide e empowerment femminile”

e con partecipanti:

  • Modera: Marco Quadrella - COO Consulting - Search On Media Group
  • Nello Iacono - Coordinatore Repubblica Digitale - MITD
  • Barbara Santi - Agenda Digitale dell'Emilia-Romagna


Più informazioni su https://www.wemakefuture.it/


 I progetti della Regione su donne, digitale e molto altro


Durante l'incontro verranno presentati anche alcuni dei progetti e delle iniziative della Regione ER per favorire un inserimento maggiore delle donne nei campi del digitale e della tecnologia, sia nella formazione che nei diversi ambiti professionali.

Alcuni dei progetti presentati saranno:

  • RagazzeDigitali, un progetto che prevede la realizzazione di 6 Summer Camp tecnologici dal 20 giugno all’8 luglio, riservati alle studentesse del 2^,3^ e 4 anno di QUALUNQUE scuola superiore.
  • Women In tech, un ciclo di eventi sul territorio regionale che ha l’obiettivo di mettere in circolo idee, esperienze, pratiche e metodi per ridurre il divario digitale di genere.
  • Comitato Donne e Digitale, si sta lavorando per creare un comitato di esperte sul tema di genere e rappresentanti del mondo della ricerca, del lavoro, dell’istruzione e della formazione che proponga progetti, collabori e sovrintenda alla declinazione delle azioni previste da DVBC in un’ottica di promozione dell’uguaglianza di genere.
  • Gender Equality Plan – GEP, in collaborazione con Art-er ScpA è in corso la predisposizione delle Linee Guida per la stesura del Piano di equità di genere aziendale, da presentare e condividere con tutte le imprese del vasto ecosistema regionale dell’innovazione per favorire la parità e contribuire a creare un ambiente di lavoro equo e inclusivo.
  • Festival della cultura tecnica,  in collaborazione con la Città Metropolitana di Bologna viene organizzato annualmente da ottobre a dicembre, e comprende centinaia di iniziative rivolte alla promozione della cultura tecnico-scientifica. Si rivolge a tutta la popolazione giovanile della regione, con una particolare attenzione alle ragazze e al tema del divario di genere.
  • Carta dei principi di responsabilità sociale delle imprese, la cui sottoscrizione è inserita tra i requisiti obbligatori per partecipare ai bandi coordinati dalla DG Economia della Conoscenza, del Lavoro e dell’Impresa, con l’obiettivo di sollecitare le imprese ad attivare processi di innovazione che tengano conto degli impatti ambientali e sociali, coerenti con i 17 obiettivi indicati dall’ONU nell’Agenda 2030.

Altri progetti riguardano bandi e fondi per lo sviluppo dell'imprenditoria femminile e per l'accesso al lavoro, insieme alla creazione di norme e comitati per l'uguaglianza di genere sul lavoro e nelle aziende.

Il progetto Desier arriva a Roma al Forum PA

Il 15 giugno, nell’ambito del Forum PA, l’Agenda digitale dell’Emilia-Romagna, presenta il progetto DESIER, l’indicatore per misurare la digitalizzazione a livello comunale.

Il progetto DESIER


Come già accennato in altri articoli, il progetto DESIER prende le fila dal DESI (Digital Economy and Society Index), l’indicatore prodotto annualmente dalla Commissione Europea, e dalla versione regionale creata dall’Osservatorio Agenda Digitale del Politecnico di Milano. Questi indicatori servono per misurare rispettivamente il livello di digitalizzazione degli Stati Europei e delle Regioni Italiane.
Prendendo come riferimento questi progetti, l’indicatore Desier vuole portare a livello comunale l’analisi della trasformazione digitale del territorio.
All’interno della cornice di Forum PA, il forum della pubblica amministrazione, che si terrà a Roma dal 14 al 17 giugno, l’Agenda Digitale dell’Emilia Romagna presenterà il progetto a livello nazionale durante l’incontro “Misurazione e dati per governare la digitalizzazione: DESI nazionale, regionale e comunale”.

L’agenda dell’evento


Nel corso dell’evento previsto per il 15 giugno interverranno Paolo Coppola, Professore associato Università di Udine - Esperto presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, Luca Gastaldi, Direttore dell'Osservatorio Agenda Digitale del Politecnico di Milano e Membro della segreteria tecnica per l'attuazione del PNRR della Presidenza del Consiglio dei Ministri, Barbara Santi, Agenda Digitale Emilia-Romagna, Dimitri Tartari, Responsabile Agenda Digitale Emilia-Romagna.
Nell'ambito dell'incontro sarà presentato il DESI comunale progettato e realizzato da Regione Emilia-Romagna in cooperazione con ART-ER SCpA e nell'ambito del confronto con POLIMI nel merito del DESI regionale.
In particolare:

  • Paolo Coppola, consigliere del Ministro Colao, fornirà un inquadramento nella politica nazionale di misurazione della performance della politica di digitalizzazione avviata negli ultimi anni e oggi oggetto di ingenti investimenti del PNRR,
  • Luca Gastaldi parlerà del DESI REGIONALE sviluppato nell’ambito dell’Osservatorio Agenda Digitale del Politecnico di Milano
  • Barbara Santi presenterà il DESIER, ossia l’indice DESI calcolato a livello comunale per il territorio della Regione Emilia-Romagna
  • Dimitri Tartari illustrerà come la misurazione a livello comunale possa supportare la strategia digitale dei comuni e delle unioni di comuni e l’importanza che questa azione di misurazione si estenda anche alle altre regioni e ai loro territori


Il Desier in Emilia-Romagna


Il progetto in Emilia-Romagna è stato condiviso, verificato e approfondito con diversi
comuni e Unioni di comuni. In particolare

  • Unione Terre D’Argine (MO)
  • Cento (FE)
  • Unione Valnure Valchero (PC)
  • Unione Bassa Romagna (RA)
  • Unione Pedemontana Parmense (PR)
  • Unione Bassa Reggiana (RE)

Dal confronto con i territori sono emerse indicazioni relative all’analisi dei dati, alla costruzione dell’indice e al suo utilizzo a livello comunale, che saranno inserite nelle successive versione del Desier.

Ad ottobre 2022 l’indice Desier sarà protagonista del Premio Agenda Digitale Emilia-Romagna, evento nel corso del quale si incontreranno Regione, Comuni, Unioni di Comuni per approfondire come la misurazione della digitalizzazione possa affiancarsi all’individuazione di azioni e progetti che concretamente aiutino i territori a progredire sulla strada dell’innovazione

ADER partecipa a R2B 2022 sul tema della Governance della trasformazione digitale

L’Assessore Paola Salomoni sarà presente a R2B, Research to Business 17° Salone internazionale della Ricerca e delle Competenze per l’Innovazione, con una intervento sulla Governance della trasformazione digitale.

 R2B 2022


Anche quest’anno la manifestazione R2B, Salone internazionale della Ricerca e delle Competenze per l’Innovazione, si terrà a Bologna le prime settimane di giugno.
Gli appuntamenti saranno dall’8 al 9 giugno, in presenza e in diretta streaming, al Volvo Congress Center di Bologna e in tutti i Tecnopoli dell’Emilia-Romagna, e dal 10 al 15 giugno presso gli eventi dedicati che animeranno la settimana dell’innovazione.

Alcuni dei temi trattati durante i diversi panel saranno la transizione ecologica e l’emergenza energetica, ma soprattutto l’innovazione digitale come fulcro della trasformazione del Paese al servizio di imprese e cittadini, le nuove progettazioni delle Università e dei Centri di ricerca italiani per il PNRR – Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza – e il loro impatto sull’economia e sullo sviluppo dei territori, le competenze e le professioni del futuro.

R2B è promosso da Regione Emilia-Romagna e Bologna Fiere e organizzata da ART-ER, Attrattività Ricerca Territorio.

Governance della trasformazione digitale


Paola Salomoni, Assessore alla Scuola, Università, Ricerca e Agenda Digitale della Regione Emilia-Romagna parlerà del tema della governance della transizione digitale all’interno della giornata sulle iniziative europee nazionali e regionali per la digitalizzazione delle imprese, dove verranno approfonditi i dati sulla situazione italiana e le principali infrastrutture a supporto del Paese.

L’Assessore Paola Salomoni, all'interno del panel aperto da Vittorio Colao, Ministro per l'innovazione tecnologica e la transizione digitale e Anna Ascani, Sottosegretario Ministero dello Sviluppo Economico affronterà insieme agli altri relatori il tema di come le istituzioni pubbliche europee, nazionali e regionali supportino le imprese verso la trasformazione digitale.

Più Informazioni:
Dove: Bologna Volvo Congress Center - Exhibition Hall, Piazza della Costituzione, 4
Quando: 8/6/2022, ore 16:00-17:30
Intervento: Governance della trasformazione digitale: una bussola verso il 2030 per imprese, pubblica amministrazione e cittadini

Iscrizioni per partecipare in presenza: https://shop.letzfair.com/item-articolo.php?id=3&__ct=1

Per seguire tutti gli eventi: Research to Business 

Nuove esperienze digitali al MIC – Museo Internazionale delle Ceramiche in Faenza

Il 10 giugno, alle 10.30, il museo faentino presenterà FollowMIC, nuova Web App nata da un progetto sperimentale promosso da Regione Emilia-Romagna e Lepida, per offrire l'esperienza della realtà aumentata ai suoi utenti

Venerdì 10 giugno, alle 10.30, il MIC – Museo Internazionale delle Ceramiche in Faenza - è pronto per la presentazione della sua nuova Web App on e off site: una nuova applicazione realizzata grazie a un progetto di Regione Emilia-Romagna e Lepida.

In linea con l’impegno dell’ultimo anno del MIC in Faenza, rivolto ad implementare l’accessibilità del museo, la nuova App è stata ideata per arricchire l’esperienza del visitatore grazie alle nuove tecnologie digitali. Quattro nuovi percorsi che grazie agli strumenti di realtà aumentata, foto 3d, testi, immagini, video e suoni, arricchiscono la visita del museo con storie e particolari sulle ceramiche altrimenti difficili da cogliere, e con contenuti multimediali supplementari quali le fasi dei restauri o effetti sonori.

La realizzazione dell’App è un progetto sperimentale promosso da Regione Emilia-Romagna (Coordinamento Agenda Digitale e Settore Patrimonio culturale) e Lepida, nato per implementare le nuove tecnologie digitali nei musei. Il MIC di Faenza è stato selezionato per la sperimentazione insieme ad altri due musei del territorio: i Musei Civici di Palazzo Farnese a Piacenza e il Museo del Cielo e della Terra di San Giovanni in Persiceto.

Determinante anche la fase finale del test, perché una volta superato un periodo di tre mesi di valutazione e di soddisfazione degli utilizzatori, l’App del MIC di Faenza potrà essere adottata anche da altre istituzioni.

“La pandemia ha generato un nuovo tipo di pubblico, più esigente e attento. Poter offrire materiali multimediali di facile consultazione per collezioni complesse (come quella del MIC di Faenza) è obiettivo prioritario”. - commenta la direttrice del MIC Claudia Casali - Un utente felice è un biglietto da visita eccezionale per la promozione e divulgazione del proprio patrimonio e della propria realtà museale. Il progetto è un format che potrà essere applicato anche ad altre realtà museali del territorio e non solo e, attraverso un semplice inserimento di una maschera interattiva, si potranno monitorare i dati dei visitatori e coglierne il grado di soddisfazione o gli elementi di miglioramento”.

Nel 2022 il MIC di Faenza è particolarmente impegnato nell’implementazione della sua accessibilità, per rendersi sempre di più un museo per tutti anche grazie alle tecnologie digitali. Il 10 giugno presenterà quindi in concomitanza altri due progetti.

In collaborazione con Fiadda (Associazione per i diritti delle persone sorde e famiglie) e con il contributo della Regione Emilia-Romagna, il MIC ha realizzato alcuni percorsi video didattici alle opere più importanti del museo creati per persone sorde, mentre, in collaborazione con l'Istituto Cavazza, ha introdotto nel proprio apparato didattico un percorso di visita in braille per ipovedenti e ha realizzato un progetto pilota per la fruizione tattile delle opere della sala del design.

La presentazione della Web App sarà anche l’occasione per attivare, all’interno del museo, WiFi Italia, progetto promosso da Infratel Italia e Ministero dello sviluppo economico in accordo con Regione Emilia-Romagna e Lepida grazie al protocollo d'intesa sottoscritto nel 2020 per la realizzazione del "progetto WiFi Italia" nel territorio della regione Emilia-Romagna.

WiFi Italia consente a cittadini e turisti di connettersi, gratuitamente e in modo semplice tramite App dedicata, ad una rete wifi libera e diffusa su tutto il territorio nazionale. In questo contesto Lepida e Regione si sono occupate della realizzazione dell’infrastruttura fisica, della progettazione dell’impianto wifi e di fornire la connettività, mentre parallelamente Infratel Italia ha fornito e installato gli Access Point, che consentono di accedere alle reti EmiliaRomagnawifi e WiFi Italia.

WiFi Italia coinvolge 1.454 Comuni in cui sono stati installati più di 11.437 hotspot. 14 di questi Access Point sono stati installati presso il Museo Internazionale della Ceramica, sia nelle sale espositive che negli spazi di interesse comune, per permettere agli utenti di navigare liberamente e di approfittare, fra le altre, della nuova Web App FollowMIC.

L’incontro è aperto a tutti.

PNRR e digitalizzazione in Emilia-Romagna: un seminario per la trasformazione digitale

Il 7 Giugno si svolgerà l’incontro tra Il sistema della Community Network dell’Emilia-Romagna e il Dipartimento della Trasformazione Digitale per un confronto sui bandi PNRR sulla digitalizzazione.

Trasformazione e Digitalizzazione in Emilia Romagna


Proprio per chiarire tutti i dubbi sulla trasformazione digitale in Emilia-Romagna e sui bandi destinati al territorio è stato pensato un seminario organizzato da Regione Emilia-Romagna e Lepida, con la partecipazione di Città Metropolitana di Bologna e ANCI Emilia-Romagna, sulle risorse del PNRR per la digitalizzazione della PA, in collaborazione con il Dipartimento per la trasformazione digitale della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Alla base dell’incontro ci sono alcune dubbi emersi nell’ambito delle Community Network come per esempio:

  • Quali sono le misure del PNRR per il digitale destinate al territorio?
  • Quali sono le modalità di accesso alle risorse?
  • Come funzionano e quali sono gli avvisi attuali e futuro di PA digitale 2026?
  • Quali sono gli strumenti operativi per richiedere i fondi e rendicontare i progetti?


 L’Agenda dell’evento

L’evento, che si terrà il 7 giugno online è rivolto ai membri della Community Network ma è aperto a tutti e si potrà seguire online a questo link http://incontripnrr.lepida.it.
Questo il programma:

Ore 11:00 Apertura
Paola Salomoni, Assessore all’Agenda Digitale della Regione Emilia-Romagna
Luca Vecchi*, ANCI Emilia-Romagna
Franco Cima, Consigliere delegato all’Agenda Digitale della Città Metropolitana di Bologna

Ore 11:15 Il territorio protagonista della digitalizzazione della PA (durante l’intervento saranno affrontate anche domande sottoposte dai componenti della Community Network dell’Emilia-Romagna e raccolta da Lepida)
Intervento del Dipartimento per la trasformazione digitale: Luca Rigoni (Relazione Istituzionali) e Marco Rimoldi (Area Manager) della Presidenza del Consiglio dei Ministri

Ore 11:40 Lepida come punto unico di contatto e coordinamento del supporto agli Enti
Gianluca Mazzini, Direttore Generale Lepida SCpA

Ore 11:50 Domande e risposte
Ore 12:00 Conclusioni a cura di Regione Emilia-Romagna

*_in attesa di conferma


Cos’è il PNRR?


Il PNRR, Piano Nazionale Ripresa e Resilienza, è un documento che il governo italiano ha creato per mostrare come verranno gestiti i fondi Next Generation EU. I settori di intervento sono suddivisi in 6 missioni principali, fra le quali la digitalizzazione, innovazione e competitività e l'Italia è tra le principali beneficiarie di questi fondi, che includono sovvenzioni e prestiti.

Sul nostro territorio si è pensato di lavorare sulla digitalizzazione dei diversi Enti creando un sistema che permettesse a tutti quanti di avere accesso agli strumenti e alle possibilità di lavorare insieme per lo sviluppo della società dell’informazione e dei processi di innovazione, per questo è nata la Community Network della Regione Emilia-Romagna.


La community Network come strumento per l’e-government


La Community Network dell’Emilia-Romagna (CN-ER) è il modello interistituzionale concepito e realizzato affinché tutti gli enti emiliano-romagnoli possano disporre degli stessi strumenti e opportunità, per sfruttare i vantaggi e le potenzialità che si accompagnano allo sviluppo della società dell’informazione e al dispiegamento dei processi di e-government.

La CN-ER è quindi un sistema di servizi, standard e modelli di scambio che permette a tutti gli enti locali del territorio regionale di lavorare insieme per lo sviluppo della società dell’informazione e dei processi di innovazione. Questa rete di relazioni si avvale di una rete infrastrutturale, Lepida, che permette il lavoro cooperativo tra gli enti e la condivisione.

Torna Women in Tech, l’appuntamento su donne e digitale

Nel ciclo di incontri di questa seconda edizione si approfondiranno i temi collegati al divario digitale di genere e di come questo possa penalizzare i diritti delle donne e limitare il loro contributo alla società dell’informazione.

Torna Women in Tech, l’evento dedicato a donne e digitale. l primi due appuntamenti il 9 giugno a Forli presso il Laboratorio aperto e il 13 giugno a Bologna, presso la Fondazione Innovazione Urbana e in diretta online sui canali Youtube e Facebook dell’Agenda Digitale dell’Emilia-Romagna.

Donne e cultura digitale

L’assenza delle donne dalla cultura digitale è una perdita non solo per le donne in quanto soggetti singoli, ma per l’intera società civile, anche dal punto di vista economico e non solo dal punto di vista dell’equità sociale.

Le competenze necessarie del futuro saranno soprattutto quelle in ambito tech e digitale. Tuttavia i dati ci dicono che la presenza femminile nelle materie STEM in generale e Tech (ingegneria, informatica) in particolare è molto bassa, non permettendo quindi alle donne di avere le qualifiche per proporsi per i nuovi lavori del futuro. In questo scenario, è quanto mai urgente attivare una serie di interventi per incoraggiare le giovani donne a intraprendere studi adeguati a impossessarsi di un mindset digitale. Le istituzioni e le aziende devono fare la loro parte e promuove strumenti attivi per aumentare non solo il numero delle donne tech, ma anche la loro rappresentanza nei ruoli apicali e di leadership.

Women in Tech seconda edizione 


L’evento del 2° ciclo Women in Tech è organizzato dalla Regione Emilia-Romagna, nell’ambito delle attività di Data Vally Bene Comune, l’Agenda Digitale regionale per il quinquennio 2020-2025, per fare il punto su come le varie manifestazioni dei divari digitali di genere penalizzino i diritti delle donne e limitino il loro contributo alla costruzione di una società dell’informazione più equa, inclusiva e matura.
Gli incontri, per un totale di 6 appuntamenti, sono organizzati in collaborazione con la rete regionale dei laboratori aperti e si svolgeranno da giugno a ottobre 2022.

I primi due eventi, come accennato, si svolgeranno il 9 giugno a Forlì e il 13 giugno a Bologna.


Competenze digitali: la sfida per il futuro 

9 giugno, Forlì


Il 9 giugno a Forlì si terrà il Primo incontro del secondo ciclo di Women In Tech.
Il Focus, tra le altre cose, sarà sulle competenze digitali e sui Summer Camp di Ragazze digitali che vogliono avvicinare le studentesse delle scuole secondarie all’informatica e alla programmazione con un approccio creativo e divertente.

Secondo il rapporto Pisa dell'OCSE, la più grande indagine internazionale sull'educazione, le ragazze vengono scoraggiate dall’intraprendere studi scientifici e tecnologici tra gli 11 e i 13 anni, in questa età crolla la loro autostima sulle competenze matematiche e scientifiche, anche quando i loro risultati sono pari o superiori a quelli dei ragazzi.

Questo ci conferma che le “disparità di genere nel modo in cui vengono indirizzati, motivati e nella percezione che hanno di sé ragazzi e ragazze ha un effetto molto più forte delle differenze di genere nelle performance” nello scoraggiare le ragazze dall’intraprendere studi tecnico-scientifici.
Le conseguenze di scelte così condizionate dagli stereotipi creano una polarizzazione nella scelta degli studi prima e dell'occupazione poi, per cui ad oggi in Europa le professioni Stem sono molto sbilanciate da un punto di vista di genere: sono uomini il 76% dei lavoratori del settore e l’85% nei settori associati.

A questo dato si può aggiungere che sono professioni meglio retribuite e in espansione.

Come colmare il divario? Ripartendo là dove si cristallizzano le differenze e i divari di genere: dalle bambine e dalle ragazze.

Quando: Giovedì 9 giugno ore 15.00-17.30, Forlì

Dove: Laboratorio Aperto di Forlì - via Valverde 15 (Forlì)  e in diretta online sui canali ADER Facebook e Youtube

Tema: “Girls in tech - Elementi per una nuova didattica”  - Come orientare bambine e ragazze allo studio delle materie scientifiche e tecnologiche?

iscrizioni: https://regioneer.it/dv555e2w

Intervengono: 

Nicole Ticchi, Presidente dell’Associazione She is a scientist

Giulia Ferrari, Ricercatrice dell’Università di Torino

Modera: Barbara Leda Kenny, InGenere

E con la partecipazione di:

Paola Salomoni, Assessore alla Scuola, Università, Ricerca e Agenda Digitale della Regione Emilia-Romagna.

Digital twin e smart city a misura di donna

13 giugno, Bologna

L’evento di Bologna si svolgerà il 13 giugno e avrà come tema il digital twin, o meglio la “gemella digitale”  ovvero come usare i dati per superare i bias che quotidianamente escludono l’esperienza delle donne nella pianificazione urbana utilizzandoli per la creazione di un modello urbano inclusivo.

I dati di genere sono necessari per alimentare algoritmi più equi di intelligenza artificiale e costruire una vera propria gemella digitale.

Come si recupera la distanza tra ciò che sa l’intelligenza artificiale e ciò che esiste nel mondo reale?

Almeno due sono i problemi da affrontare: in primo luogo, i dati utilizzati per calibrare gli algoritmi sono a volte insufficienti e non riflettono correttamente la diversità esistente nel mondo reale; in secondo luogo, gli algoritmi sono progettati senza tener conto delle diversità e della pluralità esistente nel mondo reale.

Inserire negli algoritmi del machine learning metriche della diversità può rendere più equa la rappresentazione delle caratteristiche identitarie di una certa fetta di popolazione e rendere più vivibile per le donne la città che andiamo a programmare.

La città di Bologna ha mostrato un forte impegno nel creare un gemello digitale dando valore ad anni di esperienze in ambito open data. Regione Emilia-Romagna vuole avviare un percorso di analisi e impiego dei dati di genere per creare, con la “gemella digitale”, una città a misura di donna.

L'evento è in collaborazione con la Fondazione Innovazione Urbana e Innovazione Urbana Lab.

Quando: Lunedì 13 giugno ore 10.00-12.30 Bologna

Dove: Laboratorio Aperto di Bologna- Fondazione Innovazione Urbana - Palazzo d'Accursio, Sala Tassinari (Piazza Maggiore, Bologna) e in diretta online sui canali ADER Facebook e Youtube

Tema: “Digital Twin: una città intelligente a misura di donna” - La città in digitale i dati per rendere visibili le donne.

Iscrizioni: https://regioneer.it/rk246l5n

Intervengono:

Monica Costantini, responsabile ricerca e sviluppo IoT per T.net

Florencia Andreola, Milano Gender Atlas

Modera: Barbara Leda Kenny, InGenere

E con la partecipazione di:

Paola Salomoni, Assessore alla Scuola, Università, Ricerca e Agenda Digitale della Regione Emilia-Romagna

Chiara Faini -  Fondazione Innovazione Urbana

Al via una ricognizione per la co-progettazione di After Futuri Digitali

Il Coordinamento dell’Agenda Digitale dell’Emilia-Romagna invita Comuni, Unioni di Comuni, fondazioni, laboratori aperti, associazioni del territorio regionale a segnalare la volontà di organizzare congiuntamente con Regione Emilia-Romagna inziative volte alla realizzazione di After Futuri Digitali.

After Futuri Digitali è una manifestazione che ha l’obiettivo di raccontare e far sperimentare alle cittadine e ai cittadini dell’Emilia-Romagna l’impatto delle nuove tecnologie sulla loro vita quotidiana in ambito scolastico e produttivo, sulla fruizione della cultura, sull’esperienza turistica.

Il Festival esplora e racconta le nuove modalità di fruizione del digitale per far conoscere in modo diretto, concreto e coinvolgente cosa cambia nella vita, con l’avvento delle tecnologie digitali, anche come soluzione alla riprogettazione del futuro in epoca post-Covid.
Durante lo svolgimento del Festival si presentano obiettivi e risultati dell’Agenda Digitale dell’Emilia-Romagna (ADER) e obiettivi e risultati delle strategie del digitale dei territori coinvolti nella coprogettazione.
Durante il Festival si coinvolgono gli stakeholders istituzionali e informali del territorio ospitante;
Le edizioni passate di After Futuri Digitali si sono svolte a Modena nel 2017, a Reggio Emilia nel 2018, a Bologna nel 2019 e a Ravenna nel 2021.
All’indirizzo https://www.afterfestival.it/ è possibile approfondire contenuti e obiettivi delle passate edizioni.
Obiettivo del presente avviso è quello di individuare partner territoriali con cui realizzare, con ciascuno di loro una edizione di After Futuri Digitali sui territori candidati nel periodo 1 settembre 2022 – 30 aprile 2023, per un massimo di 4 edizioni
I soggetti interessati si impegnano a mettere a disposizione della co-progettazione del festival spazi, risorse umane e finanziare proporzionali alla proposta di programma che presenteranno.
I soggetti interessati possono segnalare il proprio interesse, entro le ore 13.00 del 30 giugno 2022, mandando una email all’indirizzo coordinamentoader@regione.emilia-romagna.it.
Il Coordinamento dell’Agenda Digitale procederà a ricontattare i soggetti proponenti per valutare assieme a loro la fattibilità della co-progettazione proposta.
La presente comunicazione non è una procedura di affidamento, non saranno stilate graduatorie né attribuiti punteggi di merito e non ci saranno vincoli per Regione Emilia-Romagna.
Il Coordinamento dell’Agenda Digitale si riserva di interrompere in qualsiasi momento, per ragioni di sua esclusiva competenza, questa ricognizione.

COMTem: Sensoristica e IOT per un territorio smart e interconnesso

Al centro del primo incontro delle COMTem le nuove tecnologie che si basano sull’Internet of things (IOT) e la sensoristica, e che consentono di trasformare la città in un contesto interconnesso e gestito in tempo reale.

Lo scorso marzo si è tenuto il primo seminario del 2022 delle COMTem, le Comunità Tematiche dell’Emilia Romagna che vedono protagonisti gli attori responsabili della transizione digitale negli enti istituzionali e nelle PA.
L’incontro, intitolato “Sensoristica e IOT (Internet of things): le reti di sensori per il governo del territorio", si è tenuto a Modena il 4 marzo.

Cosa significa sensoristica IOT e come si applica al contesto urbano

Il concetto di IOT (Internet of things letteralmente Internet delle cose) si riferisce alla messa in rete di una serie di oggetti che comunicano e interagiscono tra loro.
Questi oggetti, che diventano quindi “intelligenti”, sono in grado di trasmettere dati e ricevere istruzioni, creando una rete interconnessa tra diverse tecnologie e sistemi creando una rete interconnessa tra diverse tecnologie e sistemi.
La sensoristica IOT permette pertanto di rilevare tutti questi dati, e di applicare delle azioni in diverse aree dell’urbanistica (dal controllo del traffico all’illuminazione, sino al controllo del verde pubblico o dell’inquinamento e molto altro ancora).

Territorio smart e gestito in tempo reale


Il tema di una progettualità che si doti di questi strumenti è stato al centro del Seminario delle COMTem .


La realizzazione di policies che contemplino l’applicazione dell’IoT contribuisce allo sviluppo di un territorio smart e interconnesso, nel quale i dati vengano acquisiti, elaborati e trasmessi per dare istruzioni o ricevere informazione in tempo reale, migliorando così la qualità dei servizi, la programmazione degli interventi e la capacità di rispondere alle esigenze di cittadini e imprese.
Durante il seminario sono stati affrontati i punti principali dell’utilizzo dei sensori in ambito urbano su due fronti:

  • esaminando come creare e dotare tale rete sensoristica sui diversi territori
  • come la raccolta di dati possa essere utilizzata in modo strategico per migliorare i servizi.

L’importanza della raccolta di dati

Nella prima parte dell’incontro si è approfondito il tema della raccolta dei dati, sottolineando come questo aspetto sia fondamentale per migliorare il governo del territorio.
Il patrimonio informativo a disposizione, infatti, potrebbe essere fruibile anche da cittadini e aziende, essendo considerato un bene comune.
Proprio questa visione ha portato a creare la Rete IoT per la PA in logica Data Valley Bene Comune.


Dalla teoria alla pratica: l’esperienza di alcuni Comuni della Regione

Tra i vari esempi e potenzialità illustrate, sono stati condivisi nello specifico tre percorsi.

  • Il primo caso è quello del Comune di Piacenza, in cui la sensoristica è stata applicata in modo semplice in campi diversificati, partendo dal progetto Start City e dall’uso di Stazioni Radio Base e di dashboard di monitoraggio.
  • Il secondo caso riguarda l’Unione delle Terre d’Argine, dove le applicazioni sperimentali IoT sono state indirizzate verso il sociale con le Smart Care House e il progetto Fragile.
  • Il terzo caso riguarda l’Unione Valle di Savio, in cui il protocollo per la rete IOT è stata applicato alla dimensione ecologica.

    È possibile visionare il video completo dell’evento e tutti i materiali a questo link:
    https://regioneer.it/vb204r3v

Bassa Romagna Smart e Desier per favorire l’innovazione

Il progetto Bassa Romagna Smart, che si inserisce a sua volta nel progetto Desier, si definisce come uno dei progetti più strategici dell’Unione dei Comuni che punta a trasformare in chiave smart le esigenze di efficienza gestionale e di prossimità ai cittadini.

Presentazione del territorio

La Bassa Romagna è un’ associazione formata da 9 comuni della provincia di Ravenna.
La tradizione del territorio legata al lavoro associato ha portato, nel 2000, alla costituzione dell’ Associazione Intercomunale della Bassa Romagna e che, ad oggi, rappresenta un sistema territoriale con una propria identità e un ruolo riconosciuto a livello nazionale.
I 9 comuni che formano parte dell’Unione sono:
Alfonsine
Bagnacavallo
Bagnara di Romagna
Conselice
Cotignola
Fusignano
Lugo
Massa Lombarda
Sant’ Agata sul Santerno.
I nove comuni della Bassa Romagna hanno scelto di investire insieme nello sviluppo digitale del territorio partendo dal conferimento in unione del servizio dedicato.

Il progetto Bassa Romagna Smart


Bassa Romagna Smart si propone di rivoluzionare le modalità di interazione interne ai servizi e le modalità di accesso agli stessi da parte di cittadini e utenti.
Lavorare in unione consente ai piccoli e medi comuni che insieme decidono di farlo di poter sperimentare ed aprire strade nuove tenendo il passo a realtà più grandi. In poco tempo questi territori sono passati dall'essere una delle zone del "digital divide" ad un territorio capace di sviluppare innovazione all'interno delle azioni di corresponsabilità progettuale immaginato dalla Regione Emilia Romagna per lo sviluppo digitale capillare delle proprie comunità.
Si è visto infatti come la transizione digitale possa essere una spinta per la crescita della comunità, contribuendo alla coesione e alla crescita della comunità insediata nei diversi territori.


La transizione digitale nei comuni della Bassa Romagna


Per favorire la transizione digitale nell’ambito del progetto Bassa Romagna Smart e Desier sono stati sviluppati alcuni punti nell’ottica di migliorare la qualità dei servizi erogati alla comunità locale.
Vediamone alcuni:
1. Semplificazione dei processi interni e delle modalità di accesso ai servizi
2. Accelerazione, laddove possibile, dei tempi di risposta a cittadini e imprese
3. Maggiore prossimità a tutti i territori della Bassa Romagna (nodo essenziale nei processi associativi)
4. Sviluppo economico del territorio, grazie ad una macchina amministrativa più rapida ed efficiente
5. Sostenibilità ambientale, in termini di riduzione degli spostamenti logistici necessari fra i centri abitati
6. Inclusione sociale, in quanto lo strumento digitale facilita l’accesso ai servizi da parte dell’intera comunità locale
7. Partecipazione dei cittadini e degli stakeholder alla cosa pubblica
8. Affinamento della governance multilivello Unione-Comuni


 Semplificazione dei processi interni e delle modalità di accesso ai servizi 


Sotto il profilo della semplificazione dell’accesso ai servizi, il progetto utilizza l’innovazione tecnologica in sei fasi diverse:
1) fase della consulenza preventiva: si favoriscono gli appuntamenti virtuali, mediante videoconferenza, nonché l’utilizzo delle agende telematiche per l’accesso agli sportelli fisici o virtuali dell’Unione e dei Comuni;
2) presentazione delle istanze: viene facilitato l’inoltro di domande telematiche attraverso un nuovo “Portale unico di accesso ai servizi online”, all’interno della quale s’intende collocare la piattaforma di Accesso unitario SUE-SUAP-SISMICA; inoltre, si procede alla dematerializzazione immediata delle domande residue presentate in formato cartaceo;
3) attività istruttoria e provvedimentale: gli uffici producono documenti nativi digitali in fase endoprocedimentale e in uscita e li condividono con cittadini e imprese mediante l’accesso ai fascicoli elettronici o altri strumenti di domicilio digitale, tra cui l’App IO;
4) semplificazione dei processi: la struttura organizzativa dell’Unione e dei Comuni viene responsabilizzata nelle attività preliminari di reingegnerizzazione dei flussi procedurali e di rimozione degli adempimenti incongrui, ai fini di una effettiva accelerazione dei tempi di risposta;
5) dematerializzazione dei processi: in alcuni casi vengono predisposte soluzioni operative che non richiedono più l’attivazione di un procedimento amministrativo, ma che consentono all’utente di accedere direttamente ai dati e ai servizi della PA con riferimento sia alle certificazioni anagrafiche sia all’anagrafe degli immobili (SIT; open data);
6) dematerializzazione degli archivi: s’intende procedere alla dematerializzazione programmata degli archivi di più frequente utilizzo (es. edilizia) in modo da favorire il reperimento dei documenti da parte dei soggetti interessati (professionisti incaricati) e la riduzione dei costi d’investimento per ulteriori spazi.

Partecipazione attiva dei cittadini


Sotto il profilo della governance e partecipazione, il progetto estende l’utilizzo delle nuove tecnologie allo scopo di facilitare un confronto ampio ed esaustivo tra i principali attori locali del circuito democratico, con particolare riferimento:
⁃ al confronto politico tra gli organi dell’Unione e dei Comuni (videoconferenze dei capigruppo, commissioni intercomunali, coordinamenti tematici degli assessori, assemblea plenaria dei consiglieri…);
⁃ al confronto con gli stakeholder (patto strategico e relativo monitoraggio).
⁃ al rafforzamento dei controlli interni (controllo di gestione e controllo strategico, Business Intelligence);
⁃ alla promozione del dialogo con i cittadini (consigli digitali in diretta streaming, consulte di decentramento…);
⁃ al potenziamento della comunicazione esterna sulle modalità di accesso ai servizi e sui diritti di cittadinanza digitale, tramite pubblicazione di appositi tutorial e con un ruolo specifico assegnato alla Rete degli Urp;
⁃ alla progettazione di postazioni virtuali guidate da mettere a disposizione degli utenti nelle nove sedi municipali che compongono l’Unione, in modo da ridurre il divario digitale e l’esclusione sociale.


Il Fascicolo sanitario elettronico


Nell’ ambito del fascicolo sanitario elettronico, il progetto affronta il tema cruciale della digitalizzazione della cartella socio sanitaria: obiettivo evidentemente imprescindibile per dotare le comunità locali di strumenti adeguati di fronte alle gravi emergenze che caratterizzano la nostra epoca.

Dalla teoria alla pratica: la dematerializzazione degli archivi dell'edilizia.


Una delle prove realizzate nell’ambito dell’Unione dei comuni della Bassa Romagna è stata applicata al settore dell’edilizia.
In questo contesto specifico, infatti, si è ritenuto che la digitalizzazione delle procedure di presentazione delle nuove pratiche non potesse prescindere da una digitalizzazione (e successiva dematerializzazione) delle pratiche presenti in archivio la cui consultazione è necessaria alla presentazione delle dichiarazioni conformità propedeutiche a qualsiasi nuovo intervento.

Bassa Romagna Smart, Agenda Digitale e Desier


Il progetto “Bassa Romagna Smart 2021-2023” si colloca nell’ambito dell’Agenda digitale locale approvata dalla Giunta dell’Unione in attuazione del Patto strategico del 2018 e dell’Agenda digitale regionale, tenuto conto delle indicazioni ricevute successivamente con il “Patto per il Lavoro e per il Clima” (trasformazione digitale; semplificazione; promozione della legalità; partecipazione). Il progetto prende spunto dal percorso di efficientamento della macchina amministrativa dell’Unione e dei Comuni aderenti, incentrato sullo smartworking, sperimentato in occasione della emergenza sanitaria del 2020 e finanziato dalla Regione. In questo contesto si inserisce anche nel progetto Desier per l’analisi della trasformazione digitale dei comuni dell’ Emilia-Romagna.

Al via il contributo per le imprese per la banda ultra-larga

Parte la richiesta per i voucher statali per la banda ultra-larga di piccole e medie imprese per tutti i comuni dell’Emilia-Romagna: la Regione ha infatti ampliato la possibilità di richiedere il voucher a tutto il suo territorio. I contributi previsti partono da 300€ per arrivare a 2500€.

Facilità di connessione per tutti i comuni della Regione

Dopo la prima fase di incentivo alle aree montane e interne, ora la Regione punta a promuovere gli investimenti in banda ultra-larga per le piccole e medie aziende di tutti i comuni dell’Emilia-Romagna.

Messo a punto per favorire la connettività a internet ultraveloce e la digitalizzazione del sistema produttivo, il piano voucher prevede per l’Emilia-Romagna 13,5 milioni di euro disponibili fino esaurimento delle risorse stanziate e, comunque, entro il 15 dicembre 2022. I contributi vanno da 300 a 2.500 euro. Sono complessivamente 608 milioni di euro, a livello nazionale, le risorse stanziate dal Governo per la digitalizzazione delle imprese tramite il Piano nazionale di ripresa e resilienza.
La connettività e l’accessibilità alla digitalizzazione sono fondamentali non solo per poter essere più competitivi e produttivi sul mercato, ma anche per lo sviluppo del territorio.
Connettività e digitalizzazione sono infatti considerati un bene comune da promuovere e salvaguardare.
Proprio per questo l’assessorato all’Agenda digitale, insieme a quello alla Montagna, continuerà a dare supporto ai comuni montani e delle aree interne per poter far conoscere l’iniziativa e incentivare l’attivazione delle misure.


Come funziona il voucher

Le imprese possono richiedere un contributo direttamente agli operatori di telecomunicazioni accreditati sul portale dedicato all’incentivo, attivato da Infratel Italia, chiamata a gestire la misura per conto del ministero dello Sviluppo economico. Il voucher sarà destinato alle imprese regolarmente iscritte al Registro delle Imprese, di dimensione micro, piccola e media.

A ciascun beneficiario, identificato con una Partita IVA/Codice Fiscale impresa, potrà essere erogato un solo voucher (per le imprese che hanno più sedi è prevista comunque l’erogazione di un solo voucher).

Come verrà erogato il contenuto?

Il contributo erogato potrà variare in considerazione delle diverse caratteristiche di connettività e in presenza di diversi incrementi della velocità di connessione rispetto a quella già disponibile in sede, realizzati con qualsiasi tecnologia che soddisfi le prestazioni richieste.

Sono previsti quattro diversi tipi di voucher.

  • Contributo di 300 euro per una velocità in download compresa tra i 30 e i 300 Mbit/s;
  • 800 euro (comprensivi di rilevamento della fibra ottica) per una velocità compresa tra i 300 Mbit/s e 1 Gbit/s.
  • Il terzo voucher ha le stesse caratteristiche del secondo, ma può arrivare a 1.000 euro a patto che la banda minima garantita dal contratto non sia inferiore a 30 Mbit/s.
  • Contributo fino a 2.500 euro per velocità massima superiore a un 1 Gbit/s e banda minima garantita dal contratto superiore a 100 Mbit/s.

L’attivazione dei servizi a banda ultralarga potrà essere richiesta direttamente agli operatori, dopo che questi si saranno registrati sul portale dedicato all’incentivo, utilizzando i consueti canali di vendita. Maggiori informazioni sono disponibili sul sito bandaultralarga.italia.it

Imprese femminili: il bando e i numeri

Aperte dal 19 maggio le iscrizioni al bando che prevede 200mln/€ per l’imprenditoria femminile. Ma come funziona davvero l’impresa femminile in Emilia-Romagna? Scopriamo insieme qualche dato e i requisiti per il bando del Mise.

L’occupazione femminile in Emilia-Romagna

In occasione dell’uscita del bando sull’imprenditoria femminile, abbiamo analizzato alcuni dati (Dati Infocamere) per approfondire lo stato dell’occupazione in Emilia-Romagna.
Il primo punto che emerge è che l’imprese femminile attive in Emilia-Romagna sono un punto percentuale più basso rispetto alla media nazionale:

85.328 imprese femminili attive nel 2021 (21,3% del tot. Regionale, media nazionale 22,7%*)

  • di cui 9,4% imprese femminili giovanili (10,4% nel 2016)
  • e 14,2% straniere (11,8% nel 2016)

Questa differenza dipende, tra l’altro, dalla minore incidenza in regione dell’auto-impiego, quindi da un tasso di occupazione femminile regionale più alto, e dalla composizione settoriale dell’imprenditoria regionale.

Tasso di crescita dell’imprenditoria femminile

Per quanto riguarda il tasso di crescita, nell’ultimo anno si è apprezzata una tendenza positiva alla crescita e allo sviluppo, sia per quanto riguarda le imprese femminili che le imprese femminili giovanili.

Tasso di Crescita 2021 imprese femminili ott-dic 2021/ott-dic2020

  • +1,2%
  • più alto rispetto alle imprese non femminili dell’Emilia Romagna (+ 0,6%)
  • e rispetto alle imprese femminili nazionali (+0,6%, inversione rispetto alla tendenza dal 2015)
  • l’incremento è stato più rapido in Trentino-Alto Adige (+1,9%), Sicilia (+1,8%) e Campania (+1,7%)
    rispetto alle regioni generalmente di confronto dell’Emilia l’andamento è stato uguale per la
  • Lombardia, mentre la crescita è stata più contenuta in Veneto (+0,9%), in Piemonte (+0,7%) e più ancora in Toscana (+0,5 %).

Tasso di Crescita 2021 imprese femminili giovanili ott-dic 2021/ott-dic2020

  • +0,6%
  • l’incremento non ha ancora recuperato la perdita di imprese del 9,6% dal 2016 a oggi

Tasso di Crescita 2021 imprese femminili straniere ott-dic 2021/ott-dic2020

  • +5,1%
  • quasi il 57% della crescita complessiva delle imprese femminili è dovuto alla crescita di imprese femminili straniere
  • + 21,2% rispetto al 2016

Quali sono i settori di crescita delle imprese femminili?


L’imprenditoria femminile è fondamentalmente in crescita in tutti i settori.

Tendenza positiva diffusa a quasi tutti i macrosettori e le sezioni di attività, con l’unica sostanziale eccezione dell’agricoltura, pur con ampie differenze di intensità.

In particolare, la crescita complessiva è stata trainata dal complesso dei servizi (+1,5%).
Tra questi, sono stati i servizi diversi dal commercio a crescere in maniera decisamente più rapida (+2,1%), anche se non uniformemente al loro interno.

Si aggiunge poi il contributo del settore delle costruzioni (+4,8%).

Più limitato il contributo dell’industria in senso stretto (+0,9%), mentre è negativo solo il contributo dell’agricoltura, silvicoltura e pesca (-1,1%, su cui pesa esclusivamente al tessuto imprenditoriale agricolo, -153 unità, a fronte della continua e sostenuta crescita di pesca e acquacoltura +8,9%).

imprese femminili in Emilia-Romagna

imprese femminili nazionali

Imprenditoria femminile: requisiti per partecipare al bando

Quali sono i requisiti per partecipare al bando? Vediamoli insieme più da vicino!

Il bando per l’imprenditoria femminile, promosso dal Mise e che prevede una dotazione finanziaria di circa 200mln/€ tra contributi a fondo perduto e finanziamenti agevolati, nasce dall’idea di incentivare le imprese femminili nell’ambito dell’industria, artigianato, trasformazioni dei prodotti agricoli, servizi, commercio e turismo.

Il Fondo si rivolge alle imprese femminili di qualsiasi dimensione, già costituite o di nuova costituzione, in tutta Italia. In particolare, la misura si rivolge a:

  • cooperative o società di persone con almeno il 60% di donne socie
  • società di capitale con quote e componenti degli organi di amministrazione per almeno i due terzi di donne
  • imprese individuali con titolare donna
  • lavoratrici autonome con partita IVA

Tra i criteri di premialità la candidatura di progettualità/imprese femminili con alta componente tecnologica.

La dotazione finanziaria prevista è di ca. 200mln/€ . Il contributo verrà concesso fino ad esaurimento delle risorse. 

L’unica differenziazione che viene fatta è sulla data di costituzione dell’azienda:

  • per aziende costituite da meno di 12 mesi,  la compilazione delle domande è possibile dalle ore 10 del 5 maggio 2022 mentre la presentazione a partire dalle ore 10 del 19 maggio 2022;
  • Per aziende con costituite da più di 12 mesi la compilazione delle domande è possibile dalle ore 10 del 24 maggio 2022 mentre la presentazione a partire dalle ore 10 del 7 giugno 2022.

A questo link è possibile trovare più informazioni  https://www.mise.gov.it/index.php/it/incentivi/impresa/fondo-a-sostegno-impresa-femminile

Desier al comune di Cento: una spinta all’innovazione digitale

Nell’ambito del progetto Desier abbiamo analizzato con il Comune di Cento, alcune iniziative, progetti e proposte digitali del territorio.

Il progetto Desier, come già avevamo accennato in un altro articolo, si occupa di misurare il livello di digitalizzazione dei comuni della regione Emilia-Romagna.
In questi mesi, in viaggio tra i comuni della nostra Regione, proporremo le analisi di alcune iniziative digitali che vogliono aumentare la trasformazione digitale sul territorio.
Come primo progetto parliamo del comune di Cento.

Cento: presentazione del territorio


Il territorio di Cento si trova in Emilia Romagna, in provincia di Ferrara. È un comune che conta circa 40.000 abitanti includendo le sue frazioni, e che si trova proprio nel mezzo tra Bologna e Ferrara, condividendo diversi aspetti delle due città, sia a livello economico che geografico e culturale.

Le iniziative digital del comune di Cento


Sono tante le iniziative digitali sui cui il Comune di Cento sta puntando non solo per avvicinare la pubblica amministrazione ai cittadini, ma anche per migliorare l’alfabetizzazione e i servizi digitali, la partecipazione attiva dei cittadini e l’accessibilità.


Competenze digitali


In accordo con la Regione, il Comune di Cento sta pubblicizzando i nuovi corsi di alfabetizzazione digitale per tutti i cittadini dell’Emilia-Romagna.
I corsi sono gratuiti e si realizzano online e prevedono approfondimenti sul:

  • digitale e lavoro
  • grafica
  • wordpress
  • privacy: dati e traccia digitale
  • ebook e biblioteca online
  • Reputazione online

I corsi formano parte del progetto Pane e Internet. È possibile trovare qui più informazioni.


Servizi digitali: sanità, welfare e certificazioni


Sono diversi i servizi digitali su cui sta lavorando il Comune di Cento e riguardano sia la Sanità, lo SPid e il fascicolo elettronico e le certificazioni.
In particolare:

  • Con il supporto di Lepida, si stanno avviando progetti da svolgere in convenzione con le associazioni del territorio, i sindacati, i circoli, per:
    uso delle credenziali SPID, del Fascicolo Sanitario, di PagoPA
    accesso alle certificazioni e ai servizi online, sia quelli offerti dal Comune, sia da ANPR, INPS, …
    uso dello smartphone in generale
  • È stata creata la possibilità di aprire le credenziali SPID presso gli uffici comunali
  • È in corso d’opera la valutazione per collaborare con Lepida e ACER su progetti di welfare digitale basato anche su sensori IOT, che vadano a migliorare l'efficacia del servizio fragilità già da tempo attivo nel nostro territorio

Sensori IOT


I sensori IOT (acronimo di Internet of things) sono un sistema di dispositivi fisici che ricevono e trasferiscono dati su reti wireless, con un bisogno limitato di un’azione umana.
Il Comune di Cento ha elaborato un progetto per la gestione del traffico.
Sono stati infatti attivati alcuni sensori IOT per aderire alla rete PA IOT promossa dalla Regione, in modo da segnalare la presenza del concentratore LoRaWAN finanziato dalla Regione.
Questo sistema permette di contare il numero di veicolo che percorrono il Ponte Vecchio e la loro velocità.

Partecipazione attiva dei cittadini


Un altro punto sviluppato dal Comune di Cento è la partecipazione attiva dei cittadini ad alcune delle sue attività: dal bilancio partecipativo ad altre azioni e attività dell’ente locale.
In questo senso verrà utilizzato il supporto di sistemi digitali per aumentare il coinvolgimento e la partecipazione, anche per completare il progetto URBACT "Active Citizens", che vuole investigare nuove forme di partecipazione, anche supportate dal digitale, delle cittadine e dei cittadini in Comuni medio-piccoli Active Citizens | Comune di Cento.


Connettività e banda larga


Un altro punto fondamentale per la transizione digitale è ovviamente l’accesso a internet.
Il comune di Cento sta collaborando con le aziende di telecomunicazioni per il supporto allo sviluppo della rete in banda ultra larga, indispensabile per l'accesso alla molteplicità di opportunità e di servizi

Le comunità tematiche (COMTem): uno strumento per la trasformazione digitale della pubblica amministrazione

Le Comunità Tematiche sono comunità della Pubblica Amministrazione che lavorano insieme per incentivare la trasformazione digitale degli enti pubblici


La digitalizzazione della pubblica amministrazione


La digitalizzazione della pubblica amministrazione è uno strumento fondamentale per la realizzazione di un’amministrazione digitale e aperta, vicina alle esigenze del territorio e del cittadino.
Le comunità tematiche nascono come azione strategica dell’Agenda Digitale dell’Emilia-Romagna, per formare e incentivare da un lato la Pubblica Amministrazione alle competenze digitali e dall’altro per favorire la transizione digitale di tutto il sistema amministrativo.
Le attività delle comunità tematiche prevedono pertanto un percorso di incontri e appuntamenti per condividere, partecipare e approfondire tematiche, pratiche e sviluppi delle nuove tecnologie e delle loro applicazioni. Alcuni degli appuntamenti organizzati riguardano ad esempio lo smart working, la gestione documentale e la connettività.
Per ulteriori informazioni sui percorsi di approfondimento e per iscriversi è possibile visitare questa pagina:
https://digitale.regione.emilia-romagna.it/comtem/


 I partecipanti e le comunità tematiche dell’Emilia Romagna

I partecipanti al percorso delle COMTem sono principalmente attori della Pubblica Amministrazione che lavorano sulla transizione digitale: l’obiettivo dei seminari organizzati è arrivare al maggior numero di Enti per promuovere la condivisione e l’implementazione di obiettivi digitali.
Alcuni dei principi su cui si basano le COMTem sono infatti:

  • Partecipazione: la partecipazione attiva delle persone impegnate nelle PA locali nei diversi processi di trasformazione digitale (dirigenti e responsabili dei servizi di dominio e dirigenti e responsabili dei sistemi informativi)
  • Rappresentazione di tutti gli enti: la presenza delle PA locali nelle loro diverse articolazioni (enti singoli o associati), dimensioni (enti grandi, medi e piccoli) e collocazione geografica (con particolare attenzione alle aree interne e montane)
  • Obiettivi comuni: la definizione di obiettivi e azioni condivise con sviluppo di una pianificazione dettagliata delle attività realizzative.

    Sono proprio queste li concetti chiave su cui si basano le COMTem: una comunità di persone che lavorano insieme per il bene comune e proiettate verso il futuro.
    Comtem è soprattutto luogo di scambio di buone pratiche e luogo di reciproco approfondimento.
    Non solo uso dei servizi online ma in generale innovazione digitale e tecnologica sui territori.

    Le comunità tematiche in Emilia-Romagna


Le comunità tematiche sono pertanto un punto di pratica e attuazione delle strategie nazionali e regionali in ambito digitale e tecnologico arricchite dalle competenze specifiche delle pubbliche amministrazioni locali.
Le Comunità Tematiche dell’Emilia-Romagna operano da marzo 2017 grazie alla partecipazione attiva delle persone impegnate nelle PA locali per promuovere la transizione digitale dei diversi enti.
Lavorando all'interno di un Piano di Attività annuale, incardinato nella programmazione operativa dell’Agenda Digitale dell’Emilia-Romagna, su obiettivi e risultati per la trasformazione digitale di una pubblica amministrazione a misura di cittadino, impresa, territorio, portano un contributo fondamentale al disegno del nostro modello di digitale al servizio di uno sviluppo sostenibile attraverso il digitale del territorio regionale.
Enti e Organizzazioni dell'Emilia-Romagna possono in ogni momento aderire, accedere alle risorse e partecipare alle attività contattando: staff.cn-er@lepida.it

Quando il museo diventa Smart: si parte il 7 maggio in Emilia-Romagna

Il 7 maggio al Museo del Cielo e Della Terra prenderà il via la sperimentazione per dare supporto alle traiettorie digitali nei Musei.

L’Emilia-Romagna, nell’ambito del progetto Data Valley Bene Comune, linea guida dell’innovazione tecnologica e digitale della regione per gli anni 2020-2025, ha deciso di realizzare dei test sperimentali in 3 musei della regione per verificare come le nuove tecnologie possano sviluppare nuove esperienze di valore per i visitatori dei musei.
Si parte domani sabato 7 maggio a San Giovanni in Persiceto, nel bolognese, con il Museo del Cielo e della Terra, mentre gli altri due appuntamenti sono previsti in giugno al Museo Internazionale della Ceramica di Faenza e nei Musei Civici di Palazzo Farnese a Piacenza.

La trasformazione digitale nei musei


Le istituzioni museali italiane si stanno adeguando alla trasformazione digitale in atto un po’ “a macchia di leopardo”: mentre alcune hanno saputo comprendere le possibilità di sviluppo legate alle nuove tecnologie, la maggioranza procede ancora a rilento in questa trasformazione, che è invece richiesta da un numero sempre maggiore di visitatori.
Questo è vero anche nel territorio emiliano-romagnolo, sebbene recentemente, anche per effetto della pandemia e la conseguente necessità di mantenere un rapporto con il pubblico attraverso le risorse on line, siano nate molte iniziative atte a risolvere il problema. Le opportunità offerte dalla tecnologia sono però per lo più ancora da scoprire.
Per questo motivo Regione Emilia-Romagna - Coordinamento Agenda Digitale e Settore Patrimonio Culturale, insieme a Lepida Scpa e alcuni musei del territorio, ha avviato il progetto Test Before Invest, con lo scopo di verificare l’applicabilità e l’efficacia di alcune tecnologie.

I Test Before Invest


Queste sperimentazioni sono chiamate test before invest, ovvero prove che permettono di valutare la maturità digitale, realizzare attività dimostrative e testare le tecnologie digitali su un campione di istituzioni culturali del territorio regionale, insieme al trasferimento di conoscenze e di tecnologie verso le pubbliche amministrazioni coinvolte.
I risultati di questi test verranno utilizzati, se considerati positivi e sostenibili a fine progetto, per portare le stesse tecnologie in altre strutture museali della regione.

I Test Before Invest nei musei diventano pertanto una realtà importante per scoprire come le nuove tecnologie possano ampliare e rendere disponibile la cultura a un numero sempre maggiore di persone attraverso diverse modalità che ne possano approfondire la fruizione.
I primi test sono organizzati nel Museo della Ceramica di Faenza, nei Musei Civici di Palazzo Farnese a Piacenza e nel Museo Fisica Experience di San Giovanni in Persiceto.


L’agenda dei primi appuntamenti: si parte domani a San Giovanni in Persiceto


Sabato 7 maggio alle 10.30, presso il Chiostro di San Francesco in Piazza Carducci 9, a San Giovanni in Persiceto (Bo), in occasione dell’inaugurazione della Sala dello Spazio della sezione Fisica Experience del Museo del Cielo e della Terra, sarà possibile sperimentare il tour guidato della web app Fisica Experience Mobile Tour. La web application, utilizzando immagini sferiche del museo, accompagnerà il visitatore anche fornendo informazioni aggiuntive sugli oggetti esposti nelle sale.
Le successive inaugurazioni e applicazioni sono previste nel mese di giugno a Faenza e Piacenza.


Il Museo della Ceramica di Faenza svilupperà un tour virtuale di 5 percorsi dedicati a diverse tipologie di utenza, che consentano di approfondire argomenti diversi e di ammirare da vicino, grazie a immagini 3D, opere d’arte in ceramica non altrimenti maneggiabili, data la loro delicatezza e il loro valore.
I Musei Civici di Palazzo Farnese, grazie alla sperimentazione in corso, potranno valorizzare i resti della fornace romana rinvenuta durante i lavori di restauro del Palazzo. La fornace è datata circa 190 a.c., conservata in sito: la soluzione sviluppata mostrerà agli utenti la forma originale della fornace e il suo antico utilizzo.


La sinergia fra gli attori coinvolti nella realizzazione del progetto


Il progetto Test Before Invest è stato realizzato nell’ambito di Data Valley Bene Comune. Il percorso si è concretizzato coinvolgendo il sistema che mette in rete i musei regionali e le imprese del Cluster Create e Cluster Innovate, coordinato da Art-ER Scpa. La co-progettazione delle sperimentazioni ha preso il via da una approfondita ed esaustiva ricerca di buone pratiche nazionali e internazionali sull’uso del digitale nei musei, con la individuazione condivisa dei musei su cui fare la sperimentazione e la definizione delle progettualità da sviluppare, grazie al prezioso contributo delle imprese appartenenti al Cluster.

Arriva l’indicatore DESIER per i Comuni più digital dell’Emilia Romagna

DESIER è l’indicatore che servirà a misurare e diffondere la digitalizzazione a livello comunale in Emilia-Romagna.

Cos’è l’indicatore DESIER


L’indicatore DESIER nasce con l’idea di portare a livello locale e comunale l’indice DESI prodotto annualmente dalla Commissione Europea, che misura il livello di digitalizzazione della società e con cui la Commissione monitora i progressi compiuti dagli Stati membri nel settore digitale.
Proprio partendo da questa idea, l’Osservatorio Agenda Digitale del Politecnico di Milano ha sviluppato una versione regionale del DESI europeo, con cui si misura il livello di digitalizzazione delle regioni italiane.
In questo contesto si inserisce DESIER, promosso da Agenda Digitale dell’Emilia-Romagna in collaborazione con Art-ER Scpa e Lepida Scpa, che ha l’obiettivo di misurare il livello di digitalizzazione dei comuni della nostra regione attraverso i 60 indicatori che verrano utilizzati per analizzare i progressi del settore nei 328 Comuni.
Ciascun indicatore è ricondotto alle dimensioni di analisi del DESI europeo e del DESI del Politecnico di Milano, da cui discende la metodologia di costruzione dell’indice.

L’indice DESI Europeo e i suoi indicatori


Prima di approfondire gli aspetti del DESIER, vediamo più da vicino l’evoluzione del DESI europeo da dove appunto prendono il via tutti gli indicatori successivi (quello regionale sviluppato dal Politecnico Regionale e il DESIER, sviluppato a livello comunale).


Il Digital Economy and Society index ovvero il DESI


Questo strumento serve per identificare la digitalizzazione degli Stati Membri dell'Unione Europea attraverso alcuni indicatori, che permettono di definire le aree sociali ed economiche di una nazione che stanno progredendo (o meno) in questo senso.
Gli indicatori sono più di 30 e si dividono in 5 aree di policy:

  • Connettività: misura la diffusione della banda larga in ciascun paese
  • Capitale umano/competenze digitali: misura la digitalizzazione della popolazione e della forza lavoro
  • Utilizzo di internet: misura l’uso di internet per realizzare attività online, dallo shopping alla lettura di news
  • Integrazione della tecnologia digitale: misura la digitalizzazione a livello aziendale, ovvero quali sono i servizi digitali che utilizzano le imprese (servizi cloud, fatturazione elettronica, ecommerce...)
  • Servizi pubblici digitali: misura la digitalizzazione della Pubblica Amministrazione e dei suoi servizi, come per esempio la sanità digitale o l’e-governement.

Lo sviluppo del DESIER e come si implementerà


Come il DESI, anche il DESIER si sviluppa attorno a diverse aree tematiche, ma gli indicatori sono di più rispetto a quelli dell'indice Europeo (come accennato, circa 60).
Attraverso questi dati è possibile costruire una sorta di classifica tra i 328 Comuni della regione. I dati sono pubblici con dettaglio comunale e sono a disposizione del territorio. Grazie a queste informazioni gli amministratori locali potranno individuare buone pratiche da diffondere e disseminare, divari da colmare e ambiti prioritari su cui intervenire.

Le aree tematiche legate alla policy di digitalizzazione comunale sono state suddivise in ulteriori sottocategorie. Le vediamo qui di seguito:

  •  Capitale Umano
    Competenze digitali
    Formazione superiore e mercato del lavoro
    Utilizzo di internet Specialisti
    ICT
  •  Connettività
    Copertura banda fissa
    Copertura banda mobile
    Utilizzo della banda fissa
    Utilizzo della banda mobile
  • Integrazione delle tecnologie digitali
    ebusiness
    Impatto sul mercato
  • Servizi pubblici digitali
    Sviluppo dei servizi pubblici digitali
    Dati e interoperabilità
    Utilizzo dell'e-government
    Impatto sulla digitalizzazione (pubblica).

Gli indicatori inoltre sono stati suddivisi secondo due tipologie:
Fattori abilitanti: fattori che abilitano la digitalizzazione dell’economia e delle società regionali
Risultati ottenuti: per misurare l’effettiva trasformazione digitale dell’economia e delle società.

Fonte dei dati


I dati utilizzati per i 60 indicatori di DESIER provengono da diverse fonti:

  • Misurazioni “originali” di Regione - Coordinamento ADER, realizzate da ART-ER: ad esempio larga parte degli indicatori della dimensione servizi pubblici digitali (servizi interattivi, uso servizi on line, ecc.).
  • Settori regionali diversi dal Coordinamento ADER, alle volte col supporto di ART-ER: ad esempio dati su corsi e allievi del progetto PEI (Pane e Internet), S3, ecc.
  • Lepida: larga parte degli indicatori della dimensione Connettività
  • ISTAT: larga parte degli indicatori su imprese (tratti da ASIA), laureati, ecc.
  • ALTRE FONTI ISTITUZIONALI: fra i quali ad esempio dati AGCOM su diffusione BUL per larghezza di banda (famiglie), MIUR su scuole e studenti (STEM), Registro imprese per startup e pmi, IndicePA per Responsabile Transizione Digitale, ecc.

Il 28 aprile è la giornata internazionale delle ragazze nelle ICT

Il 28 aprile si celebra la giornata internazionale delle ragazze nelle ICT (Information and communication Technology) per fomentare la partecipazione delle donne, negli studi e nel lavoro, in questo settore.

L’agenzia delle Nazioni Unite specializzata nelle tecnologie dell'informazione e della comunicazione (Unione internazionale delle telecomunicazioni - ITU) ha istituito
ogni quarto giovedì del mese di aprile la celebrazione della Giornata internazionale delle Ragazze nelle ICT (Information and Communication Technology).
Girls in ITC nasce con l’obiettivo di promuovere e divulgare tra le giovani donne l’acquisizione di competenze digitali e l'inserimento di carriere e corsi di studi collegati al campo dello stem e, in particolare, delle ICT.

E proprio in relazione a questo obiettivo, quest’anno il tema della giornata sarà dedicato a "Accesso e sicurezza": perché le ragazze possano inserirsi e prosperare nelle carriere scientifiche, tecnologiche, ingegneristiche e matematiche (STEM), è fondamentale che possano usufruire di un accesso sicuro e affidabile a Internet e agli strumenti digitali.
In questo senso è importante che si lavori per sviluppare soluzioni e idee per eliminare le barriere di accesso a internet e al digitale e migliorare la sicurezza online.

Ragazze digitali in Emilia Romagna


Anche se l’evento non è realizzato in occasione della giornata internazionale delle ragazze in ICT, vogliamo ricordare l'iniziativa della Regione Emilia-Romagna “Ragazze Digitali”, una formazione, gratuita che prevede 8 summer camp dal 20 giugno all’8 luglio  che sarà rivolta alle studentesse del III e IV anno delle scuole superiori.
L’obiettivo dei summer camp è portare le ragazze a scoprire il mondo dell’informatica e della programmazione, puntando su un approccio coinvolgente e divertente, con lo scopo di contrastare i divari digitali di genere.
Il progetto Ragazze Digitali ER è creato dalla Regione Emilia-Romagna, ART-ER Scpa e le Università di Modena e Reggio Emilia e Bologna, con la collaborazione delle Università di Parma e Ferrara e dell’Ufficio Scolastico Regionale.
Le iscrizioni sono aperte dal 20 aprile!
Per ulteriori informazioni, si può visitare la sezione dedicata:
https://digitale.regione.emilia-romagna.it/ragazze-digitali/ragazze-digitali

Parte il progetto Immersive Reader: accessibilità alla lettura per chi ha difficoltà cognitive

Nei portali di Regione Emilia-Romagna è partita la sperimentazione di Immersive Reader, uno strumento di intelligenza artificiale che aiuta nella lettura dei siti web chi ha difficoltà cognitive.

Il sistema Immersive Reader migliora l’accessibilità favorendo la lettura per chi ha difficoltà cognitive, ma offre anche altre funzionalità utili per tutti gli utenti, come ad esempio la lettura ad alta voce e la traduzione in tutte le lingue.
Il progetto è partito con una sperimentazione iniziale sul sito della giunta regionale dell’Emilia-Romagna ma poco a poco si sta allargando ad altri portali, tra cui il nostro Agenda Digitale dell’Emilia Romagna.

Lettura agevolata, traduzione e accessibilità


Questo sistema offre in primis, come sottolineato, una maggiore accessibilità alla lettura per diversi utenti e diventa un supporto soprattutto per persone con dislessia, ADHD, autismo, lettori principianti e utenti non madrelingua.
Oltre a questo permette la traduzione di parole e interi documenti in tutte le lingue e di ascoltare le notizie tramite la lettura ad alta voce, arrivando così a supportare un grande numero di utenti.


L’accesso all’informazione è un diritto di tutti


Il presupposto da cui è partito il progetto è proprio la possibilità di permettere l’accesso all’informazione a tutti, anche a chi ha difficoltà di lettura o concentrazione, proprio perché, come sottolineato da Paola Salomoni, assessore regionale all’Agenda Digitale, “l'Accessibilità è al centro della transizione digitale, perché nessuno deve rimanere indietro”.


Come funziona Immersive Reader?


Immersive Reader si attiva automaticamente in tutti i contenuti che hanno un campo di testo: basterà cliccare sulla scritta “lettura facilitata” che appare in alto a destra per iniziare ad usarlo. In questo modo si aprirà un riquadro che permetterà di visualizzare solo il testo della pagina senza ulteriori elementi. In seguito l’utente potrà poi personalizzare le sue preferenze attraverso diversi pulsanti posti in alto a destra o in basso.
Le opzioni sono:

  • Lettura ad alta voce (femminile o maschile)
  • Personalizzazione della velocità di lettura, dimensione e il tipo di carattere,
  • Colore del testo e dello sfondo
  • Possibilità di attivare la separazione delle sillabe, evidenziare elementi grammaticali come sostantivi, verbi, aggettivi
  • Visualizzare solo 1, 3 o 5 righe del testo
  • Mostrare una illustrazione che spiega il significato di una certa parola, tradurre e ascoltare in qualsiasi lingua una singola parola o tutto il documento.

Online su YouTube il video tutorial realizzato dall’Agenzia Informazione e Comunicazione della Regione:

https://www.youtube.com/watch?v=YstcO0Pz3bQ /ER

È possibile trovare a questo link il comunicato stampa del progetto e ulteriori informazioni:

https://notizie.regione.emilia-romagna.it/comunicati/2021/ottobre/innovazione-digitale-2018immersive-reader2019-sul-portale-della-giunta-regionale-dell2019emilia-romagna-partita-la-sperimentazione-che-sfrutta-l2019intelligenza-artificiale-per-facilitare-la-lettura-dei-testi-delle-notizie-a-persone-con-difficolta-di

World Plone Day: la giornata per scoprire tutto e di più sul CMS

Anche quest’anno torna la giornata dedicata al CMS Plone per scoprire le novità e condividere le diverse esperienze.

Il World Plone Day si celebrerà mercoledì 27 aprile: nell’edizione italiana RedTurtle, con il coordinamento della community internazionale, ospiterà una serie di incontri in cui verranno approfondite e condivise diverse esperienze e le possibilità offerte dal CMS.

Plone come base per la digital experience


Plone è un sistema open source di gestione dei contenuti multipiattaforma (CMS, content management system) che permette di inserire contenuti nei siti web in maniera semplice e organizzata: nella mattinata del 27 aprile verranno presentate diverse realtà che utilizzano Plone e Volto per la comunicazione e l’erogazione di servizi digitali della Pubblica Amministrazione, dando spazio a voci autorevoli del panorama nazionale nel settore pubblico e privato.
Al centro delle tematiche del World Plone Day 2022 troveremo la digital transformation, la progettazione di servizi digitali, la creazione di nuovi portali, la comunicazione digitale e la cookie policy.

Un luogo di incontro e dibattito


Il World Plone Day si configura pertanto come un punto di incontro e dibattito tra enti e organizzazioni pubbliche in particolare, ma anche aziende private con cui è possibile condividere e approfondire le diverse esperienze e soluzioni tecnologiche adottate nei vari contesti.
Quest’anno in particolare verranno prese in esame le applicazioni del CMS in diversi ambiti: dal sito web istituzionale alla progettazione del portale turistico, museale e per gli enti ospedalieri, oltre a un approfondimento sulle nuove indicazioni in materia di cookie e privacy.

Un nuovo Plugin Plone per i cookies in Emilia Romagna


La Regione Emilia-Romagna partecipa con un intervento di Tiziana Flamminj sul nuovo plugin Plone per gestire i consensi sui Cookie nei nostri siti web, accompagnato da un esperto di Redturtle che ne illustra gli aspetti normativi nell’ambito della cookie law.

Per approfondimenti, iscrizioni e scoprire il programma completo, è possibile visitare il sito di PloneGov al seguente link:
https://www.plonegov.it/notizie-ed-eventi/world-plone-day-2022-online

OPEN DAY SELF 2022 per scoprire l’elearning sul territorio

Arriva l’open day SELF 2022 per condividere e approfondire il campo del learning sul territorio.

L’ Open day Self, dal titolo DATI, TERRITORI E INNOVAZIONI Buone pratiche e modelli di learning, si terrà quest’anno il giorno 21 aprile dalle 9:15 alle 12:45 in modalità online.
L’edizione di quest’anno sarà improntata a raccontare lo scenario di utilizzo del SELF sul territorio e di tutte quelle azioni volte a supportare lo sviluppo delle competenze e le innovazioni nel learning.

Il SELF da vicino


Il SELF è il Sistema di E-Learning federato della Regione Emilia-Romagna (SELF) che si occupa di progettare, realizzare ed erogare corsi in e-learning per la Pubblica amministrazione del territorio regionale, rappresentando una realtà ampia ed eterogenea di organizzazioni che fruiscono dei suoi servizi.
Ad oggi gli enti convenzionati con il SELF sono 131 in diversi settori: abbiamo infatti 44 scuole pubbliche, 40 Comuni e Unioni di Comuni, 14 società a partecipazione pubblica ed agenzie, 12 aziende sanitarie, 10 associazioni di servizi alla persona, 4 province, 4 consorzi e 3 associazioni.

Cos'è l'Open Day Self


L’Open Day nasce proprio con l’idea di fomentare e promuovere il learning sul territorio condividendo le esperienze e gli scenari approfonditi finora ma anche scoprendo innovazioni e nuove competenze.
Alcuni delle tematiche che verranno approfondite nella giornata del 21 aprile sono:

  • condivisione dei dati, risultati, prodotti e opportunità formative per i tutor e i referenti delle Unità formative convenzionate al SELF;
  • far conoscere e promuovere il SELF a tutti gli enti potenzialmente interessati;
  • raccogliere spunti per lo sviluppo del Sistema di E-Learning attingendo dalle migliori pratiche di sviluppo delle competenze e delle community in ambito regionale, italiano ed europeo.

In particolare, alcuni degli ospiti che approfondiranno questi temi saranno:

  • Susanna Sancassani, Metid Politecnico di Milano, che approfondirà e condividerà modelli innovativi dell'e-learning e ragionamenti didattici
  • Mario Rotta, Ibis Multimedia Network, che mostrerà come è cambiata la figura del tutor per l’e-learning
  • Stefania Sparaco, Regione Emilia Romagna, che presenterà il progetto Digitale Comune
  • Elena Gamberini, Unione Bassa Reggiana, che parlerà della formazione per le competenze digitali nelle Unioni di Comuni
  • Simone Riccucci, Comune di Modena, che analizzerà la trasformazione digitale e i servizi digitali ai cittadini.

A chi è rivolto l’Open Day?


L’Open Day nasce appunto come un’opportunità per fomentare il sistema del learning e sarà pertanto rivolto a:

  • ai nuovi referenti che potranno conoscere meglio le attività, i servizi e le opportunità formative del SELF;
  • alla community di tutor, progettisti e referenti delle organizzazioni convenzionate, che potranno essere stimolati dalle buone pratiche italiane ed europee oggetto di studio e confronto;
  • a chiunque volesse conoscere SELF, la sua community e i suoi servizi, con tutte le opportunità offerte per sviluppare le proprie competenze sulla formazione online

Per il programma completo e le iscrizioni, visita questo link:
https://www.self-pa.net/notizie/2022/openday-self2022

Paul Mockapetris, l’inventore del DNS, ospite al Campus universitario di Cesena

Paul Mockapetris inventore del DNS (Domain Name System) sarà ospite a Cesena per una conferenza dal titolo “DNS Roots” trasmessa anche online.

L’informatico statunitense Paul Mockapetris, membro della Internet Hall of Fame e conosciuto a livello internazionale per essere l’inventore del DNS (Domain Name System) sarà ospite domani, giovedì 7 aprile, al Campus universitario del Alma Mater di Cesena per una conferenza dal titolo “DNS Roots”.

Paul Mockapetris, padre di uno dei principali standard di Internet


Paul Mockapetris è uno dei principali architetti di internet e noto a livello internazionale per avere inventato nel 1983 all’età di 35 anni il DNS (Domain Name System), uno standard di comunicazione che permette ai dispositivi digitali di scambiarsi messaggi in rete traducendo gli indirizzi internet così come li visualizziamo, in indirizzi IP.
Tra i contribuiti dell’informatico statunitense vi è anche l’implementazione del protocollo SMTP per l’invio di posta elettronica nel 1981.
Oggi, Paul Mockapetris è responsabile e direttore scientifico di TreathStop, un servizio di prevenzione delle minacce informatiche in tempo reale.

Cosa sono i DNS?


Il DNS, ovvero Domain Name System, è un sistema che permette di tradurre i nodi della rete in indirizzi IP, siano essi siti internet o servizi.
Gli indirizzi iP hanno infatti un formato composto da 4 blocchi di numeri (per es. 192.168.0.1 è un classico indirizzo IP di un router di casa) e ricordare tutti gli indirizzi IP per ogni sito web che visitiamo sarebbe complicatissimo.
Con il DNS invece, quando digitiamo il nome del sito sul browser, il server dns associa a questo nome un numero IP che una volta reinviato al browser permetterà a quest’ultimo di inviare la richiesta di connessione al sito.

Il Domain Name System e la sua influenza sullo sviluppo futuro della rete.


Nella conferenza dal titolo “DNS Roots” che si svolgerà giovedì 7 aprile all’Università di Cesena nell’Aula magna “Carmen Tura” (via dell’Università 50), dalle ore 14:30, si parlerà del Domain Name System e dell’influenza che tale invenzione ha avuto sullo sviluppo futuro della rete.

L’evento, promosso dal Campus di Cesena, dal Dipartimento di Informatica Scienza e Ingegneria, e da Ser.In.Ar., con il patrocinio della Regione Emilia-Romagna e del Comune di Cesena, conterà anche con la partecipazione di Paola Salomoni, assessore all’Università, Ricerca e Agenda Digitale della Regione Emilia-Romagna e il professor Massimo Cicognani, presidente del Campus di Cesena.

Proprio parlando di questo incontro l’assessore Salomoni ha affermato:

“È un onore ospitare presso la nostra Università uno dei pionieri della nascita della rete Internet per come la conosciamo adesso. Il lavoro di Mockapetris ha permesso di portare Internet fuori dai laboratori universitari e dai garage dove avevano sede le start up che poi sarebbero diventate i giganti della Silicon Valley. È anche grazie a lui che l’uso di Internet da strumento per addetti ai lavori è diventato alla portata di tutti ed è entrato nelle nostre case. L’obiettivo della Regione grazie alle nostre Università con gli importanti investimenti effettuati per la nostra Data Valley è proprio attrarre e formare qui i Mockapetris del futuro”.

In Emilia-Romagna, infatti, già prima dell’arrivo del supercomputer Leonardo, uno dei primi al mondo per potenza di calcolo, si concentrava il 70% della capacità di calcolo nazionale e la regione adesso è ai vertici in Europa.

Informazioni utili per l’evento:


La conferenza sarà trasmessa in diretta anche online sulla piattaforma Microsoft Teams. Questo il link per accedere: https://bit.ly/3wHMLex.
Titolo della conferenza: “DNS Roots”,
Dove: Università di Cesena, Aula magna “Carmen Tura” (via dell’Università 50, Cesena)
Online: https://bit.ly/3wHMLex
Quando: Giovedì 7 aprile a partire dalle 14.30.

Servizi centrati sull’utente: il progetto Rimini Chatbot nella repository del progetto UserCentriCities

Crescono le esperienze di progettazione urbana e innovazione digitale a misura di cittadino censite e segnalate dal progetto europeo che si avvale del contributo della Regione Emilia-Romagna. Con il progetto Chatbot, il Comune romagnolo offre un’assistenza informativa continua ai cittadini sui servizi digitali erogati dal portale istituzionale dell'ente

Cresce il numero delle esperienze di progettazione urbana e innovazione digitale centrate sull’utente promosse da amministrazioni dell’Emilia-Romagna segnalate nella repository del progetto europeo UserCentriCities, al quale contribuisce anche la Regione Emilia-Romagna, nell’ambito di un consorzio composto da 9 partner, per condividere saperi, esperienze e metodologie che permettano di arrivare alla progettazione di progetti e servizi digitali più a misura di cittadini. 

L’ultima new entry in ordine di tempo è il progetto Rimini Chatbot, promosso su iniziativa del Comune romagnolo, grazie al quale, a partire dallo scorso ottobre, i cittadini possono contare sulla disponibilità di un assistente digitale via chart, attivo 7 giorni su sette, h24, per il reperimento di informazioni sui servizi pubblici erogati sul portale istituzionale dell’ente. L’assistente, basato su tecnologie di intelligenza artificiale e machine learning, è progettato per rispondere a domande e richieste indirizzando i cittadini verso la risoluzione dei propri bisogni

Il progetto Rimini Chatbot va ad aggiungersi alle altre esperienze emiliano-romagnole già censite e segnalate dalla repository, accessibile sul sito del progetto UserCentriCitries: il progetto Easy Hospital, applicazione di navigazione immersiva e realtà aumentata utilizzabile per orientarsi nel caso di visite presso ospedali e altre strutture sanitarie; il Fascicolo Sanitario Elettronico, con il quale gli assistiti del territorio regionale possono contare su un unico punto di accesso alla propria documentazione clinica e a numerosi servizi sanitari online; e la Rete Civica di Bologna, oggetto di un recente restyling che ha ricevuto anche il Premio Agenda Digitale 2021 del Politecnico di Milano e che ha portato a realizzare la “Casa digitale del cittadino”, alla quale è possibile fare riferimento per controllare e aggiornare i propri dati, fruire di servizi digitali integrati e ricevere segnalazioni e notifiche basate sugli interessi personali.

Concepita come uno strumento aperto, con il contributo  dei vari stakeholder coinvolti nelle attività di progetto, la repository potrà essere ulteriormente implementata con il contributo di amministrazioni metropolitane, locali e regionali. Gli enti interessati possono segnalare ulteriori progetti da inserire nella lista. Per farlo, possono consultare le informazioni di riferimento sulla pagina online della repository e quindi formulare la propria candidatura compilando un apposito modulo. Tutti i progetti inseriti concorreranno anche agli UserCentriCities Awards, premi che saranno assegnati d’ora in avanti, su iniziativa dei promotori del progetto, con cadenza annuale.

Principi, strumenti e processi: online la Guida dei diritti di cittadinanza digitale

Il documento, a cura di AgID, Agenzia per l’Italia Digitale, informa cittadini e imprese sui diritti digitali, e relativi strumenti, di cui è possibile fruire per accedere con maggiore facilità e velocità ai servizi pubblici

Su iniziativa di AgID, Agenzia per l’Italia Digitale, è stata pubblicata la Guida dei diritti di cittadinanza digitale, documento col quale si afferma una serie di diritti digitali che, grazie al supporto di appositi strumenti e processi, dovrebbero permettere ai cittadini e alle imprese di fruire dei servizi pubblici con maggiore facilità e velocità.

Con un linguaggio semplice e diretto, la guida mira a informare sugli strumenti e i servizi disponibili, e fornisce una panoramica sulle norme che regolano e tutelano i diritti digitali. 

12 i paragrafi in cui si articola, suddivisi in una prima parte dedicata al tema della cittadinanza digitale, e a una sintetica presentazione dei principali diritti, e una seconda parte che analizza gli stessi diritti, e relativi strumenti, con una maggiore profondità di dettaglio.

Concepita come un documento in evoluzione, la guida sarà progressivamente aggiornata per rendere conto delle modifiche normative che potranno intervenire, nonché recepire, e restituire, l’evoluzione dei diritti e degli strumenti di cittadinanza digitale.

I diritti di cittadinanza digitali - si legge un una nota dell’Agenzia - risultano concreti quando chiunque può:

  • accedere ai servizi online in maniera semplice, sicura e veloce (diritto all’uso delle tecnologie, Identità digitale, accessibilità di siti web e applicazioni mobili);
  • acquisire rapidamente informazioni affidabili e/o esprimere chiaramente la propria esigenza, instaurando una comunicazione rapida e con pieno valore giuridico con la pubblica amministrazione alla quale ci si rivolge per un procedimento o un servizio (istanze telematiche, comunicazioni elettroniche, domicilio digitale);
  • beneficiare di modalità di pagamento digitali che assicurino maggiore trasparenza e sicurezza (pagamenti con modalità informatiche).

Musei e digitale: buone pratiche dal territorio

Il 31 marzo, con un incontro online, è in programma la seconda tappa del 2022 del Tavolo sulla digitalizzazione nei musei regionali, istituito su iniziativa della Regione Emilia-Romagna

Giovedì 31 marzo si terrà l’incontro online “Musei e digitale: buone pratiche dal territorio”, seconda tappa del 2022 del Tavolo sulla digitalizzazione nei musei regionali, istituito lo scorso anno, su iniziativa del Servizio Patrimonio culturale dell’Assessorato regionale alla Cultura, e col supporto di Art-ER e la collaborazione di Clust-ER Create, per condividere esperienze e progettualità in materia di digitalizzazione e innovazione tecnologica promosse dalle istituzioni museali.

Al tavolo partecipano rappresentanti dei musei attivi nel territorio regionale, coinvolti in incontri periodici volti a far emergere le potenzialità di queste esperienze e i nodi critici su cui lavorare per farle evolvere e migliorare.

Informazioni e dettagli sul programma della tappa del 31 marzo saranno forniti nei prossimi giorni sul sito tematico dedicato al tavolo e sulla pagina Facebook del Servizio Patrimonio Culturale.

UserCentricities: un repository e una check list tra i nuovi risultati di progetto

Sul sito del progetto europeo che coinvolge anche la Regione Emilia-Romagna, è possibile accedere a una repository di progetti e servizi a misura di cittadini, e una lista di indicatori cui fare riferimento per valutare il grado di user centricity delle proprie esperienze in materia

Proseguono le attività del progetto europeo UserCentricities, al quale la Regione Emilia-Romagna partecipa, nell’ambito di un consorzio composto da 9 partner, per condividere saperi, esperienze e metodologie che permettano di arrivare alla progettazione di progetti e servizi digitali più a misura di cittadini. Tra gli ultimi output prodotti, figurano una repository di esperienze e best practices promosse in ambito internazionale, e una check list di indicatori finalizzata a misurare il grado di user centricity delle proprie esperienze.

La repository, accessibile sul sito di progetto e costruita col contributo dei vari stakeholder coinvolti nelle sue attività, raccoglie e presenta alcune delle più interessanti e innovative esperienze di progettazione urbana a forte componente tecnologica, pensate e sviluppate a partire dallo studio delle esigenze dei loro destinatari. Tra queste, il servizio Rotterdam’s Digitale Balie, con il quale nella città olandese è stato attivato un front office digitale per l’erogazione di servizi pubblici tramite video call; l’applicazione mobile Madrid Te Acompaña, grazie alla quale gli anziani della capitale spagnola possono cercare volontari disposti ad accompagnarli e assisterli nel corso di svariate attività; o ancora l’app Tallinn’s AvaLinn, utilizzabile dai cittadini per formulare commenti e valutazioni sui piani di sviluppo urbano della città estone.

Al popolamento della repository hanno contribuito anche i componenti del team di progetto della Regione Emilia-Romagna, segnalando il progetto Easy Hospital, applicazione di navigazione immersiva e realtà aumentata utilizzabile per orientarsi nel caso di visite presso ospedali e altre strutture sanitarie; il Fascicolo Sanitario Elettronico, con il quale gli assistiti del territorio regionale possono contare su un unico punto di accesso alla propria documentazione clinica e a numerosi servizi sanitari online; e la Rete Civica di Bologna, oggetto di un recente restyling che ha ricevuto anche il Premio Agenda Digitale 2021 del Politecnico di Milano e che ha portato a realizzare la “Casa digitale del cittadino”, alla quale è possibile fare riferimento per controllare e aggiornare i propri dati, fruire di servizi digitali integrati e ricevere segnalazioni e notifiche basate sugli interessi personali.

Concepita come uno strumento aperto, la repository potrà essere ulteriormente implementata con il contributo di amministrazioni metropolitane, locali e regionali, chiamate a segnalare nuovi progetti e sperimentazioni che potranno concorrere anche agli UserCentriCities Awards, premi che saranno assegnati d’ora in avanti con cadenza annuale.

Parallelamente, nell’ambito del progetto europeo è stata elaborata una check list di indicatori e parametri cui fare riferimento per valutare quanto progetti, servizi e applicazioni per l’innovazione tecnologica, urbana e sociale tengano realmente in considerazione le  esigenze e le aspettative degli utenti finali.

Utilizzandola, i partner di progetto, e tutte le altre amministrazioni e realtà interessate, possono rispondere a una lista di 50 domande, suddivise nelle categorie fattori abilitanti, centralità dell'utente e risultati, per “quantificare” l’effettivo livello di orientamento al cittadino delle proprie esperienze.

Di questi nuovi output, e di quelli già realizzati nei mesi precedenti, si discuterà il 31 marzo, in occasione del primo review meeting con un rappresentante della Commissione Europea, durante il quale i partner potranno confrontarsi anche sulle attività in cantiere per la prosecuzione e l’ulteriore crescita del progetto. 

Finanziato con i fondi del Programma Horizon 2020, User Centricities è stato avviato a fine 2020 e, per quanto riguarda la Regione Emilia-Romagna viene seguito dai componenti dello staff dell’Agenda Digitale

Gli altri partner coinvolti sono le città Espoo (Finlandia), Milano (Italia), Murcia (Spagna), Rotterdam (Paesi Bassi) e Tallinn (Estonia),  Eurocities, la principale associazione delle città europee, il centro di ricerca internazionale VTT e il think thank Lisbon Council, che coordina le attività. 

Tutte le info, i dettagli sulle attività in corso e gli output di progetto sono accessibili sul sito www.usercentricities.eu

Women in Tech, al via la seconda edizione

Tra aprile e l’autunno in programma sei nuovi focus sui divari digitali di genere, promossi su iniziativa della Regione Emilia-Romagna e della rete regionale dei Laboratori aperti. In attesa del loro svolgimento, è possibile accedere online alle registrazioni e alle sintesi degli appuntamenti già organizzati negli scorsi mesi

Sei nuovi eventi, in presenza e online, per fare il punto sulle molteplici manifestazioni dei divari digitali di genere e valutare spunti e idee per l’innesco di nuove progettualità che permettano di contrastarli. 

Nell’ambito della sfida Donne e Digitale di Data Valley Bene Comune, l’Agenda Digitale dell’Emilia-Romagna 20202-2025, la Regione Emilia-Romagna, con la collaborazione della rete regionale dei Laboratori aperti, dà seguito al ciclo di eventi Women in Tech, nell’ambito del quale, tra novembre 2021 e febbraio 2022, sono già stati promossi quattro appuntamenti

Gli incontri si sono svolti presso i Laboratori aperti di Ferrara, Rimini, Piacenza e Cesena e le sintesi di quanto emerso dalle discussioni - alle quali hanno preso parte Paola Salomoni, Assessora regionale all’Agenda Digitale, alcune amministratrici dei Comuni ospitanti titolari delle politiche in materia di innovazione, e esperte di rilevanza nazionale e internazionale delle tematiche di volta in volta approfondite - sono disponibili all’indirizzo digitale.regione.emilia-romagna.it/women-in-tech, dal quale è possibile accedere anche alle registrazioni integrali degli appuntamenti.

Appuntamenti che saranno nuovamente organizzati tra aprile e ottobre 2022, nell’ambito di una seconda edizione del format che coinvolgerà i Laboratori aperti di  Parma, Reggio Emilia, Modena, Bologna, Forlì e Ravenna, con tre eventi in programma in primavera e altri tre calendarizzati dopo la pausa estiva.

In occasione degli incontri, Paola Salomoni tornerà a confrontarsi con amministratrici locali ed esperte per fare luce sulle varie sfaccettature dei divari digitali di genere.

Gli eventi saranno rivolti ad amministratrici e amministratori locali e regionali, professionisti delle comunità tematiche regionali sull’innovazione, associazioni di volontariato e di categoria e altri target specifici.

Durante il loro svolgimento, grazie al contributo di esperte e professioniste del mondo tech, si approfondiranno le progettualità di Data Valley Bene Comune in ottica di equità di genere, le  attività dei Laboratori aperti di volta in volta coinvolti, e le iniziative dei Comuni ospitanti in materia di digitale e parità di genere.

Il calendario dei nuovi incontri in programma, in via di definizione, sarà a breve comunicato sul sito e i canali social di ADER, Agenda Digitale dell’Emilia-Romagna.

8 Summer Camp laboratoriali e uno seminariale per avvicinare le ragazze al mondo tech: al via Ragazze Digitali ER

L’iniziativa è promossa dalla Regione Emilia-Romagna, nell’ambito delle attività dell’Agenda digitale Data Valley Bene Comune, in rete con le università del territorio regionale. La formazione al via il 20 giugno

La formazione

Saranno aperte a partire dal 20 aprile le iscrizioni online ai Summer Camp gratuiti dell’edizione 2022 di Ragazze Digitali ER, il progetto di orientamento formativo promosso e finanziato dalla Regione Emilia-Romagna, con risorse del Fondo Sociale Europeo, in collaborazione con diversi atenei del territorio regionale, per ridurre i divari digitali di genere, avvicinando le ragazze al mondo delle tecnologie digitali con un approccio coinvolgente e creativo

Le iniziative di formazione saranno rivolte alle studentesse del III e IV anno di qualsiasi tipo di scuola superiore e partiranno tutte il 20 giugno, articolandosi in un Summer Camp a carattere laboratoriale, organizzato sia in presenza sia online, e un ulteriore Summer Camp di natura seminariale.

Il Summer Camp laboratoriale, in svolgimento dal 20 giugno all’8 luglio 2022, si terrà nelle sedi universitarie di Parma, Reggio Emilia, Modena, Bologna, Ferrara e Cesena, dove si terranno due Camp, con un’ulteriore edizione programmata anche online, per le ragazze impossibilitate a raggiungere queste località. L’apprendimento, rivolto a un massimo di 45 ragazze per ogni singola edizione dei percorsi in partenza, compreso quello online, sarà finalizzato a trasmettere conoscenze e nozioni a forte carattere pratico e operativo. L’obiettivo finale è quello di aiutare le ragazze ad apprendere il pensiero computazionale creativo, avere consapevolezza delle opportunità e dei rischi insiti nei servizi digitali e assistere a testimonianze di professioniste e operatrici del mondo digitale.

Il Summer Camper seminariale si svolgerà solo online, dal 20 al 30 giugno 2022, con otto appuntamenti pomeridiani durante i quali le ragazze coinvolte potranno assistere a testimonianze di esperte ed esperti provenienti dal mondo imprenditoriale e accademico.

Facendo luce sulle loro traiettorie professionali, l’obiettivo è di far passare il messaggio che anche le donne possono affermarsi nel mondo del digitale, pur in presenza di rischi e fattori d’ostacolo che persistono tuttora, e non è possibile sottovalutare.

Il progetto e i promotori

Il progetto Ragazze Digitali ER è un’estensione del progetto Ragazze Digitali, ideato e lanciato nel 2014 su iniziativa del Dipartimento di Ingegneria “Enzo Ferrari” dell’Università di Modena e Reggio Emilia, del Dipartimento di Informatica – Scienza e Ingegneria – dell’Università di Bologna,e di EWMD, European Women’s Management Development, associazione no-profit impegnata per favorire lo sviluppo professionale delle donne nel mondo del lavoro, aumentando la loro presenza e visibilità nelle posizioni di responsabilità e valorizzando il loro contributo nelle discussioni politiche.

A partire da quest’anno, l’iniziativa è organizzata dai due atenei che lo hanno concepito, Regione Emilia-Romagna e ART-ER Scpa, nell'ambito della sfida Donne e Digitale  di Data Valley Bene Comune, l'Agenda Digitale dell'Emilia-Romagna 2020-2025, e le Università di  Parma (Dipartimento di Ingegneria e Architettura) e Ferrara (Dipartimento di Ingegneria).

Il progetto, condiviso con l’Ufficio Scolastico Regionale per l’Emilia-Romagna, sarà promosso e presentato alle scuole del territorio grazie all’aiuto del Servizio Marconi TSI e a i suoi Animatori Digitali.

La dichiarazione di Paola Salomoni e Barbara Lori

Presentando l’iniziativa, le Assessore regionali Paola Salomoni (Scuola, Università, Ricerca e Agenda Digitale) e Barbara Lori (Pari Opportunità), dichiarano quanto segue: “è fondamentale contrastare il gap di genere che c’è nelle materie tecniche e scientifiche, avvicinando le studentesse alle professioni specialistiche nell’ambito dell’informatica e della tecnologia”.

“Ci sentiamo di ringraziare tutte le Università della nostra regione, che attueranno questo progetto, e l’Ufficio Scolastico Regionale che diffonderà questa iniziativa a tutte le studentesse – proseguono - se davvero vogliamo costruire una società più equa ed inclusiva, questo divario va superato costruendo iniziative come Ragazze Digitali ER, che possano dare a tante giovani una possibilità concreta, e di elevata qualità dal punto di vista scientifico, di mettersi in gioco grazie all’esperienza di tante professioniste, docenti, ricercatrici che si sono pienamente affermate nel mondo delle tecnologie e del digitale”.

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ultima modifica 2021-03-17T17:10:43+02:00
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