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A Bologna il 20/21 novembre arriva l'Internet Governance Forum

Arriva a Bologna l'Internet Governance Forum (IGF) Italia 2017, presso l'Aula Prodi dell'Universitá di Bologna, il 20 e 21 novembre. Un'iniziativa a cura del Centro Interdipartimentale di Ricerca in Storia del Diritto, Filosofia, Sociologia del Diritto e Informatica giuridica dell'Università di Bologna, il CIRSFID

Da lunedí 20 a martedí 21 novembre sbarca a Bologna l'Internet Governance Forum (IGF), il forum multilaterale nel quale vengono dibattuti i problemi riguardanti la Internet Governance, patrocinato dalla Regione Emilia-Romagna.

IGF è un processo di dialogo globale promosso dalle Nazioni Unite che facilita il confronto tra tutte le parti interessate all’ecosistema Internet, favorendo la creazione di gruppi di lavoro aperti, a base paritaria e informali, che collaborano per elaborare proposte su singoli argomenti. Aspetti – non solamente tecnici, ma anche economici e sociali – che i governi, gli organismi privati e la società civile contribuiscono a delineare, anche in relazione a temi di ampia portata come democrazia, partecipazione e trasparenza.

 

Pur non funzionando come organismo decisionale, l’IGF, anche mediante le sue declinazioni nazionali, rappresenta un punto di riferimento per lo sviluppo delle politiche relative a Internet.

 

Il successo del modello di dibattito ha portato negli anni alla creazione di iniziative nazionali e regionali adottando i principi del modello globale e portando i loro contributi alla discussione annuale dell’IGF. Il coordinamento delle iniziative nazionali e regionali costituisce il NRI (National Regional Initiatives) dell’IGF globale, che ha un proprio sito dove le varie iniziative locali sono annunciate e referenziate.

 

Come per le passate edizioni, la full immersion bolognese si pone come obiettivo quello di assecondare lo scambio di idee e buone pratiche, favorire la creazione di un habitat nazionale permanente, basato sul metodo multistakeholder e facilitare lo sviluppo di Internet in Italia per un dialogo sempre piú internazionale.

 

 

Per maggiori informazioni: http://igfitalia2017.cirsfid.unibo.it/

 

Emilia-Romagna fucina di smart city

Quattro posti su dieci nella “top ten” di ICity Rate 2017 vanno a comuni capoluogo dell’Emilia-Romagna: Bologna, Ravenna, Parma e Modena. Reggio Emilia, undicesima, completa il quadro positivo.

Per le città emiliano-romagnole “sostenibilità, inclusione e innovazione” sono parole di casa. Non sorprende quindi l'ottimo posizionamento nella classifica delle città "smart" italiane che vede cinque posti sui primi 11 riservati a comuni capoluogo dell’Emilia-Romagna, Bologna, Ravenna, Parma, Modena e Reggio Emilia.

Un risultato complessivo figlio di un approccio - condiviso a livello regionale - che ha scommesso da tempo su una crescita sostenibile e inclusiva portata avanti in una logica di condivisione e di collaborazione multi-stakeholders reale e sempre più solida.

È la fotografia restituita oggi a Milano nella presentazione di ICity Rate 2017, il rapporto annuale realizzato da Forum PA, per misurare la situazione delle città italiane nel percorso per diventare “smart”, ovvero più vicine ai bisogni dei cittadini, più inclusive, più vivibili.

Forum PA ha individuato e analizzato 15 dimensioni urbane che, in ambito nazionale e internazionale, definiscono obiettivi di sviiluppo per le città: povertà, istruzione, aria e acqua, energia, crescita economica, occupazione, turismo e cultura, ricerca e innovazione, trasformazione digitale e trasparenza, mobilità sostenibile, rifiuti, verde pubblico, suolo e territorio, legalità e sicurezza, governance.

Le dimensioni sono state misurate complessivamente da 113 indicatori che, aggregati nell’indice ICity index, consentono di stilare la classifica finale tra 106 comuni capoluogo italiani.

 

EmiliaRomagnaWiFi premiata a Milano allo Smau

Il progetto della nuova rete unica regionale d’accesso libero e gratuito al wi-fi premiato a SMAU Milano

EmiliaRomagnaWiFi è stata scelta quale caso di successo nella categoria servizi digitali a beneficio della comunità “smart” durante SMAU Milano 2017.

A ritirare il premio Raffaele Donini, Assessore all’Agenda Digitale della Regione Emilia-Romagna, che ha dichiarato: «La disponibilità di accesso alla rete Internet è oggi una delle misure della qualità della vita. In Emilia-Romagna poter accedere alla Rete è qualcosa di indispensabile per lavorare, per studiare e per avere una vita sociale piena e completa. Equiparabile ormai ad un diritto di cittadinanza che va garantito».

L’uso della rete e dei servizi che essa rende disponibili diventa un fattore di crescita economica e di occupazione, oltre che di eguaglianza sociale e di equo accesso alle informazioni. Per questa ragione nell’ambito dell’attuazione dell’Agenda Digitale dell'Emilia-Romagna si è ritenuto necessario sviluppare un sistema facile, gratuito e qualitativamente adeguato, disponibile su tutto il territorio regionale, facilmente riconoscibile e accessibile a tutti.

La soluzione scelta è quindi quella di avere una unica rete WiFi regionale, EmiliaRomagnaWiFi, con un unico SSID, libera (senza autenticazione) e ad accesso gratuito (7/7 giorni 24/24 ore), a banda ultra larga per garantire elevata qualità, segnalata e con regole di accesso omogenee sul territorio.

Allo stato attuale i punti attivi sono oltre 1.800, entro il 2017 saliranno a 2.800 per raggiungere i 4.000 punti entro il 2020.

A Rimini e Reggio Emilia si cambia la PA con Hack.Developers

Sviluppatori software, esperti IT e studenti chiamati a partecipare al più grande code sprint mai realizzato in Italia

Il 7 e l’8 ottobre, il team per la Trasformazione Digitale, in collaborazione con Codemotion, promuove Hack.Developers, una 48 ore di hackathon distribuito in tutta Italia. Per l’occasione tutte le tech community italiane e gli sviluppatori potranno partecipare alla maratona di programmazione, organizzata in contemporanea in oltre 20 città su tutto il territorio nazionale e a San Francisco. Per l’Emilia-Romagna parteciperanno Rimini e Reggio Emilia.

L’evento è rivolto a sviluppatori software, esperti IT e studenti che metterano a disposizione il loro talento e le loro conoscenze per perseguire l’obiettivo dell’hackathon: rendere i servizi pubblici a misura di cittadino, perciò più accessibili, più semplici e più efficaci.

Ciò che verrà realizzato aiuterà la PA ad integrare in modo più efficiente le tecnologie necessarie alla digitalizzazione dell’Italia.

I partecipanti svilupperanno codice open source per realizzare funzionalità per accrescere i progetti centrali per la PA, ospitati nella piattaforma Developers.Italia.it, la community open source lanciata a marzo proprio dal Team Digitale.

 

Maggiori informazioni sul sito Hack.Developers.italia.it

Nasce “After Futuri Digitali - Modena Smart Life”

Dal 29 settembre al 1°ottobre Modena ospita il nuovo Festival post-digitale

Le riflessioni sui Millennial, le nuove forme di socializzazione online, e la banda ultra larga sono al centro del fitto programma di conferenze, talk e dimostrazioni pratiche di ‘After Futuri Digitali – Modena Smart Life’, il primo festival nazionale della cultura digitale promosso dalla Regione Emilia-Romagna, insieme a Ministero dello Sviluppo Economico e al Comune di Modena. L’evento si terrà a Modena dal 29 settembre al 1° ottobre 2017 e trasformerà la città in un laboratorio urbano di applicazione della banda ultra larga.

"After" è l'Agenda Digitale dell'Emilia-Romagna

“After” vuole raccontare il futuro già possibile grazie alla connettività a banda ultra larga. Un festival che prende il via dall’azione dell’Agenda Digitale dell’Emilia-Romagnail piano strategico di Regione Emilia-Romagna per favorire lo sviluppo digitale dell’intero territorio regionale. L’obiettivo è di essere una regione 100% digitale, in cui le persone vivono, studiano, si divertono e lavorano utilizzando le tecnologie, Internet ed il digitale con zero differenze fra tra luoghi, persone, imprese e città.

"After" è l'era post-digitale

Nel centro storico di Modena saranno organizzati un centinaio di eventi tra conferenze, talk e dimostrazioni pratiche permettendo di immaginare cosa sarà – o meglio com’è già – il “futuro”. Saranno presentate le potenzialità e applicazioni già possibili in tema di infrastrutturazione a banda ultra larga e digitalizzazione.

"After" è la Banda Ultra Larga

Nella tre giorni del festival saranno presentate e raccontate potenzialità e applicazioni della banda ultra larga. Infrastrutturazione e competenze sono due aspetti fondamentali di un’efficace piano di sviluppo digitale.
Il Piano Banda Larga della Regione Emilia-Romagna prevede che, entro il 2020, tutte le case, imprese, scuole dell’Emilia-Romagna, e l’intera pubblica amministrazione della regione saranno dotate di internet ultra velocegrazie a servizi di connettività ad almeno 30 Mbps e nella maggior parte dei casi ad oltre 100 Mbps, superando così gli obiettivi dell’Agenda Digitale Europea.

Traguardo al 2020:

  • 1.900 scuole a 1 Gigabit (100% delle scuole in Emilia-Romagna)
  • 334 municipi a 1 Gigabit (100% dei municipi in Emilia-Romagna)
  • 4.000 punti wi-fi con la rete EmiliaRomagnaWiFi

Il piano Banda Larga della Regione Emilia-Romagna, con risorse e competenze pubbliche, interviene nelle cosiddette “aree bianche”, cioè in zone che diversamente non avrebbero avuto l’attenzione degli operatori di mercato, e che affianca gli interventi dei privati e di LepidaSpA, in modo da coprire l’intero territorio regionale e portare ovunque le opportunità offerte dalla “rivoluzione digitale” della Banda Ultra Larga.
L’obiettivo è eliminare le differenze territoriali tra montagna e pianura, centro e periferia, nuove urbanizzazioni e vecchi quartieri.

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"After" è i Millenial

A “firmare” l’evento clou della giornata inaugurale del festival saranno i giovani, protagonisti assoluti della rivoluzione apportata dalle tecnologie digitali, in un incontro dal titolo Generazione Y. Che ci facciamo con tutta questa banda?’, che si terrà venerdì 29 settembre presso il Teatro Storchi di Modena (ingresso gratuito; iscrizioni su www.afterfestival.it) e che vedrà come protagonisti tre tra i più seguiti youtuber e creators italiani: Enzuccio, ShantiLives e Sabaku No Maiku. Il teologo Vito Mancuso e il giornalista de ‘Il Sole 24 Ore’ Luca De Biase ascolteranno le confessioni di chi è riuscito a rompere il rumore di fondo e fatto suonare alta la comunicazione con contenuti e messaggi capaci di attirare traffico verso i propri account.

"After" è.... 

"After Festival - Futuri Digitali" è una non stop di tre giorni per provare tecnologie, nei laboratori che verranno disseminati in tutta la città, con l’attivo contributo dei partner tecnologici, e ascoltare dalla viva voce degli esperti e di chi ha intrapreso la strada della digitalizzazione le opportunità che questa offre per migliorare qualunque ambito del vivere sociale.
Interverranno ospiti di rilievo, protagonisti e interpreti dell’innovazione digitale, del mondo accademico e di quello economico, per raccontare l’esperienza della radicale trasformazione in atto in diversi settori produttivi e del terziario (dal food al turismo, dalla finanza all’industria 4.0, alla Pubblica Amministrazione), nella scuola (dalla primaria all’Università), nel sociale (anziani e immigrati) e per alimentare le riflessioni e il dibattito sul futuro... che è già presente in tutti gli ambiti del nostro quotidiano.

 

Sito web

www.afterfestival.it

Canali social

Facebook.com/AfterFuturiDigitali

Twitter.com/AfterFuturiDigitali

Instagram.com/AfterFuturiDigitali

Hashtag ufficiale dell’evento

#AfterFestival17

 

 

Bologna Open Biblioteche

Tutti i numeri in formato aperto e libero delle Biblioteche dell'Istituzione di Bologna

Il Comune di Bologna ha pubblicato in open data le informazioni relative alla performance delle Biblioteche dell'Istituzione di Bologna (dataset aggiornati al 2016): gli ingressi, i giorni di apertura, la consistenza del patrimonio librario, le unità prestate, i giorni di aperture degli utenti attivi iscritti, le ore di apertura al pubblico, ecc.; i contatti ricevuti sulla home page dei portali dedicati e il totale del numero delle pagine web consultate.

Inoltre, sul portale Open Data di Palazzo d’Accursio sono stati rilasciati i dati relativi ai movimenti annuali di ogni struttura bibliotecaria (prestiti, consultazioni, prenotazioni).

Fra i dataset disponibili, anche i principali indicatori di risultato della MediaLibraryOnLine, la biblioteca digitale di Bologna.

Qualche numero: 2.296.726 gli ingressi nel 2016, 278,56 i giorni di apertura annuale (media), 929.053 i prestiti e 5.080 le consultazioni.

 

Consulta i dati sul portale Open Data del Comune di Bologna.

Banda larga, via ai cantieri: internet veloce per tutti i cittadini, imprese, scuole e Pa dell'Emilia-Romagna

Bonaccini: "Vantaggio competitivo". Investimento pubblico di oltre 255 milioni, 500 posti di lavoro/anno

Con 500 posti di lavoro l’anno e un investimento di oltre 255 milioni di euro, apre il cantiere che entro il 2020 porterà internet ultra veloce in tutte le case, imprese, scuole dell’Emilia-Romagna, e nell’intera pubblica amministrazione della regione. Grazie a servizi di connettività ad almeno 30 Mbps (megabit per secondo) e nella maggior parte dei casi ad oltre 100 Mbps, superando così gli obiettivi dell’Agenda digitale europea.

Secondo quanto previsto dal “Piano banda ultra larga dell’Emilia-Romagna” e grazie a 180 milioni di euro di fondi dello Stato per lo sviluppo e la coesione (Fsc) e 75milioni di fondi regionali derivati dalla programmazione di quelli europei (49 milioni di fondi Feasr e 26 di fondi Fesr), partono in questi giorni i primi 10 cantieri pubblici, che interessano 7 comuni: Ventasso, Carpineti, Casina, Rio Saliceto, Toano, Vetto e Villa Minozzo nel reggiano. Tutti gli altri a partire dall’autunno prossimo.

Si tratta di un progetto, con risorse e competenze pubbliche, che interviene nelle cosiddette “aree bianche”, cioè in zone che diversamente non avrebbero avuto l’attenzione degli operatori di mercato, e che affianca gli interventi dei privati e di Lepida spa, in modo da coprire l’intero territorio regionale e portare ovunque le opportunità offerte dalla “rivoluzione digitale” della banda ultra larga.

L’obiettivo è eliminare le differenze territoriali (tra montagna e pianura, centro e periferia, nuove urbanizzazioni e vecchi quartieri) e contemporaneamente aprire un mercato neutrale e paritario tra fornitori di servizi di connettività dotando il territorio stesso della necessaria infrastruttura digitale.

 

Leggi la notizia su E-R Il portale della Regione Emilia-Romagna

Ragazze digitali, l’evento conclusivo del Summer Camp

Edizione 2017 di grande successo per l’iniziativa promossa dalla facoltà di Ingegneria Enzo Ferrari di Modena, Comune di Modena, EWMD di Reggio Emilia e Fondazione di Vignola.

Sessanta ragazze delle scuole superiori, suddivise in 7 squadre, hanno sperimentato in prima persona la programmazione di un videogioco in un intenso mese di lavoro di Summer Camp, ma soprattutto le dinamiche del lavoro i gruppo e di progetto.

Ragazze Digitali è una iniziativa ideata e promossa dall’Università di Modena e Reggio Emilia, dall’Associazione European Women Development Management (EWMD) di Reggio Emilia, con la collaborazione del Comune di Modena e della Fondazione di Vignola. 
L’obiettivo è quello di superare il divario digitale di genere grazie ad una esperienza che porta a conoscere persone nuove. Tutte le ragazze si sono messe alla prova nello sviluppo di un videogioco in Python. In questo modo hanno potuto far emergere la loro parte creativa grazie agli strumenti per curare la parte grafica o audio del gioco.

Per saperne di più sui progetti realizzati dalle Ragazze Digitali visita il sito: www.ragazzedigitali.it

Donne Digitali, l'Agenda Digitale dell'Emilia-Romagna presenta alcune protagoniste dell'innovazione in regione

È stato presentato a Bologna, in occasione della recente edizione di R2B - Research to Business 2017, il video conclusivo della campagna informativa della Regione Emilia-Romagna

Cinque donne “digitali”, innovatrici, promotrici delle ICT al femminile, ma non solo. Letizia, Francesca, Morena, Elena, Elisa, sono alcune delle esperte e testimoni privilegiate nel campo della impresa, della scuola e delle istituzioni, che la Regione Emilia-Romagna - tramite Ervet Spa - ha scelto per la campagna informativa dedicata a sensibilizzare le ragazze sulle molte opportunità offerte loro dal digitale in occasione dell’annuale appuntamento “Girls in ICT Day” promosso dall'ITU (International Telecommunication Union), l'organo dell'ONU per lo sviluppo delle telecomunicazioni, che si è tenuto il 27 aprile scorso. Una giornata mondiale per incentivare le ragazze a intraprendere percorsi di studio e di lavoro nel digitale.

L’occasione per presentare il video conclusivo della campagna informativa, a cui ha aderito anche l'Agenda Digitale dell'Emilia-Romagna (ADER), è stata l’edizione 2017 di R2B - Research to Business all’interno del workshop “Industria 4.0 ha un genere?”. Un appuntamento utile a presentare le strategie regionali sul tema “donne e tecnologia” e alcune iniziative che hanno contribuito a diffondere la consapevolezza, tra le studentesse e le ricercatrici, che queste competenze non solo sono sempre più richieste dalle imprese, ma possono realmente colmare il “gap” esistente. Un divario che vede l’Italia al 50° posto su 144 paesi presi in considerazione dall’annuale rilevazione “The Global Gender Gap Report 2016” del World Economic Forum.

Nella cosiddetta terza rivoluzione industriale, i settori delle ICT sono tra quelli a più alta crescita sul piano economico e occupazionale. Si tratta di ambiti in cui le donne, nonostante gli alti livelli di istruzione, sono ancora poco presenti, soprattutto nelle mansioni più qualificate. Questo non solo penalizza le donne, ma rallenta uno sviluppo equilibrato dell'intera economia di Internet. Perché la parità, quella vera, non è solo una battaglia femminile, ma anche una scelta economica.

Secondo i dati dell’ITU, nel campo delle ICT, le donne manager sono il 19% (contro una media negli altri settori del 45%), il 9% degli sviluppatori di app è donna e in Europa solo il 3% delle donne si laurea in discipline informatiche; inoltre, secondo l’Osservatorio delle Competenze Digitali, solo il 19,2% dei lavoratori nel settore ICT ha un capo donna contro il 45,2% degli altri ambiti.

Il cammino affinché il digitale si colori di rosa è ancora lungo, nonostante le donne che occupano ruoli di primo piano in questo settore rappresentino delle vere e proprie eccellenze. Per questo l'Agenda Digitale dell'Emilia-Romagna ha promosso una campagna informativa di video-interviste ad alcune protagoniste del digitale in Emilia-Romagna.

I video sono presenti sul canale YouTube di Ervet Spa:

  • Girls in ICT e le politiche regionali per un digitale sempre più femminile” (video conclusivo);
  • Letizia Atti, fondatrice del coworking Borgo 22 www.borgo22.it e Bolognachannel.tv.
    «C’è una tendenza nel mondo del lavoro di ricrearsi spazi condivisi e di collaborazione. Questo anche grazie allo sviluppo digitale e delle nuove tecnologie. Ciò permette di conciliare situazioni lavorative e di vita privata in maniera più sostenibile, più umana, proficua e interessante per l’individuo e la società. Speriamo di andare sempre più in questa direzione»;
  • Francesca Bergamini, Servizio Programmazione delle politiche dell’istruzione, della formazione, del lavoro e della conoscenza Regione Emilia-Romagna.
    «Da un lato occorre investire nelle competenze digitali delle persone per permettere un inserimento qualificato nel mercato del lavoro, per lavorare meglio sfruttando tutte le opportunità che il digitale porta nelle proprie attività lavorative; dall’alto lato investire nelle imprese affinché possano cogliere le sfide della competitività oggi legate alla nuova rivoluzione, che è quello dell’Industria 4.0. Un investimento sulle competenze digitali ma anche e soprattutto un investimento per permettere che le scelte delle ragazze siano sempre più orientate verso percorsi tecnici e tecnologici a forte contenuto digitale: per il loro futuro lavorativo e per cogliere a pieno l’opportunità di lavoro qualificato nel sistema regionale»;
  • Morena Diazzi, direttore generale Economia della Conoscenza, del lavoro e impresa della Regione Emilia-Romagna.
    «Le azioni che la Regione Emilia-Romagna sta promuovendo per favore l’inserimento delle donne nell’ambito del digitale hanno come obiettivi:
    • la promozione della partecipazione attiva al mercato di lavoro (oltre il 70%, target europeo per uomini e donne) a favore di un impiego di qualità e continuativo;
    • l’innalzamento dei titoli di studio;
    • lo sviluppo delle competenze digitali;

Nello specifico, per quanto riguarda il digitale e le donne, la Regione Emilia-Romagna intende:

    • puntare sull’orientamento, ovvero far conoscere le opportunità offerte dal digitale in termini di crescita e prospettive (campus organizzati nel periodo estivo);
    • favorire lo sviluppo della cultura digitale all’interno delle facoltà umanistiche;
    • sviluppare la rete politecnica oggi sempre più orientata sulla parte del digitale;
    • realizzare un dottorato sul Data Science and Computation di livello internazionale della durata di 4 anni nel quale sarà garantita una partecipazione femminile adeguata»;
  • SocialLab.
    «Social Lab è composta da tre donne. Siamo inserite in un contesto che è quello della sharing economy e in generale dell’innovazione dove uomini e donne hanno ruoli perfettamente paritari. Lavorare in un contesto del genere è molto stimolante»;
  • Elisa Spanedda (studentessa dell'ITS Maker di Bologna l’Istituto Superiore Meccanica, Meccatronica, Motoristica e Packaging dell’Emilia Romagna).
    «La donna nell’elettronica e nella meccanica non è vista come una figura professionale o che possa fare carriera. Dopo un percorso di studi superiore di operatore elettronico nel ramo della manutenzione mezzi di trasporto mi sono iscritta all’ITS Maker di Bologna. Attualmente però sono l’unica ragazza della mia classe e nell’intero istituto siamo solo in quattro donne. Spero che arrivino più ragazze e che si leghino all’elettronica e alla meccanica perché, come diceva la mia professoressa delle superiori, l’elettronica è puramente femminile».

Bologna, la Fodazione Golinelli organizza un corso per insegnanti di educazione all’imprenditorialità

Un’occasione di formazione per sperimentare gli strumenti utilizzati nei processi di open innovation e poterli tradurre in pratiche didattiche

Dal 22 agosto al 15 settembre, presso la sede dell’Opificio Golinelli a Bologna (via Paolo Nanni Costa 14), la Fondazione Golinelli organizza un corso di formazione sull’educazione all’imprenditorialità rivolto a trenta insegnanti di scuola secondaria di II grado (possibile iscrizione anche per secondaria di I grado), facendo riferimento al quadro europeo EntreComp.

Gli obiettivi del corso:

  • conoscere e sperimentare gli strumenti utilizzati nei processi di open innovation per poterli tradurre in pratiche didattiche;
  • chiarire i riferimenti europei per l’educazione all’imprenditorialità;
  • conoscere e sperimentare tecniche e processi per coordinare attività didattiche per educare all’imprenditorialità e per favorire la maturazione, tra i ragazzi, di competenze trasversali (saper trasformare sfide in opportunità, apprendere dall’esperienza, essere proattivi, riuscire a visualizzare e immaginare la realizzabilità pratica di un’idea, essere capaci mettere a valore le diverse risorse, scegliere secondo logiche di sostenibilità economica, panificare e gestire attività e progetti);
  • progettare attività didattiche di educazione all’imprenditorialità.

I corsisti saranno coinvolti in business case, che potranno poi replicare a scuola: partendo da idee personali di innovazione, lavorando in piccoli team, sotto la supervisione di formatori esperti, metteranno in pratica strumenti che li porteranno alla definizione di un progetto imprenditoriale.
Durante il processo verranno così sperimentati metodi e approcci usati nel mondo dell’innovazione: idea generation e brainstorming, interviste e prototipazione rapida, pianificazione e analisi economico finanziaria, pitch presentation.

Il corso è organizzato in 3 fasi:

  • una introduttiva online di 3 ore su WeSchool;
  • una esperienziale dal vivo di 14 ore;
  • una di progettazione didattica e valutazione a distanza di 8 ore.

Il corso dà diritto all‘attestato corrispondente a 1 Unità formativa.

Maggiori informazioni sul portale della Fondazione Golinelli

i-CUBer vince il premio Innovazione Smau

Il canale territoriale tematico che racconta l’innovazione digitale sul territorio emiliano-romagnolo selezionato a SMAU Bologna

i-CUBer è stato scelto quale eccellenza del Premio Innovazione SMAU durante SMAU Bologna 2017 nell'ambito dell'evento "Progetti, strumenti e servizi per pubbliche amministrazioni, cittadini e imprese".

A ritirare il premio Raffaele Donini, assessore ai trasporti, reti infrastrutture materiali e immateriali, programmazione territoriale, Agenda Digitale della Regione Emilia-Romagna, che ha dichiarato: «La Regione Emilia-Romagna è impegnata attraverso la società in-house Lepida Spa a diffondere la tecnologia digitale, in particolare la banda larga nell’intero territorio regionale. Nel 2020, infatti, tutti i cittadini emiliano-romagnoli potranno contare su una disponibilità di banda ultralarga di 30 Mbps e l’85% delle famiglie avranno una connessione ad almeno 100 Mbps. Un importante e ambizioso lavoro di infrastrutturazione digitale a cui abbiamo deciso di affiancare l’impegno di raccontare le migliori esperienze digitali in regione. Lo abbiamo fatto, attraverso il canale Lepida TV, ideando uno specifico format tematico, iCubER, in cui proponiamo storie di innovazione in Emilia-Romagna. Abbiamo quindi selezionato, recandoci direttamente sul territorio, le principali pratiche innovative della pubblica amministrazione, delle aziende e del mondo del sociale. Grazie ad iCubER, la Regione promuove le azioni della propria Agenda digitale coinvolgendo il territorio, diffondendo conoscenza e cultura».

donini_premiazione_soloiCubER è un format dedicato all’innovazione prodotta nelle Pubblica Amministrazione, nelle aziende e nelle scuole in Emilia-Romagna, grazie alle tecnologie digitali. L'obiettivo del canale territoriale tematico  è quello di raccontare i diversi aspetti di un’esperienza di innovazione digitale: le basi generative, i punti di forza, le difficoltà, il modello di sviluppo focalizzando l’attenzione su tutto ciò che può avere replicabilità ed essere oggetto di trasferimento della conoscenza.

iCubER nasce e si sviluppa in LepidaTV, presente sia sul digitale terrestre dal 2005, canale 118, sia su web www.lepida.tv e YouTube. LepidaTV è un servizio di comunicazione per la Community Network degli Enti pubblici dell’Emilia-Romagna, strutturato con una redazione interna (garante della selezione e della validazione dei materiali) e una componente tecnica (responsabile della progettazione e realizzazione dei servizi e delle infrastrutture tecnologiche) entrambe in capo a LepidaSpA.

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Il format di iCubER è articolato su due filoni: con “Protagonisti” si raccontano le storie degli innovatori, con DOC si raccolgono esperienze a più voci su eventi e progetti di innovazione digitale. iCubER avviato nell’ottobre del 2016 ha prodotto in 6 mesi 25 puntate di “Protagonisti” e 13 Puntate di “DOC” che su un girato di oltre 50 ore ha realizzato 11 ore e mezza di contenuti multimediali finiti.

Il canale territoriale tematico racconta molto concretamente le opportunità del digitale, dando voce ai protagonisti, raccontando storie diimprese, presentando idee che possono essere raccolte e promosse, per favorire lo sviluppo del territorio. iCubER assolve ad un mandato culturale con un linguaggio e con un format “facile” e accessibile, che può ridurre il digital divide.

 

Il portale di iCubER

 
Azioni 

PA e social media: lo stato dell'arte in Emilia-Romagna

Pubblicato uno studio della Regione: Facebook il social più diffuso, segue Twitter usato molto negli enti di maggiori dimensioni e in aumento anche i canali Youtube

Il report

Nell’ambito delle attività di Benchmarking della società dell’informazione in Emilia-Romagna è stato pubblicato l'annuale rapporto “Diffusione e modalità di utilizzo dei social media nelle PA in Emilia-Romagna 2016”. Un documento a cura dell'Agenda Digitale dell'Emilia-Romagna in cui viene misurato quanto e come i social media sono utilizzati dai Comuni, dalle Unioni di Comuni, e dalla Regione.

Facebook

Così come a livello nazionale, anche in Emilia-Romagna Facebook è il social network più diffuso dagli utenti di Internet. Sono 695 gli account Facebook nel 2016, con una crescita del 16% nel triennio 2014-2016. L’83% dei Comuni e più del del 50% delle Unioni ha un proprio account Facebook.

Oltre il 70% degli account settoriali sono concentrati nelle tre tipologie: biblioteche comunali, informagiovani e turismo.

L’82% degli account ha una identificabilità buona se non ottima oltre il 58% ha commenti ai post in bacheca il 78% è aggiornato almeno settimanalmente mentre il il 47% con frequenza quotidiana o più che quotidiana. Solo nel 19% dei casi l’amministratore dell’account risponde sistematicamente ai cittadini.

Sono state individuate 37 best practice tra gli account generali rilevati, considerando: frequenza quotidiana di aggiornamento della bacheca, frequenza commenti da parte di terzi, frequenza feedback dall’Ente. 33 sono Comuni di medie e grandi dimensioni. Gli altri 4 sono piccoli Comuni (Ottone, Corniglio, Guiglia, Loiano).

Twitter

Twitter nel 2016 in Emilia-Romagna è stato utilizzato da 105 enti (141 account) con un numero complessivo di 315.000 follower con 425.000 tweet complessivi.

Gli account sono caratterizzati da «piccole dimensioni»: oltre il 70% di essi è seguito da meno di 1.000 follower; oltre il 50% di essi ha un numero di tweet inferiore a 1.000. Un andamento che si è mostrato costante nel triennio di rilevazione

Oltre il 90% dei tweet e dei follower provengono dai Comuni di maggiori dimensioni.

Fra i maggiori utilizzatori di Twitter troviamo la Regione (57.300 tweet e 48.500 follower) e il Comune di Bologna (55.300 tweet e 48.500 follower)

YouTube

Il livello di diffusione di questa piattaforma web, che consente la visualizzazione e la condivisione in rete di video originali creati dagli utenti, è ancora molto contenuto tra le PA dell’Emilia-Romagna, con 140 canali riconducibili a 117 enti.

Come nel caso di Twitter, emerge un uso ancora limitato di questo social indicato dal basso numero degli iscritti (pari a 9.921 per tutti i canali). L’85%dei canali ha infatti un numero di iscritti non superiore a 100. È stata rilevata una scarsa presenza della sezione discussione e di commenti ai video. Il 17% (pari a 24) dei canali sono riservati alle registrazioni video delle sedute del Consiglio Comunale che sono seguiti solo da una fetta molto ridotta di iscritti (pari al 4% del totale iscritti).

I canali con più di 100 iscritti sono 20 e concentrano l’80% del totale degli iscritti, mentre quelIi con più di 100 mila visualizzazioni dei video caricati sono 14 e concentrano l’88% del totale delle visualizzazioni.

EmiliaRomagnaWiFi riceve il premio Innovazione Smau

Il progetto della nuova rete unica regionale d’accesso libero e gratuito al wi-fi selezionato a SMAU Bologna

EmiliaRomagnaWiFi è stata scelta quale eccellenza del Premio Innovazione SMAU durante SMAU Bologna 2017 nell'ambito dell'evento "Salute e qualità della vita nelle comunità smart".

A ritirare il premio Dimitri Tartari, Coordinatore Agenda Digitale dell’Emilia-Romagna, che ha dichiarato: «La qualità della vita passa anche dalla disponibilità di accesso alla rete Internet. Per la l'Agenda Digitale dell'Emilia-Romagna poter accedere alla Rete è qualcosa di indispensabile per lavorare, per studiare e per avere una vita sociale piena e completa. Equiparabile ormai ad un diritto di cittadinanza che va garantito».

premiazioneL'obiettivo dell'Agenda Digitale dell'Emilia-Romagna (ADER) prevede, entro il 2020, che l’Emilia-Romagna avrà almeno un punto di accesso WiFi pubblico, libero e gratuito ogni mille abitanti. L’accesso alla rete Internet veloce e libero in mobilità da parte di cittadini e turisti della nostra regione è un elemento di promozione e valorizzazione del territorio, dei servizi che offre, anche in termini di sviluppo economico.

Per questo ADER vuole superare i 4000 punti di accesso WiFi installati in spazi pubblici, un obiettivo facilitato dalla realizzazione e dalla diffusione della banda ultralarga, che nei prossimi tre anni garantirà una connessione a 30Mb/s per tutti, a 100Mb/s per l’85% delle unità immobiliari; con 200 aree produttive raggiunte dalla banda ultralarga, così come tutte le scuole e i municipi.

Oggi, gli hotspot wi-fi pubblici in Regione sono oltre 1500, di questi la maggior parte sono attivati da Lepida (vedi la mappa degli hotspot Wi-Fi ad accesso autenticato con WISPER o ad accesso libero con FreeLepida) e grazie al nuovo bando sono a disposizione 1103 nuovi dispositivi di accesso a Internet, che troveranno spazio anche in piazze, stazioni, ospedali e biblioteche da Piacenza a Rimini.

“EmiliaRomagnaWiFi” è la nuova rete pubblica della Regione che sarà in grado di garantire un accesso facile e senza restrizioni a tutti, a cominciare da 183 territori. EmiliaRomagnaWiFi, che sfrutterà l’infrastruttura di rete Lepida per un’esperienza d’uso a banda ultralarga, garantirà un servizio con accesso diretto e libero senza l’inserimento di credenziali, disponibile tutti i giorni ventiquattro ore al giorno (senza limiti o vincoli); in più, i luoghi coperti dal servizio - pubblico e gratuito - saranno indicati da una segnaletica chiara e unica a livello regionale. 
Con 218 installazioni sarà Bologna la provincia con il maggior numero di nuovi “access point”, seguono Forlì-Cesena con 190, Modena con 184 e Reggio Emilia con 168. 
EmiliaromagnaWiFi sarà presente con 92 punti di accesso nel ravennate, 86 a Rimini, 58 sia Ferrara sia a Parma e infine 49 nel piacentino.
Dei 1103 assegnati dalla Regione ai territori, 653 sono “indoor” (59%) e 450 “outdoor” (41%).

 

 
Azioni 

Scuola e pari opportunità, 11 istituti dell’Emilia-Romagna finanziati per i campi estivi di Stem

109mila euro ministeriali alle scuole per i campi estivi di scienze, matematica, informatica e coding

11 istituti scolastici emiliano-romagnoli, per un totale di 109mila euro, beneficeranno dei finanziamenti provenienti dal Dipartimento per le pari opportunità nell’ambito dell’iniziativa “In estate si imparano le Stem. Campi estivi di scienze, matematica, informatica e coding” al fine di contrastare, fin dall’ambito formativo, gli stereotipi che vedono le donne scarsamente predisposte verso lo studio delle materie STEM (Scienze, Tecnologia, Ingegneria e Matematica).

Progetti Stem E-R

In Emilia-Romagna, su un totale di 62 istituzioni scolastiche primarie e secondarie di primo grado che hanno presentato domanda, le scuole assegnatarie dei fondi ministeriali sono nelle province di Bologna (4), Modena (3), Ferrara (2) e Ravenna (1), Reggio Emilia (1).

In totale, sono 103 i primi progetti della graduatoria finanziati, in questa prima fase, dal bando pubblico a cui hanno aderito 1067 istituzioni scolastiche di tutta Italia, per una disponibilità complessiva di 1 milione di euro (fino a 10mila euro per istituto). Si tratta di un importante aiuto per promuovere le pari opportunità e a contrastare gli stereotipi di genere nei percorsi scolastici.

Il bando, pubblicato il 19 dicembre 2016, è frutto di un più ampio progetto di sensibilizzazione e prevenzione concordato con il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, con l’obiettivo di contrastare gli stereotipi e i pregiudizi che alimentano il gap di conoscenze tra le studentesse e gli studenti rispetto alle materie STEM, di stimolare l’apprendimento di scienze, matematica, informatica e coding attraverso modalità innovative per favorire lo sviluppo di una maggiore consapevolezza tra le giovani studentesse della propria attitudine verso le conoscenze scientifiche.

 

Maggiori informazioni sul potale del Dipartimento per le pari opportunità

8 e 9 giugno: l’Agenda Digitale dell’Emilia-Romagna a R2B

Bologna ospita la dodicesima edizione per il Salone della Ricerca Industriale e delle Competenze per l'Innovazione promosso dalla Regione Emilia-Romagna, Aster, Smau e Bologna Fiere.

Al padiglione 33 di Bologna Fiere, in viale Aldo Moro, tutto è pronto per accogliere al meglio, l’8 e 9 giugno, la rassegna R2B - Research to Business che si svolgerà in contemporanea con Smau. Spunti e opportunità per le imprese e le persone che nell'innovazione trovano il motore della propria crescita. Il tutto nell’unica fiera in Italia in cui trovare un'offerta multisettoriale di nuove tecnologie e competenze, ma anche, scoprire le politiche per la competitività, la ricerca del futuro, le innovazioni del presente, l'Europa e i mercati internazionali.

Al taglio del nastro dell’evento, il presidente della Regione Stefano Bonaccini darà il via alla due giorni che vedrà l’Emilia-Romagna, assieme ad Aster, protagonista all’interno di uno stand dedicato alla Rete Alta tecnologia dell’Emilia-Romagna, alle startup e alle iniziative a sostegno dell’innovazione del sistema produttivo. Grazie a un set di realtà virtuale, inoltre, si potranno visitare direttamente i tecnopoli dell’Emilia-Romagna. Sarà possibile anche avere informazioni sulle iniziative e le opportunità dedicate a ricerca e innovazione finanziate con i fondi del Por Fesr.

I progetti EmiliaRomagnaWiFII-Cuber sono tra i candidati come migliori casi di innovazione nelle pubbliche amministrazioni.

Maggiori informazioni sul sito di R2B 2017

Il progetto Agende Digitali Locali in Emilia-Romagna premiato a ForumPA

L’iniziativa dell’Agenda Digitale dell’Emilia-Romagna segnalata come esperienza esemplare di pianificazione delle politiche ICT a livello locale

Durante l’edizione 2017 della rassegna romana sull’innovazione amministrativa il progetto Agende Digitali Locali in Emilia-Romagna è stato premiato nella categoria “Sharing economy, sussidiarietà orizzontale, social innovation”.

Da alcuni anni l’Agenda Digitale dell’Emilia-Romagna supporta i Comuni e le Unioni di Comuni nel prendere coscienza dello stato dello sviluppo del digitale sui loro territorio, definire e approvare una strategia di Agende Digitali Locali, coerente con quella regionale, che definisca obiettivi e risultati attesi per il territorio.

Il ruolo di Regione Emilia-Romagna è infatti quello di accompagnare Comuni ed Unioni di Comuni nel processo di ideazione, creazione e adozione della propria Agenda Digitale Locale: strumento politico programmatico nato con lo scopo di assicurare che tutta la popolazione possa usufruire dei benefici generati dalle tecnologie.

Le fasi in cui è suddiviso il progetto prevedono una analisi iniziale dello sviluppo tecnologico dell’ente attraverso la redazione di un “profilo digitale territoriale” (diffusione banda larga, competenze digitali, uso internet/servizi online/social media, organizzazione ente,…). In seguito, dopo aver esposto le risorse messe a disposizione dall’Agenda Digitale dell’Emilia-Romagna in termini di progetti, piattaforme e supporto, l’ente coinvolto decide la propria strategia digitale.
Una co-decisione, quella legata alla redazione dell’Agenda Digitale Locale, a cui gli enti addivengono sottoponendo le proprie strategie digitali al vaglio dei portatori di interesse del territorio tramite un percorso partecipato. Dopo aver ricevuto le indicazioni degli stakeholder, viene redatta e successivamente approvata l’Agenda Digitale Locale, all’interno di un percorso che si delinea come un vero e proprio ‘patto per l’innovazione con il territorio’.

Si tratta di un approccio e azione che mette al centro un concetto di comunità regionale dell’innovazione e che affianca agli interventi infrastrutturali azioni di “empowerment” (potenziamento) delle capacità locali di pianificazione e attuazione, facendo anche leva sulle forze e competenze dei vari portatori di interessi (terzo settore e privati).

Ad oggi sono state approvate o in corso di realizzazione le Agende Digitali Locali di 10 comuni capoluogo (Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Modena, Bologna, Ferrara, Cesena, Cervia, Ravenna, Rimini) e 16 Unioni di Comuni (Unione Pedemontana Parmense, Unione Val d'Enza, Unione Terre d'Acqua, Unione Terre e Fiumi, Unione Reno Galliera, Unione Delta del Po, Unione Bassa Romagna, Unione Romagna Forlivese, Unione Terre d'Argine, Unione Bassa Romagna, Distretto Ceramico, Unione Terre Castelli, Unione Valnure e Valchero, Unione dei Comuni della Valmarecchia, Circondario Imolese e Unione Romagna Faentina). Fra i comuni capoluogo c'è da segnalare che il Comune di Forlì ha anche una propria Agenda Digitale Locale comunale.
Per un totale di quasi due milioni di persone coinvolte nel progetto, pari a circa la metà della popolazione regionale.
Si sono inoltre avviate 8 comunità tematiche a cui hanno aderito formalmente oltre 700 dipendenti della PA regionale, per accompagnare attuazione e sviluppo delle strategie locali e regionali di Agenda Digitale.

 

Maggiori informazioni sul progetto Agende Digitali Locali in Emilia-Romagna

#HackFerrara17 - Il primo hackathon su mobilità sostenibile e turismo culturale a Ferrara

Il 20 e 21 maggio si terrà #HackFerrara, una maratona di hacking dedicata alla mobilità sostenibile e al turismo culturale nella città Estense.

Raccogliendo la sfida dell’open innovation e delle potenzialità delle nuove tecnologie, il Comune di Ferrara promuove, nell’ambito dell’Agenda Digitale Locale ed in sintonia con l’Agenda Digitale dell’Emilia-Romagna (ADER), il primo hackathon cittadino sui temi della mobilità sostenibile e del turismo culturale, che si terrà il 20 ed il 21 maggio 2017 presso la sede del Consorzio Wunderkammer a Palazzo Savonuzzi.

#HackFerrara mette a disposizione un primo premio da mille euro per il team di sviluppatori, innovatori, grafici, esperti di comunicazione digitale, che saprà valorizzare la città di Ferrara sui temi in oggetto con la creazione di un’applicazione per tablet/smartphone.

La competizione prende le mosse anche da un interessante Laboratorio aperto sulla mobilità ed il turismo culturale realizzato dall’associazione Basso Profilo nel 2016, i cui risultati e documenti saranno messi a disposizione dei partecipanti.

L’evento, realizzato in collaborazione con la “Città della Cultura/Cultura della Città”, si inserisce anche nel percorso di riqualificazione dell’area del Teatro Verdi, che potrà sicuramente beneficiare dei risultati dell’hackathon.

Open data, la summer school sui dati territoriali

Si terrà dal 12 al 16 giugno a Ravenna Cul.T.A, la summer school dedicata ai dati per il territorio: cultura, turismo, ambiente, sanità.

Fornire strumenti tecnologici, giuridici, organizzativi per comprendere a pieno il fenomeno dell’open data e affrontare con maggior consapevolezza le strategie necessarie per rendere i dati aperti un pilastro fondamentale per realizzare trasparenza, accountability, partecipazione, senzo civico e crescita economica. Questi gli obiettivi di Cul.T.A (cultura, turismo, ambiente e sanità), open data per il territorio, la Summer School organizzata da Cirsfid (Centro Interdipartimentale di Ricerca in Storia del Diritto, Filosofia e Sociologia del Diritto e Informatica Giuridica dell'Università di Bologna), Fondazione Flaminia per l’Univeristà della Romagna, Fondazione Bruno Kessler, Università degli Studi Milano Bicocca, Institute of Cognitive Sciences and Technologies (ISTC), Univeristà degli Studi di Torino.

In particolare, la Summer School intende valorizzare i dati aperti legati al territorio, quali il turismo, i beni culturali, i dati geografici e ambientali. Il tema dei dati ambientali si collega infine al settore della salute e della sanità nel quale gli open data possono produrre cambi di politiche pubbliche di enorme rilievo per la qualità della vita dei cittadini.

La Summer School è rivolta a funzionari giuridici e tecnici di enti pubblici (regioni, comuni, enti pubblici, beni culturali, agenzie territoriali, etc.) che si trovano a dover affrontare la gestione dei dati e dei documenti in formato aperto alla luce delle nuove normative (Agenda Digitale Europea, Decreto Trasparenza, Codice dell’Amministrazione Digitale, Direttiva PSI, GDPR, Regolamento eIDAS) o perché sospinte dalle innovazioni tecnologiche introdotte dal Web 2.0 (trasparenza, comunicazione, partecipazione).

La figura professionale emergente è un responsabile dell’innovazione o ICT che comprenda a fondo le potenzialità del Semantic Web (Linked open data) e che intende impadronirsi delle modalità operative per poi creare progetti rivolti alla smaterializzazione dei documenti e alla creazione di portali open data.

Fra gli obiettivi di Cul.T.A anche quello di  fornire competenze e capacità operative a ricercatori, sviluppatori, imprese, enti, esperti di comunicazione, aggregatori di dati e in generale ogni attore che accompagna le pubbliche amministrazioni nel difficile compito di trasformarsi in accordo con le esigenze dell’era della conoscenza.

 

Maggiori informazioni sul sito di Cul.T.A

 

L’Agenda Digitale E-R aderisce all’iniziativa “Girls in ICT Day”

Si terrà il prossimo 27 aprile l’annuale appuntamento “Girls in ICT Day” promosso dall'ITU (International Telecommunication Union), l'organo dell'ONU per lo sviluppo delle telecomunicazioni.

Una giornata mondiale per incentivare le ragazze a intraprendere percorsi di studio e di lavoro nel digitale. Questo è l’intento di “Girls in ICT Day”, in programma per il prossimo 27 aprile, a cui aderisce anche l’Agenda Digitale dell’Emilia-Romagna tramite Ervet SpA, che ha da poco condotto sul tema una indagine sulle iniziative a livello nazionale per promuovere il digitale fra le ragazze, si tratta di una prima ricognizione e chiunque sia a conoscenza di altri eventi analoghi può comunicarlo direttamente ad Ervet SpA.

“Girls in ICT Day” è una iniziativa sostenuta da tutti gli stati membri dell'ITU (International Telecommunication Union), l'organo dell'ONU per lo sviluppo delle telecomunicazioni. Un appuntamento annuale che si tiene ogni quarto giovedì del mese di aprile che ha lo scopo di favorire e incentivare la partecipazione delle ragazze nel settore ICT.

Uno degli stereotipi esistenti, infatti, è quello di una presunta scarsa attitudine delle giovani donne verso le discipline STEM (Science, Technology, Engineering, Mathematics), una falsa credenza che conduce a un divario di genere sia nella scelta degli studi universitari che in quelle professionali, con pesanti conseguenze sulla presenza femminile in settori che offrono importanti opportunità di lavoro.

Il contrasto al gap di genere nelle tecnologie digitali è una delle finalità che la Regione Emilia-Romagna affronta anche con la propria Agenda Digitale (ADER), nell’ambito della quale è stato siglato il 16 giugno 2016 il Protocollo d’intesa con il MIUR per l’attuazione del “Piano Nazionale Scuola Digitale” (PNSD).
A tal fine la Regione Emilia- Romagna, tra le varie iniziative, organizza per l’estate 2017 con la collaborazione di Ervet SpA, un Campus residenziale estivo per ragazze delle scuole superiori per l’apprendimento delle materie digitali.

Per l’occasione, inoltre, la Regione Emilia-Romagna organizza una campagna informativa per sensibilizzare le ragazze sulle molte opportunità offerte loro dal digitale. Di seguito pubblichiamo i link ad una serie di interviste, pubblicate su Youtube, con protagoniste alcune testimonial significative in ambito delle politiche pubbliche e nel settore privato:

  • Elena Elena Giuntoli, co-fondatrice di SocialLAB: goo.gl/nVHBqY

 


Le tecnologie dell’informazione e della comunicazione nei Comuni emiliano-romagnoli

È uscito il "Rapporto sulla diffusione delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione nei Comuni dell'Emilia-Romagna", su fonte Istat, che nasce dalla collaborazione tra il Coordinamento Agenda Digitale e il Servizio statistica della Regione Emilia-Romagna.

Forte orientamento verso la gestione associata dei sistemi informativi, notevole attenzione alla formazione informatica del personale, investimenti nelle connessioni a Internet di elevata velocità e qualità, buona offerta di servizi interattivi a cittadini e imprese erogati attraverso web e social media.

Questi gli aspetti che più caratterizzano i Comuni emiliano-romagnoli se confrontati con altre realtà a livello nazionale. È quanto emerge dal "Rapporto sulla diffusione delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione nei Comuni dell'Emilia-Romagna".
Il documento, basato su dati di fonte Istat, nasce dalla collaborazione tra Coordinamento Agenda Digitale e il Servizio statistica, comunicazione, sistemi informativi geografici, educazione alla sostenibilità, partecipazione della Regione Emilia-Romagna.


L’organizzazione e la formazione informatica

Con riferimento al dicembre 2015, presso il 15% dei Comuni emiliano-romagnoli è attivo un ufficio autonomo di informatica, valore molto vicino alla media nazionale. L’orientamento emiliano-romagnolo è però marcato verso la gestione associata dei servizi informatici: infatti il 78% dei Comuni ha istituito un ufficio informatica nell’ambito di una gestione associata, per lo più una Unione di Comuni.
Tale organizzazione è decisamente tipica del nostro territorio (e, anche se in misura minore, di tutto il Nord-Est) in quanto l’analogo valore nazionale è al 13%. Tipica delle Pubbliche Amministrazioni emiliano-romagnole è anche la condivisione della gestione delle funzioni ICT tra i vari attori coinvolti nei progetti nell’ottica dello scambio di competenze e supporto: sembra infatti che personale interno, personale delle gestioni associate, fornitori esterni (pubblici o privati) collaborino lavorando congiuntamente al funzionamento dell’ente più di quanto si rilevi in altri territori.
In Emilia-Romagna è notevole anche l’attenzione alla formazione informatica del personale delle Pubbliche Amministrazioni. Un Comune su tre ha organizzato corsi di formazione sulle materie informatiche, a fronte di un valore nazionale del 19%, e quasi un dipendente su cinque ha seguito nel 2015 un corso relativo all’informatica, valore più elevato rispetto a tutti gli altri territori regionali italiani.

Le dotazioni informatiche interne

Sensibile anche l’investimento del territorio nelle connessioni a Internet di elevata velocità e qualità. La quasi totalità dei Comuni ha indicato di poter disporre di una connessione ad Internet con velocità sopra i 2 Mega, molto spesso attraverso tecnologie in fibra ottica, che contraddistinguono il territorio emiliano-romagnolo in maniera molto netta rispetto alle altre realtà italiane. Molto diffusa anche la pratica di utilizzare prodotti open source, sia lato server che per l’office automation in locale. L’81% dei Comuni infatti adotta software open source, principalmente per i pacchetti office, per i browser web, ma anche per la gestione delle basi dati e per i web server. Rispetto alle medie nazionali, l’uso dell’open source è più diffuso e, dove è stato adottato, più spesso ha effettivamente sostituito le soluzioni alternative a pagamento. In più di ogni altra realtà regionale, in Emilia-Romagna la telefonia viaggia su Voip: l’82% dei Comuni emiliano-romagnoli utilizza tecnologie Voip contro il 31% rilevato a livello nazionale. Già avviata anche la migrazione verso il cloud: il 41% dei Comuni dell’Emilia-Romagna fruisce di servizi in modalità cloud, principalmente per la posta elettronica e per alcune applicazioni software.

I servizi via web e social per i cittadini

In Emilia-Romagna buona è anche l’offerta di servizi interattivi a cittadini e imprese. La possibilità di acquisire informazioni online sui siti comunali, scaricare moduli, concludere a distanza i procedimenti è maggiore rispetto ai livelli medi italiani, soprattutto per quanto riguarda le azioni più interattive. Inoltre i Comuni emiliano-romagnoli più frequentemente mettono a disposizione dei propri utenti strumenti web nell’ottica del social media come pagine su social network, siti di condivisione di contenuti multimediali, blog e forum (46%) oppure applicazioni mobili gratuite per fornire informazioni e servizi (26%). Inoltre l’Emilia-Romagna è la regione in cui i Comuni rendono più frequentemente disponibili agli utenti punti di accesso pubblico di connessione a Internet gratuiti in modalità wi-fi.

 

Leggi la notizia sul portale regionale del Servizio statistica

Libera, gratuita, veloce: nasce la rete regionale "EmiliaRomagnaWiFi"

Chiuso il bando di Regione e Lepida Spa rivolto agli Enti del territorio. Oltre 1100 nuovi punti di accesso da Piacenza a Rimini.

Liberi, gratuiti, veloci: saranno così i 1103 nuovi punti di accesso a Internet che troveranno spazio anche in piazze, stazioni, ospedali e biblioteche da Piacenza a Rimini. 
Parte così “EmiliaRomagnaWiFi”, la nuova rete pubblica della Regione che sarà in grado di garantire un accesso facile e senza restrizioni a tutti, a cominciare da 183 territori.

Un nome uguale in tutta l’Emilia-Romagna per la rete che raccoglie i punti WiFi dai quali si potrà accedere a Internet in modo semplice e senza restrizioni. Una segnaletica specifica indicherà i luoghi che offrono il servizio gratuito e ad acceso libero.
Tra le novità, la possibilità di navigare senza bisogno di autenticarsi, 24 ore su 24 tutti i giorni, sull’infrastruttura Lepida a banda ultra larga.

Con 218 installazioni sarà Bologna la provincia con il maggior numero di nuovi “access point”, seguono Forlì-Cesena con 190Modena con 184Reggio Emilia con 168. EmiliaromagnaWiFi sarà presente con 92 punti di accesso nel ravennate86 Rimini58 sia Ferrara sia a Parma e infine 49 nel piacentino.
La localizzazione dei punti di accesso  è il risultato di un bando regionale appena chiuso, rivolto agli Enti locali e finanziato con un milione e 400 mila euro da Regione Emilia-Romagna e Lepida Spa.

Il bando prevede, infatti, un forte coinvolgimento da parte degli enti per realizzare i nuovi punti di accesso entro il 2018. Dei 1103 assegnati dalla Regione ai territori, 653 sono “indoor” (59%) e 450 “outdoor” (41%). Ognuno di essi deve essere collegato direttamente ad un punto di accesso alla rete Lepida: nel caso non lo sia l’ente interessato dovrà finanziare i costi per realizzare le connettività mancanti in fibra ottica o con link radio a 26GHz.

Per consultare la graduatoria sul portale di Lepida Spa e la mappa dei punti WiFi sul sito dedicato.

 

Leggi la notizia su E-R Il portale della Regione Emilia-Romagna

World Plone Day 2017 - 26 aprile, Regione Emilia-Romagna

Come ogni anno, la Regione Emilia-Romagna ospita il World Plone Day

La Regione Emilia-Romagna ospita il World Plone Day, la giornata mondiale dedicata al CMS Plone, in programma mercoledì 26 aprile 2017 alle 9.30, presso la Sala Poggioli, "Terza Torre" (viale della Fiera, 8), Bologna.

La partecipazione è gratuita, previa registrazione online obbligatoria.

Lo scopo è incontrarsi tra enti e organizzazioni pubbliche ma anche imprese private per mettere a fattor comune sia le soluzioni tecnologiche, sia le proprie esperienze su vari scenari: dal sito Web alla Intranet.

RedTurtle, storico partner della Regione per la tecnologia Plone, supporterà l'organizzazione dell'evento e presenterà alcuni progetti e iniziative realizzate nell’ultimo anno.

Il programma dell’iniziativa coprirà la mattinata, dalle 09.30 alle 13:00, e coffee break alle ore 11.

  • Sara Turra (Regione Emilia Romagna) - “Plone in RER: un volano per la digital transformation”
  • Valentina Bolognini (Università degli Studi di Bologna) - "Università di Bologna: piattaforma Plone per la gestione self service di mini-siti informativi"
  • Alessandro Cantelli, Sonia Simonini e Ughetta Tona (Unione Comuni del Distretto Ceramico) - "Aspetti organizzativi del dispiegamento di siti per i Comuni / il Database dei Procedimenti"
  • Francesca de Frenza (AUSL Bologna) - "Form e servizi on line, l'esperienza dell'Azienda USL di Bologna"
  • Fabio Mirotti (Comune di Modena) - "ComNET: La nuova intranet Plone 5 del Comune di Modena"
  • Barbara Curcio Rubertini (Azienda Ospedaliera di Ferrara) - "ferrarasalute.it: un processo di integrazione della comunicazione web tra aziende sanitarie in ambito provinciale"
  • Andrea Malossini e Roberta Renati (ARPAE) - "Aggiornàti: la intranet di Arpae Emilia-Romagna"
  • Silvia Cariani (Giulio Barbieri S.p.A.) - "Il processo di redesign di giuliobarbieri.it"
  • Stefano Marchetti (RedTurtle Technology) - "Stato dell’arte di Plone 5
 e oltre"

 

Per maggiori informazioni e rimanere aggiornati sul programma del World Plone Day 2017, consultare la pagina dedicata all’evento su PloneGov Italia.

La Get Online Week 2017

Dal 27 marzo al 2 aprile in Emilia-Romagna sono in programma decine tra corsi di formazione ed eventi sul digitale. Tre le priorità: sicurezza informatica, servizi on line e opportunità di sviluppo economico e imprenditoriale derivanti dall'uso del digitale.

Il progetto Pane e Internet aderisce per il terzo anno alla Get Online Week” (GOW), la Settimana Europea per la promozione dell’uso di Internet. Sono decine le iniziative in programma in Emilia-Romagna, dal 27 marzo al 2 aprile, per promuovere l’uso dei media digitali: corsi, laboratori, seminari e conferenze organizzati in tutta la regione per sensibilizzare sull’uso sicuro, critico e consapevole del digitale e di Internet.

L'iniziativa è promossa dalla rete Telecentre Europe, alla quale aderisce la Regione Emilia-Romagna tramite Pane e Internet ed Ervet. Quest’anno la manifestazione sarà dedicata a tre priorità: sicurezza informatica, servizi on line e opportunità di sviluppo economico e imprenditoriale derivanti dall'uso del digitale.

Sono molti i format degli eventi proposti, che si terranno in varie location. Fra quelli rivolti a tutti i cittadini troviamo:

  • "Genitori digitali": rivolto ai genitori di bambini e adolescenti. Lo scopo è di fornire loro conoscenze utili a integrare l'utilizzo dei media digitali nei contesti relazionali familiari. Verranno affrontati i temi a carattere generale dell’uso del digitale in relazione alle fasi di sviluppo cognitivo, sociale ed emotivo e verranno approfonditi alcuni temi specifici quali la privacy, l’identità digitale, il cyberbullismo, il sexting;
  • "Servizi sanitari on line per i cittadini": il workshop è realizzato con la collaborazione di Cup 2000 è finalizzato ad illustrare i servizi sanitari online per i cittadini, in particolare il Fascicolo Sanitario Elettronico ed il sistema di pagamenti online delle prestazioni sanitarie;
  • "I lavori digitali con i social media e le opportunità per promuovere se stessi o la propria impresa": un workshop che mira a far luce sulle opportunità offerte dal web per i professionisti e le imprese. L'incontro vuole essere anche un'occasione per sfatare alcuni falsi miti e fornire una visione realistica delle opportunità offerte dai media digitali. Verrà approfondito il tema dell'uso dei social network per migliorare la visibilità della propria impresa, oltre che per far conoscere se stessi e mettere in luce le proprie competenze;
  • "Crescere in Digitale: il Sistema Camerale, Google e le galassie delle digital skill": l'incontro, che si terrà a Bologna il 28 marzo, dalle 11 alle 14, presso la Fondazione Aldini Valeriani (Via Bassanelli Sario 9/11), è organizzato da Unioncamere E-R e con il supporto del progetto Crescere in digitale, promosso per favorire, attraverso l'acquisizione di competenze digitali, l'occupabilità di giovani che non studiano e non lavorano e investire sulle loro competenze per accompagnare le imprese nel mondo di Internet.

Tutti gli eventi in Emilia-Romagna sono coordinati da Pane e Internet, organizzati con la collaborazione dei componenti della Cabina di Regia del progetto e promossi da Punti Pane e Internet, Comuni, Unioni di Comuni, biblioteche, associazioni, aziende e liberi professionisti.

Gli eventi della Get Online Week 2017 sono promossi nel più ampio contenitore della Primavera Digitale PEI, con la quale da inizio marzo a giugno in tutte le province dell'Emilia-Romagna saranno organizzati oltre 60 eventi sulle tematiche digitali e di Internet.

È possibile consultare il calendario e l’elenco delle iniziative in programma, raggruppate per provincia o data, sul portale del progetto "Pane e Internet".

Wi-fi, un bando regionale rivolto agli enti

Rimarrà aperta sino al 30 marzo 2017 la manifestazione di interesse per l’assegnazione di 1.600 access point rivolta agli enti del territorio.

Uno degli obiettivi strategici dell’Agenda Digitale regionale è quello di raggiungere la disponibilità, entro il 2020, di almeno un punto di accesso WiFi pubblico, libero e gratuito ogni mille abitanti.

Per questo, Regione Emilia-Romagna, tramite LepidaSpA, mette a disposizione 1650 nuovi access point di categoria carrier class, di cui il 67% indoor e la restante parte outdoor, da installare mediante la partecipazione, entro il 30 marzo 2017, ad un avviso pubblico, cercando di ottenere la massima omogeneità territoriale. Privilegiando, in generale, gli spazi pubblici con maggiore potenziale di fruizione del servizio e dando particolare priorità alle aree rurali montane con problemi di sviluppo, al sistema di trasporto pubblico ferroviario regionale, ai presidi sanitari (AUSL e Ospedali), agli spazi di aggregazione di tipo culturale come le biblioteche e quelli dedicati alle attività sportive.

La nuova rete si chiamerà “EmiliaRomagnaWiFi”, un unico nome per tutto il territorio regionale, e garantirà un accesso facile e performance di alto livello, in quanto:

  • l’accesso sarà diretto e non richiederà l’inserimento di credenziali
  • il servizio sarà garantito sempre: tutti i giorni, ventiquattro ore al giorno, senza limiti o vincoli
  • sfrutterà l’infrastruttura di rete Lepida per consentire un’esperienza d’uso a banda ultra larga
  • I luoghi coperti dal servizio pubblico ad accesso libero e gratuito saranno indicati da una segnaletica chiara e unica a livello regionale

Le risposte da parte degli enti devono essere fornite solo ed esclusivamente mediante il google form consultabile all’indirizzo https://goo.gl/forms/K1AoVbC6fYpf9Wu83


Maggiori informazioni:

BUL, al via consultazione pubblica per mappare le aree grigie e nere

Dal 1 marzo è aperta la consultazione pubblica per l’aggiornamento della mappatura dei servizi a banda ultralarga delle aree grigie e nere presente sul territorio nazionale.

Nelle prossime settimane gli operatori di TLC saranno chiamati da Infratel Italia – società in house del ministero dello Sviluppo Economico – per comunicare i livelli di copertura esistenti nelle attuali aree grigie e nere al primo marzo 2017 e i piani di copertura previsti nel triennio con aggiornamenti progressivi al 1° marzo 2018, 1° marzo 2019 e 1°marzo 2020. Gli operatori saranno chiamati a fornire i dati circa l’architettura utilizzata, la velocità di download e di upload, la tecnologia e l’anno di copertura.

Alla fine della consultazione i dati raccolti saranno pubblicati in forma aggregata sul sito bandaultralarga.italia.it, dove i cittadini e le imprese potranno così monitorare non solo gli avanzamenti della banda ultralarga nelle aree bianche a investimento pubblico ma anche i progressi dei piani di investimento dei privati nelle aree grigie e nere.

La consultazione, che terminerà il 28 aprile del 2017, consentirà l’aggiornamento delle infrastrutture abilitanti un servizio di accesso NGA (Next Generation Access) realizzate o pianificate dagli operatori.

 

Maggiori informazioni:

 

Trasparenza e PA, le tappe normative e il sito regionale dedicato

Quali sono le norme che regolano la trasparenza negli enti pubblici? Cos’è il sito “Amministrazione Trasparente” e quali informazioni contiene? Cos’è il Piano Triennale per la prevenzione della Corruzione e per la Trasparenza? Tutte le risposte in un breve video.

La Regione Emilia-Romagna è da sempre fortemente impegnata sui temi relativi alla trasparenza che considera un valore primario per la qualità dell’amministrazione e il livello di democrazia che un ente pubblico fornisce alla collettività. Dalla prima legge cardine, la 241 del 1990 sul “Procedimento Amministrativo”, le tappe del percorso sulla trasparenza nella PA giungono ad una norma base qual è il decreto legislativo 33 del 2013 - che fra le altre cose istituisce la sezione “Amministrazione Trasparente” nei siti delle PA - e al decreto legislativo 97 del 2016, la normativa di attuazione del FOIA (Freedom of Information Act).

Maurizio Ricciardelli (Responsabile della prevenzione e della corruzione e della trasparenza della Regione Emilia-Romagna) e Milco Forni (curatore del sito regionale “Amministrazione Trasparente”) raccontano in un video queste importanti tematiche, il loro sviluppo declinato a livello regionale e il contenuto del sito “Amministrazione Trasparente” della Regione Emilia-Romagna.

Guarda il video #ER Trasparente

Consulta il sito "Amministrazione Trasparente" della Regione Emilia-Romagna

Piano Banda Ultra Larga dell'Emilia-Romagna

Gli obiettivi e gli interventi previsti dalla Regione Emilia-Romagna e dal Governo Italiano per l’infrastrutturazione a Banda Ultra Larga (BUL) dell’Emilia-Romagna

Gli obiettivi infrastrutturali relativi alla banda ultralarga dettati dall'Agenda Digitale Europea prevedono per il 2020 la disponibilità di banda ultralarga ad almeno 30 Mbps per tutti e che il 50% delle famiglie usi una connessione ad almeno 100 Mbps.

Coerentemente con la strategia italiana, gli obiettivi regionali prevedono il 100% delle unità immobiliari ad almeno 30 Mbps (Megabit per secondo) e l'85% delle unità immobiliari coperte da servizi di banda ultra larga ad almeno 100 Mbps.

In Emilia-Romagna, il 98% della popolazione ha una disponibilità di banda di almeno 2 Mbps (copertura netta), il 53% di almeno 30 Mbps e il 19% di almeno 100Mbps.

Fonte: Commissione Europea, Digital Agenda Scoreboard

 

Fonte: Lepida Spa, gennaio 2017

 

Il 3 marzo 2015 il Consiglio dei Ministri ha approvato la Strategia italiana per la banda ultralarga con l'obiettivo di colmare il ritardo digitale del Paese rispettivamente sul fronte infrastrutturale e nei servizi, in coerenza con l'Agenda Digitale Europea. Con delibera numero 606 del 28 aprile 2016, la Giunta regionale ha dato il via libera a finalizzare la convenzione con il Governo, secondo la quale il Ministero dello Sviluppo Economico (MiSE) destinerà 180 milioni alle aree bianche a fallimento di mercato. I nuovi finanziamenti pubblici andranno ad integrare gli investimenti che gli operatori privati faranno nelle aree nere (circa 300 milioni). In particolare, Regione integrerà 75 milioni di euro per effettuare un unico intervento di bando per la realizzazione e la concessione di gestione all’ingrosso della rete.

Gli obiettivi regionali

Sulla base degli obiettivi europei, Regione Emilia-Romagna ha definito un piano di indirizzo per lo sviluppo della banda ultra larga (pdf1.06 MB) che prevede di raggiungere, per il 2020:

 

  • Copertura a 30Mbps per il 100% della popolazione
  • Copertura a 100 Mbps per l’85% della popolazione
  • Copertura di 200 aree produttive in banda ultra larga
  • Copertura del 100% delle scuole in banda ultra larga
  • Copertura del 100% dei municipi in banda ultra larga

Aree di intervento

Sulla base dei piani degli operatori privati di telecomunicazione, il territorio dell’Emilia-Romagna è stato suddiviso, come tutte le zone del resto d’Italia, in aree nere e aree bianche:

Aree nere

Ovvero i 53 comuni (16 in provincia di Bologna, 2 e Ferrara, 5 a Forlì-Cesena, 10 a Modena, 4 a Parma, 2 a Piacenza, 4 a Ravenna, 4 a Reggio Emilia, 6 a Rimini) dove gli operatori privati investono in prima persona e senza alcun finanziamento pubblico perché il numero di utenze garantisce loro il ritorno sugli investimenti. In queste aree la fibra ottica è arrivata o lo sarà a breve in tutti gli armadi di strada e gli utenti potranno navigare ad una velocità tra i 30 ed i 100 Mbps.

Va evidenziato che all’interno dei comuni appartenenti alle aree nere, esistono anche delle aree bianche, costituite da frazioni o piccoli nuclei familiari, lontani dal centro abitato. Queste aree sono "fuori mercato" e grazie all’accordo con il Governo, saranno gestite con i finanziamenti destinati alle aree bianche della Regione.

Dai piani degli operatori TLC, pubblicato dal Mise, si rileva che per la Regione Emilia-Romagna le le aree nere coprono il 79% della popolazione.

Aree bianche

Sono le aree periferiche dove gli operatori non investono perché a fallimento di mercato e dove internet ultra veloce arriverà solo grazie ai finanziamenti pubblici. Complessivamente per queste aree si prevede ora un unico intervento per un totale di finanziamento pubblico pari a 238,7 milioni di euro (180,7 milioni di euro del Mise, 39 milioni di Fondi FEASR, 19 milioni di fondi FESR). A questi vanno aggiunti i 15 milioni previsti per le scuole e 6,5 milioni per i municipi.

Fonte Regione Emilia-Romagna

 

Dai piani degli operatori TLC si rileva che per l’Emilia-Romagna le aree bianche interessano il 21% della popolazione regionale.

Fonte: bandaultralarga.it

 

Fonte: Regione Emilia-Romagna

 

L'intervento prevederà quattro fasi strutturate su singole annualità

Fonte: Regione Emilia-Romagna 2016

 

 


Fase 1

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 Fase 2

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 Fase 3

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 Fase 4

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Scenario a conclusione delle quattro fasi

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

La tecnologia

La tecnologia abilitante alla realizzazione della banda ultra larga è ovviamente la fibra ottica utilizzata per raggiungere la centrale (FTTE), l'antenna radio (FTTA), l'armadio di strada (FTTC) e infine direttamente lo stabile (FTTB e FTTH). FTTE e FTTC sfruttano, per raggiungere l'abitazione o l'azienda, il cavo in rame telefonico già normalmente presente ottenendo velocità variabili in funzione della distanza dalla centrale o dall'armadio di strada, velocità che nel caso migliore (vicinissimi all'armadio di strada) può raggiunge anche i 100Mbps. Le performance maggiori con velocità superiori ai 100Mbps si hanno con la fibra ottica che arriva direttamente in casa (FTTB/FTTH), in questo caso possono subentrare ulteriori costi di infrastrutturazione dovuti ad esempio all'esecuzione di scavi.

10_fibra_percorso

Programmazione degli interventi

Secondo quanto previsto dalla Regione e in aderenza a quanto concordato con il Governo l’inizio dell’implementazione degli interventi per la copertura delle aree bianche avverrà i primi mesi del 2017.

Maggiori informazioni

Consulta la pagina dedicata sul portale di Lepida Spa per informazioni relative alle fasi di realizzazione dell’intervento pubblico sui comuni interessati e al numero di interventi (con relativo impegno finanziario) attualmente in essere.

Alla pagina informativa di Lepida Spa si trova la lista dei comuni oggetti dell’intervento pubblico

Video

Contatti

Per informazioni puoi scrivere a coordinamentoADER@regione.emilia-romagna.it

Atelier creativi, in Emilia-Romagna fondi a 120 scuole

Sono 120 le istituzioni scolastiche emiliano-romagnole ammesse ai finanziamenti ministeriali, nell’ambito del Piano Nazionale Scuola Digitale, per la realizzazione di Atelier creativi.

Stampanti e scanner 3D, kit per la robotica, per il making e il tinkering, per combinare manuale e digitale, didattica formale e informale. Gli spazi delle scuole primarie e secondarie di primo grado diventano atelier creativi grazie ai 28 milioni di euro messi a disposizione del ministero dell’Istruzione, nell’ambito del Piano Nazionale Scuola Digitale, per un totale di 1.873 progetti vincitori.

Di questi, 120 afferiscono a scuole del I ciclo emiliano-romagnole e si aggiudicano complessivamente 1,8 milioni di euro. Fra i progetti che hanno passato il vaglio della commissione esaminatrice, finanziati con un contributo massimo di 15mila euro, si va dal laboratorio di astronomia dove saranno gli stessi studenti a creare artigianalmente gli strumenti astronomici, a quello per la creazione di format narrativi attraverso l'uso delle tecnologie digitali. Dall'atelier per lo studio della biomeccanica del corpo umano a quello sul riciclo di tessuti, il recupero di piccoli giocattoli e materiale plastico per la realizzazione di manufatti anche tramite l'utilizzo di stampanti 3D.


Sul podio delle province emiliano-romagnole per progetti finanziati troviamo
Bologna, con 29 istituti scolastici, seguita da Modena (22), mentre la medaglia di bronzo va a Parma (13). Scorrendo la classifica, ex aequo al quarto e quinto posto rispettivamente per Ferrara e Reggio-Emilia, con 11 scuole vincitrici, e per Piacenza e Ravenna con 10 istituti premiati. Chiudono la classifica Rimini, con 8 progetti e Forlì, dove saranno realizzati 6 atelier e laboratori creativi.

 

Maggiori informazioni:

Rimini, al via un nuovo corso PEI

Torna anche quest'anno a Rimini il progetto della Regione Emilia-Romagna "Punto Pane e Internet", nell'ambito dell'Agenda Digitale, finalizzato allo sviluppo delle competenze digitali dei cittadini.

Un nuovo corso di alfabetizzazione digitale di primo livello partirà dal 7 febbraio a Rimini. L'iniziativa è promossa dal Punto Pane e Internet locale. Le lezioni si terranno il martedì e il giovedì dalle 15 alle 17, fino al 9 marzo, presso l'Istituto Aurelio Bertola (via Euterpe 16).

Per ulteriori informazioni e per iscriversi è possibile contattare il Punto PEI Rimini ai seguenti recapiti:
piazza Cavour 29, 47921 Rimini  
tel: 0541 70 47 04
e-mail: paneeinternet@comune.rimini.it


Maggiori informazioni sul portale del progetto Pane e Internet

Servizi online, un’indagine per misurarne l’utilizzo nel 2016

La Regione consulta Comuni e altri enti per capire quanto i cittadini e le imprese hanno utilizzato nel 2016 i servizi di e-government.

Parte a gennaio 2017 l’indagine sull’uso dei servizi online della PA: Comuni e altri enti, compresi quelli che forniscono piattaforme e infrastrutture tecnologiche alle amministrazioni, saranno contattati per la raccolta di dati e informazioni relativi ai canali di utilizzo dei servizi online da parte dei cittadini e delle imprese. Si tratta di un’indagine a supporto delle attività dell’Agenda Digitale ed è promossa dalla Regione Emilia-Romagna con la collaborazione operativa della società Ervet.

L’analisi sarà dedicata ad un campione di servizi pienamente transattivi, ovvero ottenibili per intero attraverso i canali digitali, tra cui anche quelli di pagamenti elettronico.

I report dettagliati dell’indagine svolta nel 2014 e 2015 sono a disposizione di tutti gli enti interessati nella sezione “Dati ICT” di E-R Digitale dedicata all’uso dei servizi della PA online.

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ultima modifica 2024-11-20T15:38:12+01:00
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