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Turismo Smart e Opportunità per le Destinazioni: online i video di tutti gli eventi After

4 gli incontri organizzati tra aprile e maggio su iniziativa di Agenda Digitale e Comune di Ravenna nell’ambito della quarta edizione del festival, dedicata alle tendenze dello smart tourism

Sul canale YouTube di After Futuri Digitali sono disponibili le registrazioni integrali degli eventi online andati in onda tra aprile e maggio 2021 nell’ambito del ciclo “Turismo Smart e Opportunità per le Destinazioni”: 4 momenti di confronto e approfondimento su specifiche tematiche, tra esperti, professionisti, realtà imprenditoriali ed esponenti del mondo dell’università e della ricerca, per presentare casi concreti di utilizzo del digitale in ambito turistico, come fattore di innovazione e definizione di nuovi scenari di competitività e sviluppo.

Tutti gli incontri sono stati curati da un esperto della tematica, chiamato a “invitare al tavolo” esperienze e realtà imprenditoriali, progettuali e di altro genere, per un totale di oltre 30 relatori coinvolti e 21 esperienze oggetto di presentazione e approfondimento

Di seguito i link alla registrazioni dei 4 eventi tematici:

Il ciclo di incontri è stato organizzato su iniziativa di Agenda Digitale dell’Emilia-Romagna e Comune di Ravenna nell’ambito della quarta edizione di After Futuri Digitali, dedicata alle ultime tendenze dello smart tourism, anche alla luce delle sfide imposte dalla pandemia. 

L’edizione ha contemplato anche un appuntamento a carattere internazionale per la definizione degli scenari globali e la presentazione di alcune best practice, e un ulteriore momento dedicato alle misure e risposte messe in campo dalla politica e dalle istituzioni per fronteggiare la crisi del settore turistico. 

Anche le registrazioni di questi eventi sono disponibili su YouTube:

Difesa del territorio: tutti i cantieri dell’Emilia-Romagna in una mappa

Oltre 4mila mila interventi, per più 765 milioni di euro investiti: un sito informa in maniera dinamica e puntuale sulle attività messe in campo per mettere in sicurezza i territori

Si chiama “Territorio, cura è prevenzione. Tutti i cantieri in Emilia-Romagna”, ed è il sito col quale la Regione Emilia-Romagna ha messo in campo un’azione di trasparenza digitale per rendere conto in maniera dinamica e puntuale di tutti gli interventi realizzati e in svolgimento con la finalità di  mettere in sicurezza i territori, contrastando i fenomeni di dissesto idrogeologico.

Accedendo al sito è possibile visualizzare su mappa tutti i cantieri programmati da inizio legislatura a febbraio 2021 su iniziativa dell’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la protezione civile, Aipo, Agenzia interregionale per il fiume Po, e grazie ai finanziamenti da parte di Regione, Comuni, Province e Consorzi di Bonifica.

Lo strumento offre una fotografia aggiornata in tempo reale che conta oltre 4 mila cantieri in corso o programmati, per più di 765 milioni di euro di investimento. Per ognuno di essi, è possibile informarsi sulla tipologia di interventi, i costi e i soggetti attuatori.  

La mappa, che sarà aggiorna periodicamente nei mesi e anni futuri, può essere navigata nella sua interezza o scegliendo tra 9 differenti modalità di ricerca predefinite per i singoli Comuni (interventi e risorse, opere legate alle emergenze e distribuzione per emergenza / altri tipi di interventi), i territori provinciali (numero di interventi, risorse investite e stato di attuazione dei lavori), e le zone di montagna, pianura e costa (interventi e risorse per zone, interventi del 2020 e interventi del 2021).

www.regione.emilia-romagna.it/territoriosicuro

La Data Valley dell’Emilia-Romagna cresce grazie a un a accordo tra Regione ed Enea Tech

Al via sinergie con l’organismo operativo del Ministero dello Sviluppo economico per promuovere iniziative congiunte in materia di digitale, ricerca e innovazione

Tecnologie per l’energia pulita, sicura e accessibile, economia circolare ed economia blu, in relazione a tutela e conservazione dell’ambiente marino. Ma anche innovazione nei materiali, digitalizzazione, intelligenza artificiale, big data. E ancora, manifattura 4.0, connettività di sistemi a terra e nello spazio, automotive, mobilità sostenibile e innovativa, compreso lo sviluppo di motori non inquinanti. Infine, città intelligenti, cultura, benessere e salute.

La Data Valley dell’Emilia-Romagna fa un altro passo in avanti sul terreno della crescita e del consolidamento con l’avvio di una nuova importante collaborazione tra la Fondazione ENEA Tech e la Regione Emilia-Romagna, con il coinvolgimento della società Art-ER. La sinergia, prima di questo genere ad essere promossa in Italia con il coinvolgimento di una Regione, è stata formalizzata con un Accordo quadro tra la Regione ed ENEA Tech, Fondazione di diritto privato vigilata dal Ministero dello Sviluppo economico, la cui missione è investire in tecnologie innovative di interesse strategico nazionale e di scala globale.

L’Accordo punta a sostenere iniziative in materia di ricerca e sviluppo dedicate a imprese che operano nel territorio regionale, in particolare start-up e Pmi innovative, con il coinvolgimento delle Università - con le quali sono previsti specifici accordi - degli enti di ricerca e degli incubatori e acceleratori già presenti. 

E farlo attraverso le attività di ENEA Tech e del Fondo per il trasferimento tecnologico istituito presso il Ministero, gestito dalla Fondazione con una dotazione finanziaria di 500 milioni di euro. Sui progetti si opererà congiuntamente, nelle forme e nei modi che verranno via via stabiliti con convenzioni operative o accordi attuativi.

Nel dettaglio, gli strumenti di investimento di ENEA Tech su iniziative specifiche saranno integrati da misure e strumenti di finanziamento regionali dedicati alla ricerca, al trasferimento tecnologico, alla nascita e sviluppo di nuova impresa innovativa, inclusi quelli finanziati nell’ambito dei Fondi europei per lo sviluppo delle politiche di coesione, sia con riferimento alla fase di chiusura della presente programmazione sia della nuova, 2021-2027, coerentemente con la Strategia regionale di specializzazione intelligente per la ricerca e l’innovazione. Per valorizzare le competenze presenti sul territorio regionale, sono previsti infine anche investimenti congiunti.

Servizi digitali tramite SPID: un’intesa per supportare gli anziani

I sindacati dei pensionati del territorio di Bologna e Lepida ScpA collaboreranno per fare in modo che i cittadini meno avvezzi all’uso delle tecnologie si iscrivano al sistema pubblico di identità digitale per fruire dei sempre più numerosi servizi pubblici online

I sindacati dei pensionati del territorio di Bologna e la società regionale Lepida ScpA hanno firmato un protocollo d’intesa per favorire la conoscenza e la diffusione dello SPID, il Sistema Pubblico di Identità Digitale

Lo scopo è fare in modo che sempre più cittadini anziani, tendenzialmente meno avvezzi all’uso degli strumenti digitali, si accreditino al sistema e possono successivamente utilizzare le proprie credenziali digitali per fruire dei numerosi servizi pubblici online erogati esclusivamente tramite SPID. Dalla compilazione del modello 730, alla verifica della situazione contributiva e pensionistica INPS; dal fascicolo sanitario elettronico, per la prenotazione delle visite sanitarie e diagnostiche e la consultazione degli esiti, alle varie tipologie di prestazioni  a cura delle amministrazioni locali

L’intesa prevede che i sindacati dei pensionati SPI, FNP, UILP offrano supporto e assistenza alle persone che hanno meno familiarità con digitale, a cominciare dagli iscritti alle proprie organizzazioni, mettendo a loro disposizione gli strumenti informatici e persone adeguatamente formate da Lepida - che eroga il servizio di rilascio delle identità digitali SPID in qualità di gestore pubblico accreditato - di modo effettuare le procedure di pre-registrazione per l’accreditamento allo SPID

Il protocollo durerà 12 mesi e sarà successivamente sottoposto a verifica.

La Regione Emilia-Romagna partecipa al World Plone Day

Mercoledì 28 aprile la tredicesima edizione della giornata dedicata al sistema open source di gestione dei contenuti multipiattaforma

La Regione Emilia-Romagna sarà tra i partecipanti alla 13esima edizione del World Plone Day, la giornata dedicata al sistema open source di gestione dei contenuti multipiattaforma (CMS) Plone, organizzata su iniziativa di RedTurtle. L’evento viene promosso per favorire la condivisione di soluzioni tecnologiche ed esperienze tra amministrazioni pubbliche e imprese private che utilizzano lo strumento.

I lavori si terranno online, mercoledì 28 aprile, dalle 10 alle 12.30, con il seguente programma:

  • RIOS: una offerta per la PA open e integrata, anche con Plone
    Valentina Del Prete - RIOS (Rete Italiana Open Source)
  • Abbattere i silos informativi su 40 siti e 250.000 contenuti: la ricerca unificata della Regione Emilia Romagna
    Sara Turra - Regione Emilia Romagna
  • Plone e le linee guida di web design di AgiD: come organizzare i contenuti del sito. L'esperienza del Comune di Mirandola
    Carla Ragazzi - Comune di Mirandola
  • Progettare e realizzare un portale turistico con l'approccio User Centered Design: il caso del sito Visit Modena
    Giovanni Bertugli, Paola Bonetti, Francesca Soffici - Comune di Modena
  • La creazione di un giornale online è un gioco di squadra - InCronaca, la testata del Master in giornalismo dell'Università di Bologna realizzata con il CMS OpenSource Plone
    Beatrice Maroni - Università di Bologna
  • Come progettare e realizzare una piattaforma di digital library per i centri bowling di 5 continenti: l'esperienza di QubicaAMF
    Federica Gozza, Stefano Pagani - QubicaAMF
  • Come realizzare un sito web di una PA conforme alle linee guida di AgiD con Volto e Plone
    Stefano Marchetti - RedTurtle

La partecipazione all’evento è libera previa registrazione.

Trasformazione digitale delle PA: La Regione Emilia-Romagna alla guida della piattaforma "DT4Regions"

12 Regioni europee coinvolte in un progetto che punta a sperimentare soluzioni di intelligenza artificiale e big data nei processi organizzativi e operativi pubblici

Alla guida di un consorzio composto da dodici regioni europee e altri partner privati, con la presentazione del progetto DT4Regions, la Regione Emilia-Romagna è risultata vincitrice del bando della Commissione Europea per l’Azione Preparatoria “Intelligenza Artificiale e Big Data nella Trasformazione Digitale della Pubbliche Amministrazioni in Europa”.

La piattaforma, alla cui realizzazione si è già cominciato a lavorare a partire dal 2019, sarà utilizzata con lo scopo di condividere informazioni ed esperienze tra le amministrazioni e gli ecosistemi regionali coinvolti nel progetto, di modo da sviluppare prodotti innovativi basati sulle soluzioni di intelligenza artificiale e relative all’uso dei big data, per migliorare i processi organizzativi e operativi e, così facendo, innovare anche nel campo dell'erogazione dei servizi pubblici locali.

Nella cordata, assieme all’Emilia-Romagna e a rappresentanti del mondo privato e di reti europee, figurano, fra le altre, Catalogna e Paesi Baschi (ES), Fiandre (BE), Helsinki-Uusimaa (FI), Nouvelle-Aquitaine (FR), Greater London (GB), South Moravia (CZ). A questo gruppo si aggiungono altri soggetti aziendali tedeschi e importanti imprese multinazionali ed emiliano-romagnole.

La Regione Emilia-Romagna disporrà di 850mila euro per gestire la rete, cifra destinata a crescere nei prossimi anni, e potrà contare sul contributo delle società regionali Art-ER e Lepida.

Commentando l'aggiudicazione della call, Paola Salomoni, Assessore regionale all’Agenda digitale, ha dichiarato quanto segue: “la trasformazione digitale rappresenta una leva fondamentale di sviluppo per una regione come la nostra che ha continuato sempre a guardare al futuro, facendo così dell’Emilia-Romagna una regione ancora più competitiva al passo con le sfide che stiamo affrontando e che si proporranno. Questa aggiudicazione rafforza ulteriormente le relazioni tra la Regione Emilia-Romagna e la Commissione europea, permettendo al sistema regionale degli Enti locali e delle imprese del nostro territorio prima di apprendere e poi di cogliere opportunità in vista delle risorse davvero ingenti che la nuova programmazione europea 2021-27 e il Next Generation EU destinano al Digitale. I Digital Innovation Hub e un nuovo cluster dedicato alla Pubblica amministrazione nella programmazione che sta per iniziare, saranno gli spazi in cui Enti pubblici e aziende potranno esplorare nuove metodologie, sviluppare progettualità e partnership".

Al via la nuova Comunità tematica regionale degli Amministratori Digitali

Oltre 100 tra Sindaci, Assessori e Consiglieri degli enti locali con delega al digitale hanno aderito al patto di collaborazione proposto nell’ambito della Data Valley Bene Comune, nuova strategia dell’Agenda Digitale dell’Emilia-Romagna.

Puntare sul massimo coinvolgimento della politica, per fare in modo che tutte le amministrazioni locali, comprese quelle di minori dimensioni, puntino sul digitale come leva di sviluppo economico e civile e trasformazione della pubblica amministrazione. 

Questo l’obiettivo che anima la nuova Comunità tematica degli Amministratori Digitali, lanciata ufficialmente nelle scorse settimane con l’adesione di 113 tra Sindaci, Assessori e Consiglieri con delega al digitale degli enti dell’Emilia-Romagna che hanno deciso di aderire al patto di collaborazione proposto nell’ambito della Data Valley Bene Comune, la nuova strategia dell’Agenda Digitale dell’Emilia-Romagna per il quinquennio 2020-2025.

Il varo della nuova Comunità tematica è avvenuto nell’ambito di un incontro virtuale condotto da Paola Salomoni, Assessore regionale all’Agenda Digitale e Dimitri Tartari, coordinatore della strategia. Durante i lavori, tra le altre cose sono stati nominati i coordinatori del gruppo di lavoro e con un sondaggio online sono stati raccolti spunti e proposte per la definizione del piano di attività annuale.

Come per tutte le alte Comunità tematiche dell’Emilia-Romagna, anche per quella degli Amministratori Digitali le adesioni restano aperte. Per informazioni a riguardo è possibile consultare la sezione delle Comunità tematiche o scrivere all’indirizzo del coordinamento operativo delle Comunità Tematiche: staff.cn-er@lepida.it.

Professioni innovative: una call per cercare talenti internazionali

Imprese e soggetti accreditati ai servizi per il lavoro potranno proporsi per invogliare software developer che lavorano all’estero a valutare opportunità di carriera in Emilia-Romagna

Su iniziativa di ART-ER, Attrattività, Ricerca, Territorio Emilia-Romagna, è stata lanciata una call nell’ambito del progetto pilota "it-ER Careers", parte del più ampio programma it-ER International Talents Emilia-Romagna, promosso dalla Regione Emilia-Romagna e finalizzato a promuovere il territorio regionale come destinazione professionale attraente per i talenti internazionali in possesso di competenze molto ricercate dalle imprese ma difficili da individuare a livello locale. 

La prima call è finalizzata alla ricerca di software developer, ed è frutto di una specifica esigenza in tal senso emersa nell’ambito di un tavolo regionale degli stakeholder, dedicato al tema dell’attrazione e del retention e a sua volta coordinato sempre da ART-ER. 

L’attività di ricerca dei software developer attivi in ambito internazionale, tra cui sia stranieri sia italiani residenti all’estero, si svilupperà tra aprile e luglio 2021 ed è aperta a un massimo di 12 imprese e startup e 3 soggetti accreditati ai servizi per il lavoro con sede legale o operativa in Emilia-Romagna. 

Lo scopo è individuare i professionisti potenzialmente interessati ad opportunità di lavoro in Emilia-Romagna e supportarli con servizi e attività dedicate, per facilitare la loro candidatura e rendere concreta la possibilità di trasferimento. La partecipazione alla call è gratuita e la selezione delle imprese e dei soggetti accreditati ai servizi per il lavoro avverrà in considerazione dell’ordine di arrivo delle domande.

Nell’ambito del progetto it-ER Careers, si punterà anche sul contributo dei cosiddetti Ambassador: studenti, dottorandi, ricercatori o ancora  professionisti stranieri che risiedono in Emilia-Romagna, o di origini emiliano-romagnole rientrati  dopo esperienze di studio, ricerca o lavoro all’estero, chiamati a fare da testimonial del progetto presso le rispettive community relazionali e professionali di appartenenza.

Per maggiori informazioni sulla call consulta il sito di ART-ER

Turismo Smart e Opportunità per le Destinazioni. Un ciclo di incontri per ripartire dalle soluzioni intelligenti

Dal 14 aprile al 5 maggio After Futuri Digitali organizza quattro eventi online per presentare proposte concrete di "smart tourism" funzionali al rilancio del settore

Dopo il primo evento internazionale dedicato alla definizione degli scenari e all’analisi di casi studio d’eccellenza internazionali, e un secondo appuntamento centrato sulle risposte e misure che la politica e le istituzioni locali e regionali stanno mettendo in campo per sostenere il settore del turismo duramente colpito dalla crisi pandemica, la quarta edizione del festival After Futuri Digitali, dedicata al tema del turismo smart, si avvia a conclusione col ciclo di incontri “Turismo Smart e Opportunità per le Destinazioni”.

Dal 14 aprile al 5 maggio, con un evento online in programma ogni mercoledì, per un totale di 4 appuntamenti, Comune di Ravenna e Agenda Digitale dell’Emilia-Romagna, organizzatori della quarta edizione di After, stimoleranno esperti, professionisti e altri soggetti, tra cui imprese, start up e associazioni, per individuare e presentare casi concreti di utilizzo del digitale in ambito turistico, come fattore di innovazione e definizione di nuovi scenari di competitività e sviluppo.

Gli eventi online saranno dedicati a quattro tematiche specifiche: Accessibilità, Sostenibilità, Design Experience e Tecnologie di Realtà Aumentata, Realtà Virtuale e Intelligenza Artificiale. Ogni incontro sarà condotto da un esperto della tematica, vero e proprio curatore dei lavori cui sarà affidato il compito di “invitare al tavolo” esperienze e realtà imprenditoriali, progettuali e di altro genere che in questi particolari ambiti hanno già sperimentato e promosso soluzioni innovative e digitali. Lo scopo è analizzarle e presentarle nel dettaglio, ponendole all’attenzione degli operatori del settore turistico come opportunità da cui trarre ispirazione per realizzare azioni concrete funzionali al rilancio delle attività, e più in generale del settore, al cessare dell’emergenza.

Successivamente, quanto emerso dagli eventi sarà messo a sintesi e valorizzato attraverso la realizzazione di un “vademecum del turismo smart” che sarà consegnato agli operatori del turismo, e più in generale a chiunque interessato al binomio turismo-innovazione, come lascito della quarta edizione di After.

Di seguito il calendario dei 4 eventi digitali in programma.

  1. MERCOLEDÌ 14 APRILE, h. 14: TURISMO SMART E OPPORTUNITÀ PER LE DESTINAZIONI- ACCESSIBILITÀ
    Coordina Maurizio Malè, Project Manager Venetian Cluster
  2. MERCOLEDÌ 21 APRILE, h. 14: TURISMO SMART E OPPORTUNITÀ PER LE DESTINAZIONI - SOSTENIBILITÀ
    Coordina Paolo Grigolli, Direttore Scuola di Management del Turismo, Trentino School of Management
  3. MERCOLEDÌ 28 APRILE, h. 14: TURISMO SMART E OPPORTUNITÀ PER LE DESTINAZIONI - DESIGN EXPERIENCE
    Coordina Edoardo Colombo, Presidente Turismo Italiae
  4. MERCOLEDÌ 5 MAGGIO, h. 14: TURISMO SMART E OPPORTUNITÀ PER LE DESTINAZIONI - TECNOLOGIE DI REALTÀ AUMENTATA, REALTÀ VIRTUALE E INTELLIGENZA ARTIFICIALE
    Coordina Adele Magnelli, International Project Manager ETT - People and Technology

Tutti gli appuntamenti saranno trasmessi in diretta live sul sito, il canale YouTube e la pagina Facebook di AFTER FUTURI DIGITALI, con la possibilità per chi segue i lavori di formulare domande e commenti che saranno portati all’attenzione dei relatori. In aggiunta, sarà possibile seguirili anche su Lepida TV (canali 118 DT, 5118 Sky e YouTube).

“TURISMO SMART E OPPORTUNITÀ PER LE DESTINAZIONI”: IL PROGRAMMA

Data Valley bene comune: la Regione finanzia 28 dottorati di ricerca sui big data

Stanziati 2,5 milioni di euro. Durata triennale e forte sinergia con le aziende del territorio, contando su atenei e rete alta tecnologia regionale

Per dare forma e sostanza alla “Data Valley’” la Giunta regionale dell’Emilia-Romagna ha approvato una delibera con la quale mette a disposizione circa 2,5 milioni di euro per finanziare 28 dottorati finalizzati allo sviluppo di alte competenze per la ricerca, nel campo multidisciplinare e transdisciplinare dei Big Data. Punto di riferimento principale saranno le tematiche di Horizon Europe e della nuova Strategia di specializzazione intelligente in cui i Big Data possono essere applicati, per una “Regione europea più ecologica, digitale e resiliente”, come recita il titolo del progetto. La partenza sarà rapida: i dottorati dovranno infatti riferirsi all’anno accademico 2021-22.

Con questo invito, grazie al finanziamento di 28 borse triennali, intendiamo selezionare una candidatura costituita da progetti di formazione alla ricerca nell’ambito dei corsi di dottorato del 37° ciclo; proseguiamo così e rafforziamo gli investimenti in ricerca e sviluppo, coinvolgendo atenei e costruendo un rapporto più sinergico e cooperativo con le aziende del territorio. La nostra idea di "Data Valley" è proprio questa, creare un ecosistema di alta tecnologia e formazione di cui possa beneficiare l’intera società regionale e non solo, visto che il nostro territorio è ormai punto di riferimento in ambito nazionale ed europeo per il settore.
Paola Salomoni, assessore regionale all'Università e all’Agenda digitale

La priorità dei dottorati di ricerca, che avranno durata triennale, sarà coniugare lo sviluppo sostenibile e lo sviluppo economico, formando le competenze necessarie a supportare concretamente i processi di transizione verde e digitale delle filiere, dei sistemi produttivi e dei servizi.

Un’altra parola chiave del progetto è la sinergia: per essere presentati, tutti i progetti di dottorato dovranno richiedere la collaborazione di almeno tre tra gli Atenei aventi sede sul territorio regionale, e nel percorso di formazione sarà fondamentale sia valorizzare le potenzialità delle infrastrutture sui big data disponibili e in corso di realizzazione sul territorio regionale, sia costruire un rapporto di cooperazione con le aziende presenti in regione. Nessuna autoreferenzialità però: i progetti possono infatti prevedere periodi di studio e ricerca all’estero, per confrontarsi con le realtà più all’avanguardia in Europa e nel mondo.

Al centro anche la multidisciplinarietà. Infatti, le sei “Sfide globali e Competitività industriale europea” che costituiscono il secondo Pilastro del Programma su cui punta questo invito sono Salute (Health), Cultura, creatività e società inclusiva (Culture, Creativity and Inclusive Society), Sicurezza civile per la società (Civil Security for Society), Digitale, industria e spazio (Digital, Industry and Space), Clima, energia e mobilità (Climate, Energy and Mobility) e Prodotti alimentari, bio-economia, risorse naturali, agricoltura e ambiente (Food, bio-economy, natural resources, agriculture and environment).

Oltre che alla “Data Valley Bene Comune” , la nuova Agenda digitale approvata all’inizio di quest’anno che detta la linea sullo sviluppo tecnologico dell’Emilia-Romagna fino al 2025, questo intervento guarda anche alla nuova Strategia di Specializzazione Intelligente in corso di approvazione. Strategia che prevede l’investimento nelle alte competenze per la ricerca, costituisce una condizione per lo sviluppo delle specializzazioni produttive distintive del sistema regionale e sostiene gli ambiti ad alto potenziale di sviluppo.

Ulteriori riferimenti sono la programmazione comunitaria 2021-2027 Horizon Europe, che ha tra i propri obiettivi “rafforzare l'impatto della ricerca e dell'innovazione per lo sviluppo”, e il Patto per il lavoro e per il clima, sottoscritto dalla Regione e della Parti sociali a dicembre 2020, che in cima alle priorità ha l’Emilia-Romagna come regione della conoscenza e dei saperi che investe in educazione e ricerca.

Per quanto riguarda le domande di partecipazione, saranno le stesse Università a pubblicizzare i nuovi dottorati tramite i propri canali, fornendo tutte le indicazioni necessarie.

A Jolanda di Savoia (FE) la connessione delle prima scuola italiana in rete Fiber To The Home a 1Gbps

Al via l'attuazione del Piano Scuole: in Emilia-Romagna saranno investiti 24 milioni di euro per completare la connessione in banda ultralarga di tutte le scuole primarie e secondarie del territorio regionale

L’istituto scolastico Alessandro Manzoni di di Jolanda di Savoia, in provincia di Ferrara, è il primo istituto italiano ad essere raggiunto dalla nuova rete in banda ultralarga di tipologia FTTH (Fiber To The Home) - capace di raggiungere una velocità di navigazione di 1 Gigabit per secondo - in via di diffusione nell’intero territorio nazionale con l’attuazione del cosiddetto Piano Scuole. Nell’ambito del programma, 24 milioni di euro messi a disposizione dal Comitato nazionale Banda Ultra Larga (COBUL) del Ministero dello Sviluppo Economico saranno destinati all'Emilia-Romagna per connettere ad alta velocità tutti i plessi scolastici delle scuole primarie, e delle scuole secondarie di primo e secondo grado.

"Queste due nuove connessioni, a cui diamo il via, vanno ad inserirsi nella nostra rete regionale che vogliamo, e dobbiamo, sempre più allargare e completare. In questa fase la parola d’ordine è quindi "accelerare". Il digitale è diventato fondamentale per la vita di tutti i giorni, dalla facilitazione all’accesso a servizi pubblici sino a connettersi con i propri familiari e amici. Dobbiamo quindi velocizzare quanto più possibile i processi e i lavori per portare la Banda Ultra Larga a 1Gbps a tutte le persone e gli emiliano-romagnoli, agli edifici pubblici e in questo momento a più scuole possibile".
Paola Salomoni, Assessore regionale alla scuola, università, ricerca, e agenda digitale

La connessione dell’istituto di Jolanda di Savoia segna l’avvio dell’implementazione del Piano Scuole in Emilia-Romagna e, come già accennato, sull’intero territorio italiano. L’intervento è stato realizzato da Lepida, che ha connesso il plesso scolastico, e in aggiunta la Biblioteca comunale, alla rete in fibra ottica già realizzata in precedenza nel territorio dal fornitore Open Fiber per raggiungere abitazioni, imprese e le sedi della pubblica amministrazione.

Il nuovo Piano Scuole è stato lanciato alla fine del 2020, anche in considerazione delle nuove esigenze conseguenti all’emergenza Covid-19, con l’obiettivo di fornire connettività a banda ultralarga, reti di accesso e servizi di gestione agli edifici scolastici di tutto il territorio nazionale.

In Emilia-Romagna, grazie alla sua attuazione, si potranno connettere in banda ultralarga tutte le scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado della Regione non ancora raggiunte da servizi web di ultima generazione. Al momento sono quasi 1.300 gli istituti già connessi in banda ultralarga, più della metà di quelli presenti nel territorio regionale; entro breve, anche la restante parte dei plessi potrà beneficiare delle stesse opportunità di connessione ultraveloce.

Oltre alla connessione in banda ultralarga, in seguito all’attuazione del piano, Lepida garantirà anche le attività di assistenza e manutenzione gratuita dell’infrastruttura per dieci anni, i servizi di porta autenticata per l’accesso di studenti e docenti, e il filtraggio dei siti per navigare in sicurezza.

"È tecnicamente emozionante - dichiara Gianluca Mazzini, Direttore Generale di Lepida - accendere le prime scuole sulla rete pubblica realizzata dal concessionario Open Fiber, ampliando la rete sviluppata da Lepida nel corso del tempo per la Pubblica Amministrazione. Siamo i primi ad utilizzare questa nuova rete per le scuole a livello italiano e stiamo cercando di trovare sempre nuove soluzioni per essere innovativi e per estendere il servizio di connettività in tutto il territorio".

"Siamo orgogliosi che l'istituto di Jolanda di Savoia sia il primo istituto a livello nazionale che, nell’ambito del nuovo Piano Scuole, riesce a sfruttare la capillarità della rete FTTH di Open Fiber - afferma Paolo Pezzolato, Sindaco di Jolanda di Savoia - un grande passo avanti per il bene dei nostri ragazzi, che rappresentano il futuro del nostro Paese e su cui vanno mirati forti investimenti e politiche incisive".

Accesso a Internet e acquisto di un pc o un tablet: la Regione estende i contributi a tutti i Comuni dell'Emilia-Romagna

Dopo la prima fase dedicata ai soli territori montani. A disposizione 4 milioni di euro per voucher che potranno aiutare oltre 7.800 famiglie in difficoltà economica

Dopo una prima finestra temporale in cui le aree di montagna hanno avuto la priorità, la Regione è pronta a estendere a tutti i Comuni dell’Emilia-Romagna i voucher per permettere ai cittadini in difficoltà economiche l’accesso a Internet, tramite la stipula di un contratto di connessione e l’acquisto di un tablet o un pc. Grazie a una delibera di Giunta approvata in settimana, tutti i cittadini emiliano-romagnoli con un reddito Isee inferiore ai 20.000 euro potranno infatti richiedere i contributi per beneficiare degli strumenti necessari per essere online.

Dallo stanziamento iniziale restano ancora 3.938.223 euro: una cifra che permetterà l’erogazione di almeno 7.800 voucher per la connettività. Si tratta di fondi che la Regione mette a disposizione dei cittadini meno abbienti nell’ambito del Piano nazionale voucher, lanciato in tutta Italia dal Comitato banda ultra larga (Cobul).

“Tra i punti chiave dell’Agenda digitale ‘Data Valley bene comune’ che abbiamo approvato il mese scorso con obiettivi fino al 2025 c’è sicuramente la diffusione di strumenti per la connettività in tutte le fasce della popolazione a partire da quella più svantaggiata, e questa misura va fortemente nella direzione che ci siamo prefissati. Per una regione iperconnessa, dove tutti i servizi sono disponibili via web, la diffusione generalizzata delle competenze ma anche dei mezzi tecnologici è un prerequisito fondamentale”
Paola Salomoni, Assessore all'Agenda Digitale

La fase riservata ai 119 Comuni di montagna ha visto in Emilia-Romagna in totale l’erogazione di 399 voucher, per un valore complessivo di 199.500 euro, di poco superiore al 5% della disponibilità iniziale. Il risultato raggiunto si inserisce in un quadro nazionale di impatto contenuto: alla data del 23 marzo la media nazionale di attivazione o prenotazione del contributo non raggiunge il 35%, quasi un terzo delle Regioni non arriva al 10% e solo in tre Regioni si è superata la soglia del 50%.

Le modalità di accesso al voucher

Per ottenere i voucher i cittadini – se in possesso dei requisiti economici richiesti – dovranno rivolgersi agli operatori di telecomunicazioni che hanno deciso di aderire all’iniziativa, il cui elenco costantemente aggiornato è disponibile sui siti https://bandaultralarga.italia.it/ewww.infratelitalia.it, e attivare una utenza di connettività Internet. Così facendo si avrà diritto a un contributo di 500 euro da utilizzare per la fornitura della connessione e per l’acquisto di un pc o di un tablet.

Negli stessi siti è pubblicata anche una serie di chiarimenti per le famiglie e per gli operatori, assieme alla documentazione tecnica che questi ultimi dovranno consultare e utilizzare per aderire. 

Tutte le informazioni di dettaglio per le famiglie e i cittadini sono inoltre disponibili in un’apposita pagina di questo sito.

Emilia-Romagna: nasce la Data Valley Bene Comune

Approvata la nuova Agenda Digitale regionale: 200 milioni di investimenti per promuovere un modello di innovazione avanzato, inclusivo e sostenibile

200 milioni di euro per lo sviluppo della Data Valley Bene Comune

Bologna, 23 febbraio 2021 - I dati come bene comune, diffusi e a disposizione del territorio. Le competenze digitali come infrastruttura necessaria per la trasformazione dei settori produttivi e delle amministrazioni, fino ad arrivare a veri e propri servizi pubblici digitali centrati sull’utente, che potrà accedervi ovunque grazie a una Emilia-Romagna iperconnessa. E poi le comunità online come risorsa indispensabile per il contrasto alla marginalizzazione di determinati territori e alla disparità di genere.

L’Emilia-Romagna ha scritto il suo futuro nell’Agenda digitale, approvata in Assemblea legislativa martedì 23 febbraio, e per dargli forma inizia con risorse per 200 milioni di euro fino al 2025. “Data valley bene comune” (scarica il documento (pdf960.62 KB)) è il nome scelto per definire la strategia di questo progetto programmatico della legislatura, che agisce in sinergia con il Patto per il lavoro e per il clima a livello regionale e con il Piano nazionale di ripresa e resilienza in ambito nazionale.

Insieme all’integrazione con il nuovo patto siglato tra la Regione e il territorio a fine 2020, tra gli elementi rilevanti dell’Agenda digitale c’è una operatività coordinata tra tutti gli assessorati, la prospettiva di incidere sulla programmazione dei Fondi strutturali e di investimento europei (Sie) e di quelli del Recovery plan e la coerenza sia con il Piano di trasformazione digitale che con quello triennale per l’ICT in sanità (tecnologie dell’informazione e della comunicazione). 

Le dichiarazioni del Presidente Stefano Bonaccini e dell'Assessore all'Agenda Digitale Paola Salomoni

“L’Agenda Digitale declina la strategia con cui la Regione Emilia-Romagna vuole supportare uno sviluppo digitale del territorio e della società che sia, nello stesso tempo, di eccellenza e inclusivo, promuovendo un ecosistema digitale regionale che rafforzi le opportunità di sviluppo economico e di integrazione sociale- dichiarano il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, e l’assessore all’Agenda Digitale, Paola Salomoni, che oggi in videoconferenza ha illustrato il Piano alla stampa -. Siamo la Data Valley, luogo delle tecnologie più innovative, ma vogliamo anche diventare la regione in cui capacità, risorse e competenze digitali diffuse e inclusive supportano uno sviluppo sostenibile e garantiscono opportunità a tutti i cittadini, in tutti i territori”. 

“Dobbiamo fare tesoro – aggiungono presidente e assessore - dello scatto che la trasformazione digitale ha avuto durante questi mesi di pandemia, assecondando e valorizzando tutte le accezioni positive con cui si è manifestata, ma dobbiamo anche contemporaneamente attivarci perché il digitale, in termini di infrastrutture, competenze, occasioni di crescita e innovazione, sia uno strumento democratico e inclusivo ed eviti di trasformarsi in un fattore di ulteriore isolamento. La Regione c’è, ed è pronta a investire 200 milioni di euro per raggiungere questi obiettivi”. 

DATA VALLEY BENE COMUNE: LE SFIDE

Le azioni dell’Agenda digitale 2025

Alla base di tutta la strategia c’è un nuovo approccio ai dati, che diventano a tutti gli effetti il fulcro del cambiamento derivante dalle tecnologie. La loro disponibilità e il loro utilizzo verrà definito da una specifica Data strategy per il sistema regionale, che vede i dati utilizzati tanto per i servizi, adattandoli all’utenza e al settore d’interesse, quanto per le decisioni, che dovranno sempre più basarsi sull’elaborazione e l’analisi dei numeri. Il tutto, con il supporto dell’intelligenza artificiale.

Insieme ai dati, sono le competenze informatiche l’altro asse su cui si basa l’Agenda digitale: l’obiettivo è diffondere la responsabilità e la consapevolezza digitale in tutta la popolazione, con un focus particolare sul gap di genere e il coinvolgimento del settore pubblico e privato, dalla scuola alle fondazioni passando per gli enti di formazione. Queste capacità digitali dovranno poi essere messe al servizio sia dello sviluppo industriale e della riqualificazione del lavoro, introducendo anche nuove figure professionali avanzate nell’ambito della gestione dei dati, sia per la trasformazione digitale della pubblica amministrazione, che deve iniziare dalla formazione del suo personale.

La svolta tecnologica del settore pubblico porterà a servizi più flessibili e a una relazione più dinamica sia tra utenti e pubblica amministrazione che tra enti diversi. Grazie alla valorizzazione dei dati saranno possibili processi amministrativi innovativi, differenti modelli di lavoro e una nuova cultura organizzativa, per arrivare a modalità totalmente digitali di semplificazione. Ecco quindi che il settore pubblico dovrà dare una attenzione continua e rinforzata allo smart-working, alla sicurezza informatica, alla tutela della privacy e all’etica degli algoritmi, per una trasparenza e una partecipazione basate sul digitale e sui dati.

Altro obiettivo, quello di offrire servizi pubblici digitali costruiti sull’utente, integrati a livello nazionale e regionale, aumentati grazie alla collaborazione resa possibile dalle architetture cloud e a una progettazione condivisa, semplici perché concepiti direttamente in modalità digitale, e sicuri.

Altro elemento al centro dell’Agenda è il trasferimento delle competenze e i servizi della Data valley ai settori produttivi, a partire da una condivisione dei dati tra pubblica amministrazione, imprese e terzo settore fino ad arrivare all’industria 4.0, con una attenzione particolare alle piccole e medie imprese.

Gli interventi nelle aree montane e periferiche

Una transizione digitale che sarà sostenuta dal completamento dei lavori di infrastrutturazione in banda ultralarga delle scuole, dei municipi, degli spazi per i giovani e degli insediamenti produttivi, in particolare su montagne, campagne e periferie, e dal rafforzamento della rete Emiliaromagnawifi, che dopo aver raggiunto ogni comune della regione si focalizzerà sulla connettività degli spazi aperti come spiagge, parchi e luoghi di sport. Due passaggi necessari per arrivare a un territorio smart, dove la raccolta e la trasmissione dei dati sarà possibile ovunque, grazie alla diffusione dell’Internet of things.

Non solo, perché l’Agenda digitale vuole avere un forte impatto anche sul benessere sociale degli emiliano-romagnoli, intervenendo sia per favorire la creazione di comunità digitali nei contesti più marginali, sia per contrastare la disparità di genere nel mondo della tecnologia.
L’attuazione della strategia inizierà quindi dalle montagne, dalle periferie, dalle aree più remote e isolate, cercando di trasformarle in comunità digitali al 100%. Luoghi in cui sarà più piacevole, facile e redditizio vivere grazie alla diffusione della connettività, delle competenze digitali in tutta la popolazione, all’introduzione delle tecnologie nell’economia locale e alla promozione dello smart-working e dei luoghi di studio e lavoro condivisi come strumenti per evitare lo spopolamento.
Protagoniste della Data valley saranno sicuramente le donne, perché l’uguaglianza di genere sarà alla base di tutte le iniziative dell’Agenda digitale, come indicatore che renda visibile il ruolo e la presenza attiva femminile.

DATA VALLEY BENE COMUNE: GLI OBIETTIVI

Obiettivi, progetti e risorse per l’Agenda digitale 2025

La Giunta regionale ha scelto di dare all’Agenda digitale 2025 target quantitativi ben definiti su cui basare lo sviluppo del piano, e a cui sono assegnati budget specifici.

Per la riduzione del digital divide nell’aree di montagna sono a disposizione 24 milioni di euro per erogare gli incentivi alla connettività per le famiglie e le imprese, un intervento già in fase di attuazione. E sempre nell’Appennino, insieme alle aree più periferiche ed isolate, saranno creati 18 spazi condivisi per lo studio e il lavoro da remoto, con un finanziamento di 2 milioni di euro. 

La certificazione delle competenze digitali passerà a un sistema di valutazione basato su dei riconoscimenti “open badge”: l’obiettivo è distribuirne almeno 100.000 tra tutta la popolazione, anziani compresi (con un costo previsto di 5 milioni di euro), e altri 100.000 nello specifico per i giovani già coinvolti in progetti di cittadinanza attiva (per una spesa stimata di 1 milione di euro). 

La formazione nelle scuole sulle nuove competenze digitali vuole raggiungere 370.000 ragazze e ragazzi nella fascia di età 6-19, con un investimento di 3,5 milioni di euro: a oggi vi ha già partecipato il 27% degli studenti, oltre 100.000. Sempre per la diffusione della capacità tecnologiche è in programma anche la creazione di una rete di punti di assistenza e aiuto sul territorio: 200 sedi, in spazi come ad esempio le biblioteche, il cui allestimento costerà 4 milioni di euro

Le risorse maggiori saranno destinate al completamento del progetto della banda ultra-larga nelle cosiddette aree bianche, cioè quei territori dove per le imprese private non è economico investire: in totale sono stati preventivati lavori per 120 milioni di euro, che sono già stati completati in 102 delle 335 aree bianche in Emilia-Romagna. 

Sono già “iperconnesse”, con una velocità di 1 gigabyte al secondo, da Piacenza a Rimini 2.200 scuole primarie e secondarie di ogni ordine e grado, istituti tecnici e quelli di formazione professionale compresi: si tratta del 54% del totale, e il budget complessivo per questa sezione dell’Agenda digitale è di 24 milioni di euro. 

Sempre in tema di infrastrutture, la rete regionale EmiliaRomagnawifi sarà sviluppata nelle spiagge (con 2,5 punti di diffusione del segnale per chilometro di costa e un investimento di 10 milioni di euro) e nei centri sportivi (in totale 1.200 per una spesa di 4 milioni di euro). Per l’adesione degli enti pubblici alla Data strategy regionale, in totale 250, saranno stanziati 200.000 euro, mentre tra i cittadini sarà incentivato l’utilizzo del Fascicolo sanitario elettronico (costo previsto 1 milione di euro) e l’attivazione dell’identità digitale Spid (500.000 euro preventivati). 

Infine, nell’Agenda digitale rientra anche la realizzazione di eventi formativi finalizzati ad avvicinare le ragazze alle materie scientifiche: ne saranno organizzati 100 per le giovani, 100 per i genitori e 10 per i docenti, spendendo in totale 500.000 euro.

“Trasformazione digitale e organizzativa: progettare il cambiamento della PA con il POLA”

Il 29 marzo un evento online organizzato da Forum PA in collaborazione con Regione Emilia-Romagna

Lunedì 29 marzo, dalle 15 alle 17, si svolgerà l’evento online “Trasformazione digitale e organizzativa: progettare il cambiamento della PA con il POLA” , organizzato da Forum PA in collaborazione con Regione Emilia-Romagna.

L’obiettivo dell’evento è favorire una riflessione sul cambiamento introdotto dallo smart working, e sul legame che questo processo di innovazione ha con altri temi di rilevante interesse per la PA, quali la trasformazione digitale, di cui lo smart working rappresenta la punta dell’iceberg, l’organizzazione e i processi, la gestione e il management, le persone e le loro competenze, il governo di spazio e tempo, ma anche le tecnologie e il rapporto con i cittadini.

Online il cruscotto interattivo sul mercato del lavoro in Emilia-Romagna

Sul portale di statistica della Regione le elaborazioni dei dati Istat e Inps in tempo reale restituiscono visualizzazioni aggiornate al quarto trimestre 2020

A seguito della recente pubblicazione dei dati Istat sul mercato del lavoro, relativi al quarto trimestre del 2020 e all’intera annualità, la Regione Emilia-Romagna ha pubblicato sul portale di statistica un cruscotto di  visualizzazione interattiva sull’andamento mercato del lavoro in Emilia-Romagna. Lo strumento si configura come un mezzo di lettura immediata e comprensibile, anche ai non addetti ai lavori,  sugli effetti dei molti mesi di emergenza pandemica dal punto di vista occupazionale.

I dati visualizzati online sono frutto di elaborazioni a cura della Regione Emilia-Romagna su dati Istat (Rilevazione sulle forze di lavoro) e INPS (Osservatorio Cassa integrazione guadagni e fondi di solidarietà). Tecnicamente, tali elaborazioni avvengono a seguito di interrogazioni dei dati statistici dei datawarehouse dell'Istat in tempo reale, e hanno pertanto il vantaggio di essere costantemente aggiornate.

Il cruscotto può essere liberamente interrogato dagli utenti, secondo varie dimensioni di analisi: condizione occupazionale, sesso, settore produttivo di occupazione, tipologia occupazionale e serie storica, con dati trimestrali dal 2004 a seguire. È  possibile inoltre effettuare un confronto tra regioni italiane per i dati di sintesi e infine visualizzare i dati riguardanti le ore di cassa integrazione erogate, di fonte INPS, ugualmente indicativi di quanto la pandemia abbia impattato sul ricorso agli ammortizzatori sociali.

Accedendo al cruscotto, oltre alla consultazione degli strumenti di visualizzazione grafica, è possibile scaricare i dati statistici e ottenere ulteriori chiarimenti tramite l’accesso ai metadati e a un glossario.

Le biblioteche dell’Emilia-Romagna sono sempre più digitali

Anche in considerazione dei nuovi bisogni derivanti dall’emergenza, le biblioteche comunali si stanno configurando sempre più come punti di diffusione della conoscenza digitale

Postazioni fisse per la navigazione online, copertura wifi, corsi di alfabetizzazione digitale, servizi da remoto, a cominciare dal prestito, e una attività di informazione, divulgazione e diffusione dei saperi che si fa sempre più digitale, anche attraverso un uso evoluto dei social media. Anche in considerazione dei nuovi bisogni che stanno emergendo e si stanno strutturando a causa dell’attuale emergenza sanitaria e sociale, la rete delle 442 biblioteche comunali e pubbliche dell’Emilia-Romagna si sta configurando sempre più come un network integrato di punti per la diffusione delle conoscenze digitali ai cittadini.

Ciò avviene nelle sedi fisiche, con la presenza di postazioni fisse per navigare in Internet in 358 biblioteche, pari all’81% del totale, la copertura wifi in 316 biblioteche (71%) e l’organizzazione di corsi di alfabetizzazione digitale e servizi di facilitazione digitale nell’ambito del progetto Pane e Internet, con 93 sedi che offrono questo tipo di opportunità.

Ma non solo, perché le attività delle biblioteche, digitali e dedicate al digitale, si stanno consolidando sempre più anche da remoto, di modo da venire incontro alla crescente tendenza dei cittadini, di tutte le fasce d’età, a usare i nuovi media anche per questo tipo di servizi. E garantire una continuità assistenziale e di servizio anche nell’attuale periodo di limitazioni agli spostamenti e alla socialità in presenza. L’84% delle biblioteche comunali è ad esempio presente catalogo on line del polo bibliotecario di appartenenza, e nel 61% dei casi ha provveduto ad attivare il servizio di prestito on line. 

In più e inoltre, è sempre più frequente il ricorso ai canali digitali, e in particolare ai social media, per informare i cittadini sulle attività e i servizi bibliotecari e, in alcuni casi, organizzare vere e proprie iniziative di diffusione delle conoscenze e dei saperi che facciano leva sulle potenzialità di questi canali. Al momento, sono 294 le biblioteche che gestiscono una pagina Facebook, il 67% del totale e ben l’8% in più rispetto all’inizio del 2020. Questo perché, in particolar modo durante il primo lockdown cominciato in marzo e il secondo risalente a novembre, sono state 35 le nuove pagine Facebook attivate, anche per contribuire in maniera più attiva e propositiva alle numerose iniziative culturali e di sostegno alla cittadinanza messe in campo dalla Regione con i progetti “La Cultura non si ferma”, Insieme Connessi” e altre iniziative analoghe.

5,5 milioni di euro per la trasformazione digitale delle imprese artigiane

Un nuovo bando regionale finanzierà progetti di industria 4.0 delle piccole imprese manifatturiere. Particolare attenzione sarà dedicata alle imprese femminili, giovanili e dei territori di montagna

5,5 milioni di euro per imboccare con decisione la strada dell’artigianato 4.0 e innescare la crescita digitale delle imprese manifatturiere di piccole dimensioni. La Regione Emilia-Romagna ha approvato un bando che punta a promuovere la digitalizzazione dei processi produttivi delle imprese artigiane emiliano-romagnole, con l’obiettivo di accrescere la competitività delle singole aziende, ma soprattutto delle filiere manifatturiere di riferimento.

Nell’ambito di tale intervento, che interessa un universo complessivo pari ad oltre 125mila realtà produttive, particolare attenzione sarà dedicata alle imprese femminili e giovanili e a quelle dei territori di montagna.

Gli interventi saranno finanziati con le risorse europee del Por Fesr, grazie alle novità normative introdotte a fine 2020 con la modifica della legge regionale in materia di tutela, promozione, sviluppo e valorizzazione dell'artigianato. Grazie a tali modifiche, la  Regione può ora intervenire per favorire processi di digitalizzazione e riorganizzazione dei processi produttivi aziendali, nonché sostenere la produzione innovativa quale modalità di lavoro che nasce dalla fusione tra cultura digitale e produzione manifatturiera.

Innovative sono anche le modalità di esecuzione dei progetti che saranno finanziati, per assicurare un effettivo impatto. Le imprese che parteciperanno al bando sono infatti chiamate a coinvolgere  i soggetti accreditati al network nazionale impresa 4.0 e in particolare i Punti impresa digitale (Pid), i Digital innovation hub (Dih) e i Competence center. Tale coinvolgimento dovrà avvenire fin dalla fase di  preparazione della candidatura, per garantire la piena coerenza della proposta con gli obiettivi del bando.

Al bando potranno essere presentati progetti di trasformazione tecnologica e digitale, finalizzati all’ottimizzazione dei processi produttivi e organizzativi interni all’azienda e della gestione dei rapporti con tutti gli attori della filiera di appartenenza.

I progetti dovranno avere un budget minimo di 30mila euro e dovranno essere realizzati entro il 31 dicembre 2021 (salvo proroghe). Per ogni intervento è previsto un contributo a fondo perduto pari al 40% della spesa ammessa, con un ulteriore 5% in aggiunta per le imprese femminili, giovanili e dei territori di montagna.

Tra gli investimenti ammessi figurano quelli per beni strumentali, software e relative licenze d’uso direttamente funzionali alla realizzazione dei progetti di trasformazione tecnologica e digitale; per l’acquisizione di consulenze utili alla definizione delle strategie di innovazione organizzativa, di processo e di direzione; per l’introduzione delle tecnologie abilitanti 4.0, o l’adattamento e la connettività degli impianti, delle attrezzature e dei sistemi esistenti alle tecnologie abilitanti previste dal piano nazionale impresa 4.0; per i costi legati alla necessità di incrementare le competenze e le professionalità del personale coinvolto nei processi di innovazione tecnologica e digitale previsti nei progetti presentati, compresi i costi del personale (massimo 10% delle spese).


Le domande dovranno essere presentate dal 13 al 20 aprile 2021, con apertura anticipata al giorno 8 aprile della piattaforma per l’avvio del caricamento.

Digital Health: la Regione a sostegno dell’internazionalizzazione

Con un nuovo bando, aziende e centri di ricerca possono presentare progetti di networking da realizzare nell’area di Boston, hub di riferimento mondiale per la sanità digitale

Nell’ambito del programma di internazionalizzazione  “Emilia-Romagna Go Healthy”, la Regione Emilia-Romagna ha lanciato il bando “Bridging innovation program digital health – Boston 2021”. L'iniziativa è rivolta a imprese, startup innovative e laboratori e centri di ricerca del territorio regionale attivi negli ambiti big data e intelligenza artificiale  applicati al settore salute e digital health, interessati alla diffusione di buone pratiche e alla promozione di collaborazioni in materia.

In particolare, l’obiettivo è quello di incentivare l’opportunità di avviare processi di internazionalizzazione verso l’area di Boston, tra i principali hub mondiali per le applicazioni della genomica, della terapia cellulare e dei big data applicati alla salute. 

Le imprese e i centri di ricerca interessati potranno proporre progetti su temi come lo sviluppo di nuovi farmaci e protocolli diagnostico-terapeutici, il miglioramento dei processi produttivi farmaceutici basati su modelli matematici, la gestione remota dei pazienti tramite soluzioni di personal health system, o lo sviluppo di dispositivi, piattaforme e applicazioni per l’acquisizione e condivisione di dati.

Le domande dovranno essere presentate entro le ore 13 del 22 marzo 2021. Successivamente avverrà la selezione dei progetti, di modo da coinvolgere da un minimo di 5 a un massimo di 12 beneficiari in attività di networking oltreoceano con laboratori universitari e cliniche, acceleratori, parchi tecnologici, centri di ricerca e aziende specializzati nell'implementazione di pratiche di open innovation. 

L’Istituto nazionale di Astrofisica aderisce alla Data Valley dell’Emilia-Romagna

A seguito di un accordo con la Regione Emilia-Romagna, il nuovo Tecnopolo di Bologna ospiterà le attività di calcolo e ricerca computazionale dell’Istituto

Anche l’Istituto nazionale di Astrofisica farà parte del nuovo Tecnopolo di Bologna, in via di realizzazione presso l’area dell’ex Manifattura Tabacchi. Il cuore pulsante della Data Valley regionale si avvarrà della sua capacità di ricerca, pianificazione e calcolo scientifico ad alte prestazioni, a seguito di un accordo sottoscritto di recente tra la Regione Emilia-Romagna e l’Istituto.

L’intesa prevede lo spostamento graduale a Bologna, nell’arco dei prossimi 3-4 anni, di tutte le attività di analisi scientifica dei dati e sviluppo di metodologie computazionali innovative nel campo dell'astrofisica. La prospettiva è di fare leva su questo importante insediamento per  arrivare a ospitare un Data Regional Centre della rete internazionale SKA, Square Kilometre Array, dedicata  all’esplorazione dell’universo attraverso il più grande radiotelescopio al mondo.

L’insediamento dell’Istituto nazionale di Astrofisica nel Tecnopolo di Bologna avviene nell’ambito delle attività di promozione e sostegno allo sviluppo della ricerca, delle alte competenze nell'ambito dei Big Data, dell'intelligenza artificiale, della meteorologia e del cambiamento climatico, quali aree strategiche per lo sviluppo economico e sociale, definite con la Legge regionale n. 7 del 2019.

È nell’ambito di questa cornice normativa che la Regione propone la creazione di nuove infrastrutture di ricerca, lo sviluppo di attività di ricerca collaborativa fra università, imprese e istituzioni, la formazione di alte competenze e la partecipazione a progetti e attività di livello nazionale, europeo e internazionale, in grado di assicurare attrattività e sviluppo per l’Emilia-Romagna.

Proprio in questa direzione, la Regione ha promosso la realizzazione del polo scientifico, tecnologico e applicativo sui big data che si insedierà principalmente nel Tecnopolo in via di realizzazione all’ex Manifattura Tabacchi di Bologna.

Emergenza Covid-19: da Lepida ScpA altri 200 computer per le scuole del territorio

Gli istituti interessati potranno fare richiesta della macchine fisse, fin qui in funzione presso i Medici di Medicina di Base, entro venerdì 5 marzo

Prosegue l’iniziativa di Lepida ScPA per la messa a disposizione di computer dismessi alle scuole del territorio regionale. Dopo l’attivazione di due primi bandi, con i quali sono stati consegnati 2.300 pc a 60 scuole richiedenti nel maggio 2020, e 800 macchine a 40 istituti a novembre, anche in considerazione del prolungarsi dell’emergenza COVID 19, è stato attivato di recente un terzo bando per fornire altri 200 computer.

Le macchine, precedentemente in funzione presso i Medici di Medicina di Base, sono prive di cavi, mouse e tastiere, e pronte per il ritiro in parte presso il Magazzino di Quarto Inferiore della società, e in parte presso la sede di Via del Borgo della società.

Fino al 5 marzo, gli istituti interessati potranno fare domanda per la loro assegnazione compilando un modulo online. Nella domanda occorre indicare il numero di computer che si ha intenzione di ritirare, il territorio provinciale di riferimento e il numero potenziale di studenti che ne fruiranno.

Alla chiusura del bando sarà stilato un calendario per il ritiro delle macchine. La loro assegnazione avverrà secondo criteri proporzionali alla popolazione provinciale e studentesca dei territori dai quali arriveranno le richieste.

Pratiche edilizie più semplici con la nuova piattaforma telematica regionale

Al via la sperimentazione a Reggio Emilia e Ravenna. Tutti i procedimenti, tra cui quelli per il superbonus 110% potranno essere svolti interamente in digitale

Con la firma di un protocollo tra la Regione Emilia-Romagna e i Comuni di Reggio Emilia e Ravenna, è partita da questi due territori la sperimentazione della nuova piattaforma telematica unitaria per le pratiche edilizie. Lo strumento è stato realizzato su iniziativa della Regione, con lo sviluppo affidato a Lepida ScPA, per semplificare la gestione dei procedimenti edilizi da parte di ingegneri, architetti e geometri.

D’ora in avanti, i professionisti disporranno di un’unica scrivania digitale per la compilazione e la trasmissione degli atti relativi al proprio lavoro, con l’ulteriore vantaggio per i Comuni di liberare risorse umane finora dedicate alla ricezione e gestione di tali attività, e da questo momento impiegabili a tempo pieno alle istruttorie dei progetti edilizi. 

Tutte le pratiche potranno essere realizzate e trasmesse in digitale, e per ognuna di esse si sarà in grado di garantire la certa dei tempi, così come la possibilità di seguire in tempo reale lo stato reale di avanzamento dei procedimenti. 

A regime inoltre, la piattaforma verificherà la completezza delle domande presentate, rilascerà le relative ricevute, e, se necessario, invierà le richieste di autorizzazioni ad altre amministrazioni eventualmente coinvolte. Fino ad attestare il silenzio assenso. 

Tra le opportunità offerte dalla piattaforma unica digitale, spicca la possibilità di agevolare l’utilizzo del superbonus al 110%. Uno specifico applicativo permetterà inoltre di monitorare la sua applicazione sul territorio regionale.

L’avvio della sperimentazione a Reggio Emilia e Ravenna permetterà di testare le funzionalità della piattaforma e apportare eventuali miglioramenti. Successivamente, dopo una fase intermedia che vedrà coinvolte altre amministrazioni, a partire dal secondo semestre 2020 la piattaforma telematica unitaria sarà a disposizione di tutti i Comuni dell’Emilia-Romagna.

Smart working, inclusione e trasformazione digitale: la Regione vara il Piano del lavoro agile

Al via un programma integrato di attività e misure per migliorare il benessere organizzativo, potenziare e differenziare le modalità di lavoro e accrescere le performance dell’ente

La Regione Emilia-Romagna ha varato il Pola, Piano del lavoro agile, con il quale nell’arco del triennio 2021/203 si punta a raccordare tutte le iniziative di trasformazione digitale, sviluppo delle risorse umane e adeguamento dei processi organizzativi in atto. Obiettivo: migliorare le modalità di lavoro e le performance dell’ente.

Tra le parole chiave del programma spiccano l’inclusione lavorativa di persone in situazione di fragilità, permanente o temporanea, la cultura dei processi “digital first” come leve per il miglioramento delle attività organizzative e dei servizi, e l’ottimizzazione e riprogettazione degli spazi di lavoro.

Varato al termine di un percorso di confronto che ha coinvolto tutta l’organizzazione regionale e i sindacati, e in continuità con quanto già previsto dal Progetto VeLA “Veloce, Leggero, Agile – Smart Working per la PA”, il Pola punta con decisione sullo smart working, affermandone la natura organica e sistematica, anche in previsione dell’uscita dalla fase pandemica. 

Così come definito per legge, lo scopo è fare in modo che oltre il 60% dei lavoratori coinvolti in mansioni eseguibili anche da remoto, possano svolgere attività in modalità smart, nell’ambito di un percorso di accompagnamento finalizzato a valorizzare le loro competenze, migliorare il benessere organizzativo e rafforzare la conciliazione dei tempi di vita e lavoro. Tutto ciò, anche in un’ottica di sviluppo sostenibile del territorio regionale, assicurando una forte riduzione dei consumi energetici e degli spostamenti.

A valle di questo articolato piano di attività, si prevedono anche significativi ritorni sul versante della razionalizzazione della spesa. Con le nuove misure e modalità, a partire dal 2023 la Regione arriverà a risparmiare stabilmente 3 milioni di euro all’anno, reinvestendo tali risorse per progetti e attività a favore della comunità territoriale.

“Parma Futuro Smart”: un piano d’azione per la città dei prossimi decenni

Conclusa la prima fase di un percorso che ha coinvolto il Comune e 40 stakeholder nell’ambito di un progetto europeo. Il percorso prosegue con il passaggio dalla visione ai progetti

Si è conclusa a fine gennaio la prima parte del progetto Parma Futuro Smart”, promosso dal Comune di Parma e condiviso con circa 40 stakeholder - tra cui Università, CNR, Art-ER, Lepida, Iren, Chiesi, Davines, Barilla, Unione Parmense Industriali e Opem - con lo scopo di presentare un piano d’azione per la smart city del futuro. Il percorso è durato tre anni, a cominciare dal 2017, ed è stato realizzato nell’ambito del progetto europeo RUGGEDISED, concludendosi in questa prima fase proprio con la presentazione del piano di azione “Parma Smart City”

Tale piano sarà imperniato su quattro assi strategici: la creazione dei PED, Positive Energy Districts, per realizzare una visione di urbanizzazione sostenibile basata su un nuovo modello di produzione e consumo di energia; lo sviluppo di una piattaforma dati integrata per la gestione della città in tempo reale; la transizione energetica e digitale delle imprese; e il rafforzamento della filiera dell’accelerazione d’impresa, per favorire la crescita di start up per l’innovazione e la competitività del territorio.

I risultati fin qui raggiunti sono frutto dell’esperienza di Parma come città “fellow” nel progetto RUGGEDISED, finanziato dal programma Horizon 2020. Avviata nel 2014, l’iniziativa ha visto il coinvolgimento di tre città “faro” - Rotterdam, Umea e Glasgow - chiamate inizialmente a a testare e implementare soluzioni di smart city in ambito energetico, dei trasporti e delle tecnologie digitali, e tre città “fellow” - oltre a Parma, Brno e Danzica - a loro volta impegnate nello sviluppo di competenze e idee progettuali tramite lo scambio con le città “faro”, e nella successiva elaborazione con gli stakeholder di roadmap per la visione di una città smart.

La seconda fase del piano sarà finalizzata alla concretizzazione di questa visione. Il lavoro tra il Comune di Parma e gli altri attori coinvolti proseguirà in futuro con la definizione di progetti operativi, da realizzare sia dando seguito all’esperienza di scambio e condivisione avviata col progetto RUGGEDISED, sia partecipando a future call europee per il reperimento di ulteriori finanziamenti. In particolare, lo scopo è di reperire le risorse attingendo ai nuovi programmi europei legati al New Green Deal, e a quelli nazionali e regionali legati ai fondi strutturali e al Recovery Plan.

Formazione: 5 milioni di euro per la transizione green e digital delle imprese

Al via un bando regionale rivolto agli enti di formazione. Obiettivo: aggiornare le competenze individuali per accelerare l’innovazione dei sistemi produttivi

Con un nuovo bando da 5 milioni di euro provenienti dalle risorse del Fondo sociale europeo, la Regione Emilia-Romagna invita gli enti di formazione a realizzare percorsi di formazione e qualificazione individuale, modulari e flessibili, che permettano di sviluppare competenze funzionali alla transizione ecologica e digitale del sistema produttivo.

Il bando è rivolto agli enti accreditati per la formazione continua e permanente e le loro offerte formative dovranno essere rivolte a persone che abbiano assolto l’obbligo d'istruzione, indipendentemente dall’essere occupate o meno.

Le proposte  dovranno interessare diverse filiere e sistemi di produzione di beni e servizi. Tra gli altri l’agroalimentare la meccanica, la meccatronica e motoristica, l’edilizia, la moda, il tessile, i servizi tecnologici, il commercio, il turismo e la ristorazione.

La formazione potrà riguardare diversi aspetti dei processi d’impresa, come la progettazione, la produzione, l’accesso ai mercati e la gestione dei servizi e dei clienti.

Il bando resterà aperto fino al 17 marzo.

Open The Box: a scuola di disinformazione e fake news

Su iniziativa di Dataninja, e col patrocinio della Regione Emilia-Romagna, al via 10 percorsi di apprendimento gratuiti sui tranelli della rete. Obiettivo: formare 500 insegnanti e 10.000 ragazzi entro 3 anni

10 percorsi di apprendimento gratuiti per imparare a riconoscere e affrontare i tranelli della rete, e in particolare il fenomeno delle fake news, e raggiungere 500 insegnanti e 10.000 ragazzi nel corso dei prossimi 3 anni. Queste le ambiziose coordinate di Open The Box, progetto di media e data literacy promosso da Dataninja, che si avvale tra l’altro del patrocinio della Regione Emilia-Romagna.

L’idea è di invitare studentesse e studenti, docenti, educatrici ed educatori “ad aprire le scatole dei contenuti che incontrano ogni giorno online - come dichiarato dagli stessi promotori dell’iniziativa - per capirne il funzionamento e informarsi in maniera più consapevole. L’obiettivo principale - proseguono - è combattere la disinformazione online con un approccio costruttivo e a lungo termine: attraendo, allenando e responsabilizzando una community di 10.000 giovani ‘data-checkers’ in tutta Italia”.

Il riferimento alla community ha a che fare con un altro degli obiettivi cardine di Open The Box: l’idea è che una volta sensibilizzati e formati, i ragazzi possano assumere un ruolo attivo di contrasto alla disinformazione, facendosi portavoci di quanto appreso nelle proprie cerchie amicali e relazionali, in particolar modo sui social media.

Per quanto riguarda i contenuti oggetto di approfondimento, lo scopo è di puntare su argomenti e format molto attuali e popolari che permettano di introdurre e disinnescare i potenziali rischi della rete, concentrandosi in particolare su tre filoni tematici: disinformazione, social media e intelligenza artificiale. Dai meme ai video di TikTok o Youtube, passando per le bufale e gli altri meccanismi virali di condivisione, lo scopo è di invitare ad andare oltre la superficie dei messaggi, per verificare l’effettiva attendibilità e veridicità di quanto veicolato.

Tutto ciò, puntando su modelli di apprendimento ad alto tasso di interazione: “le studentesse e gli studenti - scrivono i promotori del progetto - sono invitati a mettersi in gioco attraverso quiz, attività di gruppo, challenge tra pari”.

Prima ancora che ai ragazzi, questa attività di sensibilizzazione e divulgazione è rivolta ai loro insegnanti, docenti, formatori ed educatori: professionisti che, a prescindere dai singoli livelli di conoscenza dei media digitali, potranno seguire uno specifico modulo di formazione e  approfondimento per ognuna delle lezioni da veicolare ai ragazzi, di modo da condurle con un sufficiente grado di preparazione e autonomia.

Un progetto che si propone pertanto di raggiungere e coinvolgere molteplici categorie di destinatari e che è stato specificamente tarato sulle nuove esigenze di apprendimento, anche in materia di educazione civica digitale, che si accompagnano alla sempre maggiore diffusione e strutturazione della didattica a distanza.

Ideato e sviluppato interamente da Dataninja, Open The Box viene promosso grazie al sostegno di Open Society Foundations. Si avvale inoltre della partnership di Meet Digital Culture Center e Ashoka Italia e della media partnership di Internazionale SkyTg24, e, come anticipato in apertura, ha ottenuto il patrocinio della Regione Emilia-Romagna.

After#2 - The European support for new tourism challenges

Il 28 gennaio, con un nuovo evento online, si torna a parlare di turismo e misure di sostegno da parte dell’UE, del Governo e della Regione Emilia-Romagna per fronteggiare la crisi

Dopo il convegno internazionale online “Smart Tourism and the Global Challenge”, giovedì 28 gennaio, nell’ambito delle attività del festival AFTER. FUTURI DIGITALI si torna a parlare di turismo e  azioni da mettere in campo per fronteggiare l’attuale momento di difficoltà. 

Questi argomenti saranno trattati nell’ambito dell’incontro online “After#2 - The European support for new tourism challenges”, al quale parteciperanno:

  • István Ujhelyi, Vicepresidente Commissione per i trasporti e il turismo presso il Parlamento europeo; 
  • Lorenza Bonaccorsi, Sottosegretario di Stato per il Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo;
  • Andrea Corsini, Assessore regionale alla mobilità e trasporti, infrastrutture, turismo e commercio della Regione Emilia-Romagna. 

L’incontro - coordinato da Giacomo Costantini, Assessore al turismo e smart city del Comune di Ravenna - viene organizzato per  illustrare le misure a sostegno del turismo messe in campo dall'Unione Europea, dal Governo Italiano e dalla Regione Emilia-Romagna

L’evento si terrà giovedì 28 gennaio a partire dalle 9.30 e potrà essere seguito online sul sito www.afterfestival.it o sul canale YouTube del festival, con la possibilità in questo secondo caso di porre domande ai relatori.

Novi di Modena: la domotica al servizio del sociale

In un residence per anziani, le nuove tecnologie permettono di monitorare il benessere degli ospiti. Il progetto promosso dalla Regione e realizzato da Lepida

Le tecnologia di ultima generazione al servizio costante della salute delle persone più fragili, con l’ulteriore vantaggio di limitare le occasioni di contatto fisico nell’attuale periodo di emergenza sanitaria. Questa la filosofia che ispira il nuovo progetto partito a fine 2020 nel Residence Care “R. Rossi” di Novi di Modena, finalizzato alla sperimentazione delle tecnologie di domotica (Internet of things) per monitorare il benessere degli anziani che occupano i suoi 14 appartamenti, e garantire tempestivi interventi alla rilevazione di eventuali anomalie.

Promosso dalla Regione Emilia-Romagna in collaborazione con l’Unione Terre d’Argine, l’Asp Terre d’Argine e il Comune di Novi, il progetto è gestito operativamente Lepida ScpA, in collaborazione con Aias Bologna Onlus.

Per il suo funzionamento, negli appartamenti del residence sono stati collocati dei sensori di varie tipologie: da quelli di movimento in grado di rilevare il passaggio e il tempo di permanenza delle persone all’interne delle stanze; ad altri che monitorano i livelli della temperatura, dell’umidità e di illuminazione. Un sistema articolato e integrato, che permette di raccogliere parametri di estrema utilità per monitorare in tempo reale le condizioni di benessere degli ospiti, e segnalare eventuali criticità.

Tutti questi parametri vengono raccolti  e trasmessi alla piattaforma Sensornet, attraverso la rete regionale IoT di Lepida, con un sistema di geolocalizzazione che non fa ricorso a soluzioni Gps, opera a basso consumo e a lungo raggio, e tramite la crittografia dei dati garantisce la loro massima sicurezza. 

Un’applicazione utilizzabile sia su pc sia su smartphone elabora e presenta i dati agli operatori in maniera immediata e intuitiva, di modo da rilevare in tempo reale situazioni che necessitino di intervento. Ed evitando al contempo la necessità di visite frequenti e periodiche in un momento come quello attuale nel quale è quanto mai opportuno limitare al minimo le interazioni in presenza.

Monitorando costantemente i parametri, gli operatori possono infatti verificare che gli ospiti conducano una vita regolare. Ad esempio, muovendosi di giorno e riposando di notte, in un ambiente confortevole, correttamente illuminato e condizionato. Al venir meno di queste condizioni, a partire da segnali come la mancanza di movimenti durante il giorno, o viceversa di frequenti movimenti o prolungati livelli di luce durante le ore notturne, scattano i livelli di attenzione che possono portare gli operatori a valutare eventuali interventi di controllo delle condizioni di salute degli ospiti del residence. 

“Quando pensiamo alla tecnologia al servizio delle persone - afferma Paola Salomoni, assessore alla scuola, università ricerca e Agenda Digitale della Regione Emilia-Romagna - abbiamo in mente esattamente progetti come questo. Al Residence Care di Novi l’Internet of things non serve a ridurre i contatti umani, che sono sempre fondamentali nel mondo del welfare, ma aiuta ad aumentarne l’intensità e la qualità. La domiciliarità è alla base della nostra idea di assistenza, sia nel sociale che nella sanità, e infatti i sensori e i servizi di monitoraggio sono tra gli ambiti di sviluppo primari della nostra Agenda digitale”.

Territori digitali: Emilia-Romagna ai vertici

L’ultima edizione dello “Ey Digital Infrastructure Index” colloca la regione tra quelle a più avanzato livello di infrastrutturazione digitale a servizio delle filiere produttive

L’Emilia-Romagna è tra i territori italiani a più avanzato stato di digitalizzazione La conferma arriva dall’ultima edizione del report “Ey Digital Infrastructure Index”, con il quale si fotografa il livello di efficienza e maturità delle infrastrutture digitali delle 107 province italiane. 

Nel dettaglio, l’analisi riguarda sia lo stato dell’arte tecnologie più mature (ADSL, LTE), sia quelle più avanzate (FTTH, 5G), dando maggiore peso a queste ultime, perché ritenute di fondamentale importanza per la crescita delle filiere produttive territoriali. Proprio in tale ottica, lo studio non si limita inoltre a misurare la disponibilità delle infrastrutture, ma anche la loro effettiva capacità di soddisfare le differenti esigenze delle imprese locali, quantificando così il livello di adeguatezza dell’offerta tecnologica alle peculiarità dei tessuti produttivi.

Nell’ambito di questo quadro di riferimento, 5 città dell’Emilia-Romagna si collocano nei primi 13 posti dell’indice: Bologna, quarta alle spalle di Genova, Milano e Roma, e a seguire Ferrara, nona, Parma, decima, Reggio Emilia, dodicesima, e Modena, tredicesima. 

Un’altra evidenza molto positiva che emerge dal rapporto è il livello di sostanziale omogeneità nei livelli di digitalizzazione registrati all’interno del contesto regionale. Mentre in tutte le altre regioni si certifica l’esistenza di almeno un’area in forte ritardo, in Emilia-Romagna non esistono particolari disparità tra le realtà territoriali.

Tra queste Bologna, che stando ai risultati dello studio rientra nella ristretta cerchia delle cosiddette “metropoli iperconnesse”: città metropolitane dove sia gli operatori di telecomunicazioni sia le aziende multiutility hanno investito molto sul versante della connettività e per la diffusione della sensoristica. Al di fuori delle città metropolitane, importanti risultati in tal senso vengono raggiunti anche a Parma, Modena, Reggio Emilia, Ferrara, Forlì Cesena e Piacenza.

Sempre a Bologna si colloca una delle sette filiere produttive italiane con un livello infrastrutturazione digitale superiore a quello della media nazionale. 

Rimanendo in tema di filiere, il report evidenzia infine i territori trainanti di tali sistemi economici e produttivi. Dall’analisi emerge che oltre alla metà delle province italiane hanno una specifica vocazione produttiva, con almeno una filiera locale il cui fatturato è superiore a quello della media nazionale del settore. In Emilia-Romagna 7 province su 9 rientrano in questa categoria, con risultati di particolare rilievo per Modena, che fa registrare risultati importanti in 8-12 delle 17 filiere considerate dal rapporto, e Bologna, unica città assieme a Milano a vantare dote di leadership in ognuna delle 17 filiere.

Modena, al via le attività del Data Center Innovation Hub

La struttura opererà al servizio delle amministrazioni locali e ospiterà attività collaterali, tra cui una cyber security academy e quelle di un progetto in materia di smart automotive

A fine dicembre è stato inaugurato il Data Center Innovation Hub della città di Modena. La nuova struttura verrà utilizzata dalle pubbliche amministrazioni locali, tra cui anche l’Università di Modena e Reggio Emilia, per sostituire progressivamente i Ced (centri elaborazione dati) delle singole amministrazioni, di modo da migliorare la qualità e la sicurezza in un settore sempre più strategico quale quello della gestione dei dati digitali. 

I suoi servizi saranno inoltre disponibili anche per le imprese private e nell’edificio che ospita il data center è prevista l’organizzazione di altre attività e funzioni. Da quelle che saranno promosse con l’inaugurazione della Cyber Security Academy,  ideata e realizzata in collaborazione con l’ateneo locale, a quelle del progetto progetto Masa (Modena automotive smart area), con il quale sono in corso di sperimentazione soluzioni per la guida autonoma e connessa.

Il Data Center Innovation Hub, che entrerà a far parte della rete regionale dei Data Center,  è stato realizzato dal Comune di Modena, nell’ambito del progetto Progetto “Periferie. Ri-generazione e innovazione” dell’Area Nord , anche grazie ai fondi provenienti dal bando nazionale nazionale City branding 2020 e con l’ulteriore sostegno dell’Università di Modena e Reggio Emilia

La gestione sarà affidata a Lepida ScpA, che oltre a garantirne il funzionamento avrà l'incarico di indire una manifestazione pubblica per la selezione di operatori privati interessati a fruire dei suoi servizi.

L’edificio, ad alta sostenibilità ed efficienza energetica, è stato costruito con tecnologie all'avanguardia per la potenza di carico elettrico e computazionale, le infrastrutture in fibra ottica e i controlli di sicurezza, di modo da poter garantire nel migliore dei modi anche le funzioni di “disaster recovery”.

Emilia-Romagna: oltre mezzo milione di identità elettroniche rilasciate

380mila quelle attivate nel solo 2020. Lepida quarto gestore nazionale di SpID: più di 850 sportelli per l'attivazione, anche fuori regione, e sei differenti modalità

Prenotare visite sanitarie e consultare referti, iscrivere i figli a scuola, svolgere le pratiche burocratiche di una impresa, presentare la propria dichiarazione dei redditi: in tutta Italia più di mezzo milione di persone possono svolgere queste attività online grazie all’impegno dell’Emilia-Romagna.

Alla fine del 2020 sono infatti 516 mila le identità digitali rilasciate da Lepida, la società in house della Regione per l’infrastrutturazione digitale. Un contributo importante per la digitalizzazione di tutto il Paese: Lepida nel corso dell’ultimo anno è diventato il quarto gestore nazionale di SpID, erogando identità digitali e portando la sua rete di sportelli di attivazione, che ora sono più di 850, anche fuori dall’Emilia-Romagna.

SpID diventerà a breve l’unico strumento di accesso ai servizi online degli enti locali: solo nel 2020, anno caratterizzato dalla pandemia e dalla necessità di attività da remoto, sono state rilasciate 380 mila identità elettroniche, e in particolare 363 mila da febbraio, mentre erano state 137 mila nel 2019. Un servizio che viene offerto in maniera completamente gratuita, a eccezione di alcune procedure opzionali più avanzate di riconoscimento, per cui è richiesto un piccolo contributo una tantum.

In Emilia-Romagna l’esperienza sugli strumenti di identificazione e autenticazione per l’accesso ai servizi online della pubblica amministrazione inizia dal 2010, con i servizi del sistema FedERa (Federazione degli enti dell'Emilia-Romagna per l'autenticazione), poi nel 2016 con l’integrazione di FedERa con il sistema SpID e dal 2019 come gestore di identità SpID LepidaID, valorizzando proprio l’esperienza decennale di gestione di identità digitali.

Oltre a una rete di oltre 850 sportelli presenti principalmente sul territorio regionale ma anche nazionale, grazie alla collaborazione degli enti locali e le aziende sanitarie della regione, di altre regioni e province autonome e la collaborazioni con soggetti privati, Lepida mette a disposizione oggi sei modalità differenti per ottenere l’identità SpID, proponendo e implementando primi in Italia nuovi servizi, come il riconoscimento con videoregistrazione e bonifico simbolico e la firma con SpID, con l’obiettivo di migliorare e facilitare l’ottenimento delle identità e l’utilizzo dei servizi.

“Più di mezzo milione di identità digitali rilasciate in meno di due anni sono sicuramente una cifra importante - dichiara Paola Salomoni, Assessore regionale alla Scuola Università Ricerca e Agenda Digitale -  ma per noi si tratta di un punto di partenza, non di un traguardo. Il nostro obiettivo è prima di tutto dotare i cittadini e le imprese dell’Emilia-Romagna di una SpID che sia sicura e facile da usare, perché è uno strumento indispensabile per l’idea di paese che abbiamo. Come Regione siamo poi orgogliosi di contribuire non soltanto alla transizione digitale dei nostri cittadini ma di quelli di tutta Italia, e ringrazio davvero il personale di Lepida per l’impegno che hanno profuso per arrivare a un risultato importante come quello di quarto gestore nel paese. Alla fine dello scorso anno abbiamo siglato due importante accordi, che coinvolgono il governo e in un caso anche la Commissione europea, per portare Emiliaromagnawifi in tutti Comuni e per aiutare gli enti a migrare online i loro servizi: la digitalizzazione non funziona a spot ma procede per progetti di sistema, come la nostra Agenda digitale ‘Data Valley bene comune’, ed è proprio la direzione in cui ci stiamo muovendo insieme a Lepida”.

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ultima modifica 2024-11-20T15:38:12+01:00
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