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Emilia-Romagna: 2,6 milioni di euro per completare la transizione al digitale dei Comuni

Entro fine anno tutti i pagamenti alle PA potranno essere effettuati online e tramite l’App IO si potrà accedere ai servizi digitali dei Comuni

La Regione Emilia-Romagna e il Dipartimento per la Trasformazione digitale della Presidenza del Consiglio dei ministri hanno siglato un accordo per completare il processo di innovazione e digitalizzazione delle pubbliche amministrazioni. 

Nei prossimi mesi poco più di 2,6 milioni di euro - per la precisione 2.161.700 euro provenienti da risorse nazionali, ai quali si aggiungeranno 550.000 euro di provenienza regionale - saranno investiti per raggiungere due importanti traguardi da qui alla fine del 2021: la possibilità di effettuare tutti i pagamenti alle pubbliche amministrazioni del territorio regionale online, tramite la piattaforma PagoPA. E in aggiunta quella di utilizzare l’App IO - attraverso l’identità digitale SPID già fornita gratuitamente a tutti gli emiliano-romagnoli da Lepida - per accedere ai servizi digitali del  Comuni.

Grazie a questi importanti investimenti, si punterà al progressivo miglioramento di uno scenario esistente che già oggi ha visto passare quasi il 70% delle amministrazioni regionali al sistema dei pagamenti digitali, con oltre 800mila operazioni eseguite su PayER nel 2020 (+32% sul 2019), per un totale di circa 60 milioni di euro (+34%).

Per passare all’operatività, il prossimo step consisterà nella sottoscrizione di un nuovo accordo nell’ambito della Community Network Emilia-Romagna, di modo da coinvolgere attivamente tutti i Comuni e le Unioni di Comuni del territorio nell’agenda di interventi da realizzarsi nel corso dei prossimi mesi.

Agenda che sarà contraddistinta da due importanti scadenze. La prima è il 28 febbraio 2021, data a partire dalla quale i cittadini potranno utilizzare solo ed esclusivamente gli strumenti di identità digitale, la carta d'identità elettronica e la carta nazionale dei servizi per accedere ai servizi online. Sempre a partire da questo giorno inoltre, le pubbliche amministrazioni non potranno più rilasciare o rinnovare credenziali diverse da quelle valide per gli strumenti appena elencati, per la fruizione dei servizi digitali. 

Infine, sempre il 28 febbraio diventerà obbligatorio rendere fruibili i servizi in rete tramite l’app IO per smartphone e tablet, e scatterà l’obbligo per i prestatori di servizi di pagamento abilitati, come ad esempio le banche e le poste, di utilizzare esclusivamente la piattaforma PagoPA per i pagamenti verso le pubbliche amministrazioni.

La seconda scadenza chiave del processo di digitalizzazione è fissata al 31 dicembre 2021: per quella data, gli enti locali dovranno spostare almeno il 70% dei servizi di incasso su PagoPA, dal pagamento della Tari a quelli della refezione scolastica, attivare almeno 10 servizi digitali sull’app IO, come le operazioni di anagrafe o quelle degli sportelli edilizia, e infine completare il passaggio alla SPID come strumento unico per l’accesso alle funzioni online dei Comuni.

"La digitalizzazione dei servizi degli Enti locali è un atto di civiltà non più rimandabile - dichiarano Paola Salomoni e Paolo Calvano, assessori regionali all'Agenda Digitale e al Bilancio - per la comodità e la sicurezza dei cittadini, prima di tutto, che devono essere messi in condizione di evitare il più possibile file e attese negli uffici pubblici. Ma è anche una scelta che riguarda la sostenibilità - perché dematerializzando si riduce l'uso di carta e si limitano gli spostamenti - e che ci aiuta nel nostro percorso contro lo spopolamento delle montagne e di altre aree periferiche, dove spesso il dover adempiere agli obblighi della burocrazia si rivela un disagio maggiore che in città. L'impegno del Governo, che ringraziamo, è significativo e stringente perché fissa delle scadenze ben precise che ci impegniamo a rispettare anche grazie al prezioso aiuto tecnico di Lepida, che già fornisce la SpID gratis a tutti in Emilia-Romagna.

Siamo fiduciosi che nessuno sarà lasciato indietro in questa transizione digitale: a partire dal progetto Pane&internet, da anni in Emilia-Romagna investiamo sull'alfabetizzazione digitale di tutte le fasce di età della popolazione, concentrandoci proprio sugli anziani e su chi in generale ha meno dimestichezza con la tecnologia, e con gli ultimi investimenti che porteranno EmiliaRomagnaWifi in tutti i comuni della regione non abbiamo paura di nessun digital divide.

Banda ultralarga nelle aree bianche: la Commissione Europea consulta gli stakeholder

Lo scopo è raccogliere pareri su quanto il quadro di regole in materia di aiuti di Stato sia ancora attuale efficace. La consultazione è aperta fino al 5 gennaio

La Commissione europea ha avviato una consultazione pubblica per raccogliere opinioni sulle norme in materia di aiuti di Stato e sostegno pubblico per la diffusione e lo sviluppo delle reti per la banda ultralarga. L’obiettivo è verificare se le linee guida in materia varate nel 2013, e il conseguente regolamento normativo approvato nel 2014, siano ancora efficaci e funzionali alla luce delle evoluzioni degli ultimi anni. 

L’intento è capire se il quadro regolativo attuale ha stimolato adeguatamente lo sviluppo delle infrastrutture di telecomunicazione, e con esso la competitività del settore; ha risposto efficacemente alle esigenze tecnologiche e socio-economiche; ha assecondato gli obiettivi strategici definiti con l’elaborazione dell’Agenda Digitale Europea.

Nel dettaglio, la consultazione riguarda il sistema di opportunità offerte ai Paesi membri di sostenere, anche grazie ad aiuti di Stato, lo sviluppo delle reti in banda ultralarga nelle cosiddette aree bianche, prive del potenziale di redditività necessario a giustificare interventi privati. 

Tali opportunità vengono regolate con le linee guida sugli aiuti di Stato per la banda larga, risalenti al 2013, che tracciano il perimetro entro il quale gli Stati membri possono intervenire per promuovere investimenti pubblici di connettività nelle aree bianche; e con il regolamento n. 651-2014, che esenta gli Stati membri dall'obbligo di notificare tali misure di aiuto, in presenza di determinate condizioni.

La consultazione è aperta a tutte le organizzazioni pubbliche e private, comprese le amministrazioni pubbliche di ogni ordine e grado, e anche ai privati cittadini.

“Siamo particolarmente interessati - precisa la Commissione - a ricevere feedback da organizzazioni e soggetti che hanno esperienza ed expertise in materia di infrastrutturazione in banda ultralarga (aziende, università, studi legali e di consulenza, amministrazioni pubbliche di ogni ordine e grado e tutte le autorità che si occupano di gestione o elaborazione delle norme europee in materia di aiuti di Stato)".

Il questionario è in lingua inglese, francese e tedesca, ma è possibile rispondere in italiano.

In aggiunta ai pareri raccolti con la consultazione, la Commissione Europea valuterà i risultati di uno studio indipendente.

Il termine ultimo per partecipare è fissato al 5 gennaio 2021.

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Un’Agenda Digitale ‘vincente’, alla Regione il “Premio dei Premi”

La Regione premiata per il progetto Agenda Digitale Locale dell’Emilia-Romagna (ADLER). Il riconoscimento conferito alla presenza del presidente Mattarella

Un territorio al 100% digitale e senza differenze, da Piacenza a Rimini. Un territorio dove le persone vivono, studiano, lavorano e occupano il proprio tempo libero utilizzando le tecnologie, Internet e il digitale come fatto normale della vita quotidiana.

È uno dei “traguardi” che la Regione si è data e che sta realizzando anche attraverso l’Agenda Digitale Locale dell’Emilia-Romagna (ADLER), programma con cui ha accompagnato Comuni e Unioni di Comuni nella definizione e approvazione di strategie per innovare e digitalizzare organizzazione e procedure. Un progetto che proprio oggi, venerdì 11 dicembre, ha avuto un riconoscimento prestigioso, direttamente dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella: il Premio nazionale per l’Innovazione “Premio dei Premi”.

Il progetto “Agenda Digitale Locale dell’Emilia-Romagna” (ADLER)

La Regione Emilia-Romagna è stata premiata per il progetto “Agenda Digitale Locale dell’Emilia-Romagna” (ADLER). 

La Regione, di fatto, ha sviluppato un’azione di supporto e accompagnamento per i Comuni e le Unioni di Comuni, uno strumento politico-programmatico con l’obiettivo di rendere il territorio “100% digitale”, ovvero creare una comunità in cui le persone possano accedere in modo omogeneo alle tecnologie, riducendo gli isolamenti e garantendo a tutti un “ecosistema digitale” adeguato. 

All’interno del percorso, la Regione conduce gli enti locali alla definizione di una strategia digitale dedicata al contesto specifico. Tutto ciò con “azioni” di consultazione e cooperazione delle strutture pubbliche e private presenti negli specifici ambiti, in modo da abbattere barriere e costi di accesso alle competenze e alle tecnologie necessarie ad innovare. In questo contesto, l’emergenza sanitaria e la crisi economica hanno reso ancora più urgente accelerare il passo su innovazione e digitalizzazione, quali elementi fondamentali di un cambiamento che deve interessare l’intera società regionale, per una crescita più sostenibile con maggior occupazione, democrazia, uguaglianza, etica, giustizia e inclusione.

“Riconoscimento nazionale importante al nostro impegno per un territorio che diventi 100% digitale”

“Questa Regione lavora da molti anni per la tutela dei diritti digitali e per favorire una reale innovazione dell’intera comunità- hanno commentato Stefano Bonaccini, presidente della Giunta regionale, e Paola Salomoni, assessore all’Agenda Digitale-. Non possiamo che essere orgogliosi, quindi, per questo riconoscimento, che premia un percorso che in continua crescita ed evoluzione: far sì che il nostro territorio, già ricco di risorse tecnologiche, diventi al 100% digitale. E questo attraverso una programmazione regionale di costante aiuto e supporto agli enti locali, alle imprese, al mondo della scuola, ai cittadini. Ecosistema al servizio dei territori e delle comunità locali che vogliamo ancora più rafforzare attraverso gli investimenti nell’Emilia-Romagna Data Valley, piattaforma europea dei Big Data e del supercalcolo basata sul Tecnopolo di Bologna e la rete regionale dell’Alta Tecnologia”.

“Premio dei Premi”, l’edizione 2020

Quella del 2020 è l’undicesima edizione della cerimonia di conferimento del Premio nazionale per l’Innovazione “Premio dei Premi”, istituito su concessione della Presidente della Repubblica. Una cerimonia, interamente online, con la presenza da remoto del presidente Mattarella

Il Premio è stato conferito ad aziende, enti pubblici e professionisti del design individuati tra i vincitori dei premi per l’innovazione assegnati annualmente a livello nazionale dalle principali associazioni imprenditoriali e professionali nei settori dell’industria e del terziario (ABI, ADI, Confcommercio, Confindustria, PNICube), nonché da grandi gruppi industriali e dal Dipartimento della Funzione Pubblica. 

Il “Premio dei Premi” ha l’obiettivo sia di sostenere la capacità d’innovazione del settore imprenditoriale, del mondo universitario, della ricerca pubblica, della pubblica amministrazione e del terziario, che di incentivare gli “attori” dell’innovazione a proseguire nella propria attività affinché si sviluppi una cultura del cambiamento, sensibilizzando al tempo stesso i cittadini ai temi della ricerca e dell’innovazione. 

La nuova Agenda Digitale 2020-2025: dati, competenze, servizi pubblici e reti. Con un occhio di riguardo ai contesti marginali e alle donne

Il riconoscimento di oggi è anche un’occasione per ribadire gli elementi fondamentali della nuova Agenda Digitale 2020-2025. Già condivisa in Giunta, si svilupperà, dopo l’approvazione in Assemblea Legislativa, su alcune direttrici specifiche: dati per un’intelligenza diffusa a disposizione del territorio; competenze digitali come nuova infrastruttura per lo sviluppo socio-economico; trasformazione digitale dei settori produttivi e dei servizi; trasformazione digitale della Pubblica Amministrazione; servizi pubblici digitali centrati sull’utente; più reti e più rete per un’Emilia-Romagna iperconnessa; da contesti marginali a comunità digitali; donne e Digitale, una risorsa indispensabile.

Interventi e risorse

I primi interventi oggetto della strategia, già in essere o in attivazione, sono opere infrastrutturali dedicate alla connettività in fibra ottica per le scuole (24 milioni di euro), i voucher di incentivo all’attivazione di connessioni a banda ultralarga per famiglie e imprese dei Comuni montani (altri 24 milioni di euro), la sperimentazione di applicazioni per il supporto alla fruizione di servizi pubblici anche in contesti ospedalieri. 

Non solo: c’è la formazione alle competenze digitali per adulti e le iniziative di informazione e sensibilizzazione dei ragazzi delle scuole a temi come il coding, l’uso dei dati per informarsi e il contrasto a fake news.

Nel 2021, inoltre, la Regione supporterà tutti i Comuni dell’Emilia-Romagna nel processo di adesione alle piattaforme nazionali digitali (SPID, PAGOPA e APP IO) con l’obiettivo di offrire servizi innovativi in modo omogeneo sul territorio regionale (2,5 milioni di euro). Attenzione particolare sarà dedicata alle zone “marginali”, montagna e aree interne per prime, ma anche alle frazioni e ai quartieri più isolati; come anche al cosiddetto digital gender gap, che vede le donne spesso escluse da percorsi formativi e professionali.

Una nuova Agenda Digitale, dunque, che, in sinergia e raccordo con il futuro Patto per il Lavoro e per il Clima, intende mutare profondamente il contesto socioeconomico regionale creando una vera e propria Data Valley, diffusa e omogenea, che contribuisca a rendere più competitivo e sostenibile il sistema regionale.

Emilia-Romagna: al via la costruzione della Rete Internet of Things per le PA

Nei Comuni dell’Unione Reno Lavino Samoggia le prime azioni per raccogliere e condividere dati, tramite sensori, grazie al contributo di cittadini, imprese e amministrazioni

Con la recente firma di un protocollo d’Intesa tra i Comuni dell’Unione Reno Lavino Samoggia e Lepia ScPA, entra ufficialmente nel vivo in Emilia-Romagna il progetto per la realizzazione di una una Rete Internet of Things (IoT) per la Pubblica Amministrazione (PA), condivisa e alimentata da privati, aziende e pubbliche amministrazioni. L’obiettivo è puntare sulla loro collaborazione per raccogliere dati digitali, attraverso l’installazione di appositi sensori e la loro connessione a un’infrastruttura di rete, che possano essere sfruttati tanto dai proprietari dei sensori quanto, in forma anonimizzata, dalle pubbliche amministrazioni, per finalità di monitoraggio istituzionali e di interesse pubblico.

Molteplici le categorie di dati che si punta a raccogliere e condividere col progetto: dalle rilevazioni indoor su aspetti come consumi energetici, temperatura e umidità, a monitoraggi in esterna tramite pluviometri, idrometri, stazioni meteo e sistemi per il monitoraggio delle polveri sottili.

Per aderire al progetti, i privati possono acquistare e installare sensori di proprio interesse in aree private o pubbliche, e registrarli con una procedura facile e immediata nel sistema Rete IoT per la PA

Lepida assicura a sua volta, gratuitamente, la messa a disposizione dell'infrastruttura di rete per la raccolta, il trasporto, la memorizzazione e la restituzione dei dati a tutti i partner di progetto;  la fornitura di tutte le facilities per l’installazione delle antenne radio nei territori comunali; la definizione di regole per consentire l’installazione di sensori privati sulle aree pubbliche, senza necessità di richiedere permessi; e la configurazione dei sensori installati dai privati.

Una volta raccolti dai sensori, i dati verranno inviati tramite messaggi radio verso nodi concentratori installati sul territorio e a seguire ad un server centrale ospitato su Rete Lepida. Da lì, tramite apposite interfacce, vengono restituiti in chiaro ai proprietari, e in forma anonima o aggregata a soggetti terzi, tra cui le amministrazioni.

La firma del protocollo d’intesa tra Lepida e i Comuni dell’Unione Reno Lavino Samoggia è la prima di iniziative analoghe pronte a partire nei prossimi mesi. Ad oggi sono 38 gli enti sottoscrittori per la realizzazione di campagne di adesione rivolte ai cittadini e alle imprese.

Per maggiori informazioni: www.lepida.net

Comunicazione digitale di qualità: a Lepida TV il premio “Smartphone d’Oro”

L’emittente regionale premiata per avere trasmesso contenuti di carattere formativo, educativo e di intrattenimento, anche e soprattutto durante i mesi di lockdown

Lepida TV, canale di comunicazione a servizio degli enti della Community Network dell’Emilia-Romagna, si è aggiudicata “Lo Smartphone d'Oro”, premio promosso da “PA Social” per segnalare le migliori esperienze pubbliche di comunicazione, informazione e servizi ai cittadini - attraverso le piattaforme e gli strumenti digitali - a cura di enti e aziende pubbliche. L'emittente regionale è stata premiata nella categoria "Cultura", a parimerito con Fondazione Musica per Roma.

Il riconoscimento  è arrivato per aver portato contenuti di carattere formativo, educativo, divulgativo e di intrattenimento nelle case dei cittadini emiliano- romagnoli,  anche e soprattutto durante i mesi di lockdown.

A questa categoria appartengono anche i circa 300 contributi sulle tematiche digitali veicolati con il format “Insieme Connessi”, realizzato tra marzo ed agosto 2020 su iniziativa di ADER, Agenda Digitale dell’Emilia-Romagna.

Contributi che hanno alimentato e continuano ad alimentare un palinsesto quotidiano molto ampio e articolato, trasmesso sul canale 118 del digitale terrestre oltre che in streaming sul sito dell’emittente e sul suo canale YouTube.

Tra gli altri format che hanno portato all’attribuzione del premio figurano  “Filo diretto con la Giunta”, serie di incontri promossi dagli assessori regionali trasmessi in diretta anche su Facebook, con la possibilità per il pubblico di formulare domande e chiedere chiarimenti; Pane e Internet, con la trasmissione di webinar di cultura e formazione digitale per le persone con limitate conoscenze in materia;  “IntERvallo 182”, programma a carattere culturale dedicato ai più giovani; “Fase UE”, anch’esso rivolto ai ragazzi e promosso in collaborazione con il Parlamento Europeo in Italia; e infine “LaCulturaNonSiFerma”, che ha visto il coinvolgimento di migliaia di artisti e centinaia di soggetti culturali, per un bilancio complessivo di 480mila dirette streaming e oltre 430mila accessi sul web.

Commentando l’assegnazione del premio, Paola Salomoni, Assessore alla Scuola, Università, Ricerca e Agenda Digitale dell’Emilia-Romagna ha dichiarato quanto segue: “un premio che riceviamo con soddisfazione e che ci spinge a proseguire e a investire nella comunicazione di qualità diretta ai cittadini. LepidaTV è un vero e proprio strumento strategico che ha saputo portare contenuti e compagnia nelle case degli emiliano-romagnoli anche durante i difficili mesi di lockdown. Il palinsesto offre infatti format di qualità e contenuti capaci di valorizzare e far conoscere sempre meglio lo straordinario patrimonio audio-video della nostra regione. Un esempio virtuoso di utilizzo pubblico delle nuove tecnologie al servizio della collettività”.

“Lo Smartphone d’Oro vinto da LepidaTV- sottolinea il Direttore Gianluca Mazzini - riconosce a livello nazionale il grande impegno svolto negli ultimi anni per una ‘finestra regionale’ di pubblica utilità accessibile via digitale terrestre, web e social. Assume un particolare significato che il premio sia dedicato alla cultura che è stata centrale nel palinsesto di LepidaTV nel corso del 2020 a testimonianza della necessità di un impegno di tutti affinché la cultura non si fermi”.

Emilia-Romagna: a dicembre scatta l’ora del coding

Dal 7 al 13 dicembre, le ragazze e i ragazzi delle scuole di ogni ordine e grado potranno partecipare ad attività formative in materia di programmazione

L’Assessorato Scuola, Università, Ricerca, Agenda digitale della Regione Emilia-Romagna, attraverso ART-ER,  e in collaborazione con l’Ufficio Scolastico Regionale per l’Emilia-Romagna, propone la rassegna “L’Ora del Coding in Emilia-Romagna”, in programma dal 7 al 13 dicembre, nell’ambito delle attività del Festival della Cultura Tecnica 2020.

Il progetto è promosso in partnership con Programma il futuro, iniziativa del Ministero dell’Istruzione l’Università e la Ricerca promossa in collaborazione con il CINI – Consorzio Interuniversitario Nazionale per l’Informatica, e rilancia l’iniziativa internazionale The Hour of Code a cura di code.org con la quale, nella stessa settimana, migliaia di scuole di tutto il mondo saranno coinvolte in attività formative sul coding.

L’intento è di coinvolgere studentesse e studenti delle scuole di ogni ordine e grado dell’Emilia-Romagna, proponendo loro attività di programmazione e di costruzione digitale, puntando sui loro docenti, sia che siano esperti, sia che siano privi di nozioni in materia ma vogliano mettersi alla prova assieme alle ragazza e ai ragazzi, per lo svolgimento delle attività di coding. Queste ultime saranno effettuate  in classe, mediante l’uso della LIM o dei device personali delle studentesse e degli studenti.

Per partecipare all’iniziativa, gli insegnanti interessati possono iscrivere la propria scuola in un’apposita mappa disponibile sul sito del progetto DIGIT ER, ART-ER in digitale. A seguire riceveranno le istruzioni per l’utilizzo delle risorse online funzionali allo svolgimento delle attività didattiche in materia di coding. Sempre sulla piattaforma, terminata la rassegna sarà possibile seguire percorsi di approfondimento usufruendo di ulteriori risorse online.

In preparazione all’evento, gli insegnanti potranno anche partecipare al webinar introduttivo “Il Coding a scuola: lo sviluppo del pensiero computazionale nella scuola primaria, per un approccio attivo al mondo digitale”, in programma martedì 24 novembre. Al webinar interverranno Enrico Nardelli, responsabile del progetto “Programma il Futuro” e alcuni docenti del Servizio Marconi TSI –Ufficio Scolastico Regionale per l’Emilia-Romagna. Per seguire i lavori è richiesta l’iscrizione online.

Guarda il video promozionale dell'iniziativa

Il World Plone Day 2020 a Open Source Week

Il 3 dicembre, nella giornata dedicata al sistema open source di gestione dei contenuti multipiattaforma, in programma un evento tematico

Giovedì 3 dicembre, come ormai da tradizione, si terrà il World Plone Day, l’evento annuale dedicato a Plone, sistema open source di gestione dei contenuti digitali multipiattaforma. Quest’anno la giornata sarà ospitata nella cornice della Open Source Week, il primo evento online gratuito organizzato, dall'1 al 4 dicembre, su iniziativa di RIOS (Rete Italiana Open Source).

In occasione dell’evento, sono previsti interventi tematici dedicati, tra le altre cose, alle linee guida di web desing a cura AgID, Agenzia per l’Italia Digitale, a casi di successo di Plone e alla nuova interfaccia di gestione dei contenuti Volto.

Di seguito il programma dei lavori:

  • 9:30-10:00 - Riprogettare un portale con i bisogni degli utenti al centro dei pensieri: il caso della reingegnerizzazione del portale dell’Università degli Studi di Ferrara
    Luca Tebaldi (Università di Ferrara)
  • 10:00-10:30 - Dalle linee guida di AgID al sito online: istruzioni per l'uso
    Serena Saponaro (RedTurtle)
  • 10:30-11:00 - Cebora.it - il sito aziendale pensato per i nostri clienti
    Ada Lanuti (Cebora S.p.A.)
  • 11:00-11:30 - Il percorso di co-progettazione del nuovo portale di Arpae Emilia-Romagna
    Massimo Azzolini & Irene Capatti (Giallocobalto)
  • 11:30-12:00 - Volto, la nuova interfaccia per la gestione dei contenuti di Plone
    Stefano Marchetti (RedTurtle)

Durante il convegno sarà organizzata anche una track specificamente dedicata alla PA, nel corso della quale si affronteranno temi come il rapporto tra PA e open source, l’accessibilità, la collaborazione, le linee guida su Acquisizione e riuso, con tre testimonianze della Regione Emilia-Romagna.

Per ulteriori informazioni di dettaglio sul programma e sulle  modalità di iscrizione all’evento, è possibile consultare il sito opensourceweek.it.

Evoluzione dei MOOC e strategie per massimizzarne l'efficacia

Il 25 novembre in programma un webinar SELF, Sistema di E-Learning Federato, rivolto a tutor, progettisti, formatori e referenti interessati

Il 25 novembre dalle 11.00 alle 13.00 si terrà il webinar "Evoluzione dei MOOC e strategie per massimizzarne l'efficacia", organizzato nell’ambito delle attività di SELF, Sistema di E-Learning Federato dell'Emilia-Romagna

Al webinar parteciperà la Prof.ssa Susanna Sancassani, tra le massime esperte italiane di MOOC (Massive Online Open Course). Susanna Sancassani è Head of Unit di METID, struttura del Politecnico di Milano dedicata all’innovazione nei processi di apprendimento e di insegnamento. È esperta di progettazione di metodologie di apprendimento innovative e autrice di numerose pubblicazioni.

Il webinar è aperto a tutti gli interessati e rivolto in particolare a tutor, progettisti e formatori.

L’appuntamento è su Piattaforma Zoom dalle 11.

Per problemi di accesso è possibile rivolgersi al servizio di assistenza via Telegram (348 51 62 333; Rodolfo Padroni).

EmiliaRomagnaWiFi: due accordi per ampliare la rete

Grazie a nuove intese con il Ministero dello Sviluppo Economico e la Commissione Europea, la rete regionale per la navigazione gratuita senza fili sarà estesa e potenziata

La Regione Emilia-Romagna punta su nuovi accordi istituzionali per diffondere il WiFi gratuito negli spazi pubblici del territorio. Agli oltre 9.000 punti già attivati negli ultimi anni con la creazione e la progressiva estensione delle rete EmiliaRomagnaWiFi, presto se ne aggiungeranno di nuovi, grazie a due linee d’azione parallele attivate d’intesa con il Ministero dello Sviluppo Economico e la Commissione Europea.

Prima tra le Regioni italiane a proporre e formalizzare sinergie nell’ambito di progetti nazionali ed europei in materia di WiFi pubblico, l’Emilia-Romagna - tramite le attività promosse nell’ambito della propria Agenda Digitale - punta in tal modo a conseguire un duplice scopo: ampliare la disponibilità dei punti di navigazione gratuita senza fili, ed evitare al contempo sovrapposizioni o altre diseconomie, di modo da massimizzare gli effetti dei vari investimenti.

Nel dettaglio, l’accordo con il Ministero per lo Sviluppo Economico porterà all’installazione di 2.583 apparati per la diffusione del segnale WiFi. I dispositivi saranno collegati alla rete in banda ultralarga regionale gestita da Lepida Scpa e grazie alla loro attivazione la rete Emilia-RomagnaWiFi sarà estesa nei 50 Comuni del territorio regionale al momento non ancora raggiunti dall’infrastruttura. In più e inoltre, grazie all’operazione si intensificheranno le attività, e relativi risultati, per aumentare la copertura della rete EmiliaRomagnaWiFi lungo i luoghi pubblici e le strutture della costa adriatica e negli impianti sportivi del territorio regionale.

L’accordo con la Commissione Europea prevede a sua volta ulteriori sinergie per lo sviluppo attuale e futuro delle reti WiFi con possibili sperimentazioni di servizi integrati WiFi-5G. In aggiunta, grazie all’accordo sarà possibile abilitare il servizio della EmiliaRomagnaWiFi anche sugli apparati messi a disposizione dei Comuni che si sono aggiudicati i voucher del bando europeo WiFi4EU. A sua volta, il servizio di connessione WiFi4EU potrà essere attivato sugli apparati di diffusione del segnale che erogano il servizio EmiliaRomagnaWiFi. 

Un ulteriore e importante beneficio derivante dagli accordi consisterà nella facilità di “roaming” per i visitatori italiani e stranieri già autenticati sulle reti wifi.italia.it o WiFi4EU. In presenza dei punti EmiliaRomagnaWiFi, i loro dispositivi si collegheranno in automatico anche a questa rete, senza la necessità di effettuare alcuna operazione.

24 milioni per connettere tutte le scuole dell'Emilia-Romagna in banda ultra larga

Al via l’applicazione del piano scuole: entro il 2022 le scuole primarie e le scuole secondarie di primo e secondo grado del territorio ad oggi non ancora raggiunte da Internet veloce, saranno connesse alla rete in fibra ottica a 1Gbps

Nell’ambito delle attività dell’Agenda Digitale, la Regione Emilia-Romagna  destinerà 24 milioni di euro per collegare alla rete in fibra ottica a 1Gbps tutti i plessi scolastici delle scuole primarie, e delle scuole secondarie di primo e secondo grado non ancora raggiunti dalla banda ultra larga. Le risorse saranno reperite dai fondi destinati alla regione dal Comitato nazionale Banda Ultra Larga (COBUL) del Ministero dello Sviluppo Economico, con l’attuazione degli interventi previsti nel Piano Scuole.

La Regione con Delibera di Giunta 1527 del 2/11/2020 (pdf859.2 KB) ha approvato l’accordo di programma tra Regione Emilia-Romagna, Ministero dello Sviluppo Economico, Lepida Scpa e Infratel Spa per gli interventi di realizzazione, gestione e manutenzione delle infrastrutture in banda ultra larga volti al raggiungimento entro tre anni del collegamento in fibra ottica a 1 Gbps di tutte le scuole pubbliche secondarie di primo e secondo grado e primarie del territorio della Regione.

La priorità dell’intervento, resa ancora più impellente dall’emergenza sanitaria, è di avere collegamenti adeguati a garantire il pieno ed omogeneo funzionamento dei plessi scolastici e delle strutture della formazione, di modo da riuscire nel minor tempo possibile a rendere la didattica a distanza uno strumento abituale e utilizzato da tutti i docenti. 

La connettività è garantita alle scuole senza alcun costo per le scuole o per i proprietari degli edifici scolastici, con servizi di manutenzione evolutiva e servizi di assistenza tecnica per dieci anni.

Le opere di progettazione, realizzazione, manutenzione, collaudo e attivazione delle infrastrutture verranno attuate da Lepida ScpA .

In una pagina del sito di ADER, è disponibile l’elenco delle scuole del territorio regionale che saranno connesse entro il 2022, comprensivo di una mappa per facilitare la loro localizzazione. 

Le scuole, e/o i rispettivi Comuni e province di riferimento, possono segnalare all'indirizzo coordinamentoader@regione.emilia-romagna.it eventuali plessi non compresi nell’elenco, in modo da attivare le opportune verifiche e integrare la pianificazione.

Al via il progetto UserCentriCities: per servizi digitali più a misura di città e cittadini

La Regione Emilia-Romagna partner di un consorzio europeo partecipato da città, associazioni e centri di ricerca per progettare soluzioni di egovernment più “user-centric”

Un gruppo di città, regioni e centri di ricerca europei al lavoro per progettare servizi pubblici digitali più a misura di cittadini e imprese, e delle città in cui vivono e operano. Partono ufficialmente il primo dicembre le attività del progetto europeo UserCentriCities, finanziato nell’ambito del programma Horizon 2020 e promosso da un consorzio partecipato da nove partner, tra cui la Regione Emilia-Romagna, rappresentata dallo staff dell’Agenda Digitale.

Gli altri partner coinvolti sono le città Espoo (Finlandia), Milano (Italia), Murcia (Spagna) Rotterdam (Paesi Bassi) e Tallinn (Estonia),  Eurocities, la principale associazione delle città europee, il centro di ricerca internazionale VTT e il think thank Lisbon Council, che dalla sede di Bruxelles coordinerà le attività di progetto.

A gli attori del consorzio il compito di condividere saperi, esperienze e visioni per rendere le città, e le istituzioni che le amministrano, più “user-centric”. Punto di riferimento e ispirazione principale, la Dichiarazione di Tallinn sull'eGovernment, stipulata nel 2017, con la quale i rappresentanti del Consiglio Europeo hanno ribadito l’importanza di progettare e fornire servizi di egovernment di maggiore qualità, e realmente centrati sulle esigenze degli utenti, per sostenere lo sviluppo sociale e produttivo dell’Europa.

Le attività di progetto saranno finalizzate proprio a garantire una maggiore aderenza tra questi principi e la realtà dei fatti, attraverso momenti di studio e cooperazione che permettano di progettare servizi digitali di alta qualità, user-centrici e il più possibile pensati per essere erogati su scala transfrontaliera.

Concretamente, lo scopo dell’iniziativa è partire da ricerche sulle best practice in materia di servizi digitali per individuare approcci e modelli di riferimento comuni. Tali attività saranno propedeutiche  alla creazione di strumenti di lavoro e valutazione, a partire da una dashboard per la misurazione del livello di “user-centricità” dei servizi, supportata da un set di indicatori particolarmente affidabili. Tra gli altri strumenti operativi che si prevede di realizzare, una repository delle best-practice e una cassetta degli attrezzi online per il design dei servizi digitali.

 A ciò si affiancheranno attività di formazione comune, per rafforzare gli aspetti di cooperazione e condivisione, e un parallelo lavoro di sensibilizzazione e networking per estendere il numero di città coinvolte nelle attività, e accrescere e strutturare il loro di coinvolgimento nel dibattito sulle policy europee.

“Le città sono in prima linea nella realizzazione dello scenario dell'amministrazione digitale - affermano i promotori del progetto - ma al momento non sono coinvolte a sufficienza nel dibattito pubblico in materia e non dispongono di un sufficiente supporto, né di adeguati strumenti di valutazione. Il progetto UserCentriCities nasce per affermare i principi della Tallinn declaration su una scala di intervento cittadina e supportare le amministrazioni locali nella fornitura di servizi digitali centrati sulle esigenze degli utenti”.

Smart Tourism and the Global Challenge

Il 26 novembre l'anticipazione del festival After Futuri Digitali 2021 con un evento online

Appuntamento giovedì 26 novembre, a partire dalle 15, per l’evento online  Smart Tourism and the Global Challenge, appuntamento di anticipazione della quarta edizione di AFTER. Futuri Digitali, festival promosso da ADER- Agenda Digitale della Regione Emilia-Romagna, con Ravenna città ospitante, posticipato alla prossima primavera a causa della situazione sanitaria dovuta al Covid 19.

L’evento, a carattere internazionale, sarà dedicato alle sfide particolari che stanno interessando il settore dello smart tourism, e le città che se ne fanno promotrici, alla luce dell’attuale situazione di emergenza. 

Il programma definitivo, in corso di definizione, si aprirà con i saluti istituzionali degli assessori regionali Andrea Corsini (mobilità e trasporti, infrastrutture, turismo e commercio) e Paola Salomoni (scuola, università, ricerca, agenda digitale) e dell'assessore al turismo e smart city del Comune di Ravenna, Giacomo Costantini.

L'incontro proseguirà con un focus sul tema A global overview: from data to sustainable tourism con Maria Elena Rossi, Direttrice marketing e Promozione ENIT, Tom Hall, membro del consiglio di Best in Travel 21, scrittore e consulente per Lonely Planet e Francesca Benati, direttore generale e amministratore delegato per l’Italia di Amadeus.

Seguirà quindi una conversazione con i rappresentati delle Capitali Europee del Turismo Smart: Jenny Taipale, Direttore Partnership e Sviluppo Marketing, Helsinki, Capitale Europea del Turismo Smart 2019; Marc Sanderson, Direttore dello sviluppo economico internazionale, Malaga, Capitale Europea del Turismo Smart 2020 e Helena Lindqvist, Project Manager Goteborg Capitale Europea del Turismo Smart 2020.

Nei prossimi giorni forniremo informazioni e aggiornamenti di dettaglio sul programma, i temi oggetti di approfondimento e le modalità per assistere online all’evento.

“Agenda 2030: Femminile plurale”

Il 12 novembre un convegno online, nell’ambito del Festival della Cultura Tecnica, per riflettere sull’importanza del contributo delle donne al conseguimento degli obiettivi di sviluppo sotenibile

Si svolgerà online giovedì 12 novembre il convegno “Agenda 2030: Femminile plurale”, promosso da Città metropolitana di Bologna, Regione Emilia-Romagna e AECA, in collaborazione con il Comitato scientifico regionale del Festival della Cultura tecnica, per sensibilizzare sull’importanza delle competenze ed esperienze di vita maturate dalle donne per il conseguimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile fissati con l’Agenda 2030 delle Nazioni Unite.

I lavori si terranno in diretta dalle 9.00 alle 11.30 e saranno moderati da Manuela Perrone, giornalista de il Sole 24 Ore e presidente dell’associazione Tutto un altro genere. Sarà lei a coordinare gli interventi di Mariaraffaella Ferri, consigliera delegata allo Sviluppo sociale, Contrasto alle discriminazioni e alla violenza di genere e Progetto Stanza Rosa della Città metropolitana di Bologna; Barbara Lori, assessora alla Montagna, Aree interne, Programmazione territoriale, Pari opportunità della Regione Emilia-Romagna; Paola Salomoni, assessora alla Scuola, Università, Ricerca, Agenda digitale della Regione Emilia-Romagna, ed Elly Schlein, vicepresidente e assessora al Contrasto alle diseguaglianze e transizione ecologica: Patto per il clima, Welfare, Politiche abitative, Politiche giovanili, Cooperazione internazionale allo sviluppo, Relazioni internazionali, Rapporti con l’UE della Regione Emilia-Romagna.

Porteranno inoltre la loro attiva testimonianza anche Francesca Soavi, professoressa associata di Chimica Inorganica presso il Dipartimento di Chimica Giacomo Ciamician dell’Università di Bologna e co-fondatrice della StartUp Bettery; Mariangela Ravaioli, scienziata biogeochimica marina ISMAR-CNR e Donne e Scienza e membro del Comitato Scientifico regionale del Festival della Cultura tecnica, e Anna Fiscale, fondatrice e presidente di QUID, impresa sociale che tramite il proprio brand di moda etica e sostenibile – progetto QUID – crea collezioni di moda utilizzando tessuto di rimanenza e includendo persone con trascorsi di fragilità.

Tre i temi chiave attorno ai quali ruoterà il convegno, tutti approfonditi in ottica di genere: sviluppo sociale ed economico, tecnologia e impresa; scelte, comportamenti ed esperienze di vita e di lavoro oltre gli stereotipi; reti di donne come motori dell’innovazione sociale in contrasto alla marginalità e a favore di solidarietà e supporto nei percorsi di vita.

A dare respiro europeo all’appuntamento, l’intervento di Anna Barbieri, Policy Officer della DG Employment, Social Affairs and Inclusion della Commissione europea, il cui contributo si inserisce nell’ambito della “European Vocational Skill Week” – Settimana europea della formazione professionale.

I lavori saranno visibili in diretta sul sito del Festival della Cultura Tecnica.

Montagna: più di 4 milioni di euro contro il divario digitale

Da lunedì 9 novembre le famiglie di 119 Comuni montani potranno richiedere un voucher per una connessione e un pc o un tablet

Un Appennino più connesso digitalmente come misura fondamentale per evitarne lo spopolamento. Dopo gli investimenti per la realizzazione delle dorsali in fibra ottica, la Regione Emilia-Romagna interviene anche direttamente nei confronti dei cittadini delle zone di montagna, a partire dalle fasce di popolazione più in difficoltà economica, aiutandoli nell’acquisto degli strumenti necessari per essere online, da un contratto per la connessione a un pc o un tablet.

Da lunedì 9 novembre le famiglie dei comuni montani dell’Emilia-Romagna con un reddito Isee inferiore ai 20.000 euro potranno infatti fare richiesta per un voucher da 500 euro da utilizzare per stipulare un contratto per la fornitura di una connessione internet e per l’acquisto di un pc o di un tablet per navigare online.

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Una iniziativa per cui la Regione Emilia-Romagna rende disponibili più di 4 milioni di euro nell’ambito del Piano nazionale voucher lanciato dal Comitato banda ultra larga (Cobul) insieme alle Regioni: in totale saranno 8.600 le famiglie residenti in tutti i 119 Comuni montani che potranno accedere al contributo complessivo di 4.337.00 euro in questa prima fase del progetto, mentre lo step successivo, in programma tra la fine del 2020 e l’inizio dell’anno nuovo, prevede risorse pari a 8 milioni di euro per estendere il sostegno anche alle famiglie con reddito Isee fino ai 50.000 euro e contributi fino a 12 milioni di euro per coinvolgere le imprese delle zone di montagna.

“Evitare lo spopolamento dell’Appennino è una delle sfide più importanti per questa Giunta, e crediamo fortemente che colmare il divario digitale con la pianura sia una delle chiavi per avere successo, specialmente dopo che la pandemia ci ha abituati alla fruizione virtuale di tantissimi servizi, a partire ad esempio dalla didattica a distanza - dichiarano Barbara Lori, assessora alla Montagna, e Paola Salomoni, assessora alla Scuola, università e agenda digitale - una montagna ben connessa a Internet è più attrattiva in particolare per i giovani, nell’immediato come in prospettiva di vita, e abbiamo ritenuto fondamentale iniziare aiutando le famiglie più in difficoltà economica. E questa è solo la prima parte di un progetto che muoverà risorse per 24 milioni di euro, che l’Emilia-Romagna ha scelto di dedicare esclusivamente ai comuni dell’Appennino- concludono Lori e Salomoni- e che si inserisce in un solco di investimenti e attenzioni in cui rientrano ad esempio i lavori per dotare di banda larga quasi 250 scuole di montagna”.

Le modalità di accesso al voucher

Per ottenere i voucher sarà necessario rivolgersi agli operatori di telecomunicazioni che hanno deciso di aderire all’iniziativa, il cui elenco costantemente aggiornato è disponibile sui siti bandaultralarga.italia.it e www.infratelitalia.it, e attivare una utenza di connettività internet. Così facendo si avrà diritto a un contributo del valore di 500 euro per disporre di connettività e di un personal computer o un tablet.

L’elenco completo dei Comuni che rientrano nel Piano voucher è disponibile sempre sui siti bandaultralarga.italia.it e www.infratelitalia.it,, dove sono pubblicati anche una serie di chiarimenti per le famiglie e per gli operatori, assieme alla documentazione tecnica che questi ultimi dovranno consultare e utilizzare per aderire.

Trasparenza e rendicontazione: il portale “Donazioni Covid 19”

Sul sito della Regione Emilia-Romagna informazioni puntuali e di dettaglio su come sono stati spesi i soldi fin qui ricevuti da donatori pubblici e privati per affrontare l’emergenza

Uno strumento per fare informazione in maniera puntuale, dettagliata e massimamente trasparente sulle donazioni fin qui ricevute per far fronte all’emergenza sanitaria e sociale causata dalla pandemia. Queste le finalità del portale “Donazioni Covid 19”, creato dalla Regione Emilia-Romagna, in collaborazione con Iconsulting, e di recente oggetto di particolari attenzioni e segnalazioni per la capacità di assolvere nel migliore dei modi alla sua mission.

Dopo essere state tre le prime istituzioni a lanciare una campagna di raccolta fondi per affrontare l’emergenza, la Regione Emilia-Romagna si è dato subito l’obiettivo di fornire una rendicontazione il più possibile chiara e aperta e trasparente sull’utilizzo dei fondi raccolti.  Da ciò la creazione dello strumento, consultabile sulle pagine del portale regionale dedicato alle tematiche della salute.

Sulle sue pagine è possibile ottenere informazioni dettagliate riguardo le destinazioni degli oltre 74 milioni raccolti in supporto al Servizio Sanitario Nazionale (dato aggiornato al primo settembre), a seguito di donazioni pubbliche e private. Fondi raccolti grazie alla campagna regionale “Insieme si può”, per un totale che ammonta a quasi 12 milioni di euro, e grazie a donazioni dirette alle aziende sanitarie del territorio regionale, tramite le quali sono stati raccolti circa oltre 61 milioni di euro.

“Donazioni Covid-19” fornisce anche informazioni sulla ripartizione delle donazioni, consistenti per circa 60 milioni in denaro e per i restanti 13.7 milioni in beni e servizi, e oltre a fare chiarezza sulle varie tipologie di donatori, tra cui cittadini, imprese, fondazioni, enti pubblici e altre organizzazioni, fornisce un quadro molto chiaro e dettagliato di come siano stati impiegate le risorse. 

54.7 i milioni di euro già reinvestiti, principalmente per l’acquisto di attrezzature sanitarie (29.1 milioni), ma anche per la creazione di più posti letto in terapia intensiva (9.8 milioni), dispositivi di protezione individuale (3.3 milioni), attrezzature informatiche (1.9 milioni) e altre voci di spesa, minori ma comunque di fondamentale importanza. Per alcune tipologie di beni, quali le attrezzature sanitarie, i dispositivi di protezione individuale, i prodotti alimentari e i farmaci, il sito fornisce anche ulteriori informazioni su cosa sia stato effettivamente acquistato grazie ai fondi.

In virtù di queste caratteristiche, “Donazioni Covid-19” si caratterizza come uno degli strumenti più trasparenti e completi tra quelli fin qui realizzati per rendicontare sulle donazioni ricevute durante l’emergenza. A certificarlo, tra gli altri, una voce autorevole come la giornalista Milena Gabanelli, che ha recentemente parlato dello strumento come “il sito più chiaro e dettagliato di tutti.”

“Io Prenoto”: la visita ai musei si prenota tramite app

Al via la sperimentazione in nove musei del territorio regionale. L’app, gratuita, permetterà di monitorare e gestire meglio gli accessi

È partita la sperimentazione della nuova app gratuita “Io Prenoto”, al momento utilizzabile per prenotare le visite in nove musei dell’Emilia-Romagna. Lo scopo è duplice: offrire una nuova opportunità di prenotazione digitale agli utenti, e favorire al contempo un controllo più puntuale degli accessi, di modo da assecondare le esigenze che si accompagnano all’attuale momento di emergenza sanitaria.

L’app “Io Prenoto” può essere scaricata gratuitamente dagli store iOS Apple o Android Google e permette agli utenti di  selezionare il luogo da visitare, il giorno e la fascia oraria e prenotare il proprio ingresso alla struttura.

Al momento l’utilizzo della app è stato lanciato in via sperimentale nei seguenti musei: 

  • Musei Civici di Imola (Palazzo Tozzoni, Rocca Sforzesca e Museo di San Domenico); 
  • Biblioteca Malatestiana di Cesena; 
  • Musei Civici di Palazzo Farnese a Piacenza; 
  • Museo del Castello a Formigine; 
  • Musei Civici di Modena; 
  • Parco archeologico e Museo all'aperto della Terramara di Montale; 
  • Camera di San Paolo di Parma. 

Al termine della sperimentazione si prevede di estendere l’utilizzo dell’app per prenotare la visita in altri musei del sistema regionale.

Insieme Connessi: un bilancio molto positivo

Oltre 90.000 visualizzazioni per i circa 300 contributi a carattere formativo e di intrattenimento trasmessi durante il lockdown e nei mesi successivi

Cinque mesi di programmazione all’insegna di un innovativo utilizzo del digitale, per contrastare l’isolamento puntando sulla condivisione come fattore di accrescimento dei saperi. Digitali e non. A poche settimane dalla conclusione, arriva il momento del bilancio per “Insieme Connessi, competenze e contenuti digitali per connettere le persone che vogliono apprendere, scoprire e socializzare anche restando a casa”, il format promosso dal coordinamento di ADER, Agenda Digitale della Regione Emilia-Romagna, con la collaborazione tecnica e organizzativa di Lepida ScPA e ART-ER, Attrattività Ricerca Territorio Emilia-Romagna, per la diffusione quotidiana di contributi a carattere formativo, divulgativo e di intrattenimento via web, YouTube e digitale terrestre.

Un format doppiamente partecipato. Perché nato per fare fronte alla situazione di isolamento creata dall’emergenza Covid-19, e poi proseguito anche nel periodo successivo al lockdown, ma anche perché creato col contributo di numerose realtà. I contenuti mandati in onda sono stati infatti raccolti grazie alla positiva risposta da parte di istituzioni, scuole, università, associazioni, imprese e altri soggetti, tra cui anche professionisti ed esperti, all’avviso pubblicato dai promotori del progetto per il reperimento dei materiali da veicolare nel palinsesto. 

Tra gli altri, alla creazione del palinsesto hanno contribuito i progetti Pane e Internet e Carovana Stem dell’Agenda Digitale, importanti realtà sul terreno dell’innovazione e dell’aggregazione quali FEM, Future Education Modena, Open Group e Impact Hub Reggio Emilia, le Fondazioni Collegio San Carlo di Modena e Modena Arti Visive, onlus di rilevanza nazionale come LAV, Lega Anti Vivisezione e Telefono Azzurro, la sezione modenese di FIPAV, Federazione Italiana Pallavolo, le scuole di musica Theremin di Vigarano Pieve e Civica di Comacchio, e le aziende private Brian & Partners e Energy Way SRL. Assolutamente particolare e degno di nota, inoltre, il coinvolgimento di decine di ragazze e ragazzi del Liceo Scientifico Attilio Bertolucci di Parma, distintisi nella produzione di pillole per affrontare positivamente il lockdown mantenendo allenati sia il corpo, tramite lo svolgimento di esercizi fisici quotidiani, sia la mente, con una rubrica dedicata alle tematiche filosofiche.

Circa 300 i contributi ricevuti e trasmessi da fine marzo a inizio agosto, nell’ambito di una programmazione estremamente ricca ed articolata che ha toccato le tematiche più svariate: dalla diffusione di saperi e conoscenze digitali per i cittadini e le imprese, ai tanti filoni dedicati alla pratica dell’apprendimento ludico; dalle trasmissioni in materia di sostenibilità ambientale e innovazione tecnologica, alle attività per curare il benessere personale; senza trascurare la cura delle relazioni affettive, quanto mai importanti nel periodo del tutto particolare in cui è stato realizzato il progetto.

Una varietà di proposte e contenuti che ha colto nel segno, permettendo di centrare a pieno gli obiettivi che avevano ispirato il progetto. Oltre 90.000 le visualizzazioni totali registrate online, alle quali si sommano le fruizioni del palinsesto sul canale 118 del digitale terrestre. Numeri che è stato possibile raggiungere anche grazie alla significativa promozione delle programmazioni sul sito di ADER, con un centinaio di aggiornamenti puntualmente pubblicati lungo l’intero corso dell’iniziativa, e sui profili Facebook e Twitter, la cui attività di segnalazione quotidiana dei contenuti ha portato in dote circa 50.000 visualizzazioni, contribuendo a un’ulteriore diffusione del progetto.

Sviluppo Sostenibile e Resilienza: al via il Festival della Cultura Tecnica

In tutta l'Emilia-Romagna due mesi di iniziative, in presenza e in digitale, per sensibilizzare sull’importanza dell’istruzione e formazione tecnica e professionale

Prende il via mercoledì 14 ottobre la settima edizione del Festival della Cultura Tecnica, promosso a partire dal 2014 su iniziativa della Città Metropolitana di Bologna, con la collaborazione di numerosi partner istituzionali e organizzativi, tra cui la Regione Emilia-Romagna che lo co-finanzia con le risorse del Fondo sociale europeo, per valorizzare e promuovere i percorsi di istruzione e formazione in materia di cultura tecnica, tecnologica e scientifica, anche in un’ottica di crescita dei tessuti sociali, economici e produttivi dei territori. 

Da metà ottobre al 19 dicembre, nel territorio metropolitano di Bologna e in tutte le altre province dell’Emilia-Romagna - nell’ambito delle edizioni provinciali del Festival che a partire dal 2018 vengono organizzate in parallelo all’edizione bolognese - sono in programma centinaia di incontri e iniziative, tra cui numerosi eventi a distanza, o comunque fruibili anche online, sia per far fronte alle esigenze particolari dell’emergenza Covid-19, sia per ampliare la platea dei potenziali destinatari e dare una dimensione sempre più marcatamente regionale alla rassegna.

Tema conduttore del 2020 “Sviluppo Sostenibile e Resilienza”, con il quale si dà il via a un ciclo di edizioni che nei prossimi anni affronteranno le tematiche dello sviluppo sostenibile, e in particolare gli obiettivi dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, da svariate prospettive, a cominciare dal contributo che la resilienza può offrire sia per il raggiungimento di tali obiettivi, sia per favorire un’elaborazione costruttiva dei periodi di crisi, tra cui quello attuale.

Anche quest’anno, in coerenza con un approccio che lo contraddistingue fin dalla prima edizione, il Festival dedicherà grande attenzione al tema dei gap di genere, proponendo svariate iniziative ed eventi contro gli stereotipi e gli altri fattori sociali e culturali che ostacolano le ragazze nella scelta di percorsi scolastici, formativi e professionali dell’area STEAM (Science, Technology, Engineering, Arts and Mathematics).

Linaugurazione avverrà con un evento a carattere regionale in programma mercoledì 14 ottobre a partire dalle 9. Dopo il taglio del nastro a Palazzo Malvezzi, sede della Città metropolitana di Bologna, alla presenza del Sindaco metropolitano di Bologna Virginio Merola e di tutti i soggetti promotori e del Comitato Tecnico Scientifico del Festival, i lavori proseguiranno in diretta streaming, anche sul nuovo canale Telegram della rassegna, con collegamenti da tutti gli altri territori provinciali, per i saluti istituzionali e un avvio del confronto sulle tematiche portanti dell’edizione 2020.  

In parallelo, e a seguire, la manifestazione entrerà nel vivo tra il 14 e il 15 ottobre con un’edizione completamente rinnovata e a forte matrice digitale della Fiera delle Idee, l’evento tradizionale di apertura per l’edizione metropolitana bolognese del Festival. Studentesse e studenti delle scuole secondarie di secondo grado, degli enti del sistema di istruzione e formazione professionali e delle fondazioni degli istituti tecnici superiori presenteranno in diretta web oltre 60 pillole di cultura tecnica, con l’obiettivo di far conoscere alle ragazze e ai ragazzi delle secondarie di primo grado le opportunità offerte dalle discipline STEAM, con un’attenzione particolare all’ottica di genere. Circa 130 i gruppi classe che hanno manifestato il proprio interesse a partecipare, per un totale di oltre 2.700 alunne e alunni delle scuole secondarie di primo grado coinvolti.

Tutte le informazioni sul cartellone e le modalità di partecipazione e fruizione delle iniziative sono disponibili e in costante aggiornamento sui siti www.festivalculturatecnica.it e www.er.festivalculturatecnica.it.

ICT meet the Arts: arte e tecnologie per lo sviluppo

Dal 15 al 17 ottobre in programma panel tematici, workshop e eventi B2B sul valore aggiunto del digitale e della creatività nei processi produttivi

Si svolgerà dal 15 al 17 ottobre l’iniziativa “ICT meet the Arts”, due giorni di panel tematici, workshop e eventi B2B (business to business) in cui esperti di settore, imprese, centri di ricerca e artisti si confronteranno sul valore aggiunto  del digitale e della creatività  nei processi produttivi e nei contesti sociale ed economico del territorio.

L’iniziativa si colloca  nell’ambito del progetto europeo RegionArts, cofinanziato dal programma Interreg Europe, che ha l’obiettivo di incoraggiare e sistematizzare le sinergie tra arte e nuove tecnologie, e che  annovera tra i partner ART-ER, Attrattività Ricerca Territorio Emilia-Romagna

Sempre dal 15 al 17 settembre si svolgerà la prima tappa dei “Digitalks”, eventi OFF dell’iniziativa “ICT meets the Arts” per favorire dialoghi aperti a cavallo tra arte contemporanea e ricerca tecnologica e scientifica. Il ciclo di conversazioni coinvolgerà attori dell’ecosistema dell’innovazione regionale e alcuni artisti e designer italiani che lavorano con le nuove tecnologie e la scienza applicate all’arte visiva, al suono e alla creazione di ambienti immersivi.

Dopo il primo appuntamento, la serie “Digitalks” proseguirà con altri due tappe, in programma il 19 e 20 novembre e il 10 e 11 dicembre, articolate a loro volta in un doppio incontro. 

Nel primo l’approccio creativo dell’artista si confronterà con gli obiettivi di sviluppo proposti dal rappresentante del mondo della ricerca o dell’impresa, per ragionare su modalità alternative di innovazione di prodotti, servizi o processi. Nel secondo, l’attenzione si concentrerà sul lavoro dell’artista per approfondirne le modalità di sviluppo, le collaborazioni e l’utilizzo delle tecnologie nella pratica creativa e produttiva.

Per maggiori informazioni: www.art-er.it

Emilia-Romagna, fascicolo sanitario elettronico in automatico per tutti

La Regione prima in Italia ad applicare le nuove norme in materia. I professionisti sanitari potranno consultarlo solo dopo il consenso degli assistiti. Stanziati15 milioni di euro per diffonderne e migliorarne l’utilizzo

In Emilia-Romagna il Fascicolo sanitario elettronico diventa automatico per tutti i cittadini. Come già accade al momento però, la consultazione dello strumento da parte dei professionisti del sistema sanitario può avvenire solo previo consenso da parte dei pazienti. Con questa decisione, la Regione Emilia-Romagna si adegua per prima in Italia alle nuove disposizioni in materia di sanità digitale contenute nel cosiddetto “Decreto rilancio”, anche attraverso l'approvazione di una delibera che formalizza l’impegno dell’ente per rafforzare l’utilizzo dello strumento.

Complessivamente, nel biennio 2020/2021 saranno investiti a tale scopo 14.741.049,84 euro, l’80% dei quali da suddividere tra le aziende sanitarie del territorio regionale, e il restante 20% destinato a Lepida ScPA, per apportare migliorie alla soluzione, di modo che svolga sempre più efficacemente la funzione di raccogliere, archiviare e rendere accessibili in rete i dati relativi alla storia sanitaria dei cittadini.

Se quindi finora sono stati i singoli utenti a chiedere l’attivazione dello strumento, registrandosi online e successivamente completando l’attivazione presso gli appositi sportelli, d’ora in avanti per ogni cittadino dell’Emilia-Romagna il Fascicolo sanitario elettronico sarà creato in automatico, e andrà ad ospitare nel tempo tutti i documenti e atti sanitari prodotti dalle strutture pubbliche sia da quelle private convenzionate. Rimane inoltre invariata la facoltà per gli assistiti di integrare il Fascicolo, aggiungendo autonomamente ulteriori documenti, di modo da completare la propria storia medica.

La semplificazione della procedura non intacca però assolutamente la privacy e la libertà decisionale del cittadino: i medici del servizio sanitario regionale, quelli di medicina generale e i pediatri di libera scelta potranno consultare la documentazione solo dopo il manifesto consenso dell’assistito, che può rilasciarlo anche verbalmente al medico, ovviamente dopo la presa in carico del paziente. Il paziente mantiene in ogni caso il diritto di revocare l’autorizzazione in qualsiasi momento, o rivolgendosi allo stesso professionista a cui l’ha rilasciata, o svolgendo la procedura online.

A ulteriore tutela dei dati personali dei pazienti, tutte le azioni - dalla raccolta del consenso all’accesso ai documenti - sono tracciate, registrate e consultabili direttamente dal cittadino sul proprio Fascicolo sanitario elettronico, con la possibilità di ricevere queste notifiche anche via e-mail.

Per i professionisti della sanità, oltre a una specifica informativa che al primo accesso al nuovo strumento illustra tutte le regole di gestione dei dati, è disponibile un portale dedicato in cui sono riepilogate tutte le informazioni necessarie per una corretta consultazione della documentazione sanitaria.

Al momento in Emilia-Romagna sono attivi 1.197.964 fascicoli. L’utenza potenziale, vale a dire il  numero di assistiti che hanno un medico di medicina generale o un pediatra di libera scelta, ammonta invece a 4,5 milioni di assistiti.

Allerta Meteo Emilia-Romagna: online il nuovo portale

Tra le principali novità, una mappa unica dei fenomeni idro-meteo, tabelle degli scenari distinte per tipo di rischio e l’attivazione del canale Telegram “AllertaMeteoER”

È online  la nuova versione del portale Allerta Meteo Emilia-Romagna, fonte ufficiale di informazioni sulle allerte meteo della Protezione Civile e dei bollettini di vigilanza sui fenomeni meteorologici che impattano sul territorio.

Rinnovato nella grafica, il portale presenta diverse e importanti novità anche dal punto di vista dei contenuti. La principale consiste in una mappa in home page sulla quale possono possono essere visualizzati in maniera chiara e immediata tutti gli eventi e fenomeni meteorologici che potrebbero causare uno stato di allerta nei territori: vento, temperature estreme, pioggia e temporali (con i relativi rischi di grandine, forti raffiche di vento e fulmini), neve, stato del mare al largo e sulla costa, piene dei fiumi, frane, smottamenti, dissesti, piene dei corsi minori e, a partire dal prossimo inverno, il rischio di valanghe. La mappa è suddivisa nelle zone di allertamento e, a seconda dei vari stati di emergenza, assumerà i colori del sistema nazionale di riferimento: dal verde, passando per il giallo e l’arancione, fino al rosso, a segnalare una situazione di massima allerta. 

Tra le altre novità, il portale metterà a disposizione “Allerta Meteo”, documento di valutazione del rischio che va ad aggiungersi agli altri strumenti informativi già disponibili: le allerte di protezione civile (rosse, arancioni, gialle), i bollettini di vigilanza (verde) e i report post-evento.

Per ogni tipologia di fenomeno, nella nuova versione del sito sono state introdotte tabelle specifiche e distinte sugli scenari di rischio. Lo scopo è fornire un’informazione più chiara e comprensibile ai cittadini sui potenziali impatti degli eventi e sulle pratiche da adottare per proteggersi. Ciò avviene anche attraverso la fornitura di vademecum sui comportamenti per mettersi al sicuro: prima, dopo e durante l’evento. Tutti questi contenuti possono anche essere tempestivamente rilanciati e condivisi su Whatsapp, oltre che su Facebook e Twitter. Rimanendo in tema di condivisione, è stato creato il nuovo canale Telegram “AllertaMeteoER”, al quale è possibile iscriversi per ricevere informazioni in tempo reale.

Un’ulteriore funzionalità introdotta riguarda i Comuni aderenti al portale: d’ora in avanti sarà possibile realizzare e aggiornare nel tempo rubriche di contatti, per allertare i cittadini tramite comunicazioni via sms o posta elettronica

Altre migliorie riguardano le  sezione relativa ai dati previsionali ed osservati, all’interno della quale le mappe della rete idropluviometrica regionale saranno dotate d’ora in avanti della funzione “cerca sensori”, e il dimezzamento dei tempi di aggiornamento dei livelli idrometrici dei corsi d’acqua, da 30 a 15 minuti. Grazie a ciò, cittadini e tecnici potranno disporre di dati più aggiornati e tempestivi sull’andamento dei livelli dei fiumi, particolarmente importanti durante il monitoraggio delle piene.

Infine, una nuova sezione video in home page raccoglie e presenta i filmati realizzati dall’Agenzia regionale e Arpae per approfondire i temi dell’allertamento. Tra gli altri, due tutorial che guidano la consultazione del portale sui temi delle piene dei fiumi e dei temporali.

Concepito come un unico spazio per amministratori, cittadini e operatori, e pubblicato per la prima volta tre anni fa, il portale gestito da Arpae Emilia-Romagna e Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la Protezione civile, ha fatto registrare quest’anno circa un milione di visite, con una permanenza di 3/4 minuti, e quasi 2 milioni di pagine consultate.

Bologna: gli open data al servizio della ripresa

Avviato un percorso per la fornitura di un catalogo pienamente interoperabile. Lo scopo è favorire il riuso pubblico dei dati aperti per lo sviluppo di applicazioni e servizi

Il Comune di Bologna punta sugli open data come strumento strategico per favorire la ripartenza post lockdown. Con un percorso già avviato, che si prevede di proseguire fino alla pubblicazione di una nuova versione del sito tematico di riferimento, l’obiettivo è di arrivare a fornire un catalogo pienamente interoperabile, funzionale a favorire il riuso pubblico dei dati per la creazione di nuove applicazioni e servizi.

“Crediamo che occorra passare dall’approccio basato su singole iniziative una tantum - scrivono i promotori del progetto - a una strategia unitaria degli open data che sia capace di abilitare nuove filiere di produzione/servizio che mettano in rete più attori, che abilitino l’accesso in tempo reale a dati dinamici mediante tecnologie adeguate. Crediamo che dati e open data rappresentino due facce della stessa medaglia, trattati quasi sempre con progetti, approcci e tecnologie distinte, vanno visti in continuità, per fare questo serve una contaminazione tra i due mondi ”.

Tutto ciò, mettendo al centro alcuni temi chiave che hanno acquisito ancora più rilevanza nei mesi di emergenza : dalla mobilità, alla filiere di prossimità, ai dati di affluenza nelle varie aree del territorio urbano.

L’obiettivo dell’ente è di puntare su queste e altre tematiche per arrivare alla attivazione di una nuova piattaforma che abiliti la condivisione del catalogo degli open data non solo per possibili riutilizzi da parte di soggetti esterni, ma anche all’interno dello stesso ente, favorendo la massima interoperabilità tra le varie strutture amministrative.

Centrale, nella nuova strategia e fin da ora, la possibilità di accesso alle API (Application Programming Interface”). Al momento, l’accesso è pubblicamente disponibile e consente di effettuare fino a 500 chiamate anonime nell’arco di una giornata. Per lo sviluppo di applicazioni basate sui dati aperti, è inoltre possibile fare richiesta delle credenziali funzionali all’accesso senza limitazioni. 

Per maggiori informazioni: https://opendata.comune.bologna.it

Cesena, attivato lo Sportello Facile Digitale

Accessibile sia fisicamente sia a distanza, la struttura offre assistenza, tutoraggio e formazione per l’utilizzo dei servizi pubblici digitali

Il Comune di Cesena ha attivato lo Sportello Facile Digitale, struttura a supporto dei cittadini per promuovere la conoscenza e l’utilizzo dei servizi pubblici online, anche attraverso iniziative di formazione.  

Il nuovo sportello è accessibile sia fisicamente, presso gli spazi dello Sportello Facile, all’interno dei quali è stata allestita anche una saletta per lo svolgimento di corsi in presenza e a online, sia  a distanza, prenotando una videochiamata con gli operatori.

A loro il compito di offrire assistenza e tutoraggio per l'utilizzo dei servizi on line, di modo da rendere autonomi i cittadini nell'accesso ai servizi del Comune .

Big data, scienza e ricerca: 60 milioni per il Tecnopolo di Bologna

Ambiente, energia, salute e industria 4.0: nuovi investimenti dalla Regione per la nascita di una cittadella internazionale dei dati e dell’innovazione

Proseguono i lavori per la creazione di una vera e propria cittadella internazionale dei dati, della scienza e dell'innovazione presso gli spazi dell’ex Manifattura Tabacchi di Bologna. Mentre è ormai in via di ultimazione la costruzione del Data center del Centro meteo europeo, è ufficialmente partita un’analoga operazione che interesserà un’area di 25 mila metri quadrati.  Dopo l’approvazione del progetto esecutivo dell’opera, formalizzata dalla Regione nel mese di luglio, la consegna del cantiere all’impresa esecutrice dei lavori è avvenuta lo scorso 8 settembre.

Complessivamente, la Regione investirà 60 milioni di euro per fare spazio a un polo tecnologico, scientifico e di ricerca nei campi dell’ambiente, dell’energia, della salute, dell’industria 4.0 e dei big data. Particolare attenzione sarà dedicata a quest'ultimo aspetto:  dall’elaborazione di enormi quantità di dati si punta all'estrazione di valore da spendere nei più svariati ambiti, con significativi ritorni per l’economia regionale, la pubblica amministrazione e l’intera comunità territoriale.

Nella nuova area in via di realizzazione troveranno spazio le  sedi del Centro di Ricerche Enea, di Art-Er, società consortile della Regione Emilia-Romagna per la ricerca  e l’innovazione, del Competence Center regionale Bi-Rex, del dipartimento di innovazione tecnologica dell’Istituto Rizzoli, dall’incubatore del Comune di Bologna per le start-up e di ulteriori start-up

Realtà che opereranno a poche decine di metri di distanza dalla nuova sede del data center del Centro Meteo europeo, struttura che si estende in un’area di 17.500 metri quadri, per un investimento complessivo di 62 milioni di euro (di cui 43,5 a carico del Ministero dell’Università e della Ricerca e 18,5 della Regione Emilia-Romagna), prossima ad essere completata e consegnata, in tempo per il trasferimento delle attività, fin qui ospitate a Reading, in Inghilterra.

A completare il quadro, sempre nella stessa area di riferimento è prevista la collocazione dell’Agenzia nazionale Italia Meteo e di altri data center di dimensione internazionale: quelli del consorzio interuniversitario Cineca, dell’Istituto nazionale di fisica nucleare (Infn), e del supercomputer Leonardo, di proprietà della Commissione Europea e dedicato al calcolo scientifico ad alta prestazione.

Con uno sguardo proiettato al futuro e all’ulteriore crescita dell’hub, la Regione ha infine annunciato l’intenzione di candidare l’area, con la collaborazione del Governo, per ospitare nei suoi spazi le attività del Progetto europeo Copernicus.

Per maggiori informazioni: www.regione.emilia-romagna.it

Servizi prima infanzia: attiva la nuova piattaforma regionale

Il sistema informativo permette di censire dati e informazioni fondamentali per la definizione delle politiche e azioni in materia di qualità pedagogica, tutela sanitaria e welfare

Da alcune settimane è attivo il nuovo Sistema informativo servizi prima infanzia (SPIER), la piattaforma tecnica e organizzativa creata dalla Regione Emilia-Romagna, tramite Lepida, per la gestione dei servizi per la prima infanzia compresi nella fascia di età 0-3 anni, offerti dai singoli Comuni ed erogati dagli stessi o da altri enti, quali Unioni, associazioni o consorzi.

Con rilevazioni annuali, il sistema permette di censire gli enti titolari e gestori, e in aggiunta i servizi di tipo educativo erogati. Grazie a ciò è possibile realizzare fondamentali attività di monitoraggio e programmazione, funzionali alla definizione delle politiche e azioni in materia di qualità pedagogica, tutela sanitaria, modalità di accesso e contribuzione delle famiglie.

Per maggiori informazioni: www.lepida.net

Online la carta forestale regionale

La cartografia e liberamente consultabile nonché utilizzabile per la attività di pianificazione territoriale

La Regione Emilia-Romagna ha messo a disposizione online, per la consultazione, il download e l’utilizzo con finalità di pianificazione territoriale, la cartografia "Aree forestali aggiornamento 2014".

Le aree presentate nella mappe non sono da considerarsi sostitutive delle carte provinciali già recepite negli strumenti pianificatori vigenti, ma rappresentano il più aggiornato quadro conoscitivo omogeneo, integrato con i rimboschimenti e gli impianti arborei più recenti, adeguato alla superficie minima cartografabile, pari a 2000 metri quadrati.

Insieme agli altri strati (le Stazioni dei Carabinieri Forestali, i Piani di assestamento, i boschi da seme, le aree a rischio di incendio, il demanio regionale e gli altri boschi pubblici, le aree protette e gli habitat naturali) liberamente consultabili sul GIS WEB, e in sovrapposizione con mappe e foto aeree, la cartografia si caratterizza come la fonte più dettagliata per la conoscenza e la distribuzione dei boschi nel territorio regionale, e per il riconoscimento della fondamentale importanza delle foreste, anche in chiave ambientale.

Per maggiori informazioni: www.regione.emilia-romagna.it

Coding, robotica e servizi digitali: a Cesena riprendono le attività del Laboratorio Aperto

Tra fine settembre e inizio ottobre a Casa Bufalini in partenza laboratori e percorsi per adulti, ragazzi e bambini

Dopo la pausa estiva, riprendono le attività di Casa Bufalini, il Laboratorio Aperto della città di Cesena attivo nell’organizzazione di iniziative formative e di divulgazione sulle tematiche del digitale e dell’innovazione.

La ripartenza è fissata per lunedì 21 settembre, con il primo di quattro incontri sul coding e la robotica per adulti, genitori e insegnanti,  organizzati in collaborazione con Criad, Centro di Ricerca dell’Informatica Applicata alla Didattica. Obiettivo: trasmettere i rudimenti del pensiero computazionale, della creatività e della robotica educativa.

A quest'ultimo argomento saranno dedicati anche i percorsi di robotica educativa per bambini e ragazzi delle scuole elementari e medie in partenza il 26 settembre. 6 i partecipanti massimi a ogni percorso, di modo da osservare le norme norme sanitarie e di distanziamento sociale.

Il numero di partecipanti massimo sarà lo stesso anche per i laboratori di coding e pensiero computazionale per bambini e ragazzi in partenza a inizio ottobre. Organizzati anche in questo caso in collaborazione col Criad, il loro scopo è di aiutare i ragazzi ad apprendere la scrittura dei codici informatici, a un livello tale da permettere la creazione di storie animate, videogiochi, oggetti fisici intelligenti e opere d’arte.

Tra fine settembre e fine ottobre, si terrà infine anche il ciclo di laboratori “Cittadini digitali”, organizzato in collaborazione con l’Associazione S.P.R.I.Te. e rivolto agli adulti interessati alla conoscenza di alcuni servizi e strumenti digitali: dal sistema di identità pubblica digitale SPID, ai più popolari servizi di posta elettronica, cloud, documenti e foto messi a disposizione online, ai social media.

I Laboratori Aperti

I Laboratori Aperti dell’Emilia-Romagna sono spazi attivati in tutte le città capoluogo della regione, nell'ambito delle attività dell'Agenda Digitale dell'Emilia-Romagna, con le risorse del Fondo europeo di sviluppo regionale, per favorire forme di scambio, trasmissione di saperi e confronto sulle tematiche dell’innovazione tra imprese, associazioni, università, centri di ricerca, scuole, pubbliche amministrazioni e cittadini.

Biblioteche digitali: boom di crescita anche nei mesi estivi

Aumenta il trend di utilizzo dei servizi digitali offerti dalla rete Emilib e dalla Rete bibliotecaria della Romagna

Anche dopo il lockdown, continua a crescere l’utilizzo dei servizi offerti dalle biblioteche digitali attive sul territorio regionale: Emilib, rete che riunisce le province di Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Modena, Bologna e Ferrara, e Rete bibliotecaria della Romagna

Come emerge dagli ultimi dati pubblicati, da fine febbraio a fine agosto 2020, rispetto allo stesso periodo del 2019, la rete Emilib ha fatto registrare aumenti del 137,58% negli accessi, 121,87%  per quanto riguarda gli utenti unici, e 132,98% nelle consultazioni e nei prestiti . Per la Rete bibliotecaria della Romagna si registra un  +142,70% accessi, +89,51% per gli utenti unici, e +136,32% per le consultazioni e i prestiti.

Come prevedibile, il picco è stato registrato durante il periodo del lockdown, ma anche in estate, nonostante la riapertura delle biblioteche, si è assistito a un consolidamento del trend, con un significativo incremento rispetto all’analogo periodo del 2019. 

Da fine giugno a fine luglio infatti, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, gli accessi sono cresciuti del 90,17% per Emilib e del 104,68% per la Rete Bibliotecaria della Romagna; per gli utenti unici la crescita è stata rispettivamente del 64,66% e del 63,34%; e per quanto riguarda le consultazioni e i prestiti del 68,44% e dell’89,91%. Analogamente, dal 28 luglio al 27 agosto gli accessi sono aumentati del 74,41% per Emilib e del 93% per la Rete Bibliotecaria della Romagna; gli utenti unici del 55,55% e del 48,93%; e consultazioni e prestiti del 68,44% e dell’89,91%.

Emilib e la Rete bibliotecaria della Romagna sono basate su MLOL (Media Library On Line): un servizio gratuito per tutti i cittadini dell'Emilia-Romagna che permette di accedere da casa, via Internet,  a decine di migliaia di ebook di tutti i principali editori italiani, oltre 7.000 abbonamenti a quotidiani e periodici digitali da 90 paesi in 40 lingue diverse, decine di migliaia di audiolibri e risorse musicali in streaming, e circa 1,5 milioni di risorse ad accesso aperto indicizzate e raccolte dalla più importanti istituzioni culturali del mondo (libri, video, audio, spartiti musicali, immagini, risorse per l'e-learning, periodici storici, periodici scientifici, videogiochi, ecc.).

Per accedere ai due portali è sufficiente essere iscritti a una qualsiasi delle biblioteche civiche e pubbliche della regione, pratica che può essere effettuata anche online (Emilb  e Biblioteche della Romagna).

Per maggiori informazioni: www.regione.emilia-romagna.it

3,4 milioni di euro per diffondere lo smart working in Emilia-Romagna

55 i progetti degli enti locali in via di finanziamento con un bando regionale. L’Assessora Paola Salomoni: al lavoro con la nuova ADER per una PA sempre più digitale

La Regione Emilia-Romagna contribuirà al finanziamento di 55 progetti degli enti locali per l’adozione o il rafforzamento di pratiche di lavoro in modalità smart workingPer farlo saranno investiti 3,4 milioni di euro, 600 mila dei quali già liquidati, messi a disposizione con un apposito bando lanciato durante le prime fasi dell’emergenza #Covid19. 

Scopo del bando era proprio quello di favorire modalità di lavoro a distanza, al fine di garantire la continuità dei servizi durante il periodo di lockdown, sfruttando inoltre la circostanza per promuovere un’innovativa tipologia di lavoro che sarà destinata a divenire sempre più rilevante nei mesi e anni a venire.

Non a caso, la Regione si era già fatto promotrice di una strategia per la promozione e la diffusione dello smart working prima dell’emergenza sanitaria, lanciando nell’autunno 2019 il progetto VeLA-Emilia-Romagna Smart Working, finalizzato a creare le condizioni di sistema affinché possano svilupparsi condizioni ideali allo svolgimento di tale modalità di lavoro nelle pubbliche amministrazioni del territorio regionale.

I nuovi progetti già finanziati o in via di finanziamento col bando saranno promossi da Comuni, Unioni di Comuni, Province e dalla Città Metropolitana dell’Emilia-Romagna. Tra le idee e proposte che saranno messe in pratica figurano iniziative di  migrazione su cloud, l’adozione di strumenti di social collaboration, percorsi formativi per lo sviluppo di una nuova leadership digitale, misure di rafforzamento del lavoro per obiettivi e del lavoro per team, sviluppo di processi e servizi full digital, e azioni di ripensamento degli spazi e luoghi di lavoro. 

Commentando gli esiti del bando, Paola Salomoni, Assessora alla Scuola, Università, Ricerca e Agenda Digitale della Regione Emilia-Romagna ha dichiarato quanto segue: “abbiamo capitalizzato l’esperienza che gli enti pubblici hanno realizzato in questi mesi di emergenza, dove lo smart working ha rappresentato una scelta obbligata ma anche un investimento sul futuro. Ciò ha permesso non solo di garantire la continuità dei servizi ma ci ha mostrato proprio un avanzare su una strada importante che mostra come il digitale sia strumento fondamentale nello sviluppo sociale. 

Proprio in questo momento - ha concluso - stiamo lavorando alla nuova Agenda Digitale che sarà anche lo strumento per progettare una nuova Pubblica amministrazione digitale, sempre più efficace nella risposta alle esigenze del territorio e dei cittadini”.

Talenti per l’Open Innovation: i dottorandi a scuola di innovazione

Su iniziativa di ART-ER in partenza un percorso formativo online. Iscrizioni aperte fino al 18 settembre

Su iniziativa di ART-ER, Attrattività Ricerca Territorio Emilia-Romagna, è in partenza il progetto “Talenti per l’Open Innovation: più competenze ai dottorandi per gestire l’innovazione”, consistente in un percorso online di accrescimento delle competenze in materia di open innovation, imprenditività e management dell’innovazione, rivolto a tutti i dottorandi delle Università della regione Emilia-Romagna.

Partecipando al progetto, i dottorandi potranno:

  • acquisire strumenti e metodologie per la gestione dell’innovazione anche in ottica di ricerca collaborativa;
  • lavorare in gruppo fianco a fianco con alcune delle aziende più innovative della territorio regionale;
  • entrare a far parte della community regionale dei dottorandi.

Il percorso di apprendimento online sarà articolato in due fasi:

  • nella prima fase, della durata di 3 giornate e mezza non consecutive in calendario tra ottobre e novembre, attraverso l’utilizzo di strumenti di indagine innovativi e l’analisi di casi reali, i partecipanti approfondiranno le tematiche dell'open innovation;
  • nella seconda fase, della durata di una giornata in calendario tra novembre e dicembre, i partecipanti lavoreranno in team per risolvere una sfida legata alla gestione dell’open innovation, lanciata da alcune imprese del territorio regionale particolarmente sensibilizzate sul tema dell’open innovation.

La scadenza per presentare le candidature al percorso è fissata alle ore 13 del 18 settembre.

Tutti i dettagli e la modulistica per partecipare sono disponibili sul sito di ART-ER.

Per tutte le domande o richieste di approfondimento è possibile scrivere all’indirizzo segreteria.divisioneri@art-er.it.

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ultima modifica 2024-11-20T15:38:12+01:00
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